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Classici d’estate: i fiori di zucca ripieni in tempura

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fiori zuccaCon l’ approssimarsi dell’estate si moltiplica la voglia di preparare qualcosa di sfizioso e si tende a consumare piatti unici che possano fungere da aperitivo, antipasto, primo o secondo, tutto in un’unica pietanza. Una delle ricette più preparate in questi giorni di fine primavera ed inizio estate è quella dei fiori di zucca ripieni in tempura (SdG)

 

Con i fiori di zucca si prepara un ottimo risotto. Ma il risotto con la calura estiva perde molto del suo appeal. Ed allora questo versatile ingrediente vegetale trova una nuova collocazione: eccovi la ricetta dei fiori di zucca ripieni in tempura.

Ingredienti per 4 persone:

24 fiori di zucca di grandi dimensioni.

1 panetto di mozzarella per pizza da 400 gr.

1 tubetto di pasta d’acciughe.

Per la tempura

2 bicchieri di farina

1 tuorlo d’uovo freschissimo

Acqua gelata e frizzante q.b

Una presa di sale

Olio di semi per friggere

Procedimento:

Dopo aver lavato accuratamente i fiori di zucca, privateli con molta attenzione del loro pistillo. Dovrete evitare in ogni modo che i delicati petali si rompano perché, se accadesse, il ripieno in frittura colerebbe fuori. Dopo aver tagliato a listerelle la mozzarella, inserite un pezzo all’interno di ogni fiore, aggiungendo anche un po’ di pasta d’acciuga. “Sigillate” cercando di chiudere a caramella il fiore e dedicatevi alla preparazione della tempura versando in una ciotola tutti gli ingredienti e mescolando bene. Se il composto sarà troppo liquido aggiungete farina a pioggia. Nel frattempo fate scaldare abbondante olio di semi in un pentolino. Per saggiare il calore lasciate cadere nell’olio un po’ di farina: se sfrigola allora l’olio è abbastanza caldo per procedere alla frittura. Intingete con delicatezza ogni fiore nella tempura e, quando ne sarà circondato in ogni parte, adagiate il fiore nell’olio fino a doratura. Ponete successivamente su un foglio di carta assorbente. E’ consigliabile friggere un fiore per volta: ma nel caso usaste un pentolino piuttosto grande potrete friggerne sino a tre contemporaneamente. Una volta ultimata la frittura, cospargete ancora con un pizzico di sale e servite caldi.

Consiglio:

una variante consente di alleggerire la pastella non adoperando l’uovo: ma in quel caso si tratterà appunto di pastella e non di tempura. Il risultato è pressocchè analogo con il vantaggio di essere un po’ più leggero.

SdG

PARMIGIANO REGGIANO, UNA FORMA DI SOLIDARIETÀ

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Cia Toscana e Agricultura.it, in collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano e con Cia Emilia Romagna, organizzano un modo concreto per dare una mano e mostrare solidarietà ai caseifici e agli allevatori emiliani pesantemente colpiti dal sisma. È possibile prenotare e comprare il Parmigiano Reggiano prodotto e stagionato nelle zone del terremoto (M.Ma.)

SLOW FOOD PALERMO A “SLOW SEA LAND”

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La condotta Slow Food del capoluogo siciliano presente a “Slow Sea Land”, l’evento organizzato dalla Regione Siciliana e Slow Food Italia a Mazara del Vallo (Tp) dall’8 al 10 giugno prossimi. La manifestazione rappresenta un’importante vetrina che valorizza i prodotti agro-ittici alimentari del bacino del Mediterraneo. (M.Ma.)

Spaghetti datterino e bottarga: tanto facili quanto buoni.

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spaghetti-bottargaUn piatto estivo con un sugo di base che si presta a svariate applicazioni e varianti: un sughetto di pomodori datterini facile da realizzare, con una spolverata di bottarga di tonno appena prima di arrivare in tavola. Un goloso successo, re delle “spaghettate” all’aperto.

L’estate è ormai vicina ed iniziano a fioccare i week end fuori porta verso le località di villeggiatura e le seconde case. Occasioni per riscoprire il piacere di stare all’aria aperta e per gustare piatti semplici, veloci e di facilissima realizzazione. Piatti che hanno sempre un gran successo: segno che non sempre le preparazioni difficilissime ed elaborate sono migliori di quelle più “povere”.
Ecco come realizzare gli spaghetti con pomodoro datterino e bottarga.

Ingredienti e dosi.

Per 4 persone

400 grammi di spaghetti n*5

250 grammi di pomodorino datterino

olio extra vergine d’oliva

due spicchi d’aglio

qualche foglia di basilico fresco

sale q.b

un vasetto di bottarga di tonno grattugiata

 

Esecuzione

 

Preparate un fondo mettendo in padella l’olio d’oliva e le foglie di basilico ben lavate ed asciugate tamponandole e senza mai strizzarle.
Quando il basilico sfrigola nell’olio aggiungete i due spicchi di aglio in camicia che avrete precedentemente schiacciato.
Quando comincerà a rilasciare il suo aroma,e prima che si scurisca, togliete l’aglio dall’olio e versate i pomodorini lavati e tagliati grossolanamente.
Fate cuocere a fiamma media aggiungendo un paio di bicchieri di acqua. Salate leggermente il sugo e nel frattempo cuocete la pasta aggiungendo all’acqua salata un filo di olio d’oliva.
Quando gli spaghetti saranno a metà cottura scolateli e versateli nella padella con il sugo, spadellando con cautela e dopo avere tolto il basilico.
L’amido che la pasta rilascerà nel sugo fungerà da legante conferendo al sugo stesso una cremosità leggera che consentirà agli spaghetti di “prendere” bene il condimento.
A questo punto avete due alternative: o aggiungere la spolverata di bottarga direttamente in padella, oppure impiattare le singole porzioni ed aggiungere successivamente la bottarga.
In entrambi i casi ricordate un dettaglio molto importante: la bottarga non deve mai cuocere, quindi se deciderete di condire in padella fatelo a fiamma spenta.
A piacere si potrà aggiungere al piatto finito un trito fine di prezzemolo fresco o, in alternativa, qualche fogliolina di menta.

SdG

EDITORIALE. LA TERRA NON TRADISCE? LE LACRIME DEI COCCODRILLI

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L’Italia, e per quanto ci riguarda direttamente, la Sicilia, è sempre stata a forte vocazione agricola.La crisi punta sul rilancio dell’agricoltura. La Sicilia, nello specifico, solo da pochi anni ha scoperto il vero potenziale ed il vero valore del turismo ed ha abbandonato, almeno apparentemente, l’idea del turista mordi e fuggi.

Luxuria e gola: altro che vizi, solo sane virtù.

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Vladimir_luxuriaIntervista a tutto tondo all’ex parlamentare di Rifondazione Comunista che ha presentato alle Terrazze Feltrinelli di via Cavour “SiciliaQueerFilmFest”, seconda edizione della rassegna cinematografica che tratta i temi del mondo GLBT. Adora cibo e vino, ama la Sicilia e il suo popolo e si sorprende quando scopre per la prima volta la versione “scomposta” del principe dei dolci palermitani: il cannolo (M.Ma.)

 


Quarantasette anni non ancora compiuti, foggiana dal sangue caldo, dottore in lingua e letterature straniere col massimo dei voti, già direttore artistico di Muccassassina, il celebre locale trasgressivo di Roma, transgender per definizione, attrice, attivista, scrittrice, conduttrice televisiva e già parlamentare accanto a Bertinotti nelle file di Rifondazione Comunista, con cui, durante la legislatura, si è impegnata per i diritti civili e di cittadinanza delle persone omosessuali, sostenendo la campagna per il riconoscimento delle unioni civili. Questo attivismo elettorale, raccontato nel documentario L’eletta, la porta a diventare la prima parlamentare transgender di un Parlamento europeo. Nel 2007 pubblica il suo primo libro “Chi ha paura della Muccassassina?” dove racconta il suo percorso da Foggia a Montecitorio; nel 2008 partecipa e vince “L’isola dei Famosi” e il quotidiano di Rifondazione, Liberazione, paragona la sua vittoria a quella di Obama.

Sempre quell’anno si candida alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Sicilia nella lista “La Sinistra Arcobaleno”: non vince in politica, ma stravince sul piano della rete di relazioni umane create. Conduce due programmi radio e nel 2010 è madrina al Sicilia Pride di Palermo, dove sfila su un carro mangiando un panino con la milza maritato della Focacceria di San Francesco. Poi ancora il Campania Pride dove sfila a fianco di De Magistris. Nel 2011 la consacrazione letteraria: vince prima il Premio Margutta, poi esce il suo terzo libro, Eldorado, un romanzo che narra la storia di un anziano omosessuale della Germania degli anni ’30 perseguitato durante il Nazismo. E su questo lavoro non nasconde il suo grande sogno nel cassetto: la realizzazione di un progetto cinematografico per mano di Donatella Botti, in cui le parti dell’anziano uomo dovrebbero essere interpretate da Lino Banfi che consacrerebbe, così, alla maturità artistica il suo personaggio.

Superfluo dire che il personaggio in questione è l’eclettica Wladimir Luxuria, a Palermo perché madrina per sette giorni della II edizione di SiciliaQueerFilmFest: 57 film tra documentari, lungometraggi e cortometraggi, anteprime italiane e internazionali, libri e tavole rotonde sul mondo e sulle problematiche GLBT. Lux dalle Terrazze della Feltrinelli di via Cavour spazia a trecentosessanta gradi su razzismo sessuale, sdoganamento di stereotipi e politica (“dopo le puttanate di Arcore noi siamo diventati ‘bravi’, ma stentiamo sempre nel rivendicare l’ovvia normalità”), sulla famiglia (“quella odierna dovrebbe fondarsi sulla non-violenza, sulla comprensione, sull’affetto: è questo che rende tale una famiglia e non il banale fatto di saper fare solo figli”), sulla possibilità che Palermo sia la prima candidata ad ospitare il Gay Pride nazionale del 2013, sul ruolo di mamma Rai che, selezionando lei come conduttrice dell’Isola, ha permesso a molti di “entrare” in temi poco trattati fino a qualche anno fa. Non mancano le stilettate per il calcio e per la Chiesa. E non nasconde nemmeno le sue passioni gastronomiche da verace meridionale qual è. «Ieri ho scoperto il cannolo siciliano scomposto che non conoscevo», dice sorridendo e suscitando tenerezza.

La sua battuta gastronomica ci invita a raccogliere la palla al balzo sul tema caro a noi di “Scelte Di Gusto”.
Che rapporto hai con la cucina siciliana?
Davvero ottimo. Credo che non basti solo una vita per scoprire la gastronomia palermitana perché ogni volta che ci torni Palermo ha sempre questa straordinaria capacità di sorprenderti, di stupirti con abbinamenti sempre nuovi. La ritengo una cucina transgender perché qui c’è l’arabo, il normanno, lo spagnolo.

E il tuo piatto preferito?

Adesso ho ancora in bocca il sapore del cannolo scomposto, quindi ti direi questo. L’idea di fare la scarpetta usando il cannolo stesso come cucchiaio l’ho trovata veramente geniale. Gli involtini di pescespada con pinoli e uva passa, però, resta una di quelle cose che mi fa dire «ah, che meraviglia!». Io dico sempre che fino a quando ci saranno combinazioni di ingredienti nuovi vale sempre la pena di conoscerli e viverli.


Invece davanti ai fornelli come sei?

Non sono una di quelle brave in cucina. Non so fare virtuosismi gastronomici, però sopravvivo. Il tè, ad esempio, lo so fare benissimo.

