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Sugarcraft e gli strumenti del Cake Designer

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Varie volte ci siamo trovati ad osservare meraviglie dolci, torte decorate in pasta di zucchero, veri e propri capolavori nati dall’arte, dall’ingegno di una nuova figura che ormai si affianca a quella del pasticcere: il cake designer. La fantasia, l’allegria, la gioia che può regalare una scultura di zucchero così perfetta, attrae un pubblico sempre più vasto, non solo di piccoli (Ti.Ni.)

 

Ma cosa sta alla base di tanta creatività? Di certo ci vuole ingegno, un pizzico neppure scarso di fantasia; ci vuole tanta pratica manualità, serve essere un po’ artisti un po’ architetti, avere occhio per i colori. Da non dimenticare però, come in qualsiasi altra arte, che ciò che distingue un dilettante da un professionista, oltre naturalmente la grande esperienza maturata sul campo, è, tra l’atro, anche la conoscenza degli strumenti del mestiere. Le farfalle, le rose, le incisioni su pasta di zucchero, sono realizzazioni che si possono ottenere munendosi di un kit completo di strumenti da Sugarcraft. Se si desidera provare a realizzare queste torte capolavoro, torte decorate in pasta di zucchero, glassa o fondente, oltre la basilare conoscenza delle ricette utili alla preparazione di impasti, creme, farciture, bisognerà munirsi degli strumenti idonei.

Guardando in dettaglio un kit da decoratore si troveranno scalpelli, coltelli, pennelli, la sugar gun (pistola con vari puntali), dei moduls per imprimere rilievi, ma ancora stampi con stantuffo estrusivo di tutta quella gamma di fiori, animali, frutti, che si desidera creare e che andranno ad abbellire la superficie delle vostre torte decorate. Spatole, cutter o tagliapasta, stampi per scarpe e vestitini di ipotetici personaggi, esiste persino una colla edule da utilizzare per attaccare le varie parti di zucchero create così che gerbere, girasoli, fiori vari e tulipani, possano sbocciare allegramente sui vostri capolavori da mangiare.

Naturalmente gli strumenti non sono la panacea di ogni improvvisatore, rammentate che ciò che conta è avere tanta pazienza e non spaventarsi di tentare, provare e riprovare per perfezionare tecnica ed intenzione. Ci sono poi molti artisti, cake designer che per professione sviluppano corsi fatti per coloro i quali desiderano una buona infarinatura. Non molto tempo fa fu nostra ospite Fiorella Balzamo (Intervista su scelte di Gusto) una cake designer che porta in giro per l’Italia la sua arte e tra corsi, libri e blog si racconta: “E’ bellissimo poter insegnare e trasmettere ciò che hai imparato ad altre persone. E’ una grande emozione e un confronto che mi piace tantissimo.”

Imparare si può, seguendo corsi o lasciandosi trasportare dalla passione, cercando informazioni in rete e video tutorial, quello che sicuramente aiuta è munirsi dell’occorrente già prima di cominciare. Le caratteristiche degli strumenti base da Sugarcraft si racchiudono nel breve elenco che segue, il cake decorating necessita di:

Smoother, speciale spatola che aiuta nel rivestimento delle torte, serve ad evitare che la superficie del dolce presenti avvallamenti, o che la pasta di zucchero inglobi bolle d’aria;

Mattarello e piano antiaderente, ottimi in silicone, permettono di stendere la pasta di zucchero alla perfezione senza causare strappi;

Stuzzicadenti, semplicissimi in legno, e sacche da pasticcere (con apposite punte di varia forma) aiuteranno sia per fissare le decorazioni più pesanti che per praticare decori a merletto;

Rotella taglia pasta, rotelle dentellate e/o utili per traforare in vario modo, lo stesso nome di questi utensili ne suggerisce l’utilizzo;

Spilli per fiori, in metallo o plastica, servono da supporto per la realizzazione di alcuni tipi di fiori in zucchero;

da non dimenticare tutta quella gamma di scalpelli, coltelli, pennelli, che è stata indicata in apertura, ne da sottovalutare stampi e formine. Abbiamo ancora il Giratorta o turntable, uno strumento sicuramente che si attesta tra quelli necessari se il cake decorating è un obiettivo di crescita e di espressione lavorativa. Lo stesso ragionamento vale per il cake lever o tagliatorta professionale: chi decide di intraprendere quest’arte come un vero e proprio mestiere dovrà annoverarlo tra i suoi utensili.

Una nota del tutto a parte va dedicata all’utilizzo dei colori o coloranti alimentari. Se ne trovano in commercio in varia forma, in polvere, in gel o liquidi e si sceglieranno in base alle necessità: i colori in pasta o gel sono estremamente concentrati ed utili per colorare direttamente il panetto di pasta di zucchero prima ancora di modellare le forme; i colori liquidi sono molto tenui e serviranno per dipingere i soggetti; i colori in polvere possono essere sciolti in alcol e utilizzati per i dettagli e le sfumature.

Preparato il vostro cake, decisa la farcia, potrete foderarlo con un sottile strato di crema al burro utile per far aderire alla torta le successive decorazioni. Preparata o comperata la vostra pasta di zucchero non vi resterà che sfoderare gli strumenti da sugarcraft e… cimentarvi, sbagliare, imparare, crescere, stupire. Quello che è certo, di cuore ci sentiamo di ammetterlo, è che una torta fatta con sentimento, seppure non perfetta all’apparenza, vale più di mille pasticcini belli come il sole ma statici come soldatini.

Tiziana Nicoletti

Sannio, Slawka Scarso presenta ” Il Vino in Italia”.

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vino italiaSaranno di scena quattro vignaioli, una chef e una scrittrice. È in questo scenario che sarà protagonista nel Sannio venerdì 16 marzo Slawka Scarso già ospite in passato dei produttori della zona come esperta e docente di marketing del vino, per presentare la sua ultima opera “Il Vino In Italia, regione per regione guida narrata al turismo del vino” (M.Ma.)

Il suo nome? Si pronuncia “Suafca” e, per chi non la conoscesse ancora, Slawka Scarso è consulente in comunicazione enogastronomica e belle arti, docente di marketing del vino presso la “Luiss Business School” e vanta collaborazioni con numerose riviste specializzate quali Bibenda, Duemilavini, Bargiornale, Vini e Tigulliovino. Da sette anni cura il blog “Marketingdelvino.it” in cui si occupa di vino, agroalimentare e turismo. Ma non è tutto. Slawka è anche appassionata di arte e a Castel Gandolfo (RM) dirige anche la galleria “Spazio Ingranaggi d’Arte”. Una donna a tutto tondo insomma. Il suo nuovo libro, “Il Vino in Italia” è una guida narrata in cui Slawka racconta le storie di un centinaio di produttori, selezionati principalmente tra aziende a conduzione familiare, a cui ha fatto visita durante il 2011. Un viaggio nel mondo delle cantine italiane, un approccio davvero personale alle storie degli uomini, delle donne e dei territori che si condensano in una bottiglia di vino. Linguaggio appassionante e coinvolgente per Slawka, che riesce ad insufflare tutto il suo entusiasmo verso il mondo del vino, svincolandolo dai tecnicismi e dalle meticolosità delle “guide” per riproporlo in versione romantica con al centro gli uomini, le donne, le fatiche e i sogni. Formula del tutto vincente questa, visto che il suo libro sta andando letteralmente sold out, così come esponenzialmente si moltiplicano le presentazioni in giro per il Paese. E c’è di più: “Il Vino in Italia” viene spesso citato dai guru del WineWorld. L’incontro, previsto per il 16 marzo prossimo nel Sannio, si terrà nella sala riunioni del Ristorante La Pignata di Benevento, tra gli altri citato nel libro-guida insieme alle cantine Antica Masseria Venditti, Fattoria La Rivolta, Fontanavecchia e Torre a Oriente, e sarà guidato da Billy Nuzzolillo e Sandro Tacinelli. Voluto dai produttori, l’incontro vedrà la partecipazione di Slow Food Taburno e Valle Telesina, dell’Assessore al Turismo della Provincia di Benevento e dell’AIS.

Menù di Irene Muccilli (per i vini proposti dalle cantine)

Principe Lotario – Aglianico del Taburno Rosato Spumante Brut “Fontanavecchia”
Pallottine cacio e uova; mini panzarotti di ricotta soffiata; crema di melanzane affumicate con tartara di baccalà, olive infornate e finocchietto; alici in carrozza

Biancuzita – Sannio Falanghina Doc “Torre a Oriente”
Bavarese di baccalà su vellutata di broccoli e prosciutto croccante

Barbetta – Barbera Doc Rosso “Antica Masseria Venditti”
Chitarrina impastate alla Barbetta con guanciale di nero, erbe spontanee e pecorino

Terra – Aglianico del Taburno Doc Riserva “Fattoria La Rivolta”
Stracotto di Marchigiana nella patata bianca di Pontelandolfo

Dessert
“Omaggio allo Strega”

Prezzo: 25 € (vini inclusi)

Per prenotazioni: 0824. 326182 – 340.2672762
La Pignata Via Torre della Catena, 40
82100 Benevento

Marcello Malta

IL FORMAGGIO MADE IN ITALY VOLA A +16%,MA NON SUI VOLI ALITALIA

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Siamo alle solite. I nostri prodotti made in Italy decollano, eccome, in tutto il mondo, ma quando c’è un’azienda italiana come l’Alitalia che ha voli in tutti i cinque continenti, il made in Italy sembra sparire tra le nuvole, in quota, inspiegabilmente. (A.Fi.)

