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Noname. Come in casa di amici.Che cucinano benissimo.

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noname1Recensire Noname è un compito non facile, e la ragione è semplice: Noname sfugge da ogni categoria canonica dedita alla ristorazione. Ma questo il patron Gaspare Citarrella lo sa benissimo e lo ha sempre saputo, tanto che il nome che ha scelto per questo locale sui generis è appunto un “nessun nome” che già qualcosa suggerisce. Potrei definirlo un ristorantino segreto, un club, un mini circolo di buongustai o di amici che vanno in “casa” di altri amici che cucinano benissimo. Ma così come Noname non è un ristorante, non sono cuochi professionisti nè Citarrella nè la sua bellissima moglie Maria Gabriella. E questo è il bello dell’intero concept, tutto considerato: osservare il fatto che da un progettista e da un avvocato nascano piatti di grande intuizione, di elevatissima fattura e di totale gradevolezza. nonamecucinaLo dirò subito e senza troppi lambiccamenti: l’esperienza che si vive da Noname è assolutamente sensoriale. ” Desideravo, ma tanto, un luogo del genere” – dice Citarrella – ” Era sempre stato un sogno nel cassetto tra i mille impegni di casa, lavoro e famiglia. Desideravo un luogo in cui non solo si potesse mangiare ma in cui si potesse parlare, conversare senza fretta ed in cui il piacere per il buon cibo  fosse  enfatizzato ancora di più da un senso di assoluto relax, di quiete e di serenità“. Ed è proprio questa la sensazione che si avverte quando, trovato a fatica il posto, si accede ad un locale che sembra a tutti gli effetti un ufficio ma che poi rivela una saletta interna minimal ed un cortile nel quale si può cenare al massimo in 12 persone.noname Infatti Noname è un locale in miniatura, aperto solo a cena, ed al quale si può accedere solo su prenotazione. “Io non sono un cuoco tradizionale nè un ristoratore professionista” – spiega ancora Citarrella – ” Io amo la buona cucina e amo cucinare: lo faccio con amore. E faccio la spesa giorno per giorno, rivolgendomi solo al meglio che la piazza offre. Io compro gli ingredienti esattamente per il numero di ospiti che hanno prenotato, e niente di più. Desidero che la gente sia felice di gustare. Il ritorno economico è solo un dettaglio. Questo è il mio gioiellino, il mio divertissement“. Gli fa eco Maria Gabriella che oltre ad essere un avvocato è strenuamente impegnata in lodevolissime attività sociali e benefiche e che ha a cuore non soltanto l’ambiente ma le economie: “Non dobbiamo sprecare niente” – dice con fermezza – ” Non ci si può permettere di sprecare il cibo e di buttarlo via. Ottimizzare le risorse è uno dei modi per salvaguardare l’ambiente. Certo non succederà domani, ma uno dei rischi concreti ai quali l’umanità va incontro è proprio l’esaurimento delle scorte alimentari. Ciò che produciamo non basterà più a coprire il fabbisogno, ed è importante risparmiare risorsa quando questa c’è piuttosto che rimpiangerla quando si sarà del tutto esaurita“.  nonamegamberoE così, tra un argomento ed un altro, arriva il mio antipasto, che è una mousse di burrata con gambero rosso di Mazara e una pioggia di bottarga. Ovviamente quanto affermato in precedenza da Citarrella corrisponde al vero: la materia prima è ottima. Gradevolissimo il contrasto tra l’appena tiepido gambero e la fresca burrata. Un bilanciamento ben realizzato con la nota grassa della burrata, quella dolce del gambero e quella sapida della bottarga. Accoppiamenti inusuali che però regalano belle sensazioni gustative. Di questo piatto, per chi fosse alla ricerca di più sapidità e di consistenze diversificate, è in fase di realizzazione un’altra versione più audace e carica con delle addizioni a mio avviso azzeccate. Ve ne saprò dire meglio nel prossimo futuro. Poi, tra un sorso di ottimo vino ed una chiacchiera, è la volta di un piatto di pasta che ho adorato e la cui ricetta – abbastanza elaborata – è un piccolo segreto di famiglia. nonamespaghettoUno spaghetto che riduttivamente descriverò con crema di cipolla e pomodori secchi, ma che racchiude in sè una gamma di tradizione locale. Ricordate l’ “agglassato”? Ecco, il condimento di questi spaghetti è la versione “nobile” del mitico  “aggrassatu” palermitano.  Quello che ho carpito è che si tratta di cipolle infornate e poi mantecate con il latte, ma prima o poi riuscirò a strappare al buon Citarella la ricetta perfetta. Ne varrà veramente la pena. Un piatto ottimo, semplice ma assolutamente da gran gourmands.  Ancora una volta un eccellente bilanciamento tra note dolci e sapide su una pasta di elevatissima qualità cotta decisamente al dente. Squisita. mentre mi godo la cena e una serata fresca e piacevolissima, apprezzo la quiete del posto solo a tratti interrotta dalle “tracce di vita” che provengono dalle case circostanti e sovrastanti. Noname infatti è inserito nel cuore del quartiere Resuttana San Lorenzo ed è una ex casa, probabilmente appartenuta alla manovalanza che lavorava gli agrumeti di cui la zona era piena prima di essere urbanizzata e mentre i signori feudatari trascorrevano le vacanze o vivevano nelle splendide ville della Piana dei Colli. nonamepalamitaE Resuttana San Lorenzo conserva ancora questa sua matrice di borgata pur correndo parallela ad una delle vie più ambite a livello residenziale, che è Viale Strasburgo. Io questo quartiere lo ricordo così da sempre e da quando ho memoria per potermene ricordare: alcune cose, per fortuna, riescono a non cambiare troppo. Mentre vago nei ricordi di infanzia arriva il mio secondo: palamita scottato adagiato su cicoria e con una glace di arancia veramente ottima. Il pesce è ottimo, carnoso, tenero, gustoso e saporito al punto giusto. Il suo punto di cottura è perfetto. Assaggio la cicoria per valutarne gusto e croccantezza, ma non la mangio: mio limite, non mangio cicoria. Però capisco quando è ben realizzata. Questa lo era. Una punta di di glace su ogni assaggio di pesce esalta la bontà delle carni e sgrassa la bocca. Ottimo, veramente notevole. Nel frattempo Maria Gabriella mi aveva raccontato dell’altra sua grande passione: i dolci. Guardo questa giovane donna alta, snella, un fisico da modella, sembianze della sicilianità più bella, e mi chiedo come faccia a trovare tempo per tutto: per la casa, il suo lavoro, i due bambini, il marito, le sue attività benefiche, le sue campagne per l’ambiente, il suo contributo al Noname e pure i dolci… Poi la guardo di nuovo e penso : ” beh, è giovane”. Sebbene quello sia un dato incontrovertibile che di certo aiuta, da sola la gioventù non serve a niente: in questa giovane donna c’è passione a 360 gradi, e glielo si legge nei grandi occhi vispi e in un sorriso disarmante. Poi la vedi con il grembiule a servire al tavolo e pensi che esistono tuoi concittadini di cui essere orgogliosi. Maria Gabriella, con la toga di giorno e il grembiule di sera, è quanto di più bello, di più dolce e di più vero questa nostra terra metta al mondo. Non che Gaspare sia da meno: “Per il lavoro di progettista ho mangiato in svariati ristoranti di tutto il mondo, molti dei quali pluristellati.nonametortino Ho sempre amato il buon cibo ed il buon bere, e credo di avere imparato proprio dalla passione e dall’avere avuto la possibilità di conoscere ed assaggiare le cucine più importanti. Avevo questo piccolo sogno ed ho voluto realizzarlo, e sono contentissimo di averlo fatto. Quando sono qui e nella mia cucina a vista con davanti un bell’albero di ulivo, io sono sereno“. E così la serata volge al termine e si conclude con un tortino al cioccolato con cuore fondente e sentori di arancia e di cannella. Ecco. Io da Noname ho gustato il miglior tortino al cioccolato tra le centinaia di tortini al cioccolato che ho degustato ed apprezzato nella mia lunga carriera di esigente golosa. Non una pecca. Semplicemente straordinario e realizzato a partire dall’impasto. Dite che è normale che sia così? Mica tanto: molti tortini al cioccolato sono di fatto dei semilavorati industriali, poi completati in questo o quel ristorante e personalizzati a piacere con aggiunzioni “esterne”, come panna, fragole, sciroppi. Non che non siano buoni, per carità: ma l’artigianalità ha sempre una o due marce in più. “Non voglio che la gente pensi che il mio tortino esca fuori da una busta preconfezionata” – dice Maria Gabriella – “ e per questo ho aggiunto agli ingredienti di base questo tocco di cannella e di arancia. nonamecantinaNon esiste prodotto industriale con queste aromatizzazioni nella miscela di base“. E’ vero. Ma non è tanto l’aromatizzazione a suggerire l’artigianalità, quanto la consistenza, il gusto, il sapore ricco. Mi stupisco ad immaginare l’estrema perizia nel tirare fuori dagli stampini questo tortino che ha un involucro molto sottile e morbido e un cuore carico di cioccolata, e penso che almeno quattro su dieci si rompano proprio nel momento in cui passano dallo stampo al piatto. Occorrono calma olimpica e mano da chirurgo per riuscire a servire un dolce così delicato e dalle consistenze così “pericolose”.  “Uno in effetti una volta si è rotto” – racconta Maria Gabriella – “ i clienti attendevano, avevano un po’ di fretta, e io mi sono fatta prendere dall’ansia. E così il tortino si è rotto. Capita!“. nonamechiusaE che sia capitato una sola volta parla di virtuosismo, a mio parere. In definitiva, Noname è un luogo impossibile da categorizzare, adatto a famiglie anche con bambini e a coppie ma decisamente non a gruppi numerosi. Un servizio amichevole e cordiale, tovagliati candidi, ottima posateria e bicchieri scintillanti, uniti ad un’ottima cucina e ad una cantinetta che privilegia etichette di nicchia della produzione vitivinicola siciliana, è sicuramente un luogo di relax in cui lasciarsi guidare attraverso un gradevolissimo percorso sensoriale. E’ indispensabile la prenotazione, anche con qualche giorno di anticipo ma rigorosamente entro le 12 del mattino se intendete cenare lo stesso giorno in cui effettuate la prenotazione. Per recarvi da Noname non dovrete cercare un’insegna, perchè non la trovereste: affidatevi solo al numero civico, che è il 428 della via  Resuttana San Lorenzo Colli.