Tu sei foggiana come il grande Renzo. Qual è il piatto preferito della tua terra?
La “tiella”, specialità barese che ho conosciuto grazie a mia nonna. Un tegame di riso, patate, cipolle e cozze. Superlativo, perché ogni cozza diventa una sorta di mini piatto che accoglie tutto il resto. Poi pasta rucola e patate, piatto semplicissimo ed essenza della mia terra, e i “torcinelli”, piccoli involtini di interiora insaporiti con uno spicchio d’aglio e prezzemolo che si trovano agli angoli delle strade proprio come qui da voi si trovano le “stigghiola”.

Che rapporto hai con le “arancine”?
Il solito problema del maschile e femminile. Arancine o arancini? Anche a me le persone spesso mi chiedono “Mi scusi, devo darle del femminile o del maschile?”. E qui dobbiamo chiederlo anche agli arancini il sesso. Se ti trovi a Palermo sono femminucce, se sei a Catania diventano maschietti. C’è la lotta sulla primogenitura qui da voi. Io direi di essere salomonici: facciamo “Arancin_” con l’asterisco e così siamo tutti contenti.

E col vino invece?
Non sono esperta, però amo il vino buono. Il vino siciliano rientra tra questi. Una riscoperta italiana. Basta con usare i siciliani come vino da taglio per quelli del Nord. Ormai vivono della loro carismatica identità.

Ami le bollicine?
Le adoro. Per fortuna non ho più l’acne giovanile, quindi le bollicine le preferisco più in un bicchiere che sul mio corpo.

Una pietanza trasgressiva per Luxuria?
Cozze e nutella. Che non ho mai mangiato proprio perché trasgressiva. L’Italia è una nazione gastronomicamente straordinaria. Anche lo stesso involtino di pescespada: questo piccolo bocconcino qui è la “summa” di una grande espressione. Poi magari ci metti anche un po’ di succo d’arancia o magari una fogliolina di menta che ti enfatizza l’aromaticità. Ecco, tutto ciò è cultura, sperimentazione e soprattutto incontri di civiltà. Quando due diversità s’incontrano non stanno lì a farsi la guerra, ma si chiedono vicendevolmente “tu, raccontami di te”. Da qui, il matrimonio, la conoscenza. E questa è una cosa che Palermo ha saputo sempre far bene da diversi punti di vista: gastronomico, linguistico e architettonico.

Che vuoi fare da grande?
Mi voglio sposare, guarda… così vorrà dire che l’Italia avrà varato una legge che consenta che me lo consenta. E speriamo di non essere gli ultimi assieme al Vaticano.

Marcello Malta

(Si ringrazia Rossella Puccio per le foto)

“Sapori al fresco”, poesie e ricette di libertà.

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GIUFFRèSarà presentato venerdì 8 giugno tra le 10 e le 14 presso la Sala Conferenze della Casa Circondariale di Trapani “Sapori Al Fresco” ideata dalla Direzione del Carcere in collaborazione con l’Istituto Tecnico Commerciale “Leonardo Sciascia” di Erice e con il contributo dell’editore Salvatore Coppola, che ha reso possibile l’iniziativa offrendo gratuitamente le copie destinate ai detenuti (SdG)

 

È uno spaccato di vita carceraria dal punto di vista degli stessi che lo vivono, autori essi stessi dei racconti, delle poesie e delle ricette contenuti nel libro. Il volume è stato concretizzato grazie all’impegno della professoressa Antonella Parisi e contiene la prefazione di Peppe Giuffrè. (foto). Il libro diventa, così, un pretesto interessante per meditare sul tema della privazione della libertà e su come i detenuti stessi si adoperino con ogni tecnica di sopravvivenza affinché poter vivere una parvenza di vita familiare riprodotta in una cella.

