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Le “stigghiole” messe al “bando” ad Arezzo al mercato “Streetfood”

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Bufera sulle “stigghiole” ad Arezzo nel corso del tradizionale appuntamento di “Streetfood”. Gli ispettori della Usl aretina, infatti, hanno disposto il sequestro del prodotto di eccellenza perchè “non dà garanzie per la salute, come la pasta fresca, che non sarebbe adeguatamente conservata” ed in vendita nel mercatino enogastronomico della città toscana. (A. Fi.)

A Pisa, con Gualtiero Marchesi.

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Non ci saranno le foglie cadenti, oggi, sotto l’ombra della torre cadente più famosa al mondo. E’ il primo weekend autunnale ma l’Italia sembra non accorgersene. Il sole “regna” nella nostra penisola e non soltanto al sud. Sarà anche per questo che “Dolcemente Pisa”, giunta alla VI edizione, ha già registrato un gran numero di presenze.

Nella kermesse di due giorni (1 e 2 ottobre) la città toscana, che grazie alla famosa torre è stata inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco, accoglie le dolcezze toscane più squisite e raffinate. “Un’occasione imperdibile – secondo gli organizzatori- per gustare i veri prodotti artigianali e visitare i monumenti, i borghi medievali e i paesaggi più suggestivi del territorio pisano. Non poteva mancare, in questa edizione, una particolare attenzione al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. E’ stata, infatti raddoppiata l’area espositiva che comprende una selezione di artigiani delle diverse regioni italiane. Nel pomeriggio di ieri a catalizzare l’attenzione dei visitatori, che lo ha acclamato come una vera e propria guest star, è stato il celebre chef Gualtiero Marchesi.  L’approfondimento sulla composizione nelle arti e nella pasticceria, il tema affrontato nell’incontro con lo chef. Ma nel cartellone di quest’anno, Dolcemente Pisa -ospitato nel salone storico della Stazione Leopolda, allestito interamente in cartone secondo i criteri del recycling ecologico – tante iniziative . Dai laboratori di pasticceria curati da La scuola de La Cucina Italiana alle degustazioni guidate che rappresentano interessanti momenti di approfondimento, assaggi comparati e abbinamenti cioccolata, dolci, vino e distillati. Grazie alla collaborazione dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Comune di Pisa, poi, la manifestazione ospita alcuni artigiani provenienti da Angers e Olomouc, città europee gemellate con Pisa. “Dolcemente – dicono gli organizzatori- si è affermata come una vetrina di prestigio per i laboratori che hanno collocato la Toscana e l’Italia fra i principali centri europei nella produzione artigianale di alta qualità. L’elemento distintivo della manifestazione è il suo carattere divulgativo, in linea con la vocazione della città di Pisa, culla della conoscenza e sede di importanti istituzioni scientifiche. E’ un evento curato, con una precisa identità orientata verso la tutela delle produzioni tipiche normalmente escluse dai circuiti commerciali”. Due iniziative collaterali accompagnano, inoltre, l’edizione 2011 di Dolcemente Pisa: le crociere in battello lungo il fiume Arno accompagnate da un degustazione di cioccolata calda e la “Passeggiata Pasticciata” tra i laboratori artigiani e le bellezze storico artistiche del centro cittadino. Il corcorso fotografico “Scatto Goloso ed il torneo di “lancio del panforte”, insieme alle performance di live painting “Dolci Fantasie”, completano il programma di questa due giorni che, complice la bella giornata, ha richiamato a Pisa numerosi visitatori.

Arianna Zito

Gemellaggio tra Castelbuono e Sinaia per far conoscere le bellezze naturali ed enogastronomiche delle Madonie in Romania

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Castelbuono ed il Parco delle Madonie sbarcano in Romania. Non solo arte, cultura, turismo ma anche l’esportazione nel Paese dell’Est, dei prodotti dell’enogastromia della cittadina siciliana e di tutto il territorio madonita. Si è infatti, concluso in questi giorni, a Sinaia (Romania) il fitto programma di scambi internazionali promosso dall’amministrazione comunale di Castelbuono e dall’Ente Parco delle Madonie. (A.Fi.)

Trieste, con “La Melagrana” una “bottega” equo e solidale da…”settimo cielo”

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 Ho già raccontato,in un precedente servizio, del Tempio mariano di Monte Grisa, che si erge sulla città di Trieste e sul mare, circondato dai boschi di pini del Carso. Meta di numerosi turisti, tanto da far sì che il Santuario nel 2005 abbia dato un mandato alla cooperativa La Melagrana per un ristorante, un bar e un negozio equo solidale all’interno dell’area facente parte della chiesa, come punti di ristoro, poiché in mezzo al bosco oltre al santuario non c’è altro (E.Ri.)

