Home Blog Pagina 139

Trionfa l’olio del Sannio: tre foglie dal Gambero Rosso.

0

olio sannioL’extra vergine di oliva si impone in campo nazionale. Arriva il massimo riconoscimento da parte del Gambero Rosso insieme ad altri premi importanti. A tenere alto il nome dell’agroalimentare è l’azienda agricola Gentilcore di Molinara.

Vanta un inestimabile patrimonio enogastronomico, espressione di cultura e tradizioni che si tramandano generazione dopo generazione, e l’olio, re della dieta mediterranea, ne è indubbiamente un’eccellenza. Stiamo parlando del territorio del Sannio che a Sol Verona 2012, il Salone Internazionale dell’Olio Extravergine di Qualità che s’è svolto in concomitanza del Vinitaly, ha mietuto fior di successi. A trionfare l’azienda biologica Gentilcore di Molinara, amministrata con impegno e abnegazione dai giovani Giorgio e Claudia, che ha conquistato premi e riconoscimenti in tre concorsi di livello nazionala con l’Ortice, un’importante varietà autoctona proprio del Sannio. Tre Foglie” sulla guida Gambero Rosso 2012 Oli d’Italia sono andate alla monocultivar “Cuore d’Ortice“. Terzo posto alla XIX edizione del concorso Montiferru sezione monocultivar, e quarto posto nella categoria “fruttato intenso” con un “5 gocce” e “lode d’eccellenza” alla III edizione de “L’Oro d’Italia”, con ben 305 oli evo in concorso. L’Ortice ha un livello medio di fruttato, un connubio tra amaro e piccante, con sensazioni prevalenti di erba/foglia e carciofo, leggeri sentori di pomodoro e mandorla fresca, con ricordi di kiwi e mela verde, che esaltano il legame antico con il territorio sannita. Emozione per i produttori: «siamo soddisfatti perché emergere in questi concorsi è come vincere una sfida importante; è davvero difficile imporsi nella sezione dei monovarietali perché  unica e non divisa in categorie; il fatto di esserci riusciti proprio con il “Cuore d’Ortice”, portabandiera e storica cultivar della nostra terra, ci rende ancor più orgogliosi. Questi riconoscimenti vanno tutti a nostro padre».

Marcello Malta

Il benessere oggi è bio

0

arance bioI produttori agroalimentari di biologico hanno portato in questo trentennio la sensibilità che oggi si cerca di abbattere dopo l’epoca del consumismo sfrenato. Sono stati degli anticipatori, spesso derisi o guardati con scetticismo. La parola etica ha dato loro ragione: oggi si richiede rispetto per tutto, uomo, animali e ambiente (G.Av.) 

Ci sono stati tanti cambiamenti da quel lontano 1991 in cui l’Unione Europea istituiva la prima regolamentazione per le produzioni bio. Oggi i prodotti biologici hanno diversi canali di distribuzione dai negozi specializzati, alla vendita diretta presso le aziende agricole, finanche nella grande distribuzione. Ultimamente i nostri bambini presso le mense scolastiche mangiano pasti biologici e sono sempre più in aumento le ditte di ristorazione collettiva che stanno inserendo nelle loro preparazioni prodotti di questo mercato.

I prodotti biologici, essendo privi di pesticidi e dei veleni chimici tipici della classica agricoltura, sono molto più sani.  Però il consumatore deve essere certo che ciò che acquista e ingerisce sia realmente sano e autenticamente bio. Ogni azienda biologica prima di definirsi tale deve superare un iter di certificazione e di ispezione che garantisca la sua autenticità e chi si dichiara tale senza esserlo o, peggio ancora, falsifica i prodotti, subisce delle pesanti sanzioni. Il consumatore può essere sicuro di acquistare prodotti bio quando vi è l’Euro Foglia, simbolo che rappresenta il vero biologico certificato.

