Pane al baobab o al sugo di formiche? Si può

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Dal Mali e dall’Australia, sembra assurdo, ma è tutto vero. Osavate immaginare tanto? Se avete curiosità per scoprire cosa si possa fare con acqua, lievito e farina ed evidentemente una fervida fantasia abbinata ad ingredienti molto locali, ecco il Campionato Internazionale della Panificazione, che ha visto impegnate dieci squadre provenienti da tutto il mondo (P.Pi.)

 

 

Australia, Spagna, Portogallo, Mali, Marocco, Germania, Francia, Israele, Gran Bretagna e Messico (ma non l’Italia). Queste le protagoniste di questo “torneo”. Ma il tricolore è stato ben rappresentato almeno da un ospite, uno dei big della panificazione, Piergiorgio Giorilli, che ama personalizzare il prodotto più tradizionale e semplice per eccellenza con poco, al più parmigiano reggiano e semi di papavero. Da sempre vissuto fra Lombardia e Langhe, è uno dei professionisti del pane più noti; la sua specialità sono i pani della tradizione. «Anche se io – ha affermato Giorilli da Rimini Fiera, dove si è appena concluso il Sigep – mi diverto soprattutto a fare pani da ristorazione classici e poi le vienneserie». Ma non parlategli del pane fatto in casa: «la panificazione è una cosa seria, è un’arte. Servono passione e molta conoscenza per saperla eseguire bene». Per la cronaca, il campionato è stato vinto da Israele, e proprio dall’estero sono arrivate insolite interpretazioni del prodotto, con pani che provengono davvero dai cinque continenti. Arriva per esempio dall’Africa il pane preparato con la farina di baobab, leggermente più amara della tradizionale, ma che fa bene alla salute. Il baobab, infatti, contiene ben sette vitamine in più di un’arancia, ad esempio, ed è ricco di antiossidanti. Fra le tecniche più raffinate, oltre a quelle proposte dai panificatori francesi che hanno dalla loro secoli di buona tradizione, sorprendono la manualità e la creatività degli israeliani, che propongono sculture di pane. Fra le curiosità risalta il pane australiano impastato senza farina di grano e quindi perfetto per tutte le persone che sono intolleranti a questo tipo di farina. Ma serve uno stomaco forte, perché questo pane viene servito con carne di coccodrillo condita al sugo di formiche marinate nel lime. Il tema era infatti «Gusti e sapori dal mondo», e la sfida ha chiesto quattro prove: pane tradizionale, salutistico, dolce da forno e pane artistico con tema “Rappresentazioni della cultura e della storia artistica e musicale del proprio Paese”. Parlando sempre di pasta e impasti, va segnalato anche il padiglione dedicato alla pizza, che ha visto svolgersi il primo “Campionato mondiale pizza dessert” con sessanta concorrenti da Italia, Polonia e Bulgaria. Si sono contesi il titolo che premiava la pizza capace di “tenere” al meglio l’impasto tradizionale e la farcitura con prodotti di pasticceria. Alla fine la migliore è risultata quella di Maurizio Gaccione, da Pergine Valsugana (Tn). Al secondo posto Maurizio Capodicasa di Roma, al terzo Luana Cestari di Terracina (Lt). Infine ma non ultima l’amata pasta, fresca o industriale regina della tavola, protagonista del “Pastaria Day”, giornata di informazione e approfondimento professionale rivolta ai produttori. Rispetto al 2009 – si è confermato – sono diminuiti i prezzi, ma sono comunque aumentati i volumi d’affari e soprattutto l’export, che supera il 50% della produzione. Rispetto alla scorso anno tutti i mercati sono andati in crescendo. Nel complesso – è stato detto nel corso dei lavori – il settore è solido e può guardare con fiducia al futuro.

Paola Piovesana

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