La ragion d’essere di una bottega che vende un po’ di tutto, dai vini alla pasta, ai detersivi, dai rosari ai crocefissi, ai quadretti religiosi forse non è così immediata e ne intraprendo una breve spiegazione. Che i turisti vogliano acquistare oggetti di devozione come souvenirs, a ricordo di esser stati al Santuario è comprensibile. I generi alimentari venduti nella bottega sono gli stessi offerti al bar (cioccolata, caffè, birra, vino, cocktail al guaranà…)  e con cui preparano i piatti sia di tradizione mediterranea che quelli esotici serviti al ristorante; il turista così può acquistare gli ingredienti per rifarsi a casa quello che ha appena bevuto al bar o mangiato al ristorante e questo è decisamente un valore aggiunto a questa triade: ristorante, bar e bottega.

Soprattutto, però, lo scopo è di far conoscere e promuovere la filosofia del commercio equo e solidale a chi entra nella bottega. Commercio, la cui idea di fondo è che la povertà non sia un male inevitabile, ma l’effetto di sistemi economici sbagliati, dove i più forti e ricchi impongono condizioni di sfruttamento a paesi o realtà più deboli. Nell’equo e solidale invece, si invita il consumatore ad evitare questa logica scegliendo per un mercato che prevede più giuste retribuzioni per i produttori. Si fa ciò saltando l’intermediazione delle grandi compagnie e dei grossisti e preferendo il contatto diretto coi produttori: sono le diverse organizzazioni non governative che sviluppano progetti e realizzano i prodotti che danno alle centrali di distribuzione no profit.


La bottega equo e solidale preleva i prodotti dalle centrali di distribuzione del commercio equo e solidale e poi li distribuisce direttamente al consumatore. I prodotti che si possono acquistare nella bottega vanno da svariati oggetti artigianali a prodotti enogastronomici. Su ogni cosa c’è un cartellino che informa del paese di provenienza, del progetto, una sorta di piccola storia del prodotto. Ciò rende più interattivo l’acquirente che può scegliere, attraverso le etichette, quale realtà andare ad aiutare. Tutto è puntato sulla trasparenza del processo, con la completa tracciabilità del prodotto dalla produzione alla vendita. Il commercio equo e solidale non è sufficiente per migliorare il mondo, ma intanto insegna un altro tipo di mentalità: la cultura del consumo responsabile.


Ci sono i caffè, classico prodotto del commercio equo e solidale, ne prendo un pacchetto a caso, sopra è riportata la zona del Messico in cui le piante di caffè sono coltivate e da quale cooperativa; così per i vari tipi di tè e per lo zucchero di canna, che arriva dal sud America, dalle Filippine… C’è il cacao solubile, un assortimento eccezionale di cioccolate, la crema spalmabile alla nocciola, che è prodotta in un laboratorio retto da un gruppo di volontari italiani dove lavorano ragazze con problemi psichici alle spalle e viene prodotta con il cacao equo e solidale, senza additivi chimici e con lo zucchero esclusivamente di canna.  Sulle etichette dei mieli posso leggere esattamente le piantagioni da cui provengono, sud America per lo più, il miele aromatizzato al limone proviene dal Messico per esempio; le marmellate sono quasi tutte africane, quella all’ananas viene dall’Ecuador. Lo sciroppo alla menta è giallo paglierino, cioè naturale e senza coloranti o additivi.


