Presentato il marchio “Nero d’Avola Sicilia Qualità”

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E’ stato presentato sabato 9 aprile a Verona nel Padiglione 2 Sicilia, nel corso del VinItaly 2011, il marchio che tutela e regola la produzione del Nero d’Avola made in Sicily. Giunge, finalmente, per iniziativa dell’Istituto Regionale Vite Vino il sigillo destinato a tutelare la qualità del più famoso vino rosso siciliano (Ni.Pa.)

Il Nero d’Avola, ricordiamo, già da un paio d’anni è in cima alle classifiche nazionali dei vini rossi, superando il Chianti ed altri famosi competitors. Ma ahimè questo vino straordinario è stato oggetto di commerci ed imbottigliamenti poco chiari, per cui il Nero d’Avola è stato visto negli scaffali di molte catene di GD/DO a prezzi prossimi ad un Euro, ed anche meno. Ma vediamo, nella sintesi, alcuni fondamentali requisiti che occorrono per ottenere questoprestigioso marchio:

– Il Nero d’Avola deve essere allevato in Sicilia.

– I terreni devo essere a vocazione.

– La densità d’impianto deve essere caratterizzato da un adeguato rapporto tra pianta e produzione/ha.

– La resa di uva/ha non deve essere superiore a 80 qt/ha.

– La composizione del vino: minimo 85% Nero d’Avola e max. 15% vitigni autorizzati.

– Il titolo alcolometrico non può essere inferiore a 12,5% vol.

– La vinificazione deve essere effettuata nella stessa zona di produzione.

– La resa di uva in vino non potrà essere superiore al 70% (6.300 lt/ha).

Con questi parametri, i vini al consumo avranno un estratto secco non inferiore a 25 gr/lt ed acidità totale minima di 4,5 gr/lt. Come si può intuire, si tratta di regole molto “larghe” che, infatti, tengono conto di una produzione a dimensione regionale, dove in pratica si potrà ottenere il marchio per tutti i Nero d’Avola. Forse si dovevano restringere maggiormente i parametri per dare maggiore spazio alle produzioni vinicole più vocate, i veri cru che hanno consentito al Nero d’Avola di raggiungere i livelli di eccellenza e notorietà attuali. Ci permettiamo ricordare i Nero d’Avola prodotti nella zona di Riesi e Canicattì, dove i vini hanno spesso estratto secco superiore a 40 gr/lt: vini dal colore rosso impenetrabile, dai profumi straordinari di frutti di bosco, e sensazioni indicibili al palato.

E’ il messaggio che lasciamo al direttore dell’Istituto Vite Vino, Dario Cartabellotta, che può per statuto in qualunque momento – con delibera motivata in caso di adempienze – sospendere o revocare l’uso del marchio.

Nino Panicola