Certamente non un progetto pilota, dato che iniziative simili sono già partite in altre case circondariali  – Padova e Varese ad esempio: ma la buona notizia è che iniziative di alto valore etico come queste, volte al recupero delle devianze ed al reinserimento dei detenuti, si allarghino a macchia d’olio e trovino casse di risonanza adeguate allo scopo che si prefiggono. Recupero, reinserimento, reintegro ed apprendimento di un mestiere : queste sono di certo le finalità di un carcere di cui ci piace parlare. Quindi carcere non più meramente punitivo e coercitivo, ma educativo.

Un recupero possibile che passa attraverso le maglie della sofferenza fino a qualche tempo fa sin troppo strette e che accende nuove speranze regalando, perchè no, anche un attimo di protagonismo a quella fascia sociale – la popolazione carceraria – che per troppo tempo è stata dimenticata e relegata alle periferie delel città, senza più alcuna identità.

Alcune ricette ideate dai detenuti verranno realizzate “in loco” dallo chef Peppe Giuffrè ed offerte alla degustazione dei presenti. Il libro verrà offerto in omaggio, ma sarà anche e soprattutto occasione per poter raccogliere dei fondi destinati al sollievo delle condizioni di vita carceraria dei detenuti, attraverso il tramite di Don Gaspare Gruppuso, cappellano della Casa Circondariale di Trapani.

Interverranno numerose Autorità: i neo sindaci delle città di Erice e di Trapani, il Vescovo di Trapani, il Prefetto ed altre Autorità cittadine civili e militari. Alcuni brani selezionati saranno letti dagli attori Marcello Mazzarella e Alma Passarelli Pula, lo scrittore Giacomo Pilati, il pianista Vincenzo Marrone D’Alberti.

SdG

Un’asta per un sorriso

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Si rinnova giovedì 7 giugno, alle ore 19.30, nella prestigiosa sede del Circolo Canottieri Aniene (Lungotevere dell’Acqua Acetosa, 119) la VIII edizione dell’Asta di beneficenza di vini italiani organizzata dalla Fondazione Operation Smile Italia Onlus. Il ricavato dell’Asta benefica sarà devoluto al finanziamento dei progetti medici che Operation Smile ha in programma nel 2012 in particolare alle missioni in Kenya, Giordania e Ghana

Grazie al ricavato dell’asta dello scorso anno, ospitata sempre nella splendida cornice del Canottieri Aniene, l’Organizzazione – che quest’anno celebra i suoi trent’anni di attività – nel 2011 ha potuto effettuare 164 missioni mediche ed operare oltre 18 mila bambini, cambiando per sempre la loro vita. L’asta verrà condotta come sempre dal noto banditore Luciano Carnaroli (primo a sinisctra nella foto sotto) e sarà anche l’occasione per la Fondazione di presentare ufficialmente una nuova testimonial di Operation Smile Italia, Michela Cerruti (a destra nella foto), giovane pilota di Formula 3 e di Gran Turismo. Introdurrà la serata Livia Azzariti ed il via all’asta verrà dato dal Presidente della Fondazione, Santo Versace, e dal Presidente del Circolo Canottieri Aniene, Giovanni Malagò.

Ad introdurre i vini e le Aziende che generosamente anche quest’anno partecipano, sarà Luca Maroni (primo a destra), autore dell’Annuario I Migliori Vini d’Italia. Anche quest’anno l’evento verrà seguito in diretta da Decanter, trasmissione di Radio 2 Rai. In onore del Circolo Canottieri Aniene che da anni ospita l’evento verranno abbinati ad alcuni lotti le maglie firmate da grandi campioni sportivi di diverse discipline messi a disposizione dalle medesime Federazioni o dai campioni stessi. Per il tennis Nadal e Federer; per la scherma, Valentina Vezzali; per il basket, Datome; per il volley Gioli; per il rugby, Mirco Bergamasco. Ospite dell’asta sarà anche un libro, scritto dalla giornalista Tiziana Pikler “Il Gioco e lo Sport nelle Arti Pittoriche, dalle origini all’800”, del quale verranno letti alcuni brani.