C’è il riso, di varie provenienze e tipi (thailandese, indiano…), la quinoa, come proposta alternativa al riso, anche se trattasi di pianta erbacea ma dalle ricche proprietà nutritive; arriva dagli altipiani andini dove è coltivata ad altitudini che vanno anche oltre i 4000 metri. Ci molti tipi di biscotti, la frutta secca, le salse particolari come quella agli anacardi, che si consiglia di adoperare per condire la pasta, e non posso che confermare visto che l’ho acquistata, provata e apprezzata; ci sono le spezie, il muesli che mette assieme la tradizione della colazione europea con gli ingredienti esotici, come il cacao equo e solidale, lo zucchero di canna, la banana essiccata dalle Filippine, l’uvetta dal Sud Africa, il mango del Burkina Faso e, crispies alla quinoa. Ci sono le birre, chiare e scure, con quinoa della Bolivia e riso indiano, belghe di produzione, anche se ovviamente le materie prime arrivano da lontano. La pasta è fatta con grano duro proveniente da terreni confiscati alla mafia, precisamente a Provenzano, nella Valle dello Jato, in Sicilia: da lì viene fatta la farina di grano duro e con quella farina la pasta che si può mangiare al ristorante come comperare nella bottega. Sono attirata dall’aceto di miele, sì proprio miele, di provenienza brasiliana, poi acetificato da frati piemontesi; è lo stesso che portano ai tavoli al ristorante per condire le insalate. Così per il vino, quello che si beve al bar o al ristorante è quello stesso acquistabile nella bottega; fatto con uve coltivate su terreni confiscati alla mafia nell’Oltrepò Pavese e dati in coltivazione ad una cooperativa senza fini di lucro che fa inserimento lavorativo di persone con storie di disagio alle spalle, come problemi di tossicodipendenza, ma non solo, e se tutte queste cose non sono riportabili  sulle etichette dei vini, ci sono sempre dei bigliettini aggiuntivi che raccontano i progetti che sono  riusciti a realizzarsi in quei prodotti. Ma di vini ce n’è ampia scelta, anche fra quelli cileni per esempio. Mi piace l’idea di una contaminazione di gusti e culture, di una multi identità enogastronomica. Poter fare colazione con il miele millefiori di foresta messicana o con la marmellata all’ananas senza chiamarlo sfizio, semmai trattandosi di equo e solidale, impegno sociale. Sono prodotti che hanno un valore etico aggiunto, e i prezzi non sono più alti di ciò che si acquista solitamente al supermercato, anzi, e di qualità (e bontà) eccellente. È una bottega,  vero incrocio di culture, che coniuga prodotti locali con quelli che arrivano da altre lontane tradizioni; che si trovi all’interno dell’area del Santuario, assieme ad un bar e un ristorante ugualmente equo e solidali la rende, se possibile, ancor più caratteristica.

Eleonora Righini

I vini siciliani alla corte di Sua Maestà Britannica

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Il vino siciliano conquista Londra con “Wines of Sicily Tasting London”, un evento-degustazione di altissimo livello organizzato dall’Istituto Regionale Vite e Vino della Regione Siciliana in collaborazione con Michele Shah, esperta di fama internazionale del mercato globale del vino. (A. Fi.)

Nasce Scelte di Vino, dedicato all’enologia

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Ed eccoci qui, con gli abiti un po’ in disordine ma con una gran fretta di presentarci al nostro appuntamento. Eccoci qui, senza tema di mostrarci a voi che siete i nostri lettori, che crescete di giorno in giorno, che ci regalate gratificazione e che saprete darci – perchè siamo noi stessi a chiedervelo – consigli preziosi volti a migliorare sia l’aspetto che i contenuti di questa nuova iniziativa  voluta dal nostro Editore, da me stessa e da voi lettori (A.Ve.)

“La Festa della Noce” di scena a Motta Camastra

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L’autunno porta con se nuovi frutti della terra, le caldarroste iniziano a profumare le passeggiate domenicali di quanti si fermano lunga la strada a comperarle e la frutta secca torna ad acquisire il suo valore, perduto nei meandri di una calda estate: il gusto nutriente, il desiderio di ornare e farcire dolci, l’allegro crepitio dei gusci – quando tra nocciole, mandorle e noci si attende il calare delle temperature (Ti.Ni.)

Il Maremma 2012 diventa Wine&Food

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Una scelta orientata alla logica, raggruppare due fiere in una sola, visto che i prodotti sono agroalimentari e riguardano il medesimo territorio, la Maremma. Il prossimo anno l’Expo riguarderà i vini ed il food. Come affermato dallo stesso Giovanni Lamioni, Presidente della Camera di Commercio di Grosseto e patron delle manifestazioni che vi ricadono, “Si allontana sempre più l’immagine di una Maremma intesa come terra sfortunata e degradata” (Ni.Pa.)

Le bollicine fanno bene alla salute

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E’ il risultato di uno studio della UK Reading University, nel quale si è scoperto che i vini bianchi con le bollicine fanno bene al cuore ed al cervello. In particolare lo studio ha citato il Prosecco, celeberrimo spumante veneto di Valdobbiadene, che è ricco di polifenoli, sostanza antiossidanti, che consentono di far diminuire l’ipertensione con conseguente protezione del sistema cardiovascolare (Ni.Pa.)

Lavabottiglie ecologica: a Geo & Geo un’azienda siciliana

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Una creazione dell’azienda trapanese Dispensa San Pietro, destinata a snellire le fasi di riciclo di una bottiglia di vetro, sarà presentata in diretta su RaiTre nella striscia culturale pomeridiana. Piccolo momento di lustro per l’azienda di Calatafimi Segesta in provincia di Trapani (M.Ma.)