Oggi vi è molta scelta di prodotti bio, sia in ambito agricolo sia animale. Infatti questi ultimi vengono allevati e nutriti a loro volta in libertà, vale a dire in pascoli all’aperto in cui i terreni non sono trattati chimicamente, il che garantisce una bistecca sana e biologica sulle nostre tavole. Come ci dice la dottoressa Teresa Rizzo (a destra nella foto), farmacista che ha abbandonato il banco per dedicarsi ad un agriturismo in cui si produce biologico, «mangiare sano è la prima medicina per vivere bene e ciò lo sosteneva già Ippocrate, primo medico della storia. L’agricoltura naturale – continua – ci consente di non avvelenare il nostro organismo con sostanze dannose, come i concimi minerali o chimici».

Teresa Rizzo è stata anticipatrice di ciò che oggi è quasi diventata moda. La sua azienda sita a San Francesco di Paola, nella Valle d’Agrò, è un opificio di limoncello, mandarinetto e bergamotti, tutti prodotti biologicamente. Inoltre da molti anni partecipa ai mercatini della filiera corta, in cui spesso fa assaggiare i suoi Nerello Mascalese e Insolia. Tutti i cibi che si gustano presso la sua azienda sono preparati con materie prime di eccellenza, come l’olio prodotto dall’azienda biodinamica nissena di Cataldo Riggi. Qui nulla viene buttato e tutto si trasforma essendo un’azienda biodinamica. Infatti non si ara ogni anno come succede normalmente e l’erba tagliata marcendo crea bioalimenti.

Teresa Rizzo sorridendo dice «che il biologico è l’attenzione verso la natura, le risorse naturali ed il loro uso sostenibile. È una tendenza in atto della società più evoluta e della politica dei governi, soprattutto occidentali, che spesso vedono nell’uso sconsiderato delle risorse naturali un pericolo per il progresso e per l’organizzazione sociale; è un problema di non poco conto legato al costo delle materie prime dei beni di prima necessità. Pertanto bisogna investire nelle energie alternative. Da ex farmacista penso che anche i medicinali biologici, vale a dire medicine create per agire su un unico soggetto predisposto ad un particolare attività del farmaco, sono ottime. La cosiddetta medicina personalizzata può divenire nuova frontiera della ricerca farmaceutica».

Ciò che dell’incontro colpisce è la sua certezza nell’affermare che oggi è fondamentale educare le nuove generazioni al mangiare e vivere sano. Il ritorno al rapporto diretto fra consumatore e produttore, che consente la tracciabilità e naturalezza del prodotto, può riportarci anche la ricchezza del rapporto umano che l’epoca del consumismo sta rischiando di distruggere.

Giuliana Avila

VINITALY, PAROLA AI GRANDI CONSORZI TOSCANI: IL CONSORZIO VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO

0

A poche ore dal termine della più importante manifestazione vitivinicola del panorama italiano e internazionale, abbiamo contattato i maggiori Consorzi toscani per ricevere i primi commenti sull’andamento della fiera veronese, a cominciare dalla riduzione dei giorni di esposizione, fatta per privilegiare gli operatori di settore, le differenze con la passata edizione in termini di afflusso a banchi di degustazione (F.Pa.)

 

VINITALY, CASCINA CLARABELLA: LA FRANCIACORTA TRA VINI E SOLIDARIETÀ

0

Terra di castelli e vigneti dove si producono le bollicine più importanti d’Italia, vino ormai di fama internazionale. La Franciacorta è il terreno ideale per i “Metodo Classico”. Tra le cantine spicca Cascina Clarabella, una cooperativa sociale che non ha solo il compito di produrre vini, ma anche quello di facilitare il reinserimento sociale e la riabilitazione al lavoro di persone svantaggiate affette da disagio psichico (M.Ma.)

Vinitaly, Centopassi: la storia di alcuni giovani siciliani costruita attraverso un vino.

0

SANYO DIGITAL CAMERASotto il segno di “Libera Terra” coltiva le terre nell’area dell’Alto Belice Corleonese confiscate alla mafia, tutte rigorosamente lavorate a regime biologico che forniscono vini di alta qualità. Passione, abnegazione e competenza  caratterizzano Centopassi, anima vitivinicola delle cooperative sociali.

Rese al di sotto dei limiti massimi consentiti dai disciplinari, attenzione interamente dedicata al rispetto della naturalità dei prodotti: il marchio Centopassi, tratto dall’omonimo film di Marco Tullio Giordana, è dedicato a Peppino Impastato, giovane siciliano che ha sacrificato la propria vita nella lotta contro la mafia. Al microfono del Vinitaly Francesco Galante, responsabile della Cantina Centopassi.

http://www.youtube.com/watch?v=JZFbkol-1dU

Marcello Malta

Vinitaly: debutta “Gocce d’Aurora”, il vino prodotto sui terreni confiscati alla mafia.

0

Gocce-dAurora_internaDisabilità, agricoltura e costituzionalità. Presentato al Vinitaly il primo catarratto della legalità, frutto del protocollo d’intesa tra l’Istituto Regionale della Vite e degli oli di Sicilia, l’associazione onlus “Aurora” e la Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana.

Gocce d’Aurora” è nato da un terreno di circa un ettaro confiscato alla mafia e ha permesso, così, l’avvio di un percorso di sostenibilità sociale, economica e culturale. “Aurora” s’è presa cura della realizzazione dei progetti di agricoltura sociale finalizzati al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, quali disabili psichici, sensoriali e/o relazionali. Ai nostri microfoni il presidente dell’associazione, Ivana Calabrese.

http://www.youtube.com/watch?v=fyEqsNueYKw

Marcello Malta

 

Vinitaly, Le domande che non ti ho fatto: pseudointervista ad un Bruno Vespa di cartone (non animato)

0

bruno-vespa-al-nautic_miniLa differenza tra divo è giornalista è molto labile, si sa. Molto spesso è sancita da una differenza strutturale tra chi tiene il microfono e chi, invece, risponde alle domande. Capita anche che la differenza sia molto labile e che ci si dimentichi, senza colpo perire, cosa vuol dire aspettare pazientemente il momento buono per fare due domande e fare il proprio lavoro al meglio, senza rendere vana l’attesa.

 

La strana figura del giornalista-divo, o divo-giornalista se preferite, annovera tra i suoi esemplari spiccati nomi che ogni tanto, tolta la cravatta da anchorman di successo, indossano quella del divo, che non ha tempo per i giornalisti, ma soltanto per firmare autografi.
In due parole, Bruno Vespa.
http://www.youtube.com/watch?v=EM28fL_PjOk

Vincenzo Leone

 

INDOSSANO GIACCHE E TAILLEUR, MA HANNO 20 ANNI. LA MARCIA IN PIÙ DEL FAMILY BUSINESS AL VINITALY 2012

0

 

La lenta, lentissima fermentazione che attanaglia i passaggi generazionali nel nostro Paese è nota. L’Italia, come ci ripetono ossessivamente quasi fosse un mantra dei giorni nostri, non è un Paese per giovani. Perché si sa, la brillantezza e l’entusiasmo contano, ma è l’esperienza la chiave di accesso agli ascensori sociali più nobili. La realtà è, come diceva Calvino, che alle volte uno si crede incompleto, ed invece è soltanto giovane (V.Le.)

VINITALY, POLITICHE SOSTENIBILI E ATTENZIONE ALL’AMBIENTE. L’INTERVISTA ALLO STAND SETTESOLI

0

Lo sviluppo sostenibile delle proprie aziende, le opportunità del Vinitaly, le sfumature di un consorzio che porta con sé le storie di numerosi coltivatori siciliani. Ecco perchè, l’intervista allo stand Settesoli, in compagnia del direttore generale delle cantine,Salvatore Li Petri, diventa un interessante momento di confronto sul lavoro che sta dietro la passerella finale del Vinitaly.

Vinitaly. Planeta dice si alle cantine aperte, e non solo.L’intervista a Francesca Planeta.

0

planetaUn vino di successo, che sa anche come ci si comporti sulla rete. E sì, perché una bottiglia di vino di Planeta naviga con sempre più abile maestria nel variegato universo “social”, con un occhio sempre più attento all’enoturismo e ad iniziative molto nobili come quella di Cantine Aperte.