La cucina di Enzo Ninivaggi, Color Hotel Bardolino ( Vr)

0
2565

ninivaggiE’ sempre un piacere – peraltro sempre più raro –  imbattersi in un’ottima cucina: quando anche il posto che fa da cornice ad un ottimo ristorante è bellissimo ed il team è attento e professionale allora il piacere è triplicato. In occasione di Vinitaly, le nostre cene migliori al ristorante dell’ Hotel Color. a Bardolino, Verona.

Non avevamo avuto alcun dubbio quando si era trattato di prenotare il nostro soggiorno nella bellissima città scaligera in occasione di Vinitaly: saremmo tornati li dove eravamo già stati, ad una manciata di chilometri da Verona e dalla Fiera: a Bardolino, presso l’Hotel Color.

Le motivazioni erano state diverse: prima tra tutte, perchè non dirlo, la constatazione del fatto che la gestione del Color non ha quadruplicato i prezzi in occasione della Kermesse vinicola par excellence ed anzi, forse perchè penalizzata da una trentina di chilometri di distanza dal fulcro di ogni attività enoica, aveva persino promosso un pacchetto per cui una notte su tre era gratuita. Di fatto i piccoli comuni intorno a Verona hanno mantenuto inalterate le loro tariffe: cosa che non si può certo dire degli hotel in città.

Il secondo motivo, probabilmente determinante, il ricordo di una cucina raffinatissima curata dal giovanissimo Chef pugliese Enzo Ninivaggi, affiancato da un team di sala veramente all’altezza di ogni situazione.

Detto e fatto la nostra squadra ha preso possesso delle camere riservate. Una, particolarmente bella, ha due balconi ed un grande terrazzo e guarda ai giardini tropicali e ad una delle quattro piscine. Due grandi ambienti arricchiti da un bagno immenso con vasca idromassaggio: consideriamo che dopo giornate caotiche fatte di lunghe scarpinate sarà un piacere immenso tornare a rilassarsi in quelle belle atmosfere che ricordavamo bene: non prima di esserci fermati al ristorante, ben s’intende. Li, al ristorante, La Veranda,  ci attendeva la sorpresa che non ci aspettavamo: il Maitre Franco Crocco si ricordava perfettamente di noi, delle nostre scelte di piatti dell’anno scorso e persino del tavolo che eravamo soliti occupare. Ma non soltanto, questo Maitre calabrese così attento si ricordava persino che l’anno scorso c’era anche un’altra collega che quest’ anno mancava all’appello. Micidiale. E dire che ne passa di gente da questo albergo: dettagli come questo fanno l’eccellenza e fidelizzano l’ospite, non c’è dubbio. Piace a tutti non essere un semplice numero di camera ma essere ricordati, e non soltanto a parole: e Franco Crocco ricordava veramente tutto, non soltanto a parole per compiacerci.

La conversazione prende il volo quando uno dei nostri colleghi che è anche un sommelier riconosce nel maitre Franco un suo “collega” Ais: e così parte l’olfazione, la degustazione e la descrizione accurata del vino che avrebbe accompagnato la nostra cena. Un armonia di sentori e di chiacchiere piacevoli che costituiscono sicuramente un’ouverture vincente ad ogni pasto.

Attimi dopo arriva lo Chef, così giovane ma già così tanto completo: continua a stupirci questo giovane pugliese alto e snello che scodella nei piatti pietanze da urlo come se niente fosse e per giunta schernendosi ai complimenti.

Sorride timidamente e mette vari accenti : tutti sulla materia prima con un aknowledgment particolare verso la proprietà che gli da carta bianca sui prodotti. Che, per questa ragione, sono sempre freschissimi, di prima scelta  e di provenienza “originale”: da ogni regione Ninivaggi attinge le peculiarità che poi servirà ad i suoi ospiti, con squisite e mai eccessive rivisitazioni ed elaborazioni. Anche queste cene sono state un successo: eravamo in quattro e nessuno ha lasciato nel piatto alcunchè, nè ha trovato da ridire su nulla. Persino l’apparente banalità di un grissino o la scontata morbidezza di un quadruccio di focaccia qui diventano arte.

Così Ninivaggi ci lascia augurandoci buona cena e torna ad immergersi nel suo regno fatto di mestoli e tegami: un membro del suo affiatato team ci confida a mezza voce che quel giovane ha già lavorato come “sous chef” in un ristorante stellato, con addirittura due stelle. Deve aver imparato benissimo il giovane Enzo, e così ci  spieghiamo tante cose e ipotizziamo che sicuramente ben presto questo bravo Chef porterà le stelle anche a Bardolino ed all’ Hotel Color : le merita lui e le merita la struttura che ospita la sua cucina.

La nostra cena è un tripudio di colori e di raffinatissime presentazioni: la mise en place è perfetta. La squadra di sala che mi smuove rapida è un piccolo stuolo silenzioso e nulla è lasciato al caso. Tutto perfetto, dall’antipasto di burrata tiepida al dolce composto di mousse ai frutti di bosco e vaniglia, passando per uno squisito risotto con crema di zucchine e capesante e per un salmone marinato su letto di riso nero. Superlativi i gamberoni in tempura con chutney di pomodoro come pure il trancio di merluzzo adagiato su un’insalatina multicolor. Da ripetere i paccheri all’astice e i ravioloni con ripieno al formaggio.

Insomma, il Vinitaly per noi costituisce ogni anno un’ottima scusa per deliziarci delle splendide atmosfere del Color Hotel, dell’incanto romantico di Bardolino e dell’alta cucina di Enzo Ninivaggi. Il nostro consiglio? Abbandonate l’idea di risiedere nel centro di Verona e noleggiate un’auto con cui percorrere i trenta chilometri che da Bardolino vi porteranno a Verona: ne varrà sicuramente la pena ed il rapporto qualità prezzo sarà una piacevole realtà.

Alessandra Verzera

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui