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Il vino italiano sui mercati esteri

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Il Wine Shire ha chiuso i battenti ed è ora di fare alcuni bilanci: che per la produzione vitivinicola nazionale non sono di certo in rosso. Sorprese dalla Russia, e vince il nord Italia con i soliti vitigni di prestigio ma  anche perchè fa buoni ed ingenti investimenti pubblicitari . Nostre interviste agli importatori presenti al MaremmaWine Shire 2011 di Grosseto (Ni.Pa.)

Cantina Villa Pinciana

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Tra le più affascinanti cantine del maremmano ci è sembrata Villa Pinciana di Capalbio, sita in una zona davvero amena, tant’è che i proprietari Massimo ed Ilaria Tosato hanno deciso di realizzare una foresteria di ben otto camere dove alloggiare ospiti e clienti. In attività dal 2000, l’azienda ha 55 ha di terreni, di cui 8,5 ha sono a vigneto ed un’altra parte è destinata all’oliveto (Ni.Pa.)

 

Sugar Art : come ti vesto una torta.

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Non ci sono più le torte di una volta: quelle fatte di Pan di Spagna molto spesso inondato di troppo liquore, farcito con vari strati di crema e frutta, o di panna e cioccolata, con il bordo esterno incastonato di nocciole triturate. Non c’è più neanche la mitica  “ciliegina sulla torta”, e conficcare le candeline di compleanno è ormai un ricordo: oggi infatti impera la British Style Cake. Una torta rivestita di pasta di zucchero. Più che un dolce un’opera d’arte. Intervista a Renato Ardovino ( A.Ve.)

Pesce sostenibile, anche la Sicilia presente allo Slow Fish di Genova

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slow fishL’appuntamento è di quelli da non perdere. Dal 27 al 30 maggio alla Fiera di Genova, si rinnova l’appuntamento con “Slow Fish”, il Salone del pesce sostenibile, la “vetrina” biennale sulla pesca organizzato da “Slow Food”. Nei Laboratori dell’acqua, si daranno appuntamento  biologi, ricercatori e giornalisti di settore incontrando il pubblico in un momento di confronto. All’edizione di quest’anno sarà presente, per la terza volta consecutiva, anche la Sicilia.

L’appuntamento siciliano e con l’Isola del gusto, è in programma venerdì 27 maggio a cura del Dipartimento degli interventi per la pesca dell’Assessorato regionale delle Risorse Agricole e Alimentari.

Alle 12,30 si svolgerà l’inaugurazione dello stand dedicato alla Sicilia alla presenza dell’assessore regionale alle Risorse Agricole e Alimentari, Elio D’Antrassi. “Il nostro obiettivo è mettere a fuoco lo stato della pesca nel Mediterraneo, ed affrontare i problemi del settore ed anche le prospettive – spiega l’assessore D’Antrassi – in riferimento, tra l’altro, alla presentazione del progetto disciplinare e normativo riguardante il gambero del canale di Sicilia.

Si tratta di un prodotto la cui vendita rappresenta il 50 per cento del fatturato della pesca siciliana. Occorre dunque un maggiore controllo tra i vari comparti della filiera, per garantire giusta dignità ad un prodotto siciliano e contrastare le contraffazioni a difesa e tutela dei consumatori”. In occasione del taglio del nastro, lo chef di Termini Imerese (Palermo) Natale Giunta, volto noto della trasmissione di RaiUno “La Prova del cuoco”, preparera’ una degustazione a base di pescato siciliano. Durante i quattro giorni della manifestazione si alterneranno, all’interno dell’Isola del gusto varie attività, dai laboratori alle degustazioni, sostenute in collaborazione con “Slow Food Sicilia”. Da non perdere, infine, gli interventi di dietologi e biologi che, per la prima volta si confronteranno con quanti visiteranno lo “Slow Fish” sul peso delle opzioni ambientali nelle indicazioni che danno i medici ai pazienti. Si chiedono se ha senso continuare a invitare i cittadini a consumare più  pesce, indiscriminatamente, perchè fa bene alla salute, senza tenere conto che in questo modo si inviano messaggi superficiali e spesso confusi: quale pesce fa bene a chi? E perchè non provare a unire messaggi dietologicamente corretti a comportamenti ambientalmente sostenibili?

“Si raccomanda il consumo di almeno 2-3 porzioni di pesce a settimana, spiega Andrea Pezzana, medico specialista in scienza dell’Alimentazione, dietetica e nutrizione clinica presso l’Ospedale San Giovanni Antica Sede di Torino. Se però la prescrizione resta generica, senza ulteriori specificazioni, la raccomandazione potrebbe risultare addirittura pericolosa. In modo particolare per il pesce, infatti, il bilancio di salubrità deve tenere in conto la massimizzazione dell’apporto di sostanze salutari e il contenimento dei contaminanti potenzialmente o sicuramente dannosi per il consumatore, in modo particolare per le categorie piu’ a rischio. A cio’ si deve aggiungere una valutazione di ecosostenibilità della specie ittica consumata: alcune sono a rischio di estinzione e devono essere sostituite. Vanno comunque evitati pesci sotto taglia, provenienti da pesca a strascico e pescati fuori periodo”.

Antonio Fiasconaro

Turismo enogastronomico: il Trentino fa sul serio.

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parmigianoLo dicono i numeri e le statistiche: i siciliani amano il Trentino. Una terra distante e diversa, che offre scenari incantevoli e surreali dall’alto dello sguardo delle Dolomiti. I siciliani scelgono quella regione per trascorrere vacanze tranquille e sane confortate dalla frescura della montagna : ed il Trentino viene in Sicilia a farsi conoscere sempre di più.

Nella bellissima cornice del Grand Hotel Piazza Borsa di Palermo, nel centro storico cittadino, il Trentino si è presentato ai palermitani in tutto il suo splendore.

A raccontarci una terra dai mille incanti ci hanno pensato l’Azienda per il Turismo Rovereto e Vallagarina, l’Azienda per il Turismo di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Ma anche la Garda Airports, in prima linea nella promozione turistica del Trentino soprattutto ora che l’Aeroporto Valerio Catullo di Verona offre ai siciliani voli frequenti, comodi e soprattutto economici  operati da diverse compagnie tra cui Wind Jet e Meridiana: Verona infatti dista circa 80 km dal Trentino ed il vantaggio di dover coprire questa distanza con mezzi di terra è quello di potere apprezzare le bellezze naturali  lungo il percorso e di rimanerne davvero sorpresi e conquistati. Se pensiamo che a Verona si può arrivare in aereo con meno di 50.00 euro a tratta, e che i territori del Veneto e del Trentino hanno un fascino ed una magia uniche, allora sarà facile comprendere anche perché il numero dei siciliani che visiteranno quelle due regioni è destinato a crescere stagione dopo stagione. Anche perché le regioni del Nord, ed il Trentino in modo particolare, offrono soluzioni di vacanza per dodici mesi all’anno, e non certo limitatamente ai mesi estivi.

Ad attenderci troviamo un aperitivo eccellente nella sua estrema semplicità: comprende due dei fiori all’occhiello della tradizione enogastronomica trentina, ovvero il Grana ed il Ferrari. Quale felice connubio tra la grana morbida e corposa e quelle bollicine che esaltano il gusto del formaggio da cui prendono esse stesse corpo e vigore : due elementi che si esaltano a vicenda in un’armonia stuzzicante di sapori. Ma non soltanto ottima enogastronomia offre questa regione: la Società di marketing turistico del Trentino – la Trentino Marketing Spa – si è occupata di tutto in modo capillare, senza tralasciare alcun aspetto ed alcun dettaglio. Proponendo un calendario estivo ricco di eventi e di possibilità in grado di soddisfare tutte le esigenze di vacanza. Dalla romantica vacanza a due tra massaggi e relax assoluto, alla distensiva  vacanza in famiglia, all’avventurosa vacanza alla conquista della montagna – con circa 5000 chilometri di sentieri adatti a tutti i tipi di gambe – o a quella più sportiva fatta di passeggiate e biciclette, con oltre 400 chilometri di piste ciclabili. E dunque anche, perché no, quella più “stanziale” per chi ama indulgere al buon cibo ed al buon vino, piuttosto che andare troppo in giro.

E di buon cibo e di buon vino in Trentino non ne mancano davvero. Tra i vitigni più identificativi della zona –  fortemente vocata, con una percentuale vitata molto elevata in considerazione del fatto che si tratta di una regione di montagna –  Nosiola, Marzemino e Teroldego (foto sopra). Non manca però il Muller Thurgau, il Trentodoc ed anche una grappa decisamente degna di nota. La Trentino Grappa, di cui ogni bottiglia è certificata dal marchio del Tridente, che indica il controllo della qualità da parte dell’ Istituto di Tutela Grappa del Trentino.

Uno dei dati più incredibili riguarda poi la ricettività in rapporto alla popolazione locale . il Trentino conta poco più di 500.000 abitanti e poco meno di 500.000 posti letto. Un dato incredibile che fornisce però l’esatta misura della capacità e della volontà ricettiva di questa regione che ha voglia di emergere. Ed un dato ancora più incredibile ci dice che ogni abitante dispone di circa 1000 alberi, dato che il patrimonio boschivo della regione ammonta a 500.000.000 di piante.

E che il Trentino abbia deciso di fare le cose in grande ci è chiaro già dal tipo di promozione turistica che ha avviato: a 360 gradi, visitando le regioni, brindando con gli abitanti delle altre regioni e fornendo quante più informazioni ed indicazioni sia possibile immaginare. Si perché la nostra giornata  è proseguita con un pranzo a buffet in cui alle  svariate pietanze tipicamente siciliane sono stati abbinati gli ottimi vini del Trentino, per finire con il vino da dessert, il caffè e  l’ottima Grappa.

 E poi la vera chicca: l’omaggio del libro fotografico del noto fotografo  Olivo Barbieri. Un libro che racchiude splendidi scatti di meravigliosi scenari dolomitici . Ma il merito non è soltanto del felice slancio artistico dell’autore: il merito fondamentale è degli stupefacenti scenari che vivono e respirano in quella regione, un tempo distante ma ormai incredibilmente vicina, che è il Trentino.

Alessandra Verzera

I vini Nosiola del Trentino

La Nosiola, vino indicato al femminile per tradizione degli agricoltori trentini, è un vitigno molto particolare che si trova i alcune località alpine davvero amene, come nella valle dei Laghi, nella Valle del Sarca, nelle Dolomiti di Brenta e nel Garda oppure nelle colline di Lavis verso la Valle di Cembra, ma anche nella Vallagarina. Le uve hanno differenze a seconda della zona di origine e delle colture: solo nella Valle dei Laghi si produce un Vin Santo Trentino, un passito ritenuto da esperti e appassionati realmente straordinario. Il Nosiola è un vino bianco DOC molto raffinato, di cui si parla già nell’antichità dal XV e XVI secolo: il suo nome deriva da “nocciola” in quanto spesso questa varietà era coltivata accanto a piante di nocciole. Secondo l’esperto degustatore Luca Maroni i migliori vini Nosiola sono prodotti dalla cantina La Vis (Simboli) e Donati Marco (Sole Alto)

Nino Panicola

I peccati di gola di Pietro Ballo, dalla Scala di Milano al trionfo degli “Anelletti al forno”

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ballo_pietroIniziamo oggi una nuova rubrica: “Aggiungi un posto a… tavola”, ospitando di volta in volta alla nostra mensa un personaggio del mondo dell’arte, della politica, del costume. Ad inaugurare l’imbandito desco di “Scelte di Gusto” c’e’ un amico in più : se sposti un po’ la seggiola sta comodo anche Pietro Ballo, 59 anni il prossimo 8 ottobre, palermitano, di professione tenore. E’ una delle voci più grandi della lirica italiana ed affermato nei teatri di tutto il mondo.