Le più note ed importanti Aziende Vinicole italiane hanno già inviato alcuni dei loro vini più pregiati per l’asta. Ne citiamo alcuni: 1 doppia magnum di Sassicaia 2008 in cassetta di legno – Tenuta San Guido; 1 bottiglia da 9 litri di Avvoltore 2009 Moris Farm (il vino è stato prodotto in 11 esemplari al mondo ed è solo la seconda annata che in oltre 20 di produzione viene messa in bottiglie da 9 lt.); 1 magnum Bisol Ferrari creata nel 1997 per celebrare i 50 anni di Ferrari, custodisce una Cuvée Talento Metodo Classico, vendemmia dell’ottima annata 1991 e viene venduta in esclusiva ai titolari del lussuoso cavallino rampante; 1 bottiglia da 6 litri del Solare 2006 dell’azienda Capannelle; 3 magnum donate da Ceretto di Barolo Bricco Rocche Brunate 2005; 3 annate diverse di Franciacorta “Parosé” (Rosé Pas Dosé Millesimato) Il Mosnel 1 jeroboam del 2005, 1 Magnum del 2006, 3 Bottiglie del 2007; 1 magnum di Amarone della Valpolicella Docg 2006 in scatola di legno donata dall’azienda Trabucchi; una cassetta di legno con una verticale di Rosso di Rosso, annate 2004-2005-2006-2007-2008 donata da Renzo Rosso e prodotta dalla Diesel Farm di Marostica, ottenuto dalla combinazione di uve Merlot e Cabernet Sauvignon; una magnum Chardonnay 2009 donate dall’Azienda Capannelle.


L’asta sarà anche l’occasione per presentare un nuovo progetto che aiuterà Operation smile, M’AMA.ART, nato dall’amore di Alessia Montani e Miriam Castelnuovo per l’arte e per il loro Paese, l’Italia. M’AMA.ART è un progetto-logo che tende ad un’azione di diffusione dell’arte: un’arte che penetra nella quotidianità della vita e degli oggetti di uso comune per permeare la realtà di tutti i giorni, e che invade anche il mondo del vino in quanto viene proposto ad alcuni produttori. In particolare uno dei lotti in asta il 7 giugno sarà composto da 2 magnum di Torre dei Migliori donato dall’Azienda Cerulli Irelli che vestiranno la prima etichetta M’AMA.ART disegnata da Mimmo Paladino per il progetto.

Operation Smile Italia Onlus è una Fondazione nata nel 2000 costituita da volontari medici, infermieri ed altri operatori sanitari che realizzano missioni umanitarie in oltre 60 Paesi del mondo per correggere, con interventi di chirurgia plastica ricostruttiva, gravi malformazioni facciali come labbro leporino e palato schisi, esiti di ustioni e traumi. Uno degli obiettivi di Operation Smile è anche creare lo sviluppo sostenibile delle proprie attività, attraverso il progressivo miglioramento delle infrastrutture mediche locali e la formazione di personale medico qualificato nei paesi in cui svolge le proprie missioni.

Dal 1982, anno di costituzione di Operation Smile International negli Stati Uniti, sono stati operati gratuitamente nel mondo più di 200 mila bambini.

S.d.G.

EDITORIALE. LE NOTIZIE CHE NON VORREMMO LEGGERE

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Spesso alcune notizie hanno la capacità di lasciare il lettore senza parole. Molto spesso tali notizie si annidano tra le pagine della cronaca dei quotidiani, e parlano di eventi terribili: stragi, attentati, mitomani e bombers, dissacratori della gioventù e della vita umana, aguzzini di donne e di bambini.

A PALERMO NASCE “DIONISO”, CLUB HOUSE PER LE ATTIVITÀ CULTURALI E DEGUSTAZIONI

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Centro di cultura, di attività sociali e ricreative, l’associazione ha sede nel salotto della città e si prefigge di coniugare le piacevolezze della tavola agli approfondimenti storici della cultura enogastronomica del Mediterraneo. Il presidente Guido Falgares: «Promuoveremo il territorio con lo scambio dei saperi attraverso seminari e dibattiti» (M.Ma.)