E’ incredibile come il cervello umano riesca a scovare collegamenti temporali sepolti sotto decenni di ricordi e di esperienze di vita vissuta; a volte è sufficiente sentire un profumo o un sapore per essere catapultati indietro di una vita e vedere affiorare momenti piacevoli dell’infanzia. A me è capitato qualche tempo fa scorrendo il menù di una pizzeria, al momento della scelta del beveraggio; la mia attenzione è stata catturata dalla dicitura “La Vera Gazzosa”
Ho pensato subito ” caspita è da una vita che non la bevo” , ma sicuramente sarà la solita bibita gassata dolcissima, niente a che vedere con quella dissetante bottiglietta che da ragazzino mi ristorava nelle torride estati palermitane. Superando i dubbi mi convinco per ordinare al posto della solita birra una bottiglia di questa “Vera” Gazzosa; dopo qualche minuto mi viene recapitata al tavolo una bottiglia di vetro con una etichetta gialla dallo stile decisamente “vintage” che mi precipito a leggere con attenzione. In posizione predominante infatti viene posta la dicitura “Presidio del Limone Sfusato di Amalfi”; questo nome non mi è assolutamente nuovo, si tratta infatti di uno dei Presidi Slow Food campani più conosciuti. Si tratta quindi di un ingrediente decisamente nobile e ricercato, una scelta insolita per aromatizzare una bibita comune. Il Limone Sfusato di Amalfi ha una storia lunga almeno 300 anni e viene coltivato sui suggestivi terrazzamenti della Costiera Amalfitana. Le caratteristiche di questo agrume sono i suoi profumi, carichi ed intensi, merito dell’abbondanza di oli essenziali presenti nella buccia e nella polpa. Da secoli lo Sfusato di Amalfi viene impiegato nella preparazione di gelati e sorbetti, trova ovviamente posto in numerose preparazioni gastronomiche ma il suo trionfo lo ha sicuramente conosciuto per essere l’ingrediente principale del Limoncello, liquore digestivo e dissetante apprezzato in Italia e all’estero.
[link slow food: http://www.presidislowfood.it/ita/dettaglio.lasso?cod=131]
Torniamo alla mia “fortuita” degustazione; decisamente incuriosito dalla lettura dell’etichetta non esito a riempirmi il bicchiere con questa bevanda fredda e incolore. Al primo assaggio ho provato quella sensazione di viaggio nel tempo alla quale accennavo all’inizio. Il gusto di questa gazzosa è carezzevole ed equilibrato; non predomina il dolce e gli aromi del limone amalfitano sono ben dosati. Anche l’effervescenza sembra rispettosa dell’equilibrio donato al palato dalla Gazzosa, è persistente ma non fastidiosa come quella di altre bibite gassate. Sorso dopo sorso mi sono reso conto quanto questa Gazzosa Lurisia sia “Vera” nel senso più genuino del termine; non bevendo “l’originale” da decenni è possibile che il mio palato sia stato per così dire suggestionato, ma l’ho trovata estremamente fedele ai miei ricordi d’infanzia. Questa bibita ha accompagnato in maniera delicata la mia pizza di quella sera, ovviamente non è bastata una sola bottiglia da 275 ml., e le ho riconosciuto una buona dote digestiva. Con estrema gioia ho ritrovato questo prodotto Lurisia tra gli scaffali della Grande Distribuzione ed ho provveduto, in vista della stagione estiva, a farne una buona scorta da tenere in frigo. Cercando in rete un approfondimento sull’azienda che produce la bibita, ho scoperto che si tratta di un produttore di acque minerali di qualità con sede a Lurisia Terme, una frazione di Roccaforte Mondovì in provincia di Cuneo ( foto sopra) . Le acque prodotte dalla Acque Minerali S.r.l. (la ragione sociale del produttore, nda) sembrano molto apprezzate a livello internazionale; dal sito istituzionale scopriamo infatti che Eataly ed il Salone del Gusto hanno scelto Lurisia come acqua ufficiale. La Vera Gazzosa Lurisia è inoltre stata scelta da Slow Fish, da Cheese ” Le forme del Latte” e dal già citato Salone del Gusto.
Gabriele Amodeo
www.lurisia.it