( Foto: Il tenore Pietro Ballo con la figlia Lidia, soprano)

Figlio di un operaio, da giovane prima di dedicarsi al bel canto lavora come intagliatore di pietre, insieme ai fratelli, nel cantiere del padre. Dopo la svolta. Si avvicina allo studio della voce e si iscrive alla scuola di canto del Teatro Massimo di Palermo.

Negli anni Settanta “emigra” a Milano per perfezionare la sua voce. Frequenta la scuola della celebre soprano Gina Cigna e nel 1978 il suo debutto ufficiale, come tenore leggero, al Teatro Fraschini di Pavia, interpretando Ernesto nel “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti. In oltre 30 anni di attività ha scritto pagine e pagine di una sfolgorante carriera. Da tenore leggero ai tempi di Fenton del Falstaff o Elvino della Sonnambula a tenore lirico puro, non appena la sua voce è diventata più matura. Arriva il successo internazionale. Ha fatto coppia con le più grandi soprano di sempre ed ha lavorato anche con il grande Luciano Pavarotti.

“E’ stato senza dubbio uno delle figure più importanti della mia vita professionale – ci confida il tenore palermitano – prima il mio rapporto è stato professionale e poi è diventato un grande amico. Lui è stato capace di realizzare a Modena un Accademia della Musica ed il mio sogno poi si è avverato anche a Palermo”.

(Foto: Pietro Ballo e Luciana Serra in “Faust” – Teatro Massimo di Palermo)

 

 

Non a caso, infatti, nel 2005 il suo sogno diventa realtà, istituendo l’Accademia Lirica del Mediterraneo, la cui “mission” è la diffusione della cultura lirica tra i giovani.

Maestro, che rapporto ha con la cucina siciliana? Lei sicuramente, vista la sua “stazza”, è una “buona forchetta”…

“E’ come avere una amante a cui non so dire di no. La mia gola è croce e delizia, non solo per via della mia voce, ma anche per la mia ghiottoneria. Vuoi mettere un bel piatto di caponata? Oppure, un bel panino con le panelle? Vado pazzo anche per gli anelletti al forno e per il cannolo siciliano. Insomma, mi piace tutta la cucina tipica siciliana, palermitana”.

Ma c’è un piatto che le piace gustare più di altri?

“Devo confessare che vado ghiotto per un bel piatto di pasta e fagioli, tipicamente estivo, però. Mi piace mangiarla fredda, freddissima (come Capannelle, alias Carlo Pisacane nel celebre film “I soliti ignoti”, ndr). Dev’essere fredda, perchè mi fa ricordare quand’ero bambino… Amo tantissimo la caponata e la nostra salsiccia che mangio in vari modi. La nostra salsiccia è unica. C’è un motivo perchè sono robusto…”.

Ed i dolci?

“Vuol prendermi per la gola? Cannoli, cassata tradizionale o al forno, e poi i nostri gelati. Sono unici. Noi siamo i principi del gelato artigianale. Proprio in questi giorni è ospite un artista spagnolo e gli ho fatto assaggiare i nostri gelati. E’ letteralmente impazzito. Ha gustato il gelato al caffè, quello fatto alla palermitana e poi anche il gelato alla cassata, tipico anche questo della nostra gelateria”.

Tra un virtuosismo canoro ed uno spartito, si è mai cimentato ai fornelli?

“Si, mi cimento spesso. Amo stare in cucina così come sul palcoscenico. Mi piace cucinare e mangiare, e devo ammettere che ottengo ottimi risultati. Mia figlia, la più grande, quando viene a casa a trovarmi, preferisce che sia io a cucinare e non la madre. Le piacciono gli umidi: gli spezzatini, le sgaloppine, il goulash, e mi vengono davvero bene”.

Quindi quando smetterà di cantare avrà sicuramente un futuro in… cucina?

“Non si smette mai di cantare. Cucinare mi rilassa e poi quei sapori, quegli odori della nostra cucina siciliana e palermitana sono davvero unici”.

Come si “sposa” il canto lirico con la cucina? E’ un matrimonio fattibile?

“Dal punto di vista professionale non si sposa bene. Quando faccio i concerti devo attenermi alle regole. Non posso “abbuffarmi”, quindi la mia dieta prevede un buon piatto di pasta in bianco con olio extravergine d’oliva qualche foglia di basilico e una spolveratina di formaggio. Appena termina lo spettacolo, però, sarei capace di mangiarmi anche tutta la tavola… Dopo, purtroppo recupero tutto”

Maestro, preferisce la pasta o un bel risotto?

“Pasta, esclusivamente sempre pasta condita con tutte le salse. Adoro le pennette rigate. Il riso, il risotto lasciamolo ai “polentoni”, sto naturalmente scherzando. Non me ne vogliano…”.

 

Antonio Fiasconaro

L’enogastronomia Trapanese in onda da Marsala su Rete 4

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ricette_in_famigliaLe telecamere di Rete 4 mettono in “vetrina” da Marsala l’enogastronomia Trapanese. Venerdì 27, sabato 28 e lunedì 30 maggio,  dalle 10.50 alle 11.30, andranno in onda le puntate della trasmissione “Ricette di Famiglia”, il programma dedicato alla cucina e alla promozione delle bellezze ed eccellenze italiane, scritto e prodotto da Davide Mengacci con la partecipazione di Michela Coppa.

I prodotti trapanesi saranno presentati dal presidente della Camera di Commercio di Trapani, Giuseppe Pace. A fare gli onori di casa il sindaco di Marsala, Renzo Carini. Regina dei fornelli per questa tre giorni marsalese, la signora Carmela Bontà, che in piazza della Repubblica metterà in mostra con la sua performance ai fornelli tre piatti della tradizione: i “Ravioli con ricotta di pecora in zuppetta di pesce”, un delicato “Biancomangiare alla fragole”, per terminare la sua performance ai fornelli con un classica quanto eccellente “Pasta con le sarde”.

Ricette di Famiglia è un programma prodotto da Elio Bonsignore, scritto da Davide Mengacci, Guido Clericetti, Raffaella Soleri ed Elio Bonsignore per la regia di Salvatore Badulli.

Ma non solo cucina ed enogastronomia. La troupe televisiva di Rete 4 ha “toccato” diverse località del comprensorio, visitando, tra le altre cose, il Museo dei Pepoli di Trapani per poi recarsi a Mazara del Vallo e raccontare la suggestiva storia del “Satiro danzante”. Riflettori puntati anche sul cous cous di San Vito Lo Capo e sui prodotti della tavola trapanese, dai vini Doc della zona ai Dop ed Igp tipici del territorio, tra cui il sale marino, i capperi di Pantelleria, il pane di Castelvetrano.

peppeTra gli ospiti d’eccezione della puntata ci sarà il noto chef trapanese Peppe Giuffrè. Le puntate di ” Ricette di Famiglia” in onda da Marsala a partire da venerdì 27 maggio dalle 10.50 alle 11.30 su Rete 4 sono prodotte da Elio Bonsignore per la “Tv & Media” in collaborazione con la Camera di Commercio di Trapani.

Antonio Fiasconaro

Giuseppe Causarano finalista al Premio “Miglior chef emergente del Sud 2011”

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causaranoC’è anche un siciliano che è arrivato in finale al Premio “Miglior Chef Emergente del Sud 2011”. Si tratta di Giuseppe Causarano, 26 anni, di Sampieri (Scicli), sous-chef di Peppe Barone al ristorante “Fattoria delle Torri” a Modica (Ragusa). A vincere l’edizione 2011 dell’evento, organizzato da Witaly e presentato dal giornalista gastronomico Luigi Cremona, è stato l’avellinese Roberto Allocca, 32 anni, chef del ristorante “Marennà” di Sorbo Serpico (Avellino).

 

La cerimonia di premiazione si è svolta martedì 24 maggio nello storico “Circolo Savoia” di Napoli, in concomitanza con Vitignoitalia. In finale anche Vito Giannuzzi, chef del Resort “Masseria Torre Maizza” di Savelletri di Fasano (Brindisi). Il vincitore Roberto Allocca, con la sua “Faraona arrostita, laccata al nucillo con scarola e noci e l’Insalatina tiepida di mare su salsa di zucca e yogurt di bufala alla vaniglia”, ha conquistato la giuria, formata da esperti del settore.

Tra i tanti citiamo alcuni chef stellati campani come Renato Martino del ristorante “Vairo del Volturno”, Maurizio Somma del “Papavero”, Francesco Sposito della “Taverna Estia”, Raffaele Vitale “Casa del Nonno13” e il pugliese Teodosio Buongiorno del “Già sotto l’arco”, rappresentati di AIS e FISAR delle regioni in gara. Hanno partecipato alla gara 10 chef, rappresentati le regioni del Sud: Campania, Basilicata, Puglia e Sicilia.

A rappresentare l’Isola a parte Giuseppe Causarano, hanno preso parte anche il ventinovenne palermitano Ciro Pepe, chef del ristorante “La Veranda” di Misilmeri e il trapanese Gianni Zichichi, 27 anni, chef e patron del ristorante “Nanni” ad Erice (Trapani)

 

Questa manifestazione è la seconda tappa di “Emergente 2011”, che si concluderà  con la finalissima in programma a Roma dal 22 al 24 ottobre prossimi, per poi iniziare l’edizione del 2012 con “Emergente Nord”, che si svolgerà a Casteggio (Pavia), dal 12 al14 novembre.

 

Le scorse edizioni hanno visto come “Miglior Chef Emergente del Sud Italia 2010″ Angelo D’Amico de “Le Macine” dell’Hotel Il Molino di Benevento; nel  2009 Giuseppe Costa del “Bavaglino” di Terrasini (Palermo); nel 2008 Domenico Cilenti del “Porta di Basso” di Peschici (Foggia); nel 2007 Vincenzo Candiano de “La Locanda Don Serafino” di Ragusa; nel 2006 Domenico Vicinanza de “Il Papavero” di Eboli (Salerno).

 

Antonio Fiasconaro

 

Cous cous Fest Preview : dal 2 al 5 giugno 2011

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cuscusfestIl Cous cous Fest di San Vito Lo Capo è una delle manifestazioni enogastronomiche siciliane più note al mondo; ormai da quattordici anni, nel mese di settembre, il delizioso centro turistico trapanese diventa un crocevia di culture mediterranee, un trionfo di colori e, soprattutto, una capitale della gastronomia internazionale.

 cous-san-vito-07-31807007 La valenza culturale del Cous cous Fest è sconfinata, realtà internazionali del bacino del mediterraneo, con forti connotazioni etnografiche e politiche, si ritrovano, fianco a fianco, in quel di San Vito Lo Capo per partecipare ad una competizione gioiosa e festante. Questo intreccio di culture e mondi si esprime portando sulle tavole dell’evento tante interpretazioni diverse, nelle forme e nei gusti, della medesima pietanza: il Cous cous.

 

Quest’anno fortunatamente non dovremo aspettare la fine dell’estate per vivere l’esperienza del Cous Cous Fest; dal 2 al 5 giugno prossimi si celebrerà a San Vito lo Capo il Couscous Fest Preview, una ghiotta anteprima della grande festa che avrà comunque luogo nel mese di settembre (dal 20 al 25).

La preview di giugno sarà un divertente weekend all’insegna del gusto e del divertimento; nelle due giornate si susseguiranno laboratori gastronomici “tematici”, durante i quali verranno proposte numerose varianti di ricette di Cous cous, una competizione tra chef italiani, tanta musica dal vivo e momenti d’intrattenimento. Evento nell’evento sarà il Cous cous Factor un concorso per gruppi musicali o cantanti solisti di qualsiasi nazionalità; si tratta di una occasione decisamente ghiotta per artisti emergenti, il vincitore del concorso potrà infatti includere un brano nella compilation 2011 del Cous Cous Fest

Durante il Cous cous Fest Preview verrà selezionato uno chef italiano che rappresenterà il nostro paese alla gara di settembre; “Vota lo Chef per il Cous Cous Fest” sarà una competizione aperta a tutti gli chef di nazionalità italiana, eventualmente anche residenti all’estero, che vorranno proporre una personale interpretazione della pietanza a base di semola. Tra i candidati iscritti, soltanto sei disputeranno la gara il 2 giugno. Il bando del concorso e il modulo per partecipare sono disponibili sul sito ufficiale della manifestazione.

In tutte le edizioni dell’evento sanvitese i colori della nostra Italia sono sempre stati difesi con onore e non sono mancati mai riconoscimenti e premi prestigiosi. Nella passata edizione del Cous cous Fest agli chef italiani è andato il premio della calorosa giuria popolare; la ricetta che ha convinto i giudici è stata il Cous Cous con buzzonaglia di tonno e fiori di mare. Appuntamento fissato quindi per il 2 giugno per il Cous Cous Fest Preview,un’occasione davvero da non perdere per gustare uno dei cibi più buoni e sani in assoluto e un’occasione per aprire alla grande la stagione estiva, magari con un tuffo nello splendido mare di San Vito Lo Capo.

Gabriele Amodeo

Riferimenti utili: sito ufficiale Cous Cous Fest http://www.couscousfest.it/

Russia: non solo vodka e caviale, ma coloratissimo finger food

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Dalla Russia superbi vassoi ricchi di coloratissimo finger food, con un occhio attento alle calorie. Come gratificare gli occhi e il palato senza offendere la linea. Inga Votti, russa da alcuni anni residente in Italia, ci regala la sua fantasia in cucina con sfiziosi stuzzichini per un aperitivo di successo – ma anche per una cena a buffet – e dice : “il mio sogno? Aprire una ditta di catering” (A.Ve.)

 

D: Inga, giovane, bella e brava in cucina: una passione imparata in Italia o importata dalla Russia?

R: Mia mamma ha 9 figli e io sono la più grande. Perciò ho dovuto imparare tutto da piccola, visto che i miei genitori lavoravano entrambi. Ho cominciato a sostituire la mia mamma in cucina da quando avevo 13 anni. All’ inizio è stata dura, ma con il  tempo è diventata la mia passione. Infatti quasi tutte le mie ricette arrivano dalla Russia, ma tantissime sono state inventate da me,modificando quelle che non mi piacevano tanto.

D: Di cosa si occupa nella vita, visto che la cucina è un hobby?

R: Al momento aiuto mio marito nella sua attività. Abbiamo un negozio sotto casa, e così la mattina dò una mano e nel pomeriggio mi occupo della casa e dei bambini.

D: Le foto dei suoi piatti sono molto invitanti: in casa sua è un continuo “happy hour” quindi?

R: Direi di si :  a me piace cucinare e vedere i miei familiari  assagiare ed apprezzare tutto quello che faccio. Non ci stanchiamo mai di provare cose nuove: ogni giorno un menù nuovo.

D: In Russia, suo paese d’origine, esiste il rito dell’aperitivo?

