«E ancora adesso che gioco a carte e bevo vino, per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino». È straordinario quel refrain di «4-3-43» che da qualche ora a venire qui starà riecheggiando nelle teste di tutti gli italiani. Se n’è andato un grande, un discreto, un puro, un buono, un artista vero. Da parecchi anni aveva messo radici in Sicilia, una terra che amava, che osannava e in cui credeva molto, al punto da acquistare un vigneto a Milo e produrre un vino tutto suo (M.Ma.)
Chiaramonte Gulfi, grande successo per “SorRiso Siculo”
Dopo più di un secolo è tornato ad essere assoluto protagonista della bella isola di Sicilia. Stiamo parlando del riso che nei suggestivi locali della cantina Gulfi nel distretto di Ragusa ha trionfato nella serata-evento voluta dal desiderio di uno chef e dalla voglia di un imprenditore di mettersi in gioco con una sfida tutt’altro che facile.
I protagonisti in questione che hanno intrecciato le loro emozioni e le loro personalità e che hanno dato vita al riso siciliano sono Angelo Manna, produttore dell’azienda Agrirape, e Carmelo Floridia, padrone di casa e Primo Chef della Locanda Gulfi. Presentato, dunque, il riso siciliano al grande pubblico lunedì 27 febbraio grazie all’evento “SorRiso Siculo, cosi serii”. Presenti i migliori chef dell’Isola e le eccellenze dell’enogastronomia siciliana. L’evento è stato organizzato da CaponataWeb. Come sempre ironia, preparazione e gusto sono stati gli ingredienti della serata, incominciata per i più fortunati in piazza Verga a Catania, dove l’express rider Andrea Genovese ha consegnato tutto l’occorrente per l’aperitivo
offerto a bordo del bus che avrebbe condotto a Chiaramonte Gulfi. Sprizzante simpatia da parte dei tre sommelier della Fisar di Catania Antonella Carbone, Carlo Guzzardi e Franco Chisari, che fra una curva e un rettilineo hanno servito a bordo un delizioso aperitivo siciliano. Grande entusiasmo all’arrivo alla Locanda Gulfi: il baglio illuminato nella notte sicula faceva già comprendere che la serata sarebbe stata ricca di sorprese e ben organizzata. Gli stand presenti all’interno dei locali erano parecchi: Marella Ferrera e la sua ricerca sull’uso del riso nei secoli e durante le nozze, i designer dell’Accademia Abadir, il Glass Designer Alessandro Di Rosa, lo Zafferano degli Iblei prodotto dai coniugi Azzaro, i formaggi ragusani della Cibus, il Frantoio Cutrera di Chiaramonte, Golosità Creative di Francesco Mignemi con rivisitazioni in panificazione e, ovviamente, lo stand di Agrirape con le marmellate e la lenticchia nera. Protagonista indiscusso è stato il Riso.
Tanti gli chef che lo hanno esaltato con creazioni ad hoc: Marco Baglieri di Noto con il macco di fave e piselli con ricotta e mollica abbrustolita (quest’ultima in dialetto è da intendersi come pangrattato); Onofrio Brucculeri con il riso saltato con carciofi e seppioline al nero; Giuseppe Causarano con un riso bianco al tartufo; il primo Chef della Locanda Gulfi e pioniere nel restituire il riso alla Sicilia, Carmelo Floridia, con un timballo verde con pomodoro; Stefano Alfano con crespelle e i fratelli Ruta dell’Antica Dolceria Bonajuto con Rice Wild Shot e Rice Attack, quest’ultimo servito su creazioni in vetro di Di Rosa.

I commensali hanno potuto accompagnare queste delizie gastronomiche con i vini della Locanda Gulfi: i rossi Cerasuolo di Vittoria e Nero d’Avola; i bianchi Valcanzjria e Carjcante.
Mattatore dell’evento è stato indubbiamente Andrea Graziano di CaponataWeb che con la sua immancabile simpatia e preparazione ha presentato chef e pietanze spiegando agli addetti ai lavori e a tutti partecipanti ogni dettaglio, ma soprattutto sottolineando quanto sia sano sia mangiare sia bere bene, usando e rivisitando piatti tipici in chiara ottica moderna affinché siano resi sempre nuovi per essere amati anche dalle nuove generazioni e al fine, inoltre, di poter aiutare i giovani che hanno deciso d’investire nel territorio siciliano e nelle sue innumerevoli risorse. Da qui, appunto, SorRiso Siculo.
Giuliana Avila Di Stefano
Un dolce buongiorno d’autore: il tortino al budino di riso
Se il buongiorno si vede dal mattino, questo non può che essere un ottimo giorno. Solita sveglia all’alba, solite curve e tornanti alla volta di Castelbuono. Qui ci vorrebbe qualcosa di gustoso e insolito. A soddisfare questo desiderio stavolta è un dolcetto buonissimo in cui abbiamo la fortuna di imbatterci all’interno del noto bar dei F.lli Fiasconaro: il tortino al budino di riso. La ricetta “segreta” direttamente dal loro laboratorio in esclusiva per i lettori di Scelte di Gusto.
È proprio vero. A volte basta mangiare qualcosa il cui gusto ci “coccoli” per sentirsi immediatamente confortati come bambini tra le braccia della propria mamma. E quando, come nel nostro caso, si tratta di un tortino appena sfornato di pasta frolla ripieno di un profumatissimo budino di riso alla crema gialla, compagno perfetto di un corroborante caffè al ginseng, il conforto è davvero assicurato. Il riso è un cereale molto versatile che si presta ad una serie infinita di impieghi in cucina, sia in pietanze “salate” come risotti, sformati, insalate, ripieni di verdure, arancine, solo per citarne alcuni, sia in dolci quali budini, creme e, come nel nostro caso, torte e tortini, ai quali conferisce un gusto pieno e “rotondo”.
A questo punto, poiché ci sono casi in cui le parole servono a poco, non ci resta che riportare, di seguito, per i lettori di Scelte di Gusto che vogliano “confortarsi” con una simile bontà, la preziosa ricetta carpita direttamente dalla sapiente arte dei pasticceri del laboratorio dei F.lli Fiasconaro di Castelbuono, famoso nel mondo per panettoni e colombe, ma degno di nota anche per la pasticceria mignon e ogni sorta di dolce e specialità siciliana.
Tortino al budino di riso (Ricetta di Giacinto Maiorana)
Ingredienti per la pasta frolla
1 kg di farina “00”
500 g di burro
400 g di zucchero a velo
180 g di uova intere
Preparazione
Lavorate la farina con il burro a temperatura ambiente e con l’aiuto di una planetaria “sabbiate” il composto, ovvero fate aderire la farina al burro fino a quando non abbia ottenuto la consistenza simile alla sabbia bagnata. Quindi aggiungete lo zucchero a velo e impastate velocemente facendo incorporare le uova. Fate riposare in frigo almeno mezz’ora coperta con la carta trasparente.
Ingredienti per la crema pasticcera
500 ml di latte
150 g di zucchero
150 g di tuorli d’uovo
80 g di amido di mais
Scorza di limone (a piacere)
Preparazione
Mettere in un pentolino tutti gli ingredienti e scioglieteli bene con una frusta, assicurandovi che non vi siano grumi. Fate cuocere a fuoco basso mescolando continuamente per non fare attaccare la crema. Cuocere fino a quando il composto non risulterà denso e cremoso.
Ingredienti per il budino di riso
500 g di riso
400 g di zucchero
1,5 lt di latte
400 g di burro
Una bacca di vaniglia
Un pizzico di sale
(dopo la cottura)
4 uova
750 g di crema pasticcera
Buccia grattugiata di un limone
Preparazione
In un ampio tegame mettete il latte, il riso, il burro, lo zucchero, la vaniglia, il sale e portate ad ebollizione. Quindi abbassate la fiamma e fate cuocere per circa due ore mescolando spesso con un cucchiaio di legno. Una volta raffreddato il composto, unite le uova, la crema pasticcera e la scorza di limone grattugiato.
Montaggio del dolce
Stendete la pasta frolla allo spessore di 4 mm circa e, con l’aiuto di un coppa pasta (o di un bicchiere) ricavate dei dischi con cui fodererete degli stampini rotondi. Riempite le tartellette con il budino di riso e infornate i tortini a 200 °C per 30-35 minuti circa.
Manuela Zanni
Al via Sapore Tasting Experience
Ogni giorno 12 milioni di italiani consumano pasti fuori casa per un giro d’affari di 12,5 miliardi di euro annui ed una spesa media a pasto di 7 euro. Il comparto della ristorazione (pubblici esercizi – ristoranti, bar, discoteche, stabilimenti balneari, ecc.) comprende circa 290mila imprese e oltre un milione di addetti generando un fatturato di 72 miliardi di euro (P.Pi.)
Un Caffè antico nel centro della città eterna
La storica torrefazione Caffè Sant’Eustachio, è situata nell’omonima piazza in cui sorge la Basilica dedicata al santo, da cui porta il nome, e conosciuta ai più, per il cervo posto in cima e che ha una croce fra le corna, simbolo del passaggio dal paganesimo al cristianesimo. Tale cervo, lo ritroviamo, sotto forma di mosaico, all’entrata anche del Caffè Sant’Eustachio che è stato fondato nel 1938 (G.Av.)
Dal 1999 è di proprietà dei fratelli Ricci, i quali oltre a mantenere la pregiata miscela che ha reso famoso questo luogo, hanno creato una serie di prodotti a base di caffè, come i chicchi ricoperti di cioccolato, bon bon, cunesi e altro ancora, che rendono i più golosi felici di gustare queste delizie. Inoltre tali prelibatezze e anche articoli con il logo del bar, si possono acquistare anche online. Ma il motivo che rende questo luogo situato tra i palazzi della politica, vicinissimo al Senato, a piazza del Pantheon e a piazza Navona, sempre pieno di gente, comune e non (non di rado s’incontrano politici e ministri), è la famosa crema.Per gustarla però, bisogna saper aspettare la lunga fila dietro il bancone, infatti è raro non trovare folla, e, ancor più difficile trovare i sei tavolini all’aperto non occupati.
La famosa crema del Caffè Sant’Eustachio è una ricetta segreta, che viene preparata dietro il bancone composto da un paravento che copre ogni sguardo curioso. Viene servita in tazza grande ed ha un gusto delizioso e dolce, infatti se non amate il dolce per voi sono adatti un’altra specialità della casa: i gran caffè e i gran cappuccini, anch’essi capaci di esaltare l’ottima qualità della miscela di arabica 100%, tostata, lavata e selezionata direttamente all’interno del locale.
Ma i fratelli Ricci, sono anche attenti al sociale.
Infatti comprano il caffè da cooperative no profit, come ad esempio l’italiana Altromercato, e destinano, inoltre, un premio extra delle vendite nel Progetto Gran Caffè, che si occupa di aiutare le cooperative brasiliane del caffè equo solidale (in questo caso la CoopFam) che forniscono la miscela.
Dunque sia che sei un turista, un politico o semplicemente hai voglia di un buon caffè, i motivi per scegliere Caffè Sant’Eustachio sono veramente tanti.
Giuliana Avila Di Stefano
Anteprima 2011 Chianti DOCG, qualità in ascesa
In Toscana a Febbraio è tempo d’anteprime, quella organizzata dal Consorzio Vino Chianti Sabato 18 nella splendida cornice di Palazzo Borghese, nobile residenza del 1400 nel cuore di Firenze, ha visto protagonisti gli assaggi 2011 della DOCG toscana nella sua vasta denominazione ed anche campioni delle annate precedenti.
Bocuse d’Or, Ghezzi chef portabandiera per l’Italia
Sarà lo chef Alfio Ghezzi a rappresentare l’Italia alle selezioni europee di Bruxelles del 21 marzo del “Bocuse d’Or”, il celebre premio di cucina ispirato a Paul Bocuse, il guru della nouvelle cuisine e stella della gastronomia francese che a Lione nel 2013 assegnerà il titolo mondiale (P.Pi.)
