Ventisette locali siciliani del Buon Formaggio premiati a Cheese 2011

0
1616

Altro prestigioso riconoscimento per l’enogastronomia siciliana. Ventisette tra osterie, ristoranti e negozi specializzati – selezionati tra 500 locali di tutta Italia esaminati da un’apposita commissione – hanno ottenuto il premio del “Buon Formaggio” in occasione di “Cheese 2011”, la manifestazione internazionale di “Slow Food”, dedicata a le forme del latte che si è tenuta dal 16 al 19 settembre scorso a Bra, in provincia di Cuneo. (A.Fi)

Si tratta di un riconoscimento al valore del lavoro che osti, ristoratori, negozianti e selezionatori portano avanti con impegno, passione e costanza nella promozione della produzione casearia buona, pulita e giusta.  Il Premio non prende in considerazione solo l’assortimento dei formaggi che il ristorante o il negozio specializzato offrono al pubblico, ma va oltre, mettendo in risalto l’interesse e l’attenzione del titolare del locale verso i formaggi.

Si deve cioè presentare il formaggio, descrivendone gli ingredienti, la provenienza, le tecniche di lavorazione. Perché ogni prodotto ha una storia, che dipende da chi lo produce, dall’alimentazione degli animali e dalla cantina di affinamento e stagionatura. È prediletta, ovviamente, la presenza di formaggi a latte crudo e senza la presenza di fermenti di sintesi o di tecniche di produzione industriali.

I consumatori ed i frequentatori dei locali potranno riconoscere i premiati grazie alla “vetrofania” che sarà esposta agli ingressi per i prossimi due anni, quando si terrà “Cheese 2013” e, di conseguenza, la nuova edizione del Premio.

 

La parte da leone l’ha fatta la provincia di Palermo con otto premiati: Armetta, Bartolomeo Prezzemolo, Filippo Lisuzzo, La dispensa dei monsù, Mangia, Nangalarruni di Castelbuono, Osteria dei Vespri, Pizzo & Pizzo. Con quattro la provincia di Messina: Fratelli Borrelli di Sinagra, Ristorante Villa Rantù di Militello Rosmarino, Gastronomia Michele Nania di Milazzo e Trattoria Fratelli Borrello di Sinagra. Con altri 4 premi anche i locali della provincia di Ragusa: Casa del Formaggio di Modica, Casa del Formaggio “Sant’Anna”, Don Serafino, Salumeria Barocco.

Tre premi sono andati a locali del Catanese: Metrò, Salumeria Crisalli e Salumeria Scollo. Altri tre riconoscimenti a locali di Siracusa: Don Camillo, Don Serafino, Fratelli Burgio. Due premi alla provincia di Agrigento: Confermata di Sciacca e Terra di Agrigento. Un premio ciascuno, infine, per le province di Trapani ed Enna: Antica Salumeria Quartana di Erice e Letizie degli Erei di Enna.

Alla premiazione dei 500 locali selezionati hanno partecipato Roberto Burdese, presidente “Slow Food Italia”; Piero Sardo, presidente Fondazione “Slow Food per la Biodiversità per Onlus”; Marco Bolasco, amministratore delegato “Slow Food Editore”, Paolo Ciapparelli, presidente Consorzio di Salvaguardia del Bitto storico e Beppe Rovera, giornalista Rai.

In occasione della cerimonia, Silvio Barbero, vicepresidente di Slow Food Italia, è stato battitore dell’Asta del Bitto con tre annate speciali (1996, 1997, 1998) di quello storico tutelato dal Presidio “Slow Food”. In questi anni i “ribelli del bitto” hanno avuto in “Slow Food” un importante punto di riferimento. È quindi sembrato più che logico dedicare l’asta di queste particolari annate a “Slow Food” e alla loro nuova, importante iniziativa: tutti i proventi sono andati al progetto Mille orti per l’Africa, promosso da “Slow Food” per restituire sovranità alimentare a un migliaio di Comunità del cibo sparse in varie zone dell’Africa.

 

Le prime due forme (1997 e 1998), prodotte dal casaro Carlo Duca e messe all’incanto in quarti di circa 2,5 chili ciascuno, sono state battute fra i 310 e i 430 euro al pezzo; quella del 2006, prodotta da Enrico Manni, un casaro storico oggi non più in attività, e messa all’incanto per intero (circa 12 chili), è stata battuta a 2200 euro. Se l’è aggiudicata Virginio Cattaneo, titolare del ristorante La Brace di Forcola (So) e socio del Consorzio fin dall’inizio della sua istituzione. Cattaneo, non nascondendo la sua emozione, ha spiegato le ragioni dell’acquisto: restituire la forma al Consorzio, rimandandone il taglio al giorno in cui “sarà maggiorenne”, ovvero fra tre anni.

Antonio Fiasconaro

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui