Editoriale. La Commemorazione dei Defunti e la tradizione a tavola.

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macaronsLa Commemorazione  dei Defunti è una tradizione antichissima che solo in tempi molto recenti, ed immagino a causa della globalizzazione che ci ha quasi imposto di assimilare persino feste e tradizioni di altri popoli, segue di poche ore la festa di Halloween che – a voler ben guardare – è una parodia della morte stessa, una “non commemorazione” dei defunti.
catering2Un modo festoso per esorcizzare la morte, sostiene qualcuno: e del resto basti pensare alla diversità immensa tra i riti fumebri italiani, ad esempio, e quelli statunitensi ed anglosassoni, e persino irlandesi, laddove l’ Irlanda è un Paese sicuramente cattolico e sicuramente molto osservante. In luoghi diversi dall’ Italia però il rito funebre è equiparabile ad una vera e propria festa: opulenta quanto un matrimonio, comprende ricevimento, musica, danze, omaggi ed inviti estesi. Ho preso parte a funerali in cui tutti ridevano ed in cui l’unico tratto identificativo del lutto era il nero dell’abbigliamento, dei lega tovaglioli e delle tovaglie del buffet. cateringPer il resto, appunto, si mangiava, si rideva, si scherzava, si danzava, si narravano anche episodi imbarazzanti della vita terrena del caro estinto. Io ero vagamente a disagio, ed ero anche l’unica italiana. Un punto di vista, come mi spiegarono alcuni irlandesi che festeggiavano la morte del padre: un modo per salutare gioiosamente la dipartita di qualcuno a noi caro e di accompagnarlo, tra danze ed allegria, nel viaggio più bello; che è quello di ricongiungimento al Padre, laddove pare che per alcuni lo scopo, il fine ultimo della vita, sia quello di morire. Esattamente, punti di vista.Piace, non piace: ad alcuni la festa di Halloween piace moltissimo costituendo in effetti una sorta di anticipazione di carnevale, ad altri da proprio fastidio perchè  trovano che sia dissacrante, derisoria, vagamente offensiva. Halloween-2Naturalmente business e fantasia si sprecano: costumi, gadgets, addobbi; tutto nel segno dei due colori predominanti di Halloween; l’arancio e il nero. Persino i dolci ed i biscotti si vestono per Halloween: come i Macarons che abbiamo scelto per rappresentare questa ricorrenza. Sia come sia, i ragazzi amano “la notte delle streghe” che a tanta filmografia horror ha dato vita.  Ma per i non più giovanissimi la morte, ed il ricordo dei cari non più su questa terra, rimane un fatto solenne, intriso di mestizia, di visite ai cimiteri, di odore di fiori, spesso troppo intenso, quasi intossicante. Per noi che abbiamo superato i trent’anni, la commemorazione dei defunti odora di erba, di cipressi, di silenzio. Anche se non è infrequente vedere correre e giocare bimbi tra i viali dei cimiteri, o scartare caramelle sulle tombe dei bisnonni. martorana2 L’eterna contrapposizione tra la vita e la morte risiede anche in questa dicotomia. Ma per gli italiani, e maggiormente per gli italiani del meridione, la commemorazione dei defunti è in qualche modo legata ad Halloween: è infatti tradizione siciliana che i defunti , nella notte tra  l’uno ed il due di novembre, entrino nelle case dei propri cari per lasciare dolci e giocattoli. Una rimaterializzazione dei defunti, dunque, che tornano sulla terra e tra i vivi e che gironzolano tutta la notte visitando le case dei parenti in cui spesso – e di questo sono certa – bambini atterriti aspettano questa visita nel silenzio dei loro lettini, visto che vengono spediti a nanna prima del solito per dar modo ai defunti di entrare senza essere visti. pupiEbbene, credo che il terrore per un simile evento sia anche superiore all’eccitazione per i dolci ed i regali che quei bambini troveranno, la mattina del 2 novembre. Non è quindi così tanto diverso dal concetto espresso dalla festa di Halloween che però, di sicuro, si tinge di tinte horror in cui i defunti tornano a spaventare, ricordando i famosi Zombies, più che a lasciare giocattoli. Recentemente sono piovute critiche molto severe nei confronti della festa di Halloween da parte della Chiesa, che l’ha descritta come  una festa dedicata a Satana. Mi sembra francamente eccessivo: anche perchè se l’anima esiste, esiste l’anima santa e quella che santa non è mai stata neanche quando occupava il corpo di gente in vita. Se l’anima non muore ci si deve aspettare che non muoia neanche l’anima maligna. E se si porta avanti il messaggio per cui le anime ritornano a visitare i propri cari, questo diritto va esteso anche alle anime scure. Di sicuro la filmografia che rappresenta i più efferati delitti, spargimenti copiosi di sangue e tragedie immani che si consumano nella notte di Halloween, non aiuta la reputazione di una festa tutto sommato innocua, finendo con il definirla come una notte di estrema cattiveria; un salvacondotto per assassini della peggior specie. ossa-di-mortoMa del resto dare da mangiare ai bambini dei biscotti che si chiamano Ossa di Morto reca in sè qualcosa di macabro: e poco importa se il tutto viene addolcito dai Pupi di Zucchero e dai frutti di Martorana: il concetto per cui la mattina del due di novembre ci si ciba di Ossa di Morto, suggerisce qualcosa di sicuramente macabro, non volendo andare a a scomodare un possibile riferimento all’antropofagia.Ma la tradizione nostra è questa, e non ammettiamo intromissioni mancando però di autocritica: infatti anche da noi la solennità cede spesso il passo al consumismo. tetùE tra i nostri dolcetti anche i Tetù, biscotti in origine realizzati usando i resti di altri biscotti sbriciolati ai quali veniva aggiunta frutta secca tritata. I Tetù- la cui origine ed etimologia sono praticamente sconosciute – sono bianchi e neri,e  la parte scura è ottenuta mediante l’aggiunta di polvere di cacao all’impasto. Qualcuno fa risalire il nome al dialetto siciliano:  “tieni tu” ( tè tu), , indicando il gesto dell’offerta del biscotto ai propri commensali. Del resto in Sicilia si usa ancora dire ” tè tu, mancia” ( dai su, mangia), quando si offre qualcosa a qualcuno o lo si esorta a cibarsi. Ma è un dialetto arcaico, forme desuete le cui origini si  perdono nella notte dei tempi. Nessuno li prepara più secondo tradizione ed usando gli avanzi di altri biscotti: ormai i Tetù si trovano praticamente tutto l’anno, ma non possono mancare nel paniere dei dolci dei Morti. Una cosa è certa, rispetto alla tradizione gastronomica che ruota intorno alla commemorazione dei defunti: è un trionfo di glucidi e di calorie, e su quello ci si trova tutti d’accordo. Qualunque sia la vostra origine e qualunque sia la vostra credenza, abbracciate la tradizione come meglio credete. Ma, soprattutto, abbracciate chi amate ed avete ancora accanto e dedicate un pensiero ed un attimo di raccolto silenzio a chi non c’è più  ed il cui posto a tavola è rimasto e rimarrà per sempre vuoto. Serena commemorazione dei defunti a tutti voi.

Alessandra Verzera

Foto: web

Foto dei Macarons in copertina: Chef de Patisserie Chen Lin

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