Lo chef francese Paul Bocuse (foto a lato) gestisce proprio a Lione alcuni ristoranti e sull’Italia ha affermato che «l’egemonia della cucina francese durerà sino al momento in cui gli chef italiani si renderanno conto dell’enorme patrimonio che hanno a disposizione, sia dal punto di vista delle materie prime sia dal punto di vista delle innumerevoli sfaccettature delle tradizioni». Alfio Ghezzi, trentino, ha gareggiato il 20 febbraio a Bergamo all’Accademia del Gusto ed è stato proclamato portabandiera della cucina italiana da una qualificata giuria composta da chef stellati e pluripremiati della gastronomia italiana e noti nel mondo. Giancarlo Perbellini, che ha curato l’edizione italiana dell’evento, guiderà la delegazione che ora dovrà dedicarsi con impegno alla preparazione per l’ambita prova con i migliori colleghi del vecchio continente. Il “Bocuse d’Or” è il premio internazionale più ambito, coronamento alla professionalità che dopo un iter di selezioni durato diciotto mesi, inviterà alla finalissima ventiquattro chef provenienti da tutto il mondo per contendersi il titolo mondiale. Il 40enne chef della Locanda Margon di Trento è stato allievo di due grandi come Gualtiero Marchesi e Andrea Berton. Alla prova ha portato due piatti, carne e pesce: pollo di Bresse tartufato, parfa
it di fegatini nocciole e corniole, raviolo di ricotta, fave e piccola finanziera “come una patata” profumata al limone, croccante fuori e morbida dentro e per il pesce sogliola al vapore e salsa olandese di uova di trota, gambero grigio, daikon, melanzana affumicata e polvere di olio al rosmarino, carciofi e alette di sogliola alla soia e rafano, fegato di salmerino, amaranto, carota e frutto della passione. «Questa vittoria è una grande soddisfazione e ringrazio tutti coloro che mi hanno aiutato ad ottenerla a partire dai miei ragazzi – ha dichiarato alla proclamazione il vincitore. Ora mi attende un mese di dura preparazione e ciò significa tempo da dedicare all’allenamento e di conseguenza più lavoro da affidare ai miei ragazzi in cucina. Il desiderio è quello di arrivare il più avanti possibile nella graduatoria europea. Sono motivato e ambizioso e spero di poter dare soddisfazione a tutti».
«Speriamo di raggiungere una buona posizione» afferma Giancarlo Perbellini, presidente del concorso e chef dell’omonimo ristorante di Isola Rizza a Verona. «Le condizione ci sono tutte. Ora ci aspetta un duro mese di allenamento, ma sarà coadiuvato da un buon gioco di squadra. I sette chef che hanno partecipato alla giuria si sono messi a disposizione e ciascuno di loro adotterà una delle guarnizioni che completano i piatti, in modo da aiutare Ghezzi ad arrivare ben preparato a Bruxelles». La giuria – e oggi il team che “allenerà” il vincitore – è composta da nomi di prestigio come quelli oltre a Perbellini di Enrico Cerea (Presidente di Giuria Ristorante Da Vittorio – Bergamo – 3 stelle Michelin), Andrea Berton (Ristorante Trussardi alla Scala – Milano – 2 stelle Michelin), Alessandro Breda (Ristorante Gellius – Oderzo TV -1 stella Michelin), Davide Oldani (Ristorante d’O – Cornaredo MI – 1 stella Michelin), Antonella Ricci (Ristorante Al Fornello da Ricci – Ceglie Messapica BR 1 stella Michelin) e Giovanni Santini (Ristorante Dal Pescatore – Runate, Canneto sull’Oglio MN – 3 stelle Michelin).
Paola Piovesana
Tutto un territorio mobilitato per Golosaria nel Monferrato
Sesta edizione per la manifestazione di Club di Papillon di Paolo Massobrio che dal 2 al 4 marzo promuove un’enogastronomia legata al territorio esaltando il gusto del bello e del buono, parlando di cibo e di vini, di arte e cultura, di tradizioni e identità (M.P.A.)


Su il sipario su “Cioccolatò 2012”, la kermesse culinaria organizzata dal Gruppo Apice con il patrocinio della Città di Torino, della Provincia, della Regione, di UnionCamere e delle principali associazioni di categoria che celebra una golosità da gourmet che sulla scia del successo della scorsa edizione replica e cresce (P.Pi.)



I re dell’enogastronomia piemontese sono sbarcati questa domenica a Cremona in uno speciale evento che segna il gemellaggio tra i due territori .È un vero e proprio gemellaggio tra le Langhe e la Pianura Padana quello che si è consumato domenica scorsa, 26 febbraio, a Cremona (F.Co.)