“O-live”, grande successo per il primo anno di campagna

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Si conclude con trionfo il primo anno della campagna di “O-live health and beauty secret” in Russia e Cina: i mercati orientali ancora una volta hanno dimostrato di essere estremamente interessati all’olio d’oliva e si confermano sempre più come nuove terre da scoprire e conquistare (M.Ma.)

“Salone del Sapore”, al via a Catania dal 14 al 18 aprile

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Una fotografia sullo “stato dell’arte” delle tipicità agroalimentari in Italia. Questo ambisce ad essere il Salone del Sapore e delle Attrezzature Alberghiere, evento fieristico che si svolgerà a Catania il mese prossimo. Vasto lo spettro di espositori e di sezioni. Si andrà dalle produzioni tipiche dell’Italia intera al canale degli alberghi, dai temi riguardanti la sicurezza alimentare al packaging dei prodotti (M.Ma.)

Etna: quel Carricante targato Pietradolce, da una vigna prefillossera ultracentenaria

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Un vino bianco da una rara vigna ultracentenaria. Che vive tra tornanti e terrazzamenti cinti da vigneti noti per le varietà di rosso. E proprio qui è la novità (U.Gi.)

Bavarese al cioccolato bianco e alla nutella con biscotto al cacao e croccante di riso soffiato

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Un dolce complesso, molto articolato, di difficile esecuzione ma di sicura soddisfazione. Lo Chef palermitano Max Mangano ci spiega passo passo come prepararlo, in questa ricetta esclusiva per i lettori di Scelte di Gusto.

 

Bavarese al cioccolato bianco e alla nutella con biscotto al cacao e croccante di riso soffiato

 

Per il biscotto al cacao

 

Uova intere    g 480

Zucchero saccarosiog 250

Vaniglia in polvereg 00,2

Farina di mandorleg 100

Farina 00g 150

Cacao amaro     g 60

Baking lievito chimicog 5

 

Procedimento

 

Montare le uova con lo zucchero, unire la vaniglia.

Unire le polveri precedentemente setacciate e incorporare

alla massa montata. Cucinare a 210° per 7 minuti

Stendere in carta da forno, spessore 5millimetri circa

Spolverare con zucchero a velo e stendere con mattarello.

 

Per il croccante al riso soffiato

 

Nutella     g 600

Riso soffiatog 300

 

Procedimento

 

Portare la nutella a 41° c,unire il riso soffiato.

Stendere creando uno strato nel biscottoal cacao.

 

Per la bavarese al cioccolato bianco

 

Cioccolato bianco burro di cacao 38%g 500

Latte frescog 500

Gelatina     g 10

Panna fresca doppiag 600

 

Procedimento

 

Portare a temperatura di 38° il cioccolato e unire il latte tiepido, addizionare la gelatina. Montare la panna e aggiungere alla massa ( temperatura della massa 35°/ 40° c) colare nel telaio.

 

Per la bavarese alla nutella

 

Nutella    g 300

Latte frescog 300

Panna montatag 500

Grappag 30

Gelatina    g 10

 

Procedimento

 

Portare a temperatura di 38° la nutella e unire il latte tiepido, addizionare la gelatina e la grappa. Montare la panna e aggiungere alla massa ( temperatura della massa 35°/ 40° c) colare nel telaio.

 

Per la glassa al cioccolato

 

Fondente 60% massa di cacaog 500

Latte frescog 360

Glucosiog 200

Glucosio anitrog 100

Cacao amarog 100

Burro di cacaog 50

 

Procedimento

 

Portare il latte in ebollizione con il glucosio togliere dalla fonte di calore e unire il resto degli ingredienti. Lasciare riposare.

Colare a 31° nel dessert ancora ghiacciato.

 

Max Mangano

Metti una sera a cena con… uno chef “d’autore”

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Sono le cene da “Eat’s” store a Milano in Galleria del Corso. Gli eventi di primavera di “Eat’s Chef Time” partono con marzo (la serata del 5 con Luigi Biasetto è stata rimandata all’ultimo) e termineranno in maggio ospitando celebri chef come Davide Oldani, Alfio Ghezzi e Matteo Gelmini (e Biasetto con data da stabilire) (P.Pi.)

La cucina povera tradizionale: le polpette di pane.

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Il pane avanza quasi sempre in ogni casa: si può consumarlo in zuppa, facendone dei crostini, o persino una torta. Ma un modo sicuramente sfizioso per gustare il pane raffermo è sotto forma di polpette. Ed ecco facilmente realizzate le polpette di pane, ottime come aperitivo, come antipasto e persino come secondo piatto. La preparazione sembra di origine pugliese: e la Puglia del resto è maestra nel riciclare – giustamente – il pane raffermo, in modo particolare l’ottimo pane di Altamura.
Altri vogliono che le polpette di pane siano nate in Toscana, altra regione grande consumatrice di pane raffermo con le varie “pappe” di cui quella col pomodoro è senz’altro la più nota in tutta la penisola.
Ma quello che non tutti sanno è che la polpetta di pane è un piatto diffusissimo anche nell’entroterra siciliano dove, in tempi di particolare carestia, con il pane rimasto e pochi altri ingredienti, i contadini erano in grado di preparare una pietanza deliziosa e molto stuzzicante.
Questo piatto è gradualmente scomparso dalle città, dove le polpette si è preferito farle con la carne macinata dato che le economie lo permettevano.
Ma, in tempi di rilancio della cucina povera con la rivalutazione di antiche ricette contadine, anche le polpettine di pane sono tornate in auge: e sono particolarmente apprezzate dai bimbi. Niente di meglio, dato che sono realizzate con ingredienti sani.Non soltanto: hanno anche il vantaggio di essere di velocissima preparazione.
Un solo consiglio per chi è attento alla linea: preparatene un numero sufficiente ma non eccessivo. Infatti, laddove per una porzione sono sufficienti cinque polpettine della grandezza di una pallina da ping pong o tre della grandezza di una pallina da golf, la cosa certa è che più ne preparete più ne mangerete.
Ecco cosa occorre per quattro porzioni.

Mollica di otto fette di pane raffermo
1 uovo intero
Pecorino grattugiato q.b.
Latte q.b.
Sale, una presa abbondante
Aglio a piacere
Prezzemolo a piacere
Olio extravergine di oliva

Il procedimento è assai semplice e ricalca pedissequamente quello delle tradizionali polpette di carne.
Private il pane della sua crosta e ponetelo in un food processor insieme a prezzemolo, aglio, sale e pecorino grattugiato ( in alternativa si può adoperare il caciocavallo o, se piacciono sapori più “miti”, del parmigiano grattugiato).
Una volta che la mollica si sarà ben sbriciolata ed amalgamata agli altri ingredienti versate il tutto in una ciotola ed aggiungete l’uovo intero e una quantità graduale di latte.
Impastate dunque con le mani e datevi un po’ di tempo: la mollica di pane infatti tende ad assorbire i liquidi non troppo velocemente. Attendere qualche minuto vi darà l’idea esatta della consistenza che dovrete ottenere: ricordate che l’impasto dovrà essere molto morbido e quindi, al bisogno, aggiungete gradualmente ancora un po’ di latte sino a conseguire la consistenza desiderata.

In teoria la polpetta di pane finisce qui: ridotta a palline delal dimensione prima consigliata e con un passaggio abbastanza veloce in olio extra vergine ben caldo. Esistono però delle possibili varianti, specie se si vuole organizzare un aperitivo con questi fantastici appetizers.Una variante prevede l’inserimento all’interno della polpetta di un pezzetto di formaggio a pasta filata che renderà le polpette filanti come dei supplì al telefono.Oppure, per un gusto più “rotondo” e più ricercato, si può sostituire il latte dell’impasto alla ricotta: in questo caso il risultato dopo la frittura sarà molto più dorato. Questa variante ha un gusto inimitabile davvero da provare ( foto a sinistra).

Un’altra variante prevede l’impiego di pasta d’acciuga o di acciuga in filetti, da incorporare o all’impasto prima di formare le palline, o – come si è fatto con il formaggio – al centro della pallina prima di friggerla. Ancora una versione piuttosto interessante è quella che vede l’aggiunzione di uvetta sultanina e pinoli ( meglio se precedentemente tostati) all’impasto. Una versione particolarmente apprezzabile è quella con olive sminuzzate nell’impasto, meglio se in accoppiata a del pomodoro secco. In questo caso le polpettine avranno un aspetto più rosso, e dunque più simile a quello delle polpette di carne ( foto a destra).

In ultimo, per insaporire l’impasto di base, è possibile aggiungere all’impasto nel food processor un pizzico di peperoncino.
Insomma, una versatilità unica per un piatto che costa pochissimo e che piace moltissimo in cui la fantasia la fa da padrona. E’ giusto però ricordare che le variazioni sul tema sono alternative possibili, ma che la ricetta originale è quella più semplice e più povera di cui sono elencati gli ingredienti.

SdG

Cioccolatieri? No, artisti del gusto

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Si fa presto a dire cioccolato. È un mondo di sensazioni e scoperte che ti avvolge e non si pone confini. Lo scopri visitando il corner di DeBondt aperto da pochi mesi a Milano in Galleria del Corso 4, ex cinema Excelsior, oggi store dedicato a moda, design, food, dove il maestro cioccolatiere Paul DeBondt ha aperto un punto degustazione del laboratorio di pasticceria al cioccolato di Pisa (P.Pi.)