VINITALY, PAROLA AI GRANDI CONSORZI TOSCANI: IL CONSORZIO VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

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A poche ore dal termine della più importante manifestazione vitivinicola del panorama italiano e internazionale, abbiamo contattato i maggiori Consorzi toscani per ricevere i primi commenti sull’andamento della fiera veronese, a cominciare dalla riduzione dei giorni di esposizione, fatta per privilegiare gli operatori di settore, le differenze con la passata edizione in termini di afflusso a banchi di degustazione (F.Pa.)

 

Cominciamo dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, presente a Verona con oltre 50 aziende di cui 22 in forma diretta, che ha messo a disposizione del grande pubblico composto dagli addetti ai lavoratori e da semplici appassionati, il “Nobile” annata 2009, la “Riserva” 2008, oltre all’immancabile “Rosso” e all’imperdibile Vin Santo anche nella variante più ricercata “Occhio di pernice”. Tra le note più interessanti dobbiamo sottolineare la presenza di un numero sempre maggiore di aziende produttrici di vini secondo le normative biologiche, oltre il 10%, finalmente riconosciute anche in ambito comunitario e guardate con sempre maggiore attenzione e consapevolezza d’acquisto dal consumatore finale. Senza dimenticare la tecnologica iniziativa Qr-Code,  bissata dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno, che ha dato la possibilità ai possessori di uno smartphone di scaricare gratuitamente notizie, curiosità, approfondimenti sulle aziende vinicole, sul territorio e più generale sul pacchetto turistico offerto dalla cittadina di Montepulciano anche in vista delle prossime vacanze estive.

Di seguito la breve intervista a Paolo Solini, coordinatore del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
Il bilancio del Consorzio al termine dell’edizione 2012.
Siamo davvero molto soddisfatti soprattutto per la qualità degli operatori che hanno potuto incontrare le nostre 22 aziende presenti allo stand in forma diretta. Dalle prime valutazioni a caldo, i produttori hanno riscontrato una importante presenza di buyer, soprattutto dall’estero. 
Avete riscontrato differenze rispetto alla passata edizione?
La differenza più evidente è la scelta di Veronafiere di cambiare i giorni della manifestazione. Scelta che come storici espositori del Vinitaly abbiamo stimolato da tempo e che quest’anno ci ha dato ragione. Intanto meno giorni, ma soprattutto concentrare l’offerta il lunedì e il martedì per permettere anche agli operatori dell’Ho.Re.Ca. di poter intervenire a Vinitaly. 
In conclusione ci sono state alcune criticità nella macchina organizzativa veronese?
Si può sempre migliorare. Quest’anno c’è stato il problema della telefonia e di internet, ma alla fine gli affari si fanno faccia a faccia. Probabilmente non si risolverà mai l’annoso problema della viabilità. Vinitaly tuttavia è una delle fiere più visitate in Italia e ci può stare qualche problema logistico.

Fabio Panci

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