Osteria di Monteverde: cacio e pepe, animelle, coda alla vaccinara in salsa Beatles

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cacio e pepeScegliere un ristorante tra le miriadi di proposte offerte dalla città di Roma non è mai semplice, se a questo aggiungiamo la ricerca della classica osteria romana  dove la genuinità delle ricette tradizionali deve andare di pari passo ad un conto finale onesto allora la “mission” diventa davvero “impossible” (F.Pa.)

 

 

Come novelli Ethan Hunt (il personaggio interpretato da Tom Cruise nelle sale cinematografiche in questi giorni) decidiamo di setacciare il web per scovare recensioni, pareri, giudizi  sulle tipiche trattorie/osterie romane, evitando quelle eccessivamente turistiche, perfette trappole per sprovveduti enogastronomi. Dopo aver selezionato una rosa di locali la nostra scelta cade sull’Osteria Monteverde, situata nell’omonimo quartiere romano e sorta sulle ceneri del ristorante “Le Saline”. I titolari Fabio, ingegnere delle telecomunicazioni prestato ormai da tempo al campo ristorativo, e Roberto, chef giramondo legatissimo però alla città eterna, propongono classici piatti della cucina romana accanto a proposte creative con accostamenti davvero insoliti partendo sempre dalla imprescindibile qualità delle materie prime.


Appena varcata la soglia il locale si presenta in tutta la sua straordinaria semplicità, tavoli in legno con sedie impagliate, apparecchiatura minimale, bottiglie di vino sparse qua e là sugli scaffali ed una stupenda foto panoramica di Roma ad occupare mezza parete. D’accordo con uno dei proprietari, Fabio, scegliamo la proposta con 6 portate, chiedendo espressamente di assaggiare tutto quanto di romano possiamo trovare in cucina, al costo davvero modico di 25 euro (comprensivo di acqua, pane, caffè). In tema di vino (è presente anche un’accurata selezione di birre artigianali) dando un’occhiata alla carta, ristretta ma ben fatta con alcune chicche (Furore rosso Marisa Cuomo, Kerner Abbazia di Novacella, solo per citarne alcune) davvero molto interessanti ed in continua evoluzione come ci conferma lo stesso Fabio, optiamo per un doppia degustazione di Cesanese del Piglio Alagna Giuliani 2009 e Cesanese Olevano Caporilli Antiquo 2008. Accompagnati dai maggiori successi dei Beatles in sottofondo (ammetto il mio debole per gli “scarafaggi” di Liverpool), ci lasciamo conquistare dall’atmosfera di vero relax dell’Osteria iniziando il nostro percorso con un piccolo assaggio di lingua in salsa verde.
Nell’antipasto la proposta è molto interessante: un gustoso filetto di baccalà con puntarelle su salsa di yogurt. I primi rispettano in pieno la tradizione romanesca con l’intramontabile cacio e pepe e la pasta e fagioli semplice, ma estremamente gustosa. In tema di secondi la cucina povera romana raggiunge il suo massimo con animelle su purea di patate e una coda alla vaccinara con cialda di parmigiano e cioccolato, autentica esplosione dei sensi olfatto e gusto. Non volendoci far mancare niente come contorno, se così si può definire, ci facciamo portare un coccio caldo con trippa al pomodoro dove immancabile scatta la scarpetta. In debito di ossigeno e catturati dalla grande piacevolezza gustativa del Cesanese del Piglio, prima Docg laziale perfetto compagno di pietanze succulente come la coda alla vaccinara e la trippa, ci spostiamo nell’ultima parte del pranzo con un assaggio di dolci composto da torta al cacao, cheesecake e torta di mele a braccetto con il classico fine pasto costituito da un moscato con residuo zuccherino perfetto in unione con la triplice dolcezza finale.

A chi si rivolge: enogastronomi desiderosi di provare la cucina romanesca e non solo, in un ambiente semplice e cordiale, il tutto con un ottimo rapporto qualità/prezzo difficilmente riscontrabile a Roma.

Dove si trova: Via Pietro Cartoni, 163/165  00152 Roma

Orari e prenotazioni: Lunedi aperto solo la sera 20-23 Martedì – Domenica13.00 – 15.00/ 20.00 – 23.30. Tel 06-53273887.  E-mail : lobster@losteriadimonteverde.it.

Fabio Panci

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