R: Si, ad ogni ora. Ogni occasione è buona per aggregarsi e mangiare qualcosa di sfizioso. Nelle lunghe, fredde e buie giornate nvernali riunirisi a chiacchierare mangiando qualcosa in compagnia è un’usanza molto diffusa.

D: Le sue ricette sono un mix tra gusto italiano e gusto russo?

R: Direi di si : magari non si direbbe nè si immagina, ma le nostre cucine sono molto simili.

D: Ha mai pensato di aprire un’attività? In Italia sono molto alla moda le “aperitiverie”, lo sa, locali in cui si consuma l’aperitivo accompagnato dal finger food: praticamente il più delle volte questi “assaggini” finiscono con il sostituire la cena..

R: Sto pensando di aprire un servizio catering, se Dio vuole. Entro i  prossimi 4 anni riuscirò a realizare il mio piccolo sogno nel cassetto. Lo spero veramente tanto.

D: Che cosa ha preparato per noi di Scelte di Gusto? Facciamo conto che sia una serata tra colleghi ed amici: cosa ci servirebbe?

 R: Una bella insalata russa: ma quella originale! Quella che fanno qua ha solo il nome,ma non lo è : è buona lo stesso, ma non è uguale. Noi la chiamiamo “Oliviè” e viene  servita nei bicchierini di pasta sfoglia. E poi bicchierini colorati, palline colorate,tramezzini a chiocciola, rose di salmone,qualche barchetta,treccine e pomodori ciliegini ripieni. Avrei solo l’imbarazzo della scelta su cosa farvi assaggiare!

D: Quali sono gli ingredienti principali delle sue ricette?

R: Pasta sfoglia e pane per crostini. Per il ripieno non mi preoccupo:  mai,tutto quello che c’è nel frigo va bene e basta abbinare al meglio i sapori.Inoltre molte preparazioni sembrano ricche ma in realtà sono “light”, con un modesto apporto calorico ma un enorme apporto di gusto e- soprattutto – di colori. Anche i cibi dietetici possono essere invitanti: basta prepararli e servirli con un po’ di fantasia. Anche delle semplici verdure possono essere bellissime, e buonissime, da mangiare: basta solo saperle “vestire” !

D: E per finire, come si fa a mantenere una linea come la sua mangiando squisitezze come le sue?

R: Eh, bella domanda! Bisognerebbe cercare di mangiare poco dopo le 18:00. E poi fare tanto movimento! Io personalmente faccio acquagim e mi trovo molto bene.

Qui di seguito, due semplici e veloci ricette “light”.

Involtini di pesce:

250g filetto di pesce confezionato (trota salmonata o salmone)

2 cetrioli, 1 confezione di formaggio spalmabile alle erbe.

Pulire i cetrioli, togliere la buccia e tagliarne uno a bastoncini lunghi e grossi. Tagliare l’altro cetriolo a rondelle. Se si ha uno stampino a forma di fiore si possono ricavare appunto delle fore floreali. Stendere i filetti di pesce ,spenellarli con il formaggio alle erbe e al centro mettere un bastoncino di cetriolo. Quindi arrotolarli e tagliare a rondelle.
sistemate le rondelle sopra i fiori di cetrioli.
Quadrotti al formaggio :
200g formaggio primosale, o caciotta  o asiago dolce
200g di pomodori grossi ma non troppo maturi
200g  di cetrioli
400g pane per bruschette (o casalingo)
Tagliare il formaggio, pomodori e cetrioli a fette di 1 cm nel senso della lunghezza. Sistemare tutto a strati, pane,cetriolo,formaggio, pomodoro,formaggio,cetriolo e pane. Mettete tutto nel frigo per 30 min circa. poi tagliate a cubetti e servite nei piatti di portata. si puo variare con formaggi diversi.
Alessandra Verzera
Chi volesse contattare Inga Votti può scrivere alla nostra redazione all’indirizzo : redazione@sceltedigusto.it