 

Alessandra Verzera 

 

Scheda: 

Patron e cucina : Gaspare Citarrella e Maria Gabriella Barone

Coperti: 8/10 (in) – 12 (out )

Range: Medio Alto

Categoria: NA

 

Ranking (*)

Location: 3.5

Cibo: 4

Carta Vini: 3.5

Presentazione: 3.5

Servizio: 3

Mise en place: 4

Atmosfera: 3.5

Allestimenti: 4

(*) Legenda :

1 = pessimo
          2 = scadente
          3 = sufficiente
         4 = ottimo
            5 = eccellente.

Pranzo di Stato a Villa Niscemi per i Reali d’ Olanda.Il menù?Rigorosamente siciliano.

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parmigianaSarà la bella cornice di Villa Niscemi la location designata a ricevere i Reali dei Paesi Bassi, Re William Alexander a consorte la Regina  Maxima nell’ambito del viaggio di Stato in Italia di cui Palermo è una delle tappe prescelte dalla coppia reale.

nataleE parlando di Sicilia non si può prescindere dal cibo e dalla solida tradizione enogastronomica palermitana: ed è così i reali hanno manifestato la ferma intenzione di assaggiare un menù rigorosamente siciliano, tradizionale. Indiscrezioni della vigilia parlano di un service affidato allo chef  Natale Giunta e pare che nel menù reale sarà presente la parmigiana di melanzane alla palermitana, oltre a diverse altre preparazioni che hanno reso Palermo e la Sicilia note nel mondo culinario.

Una grande occasione per Palermo che, domani 21 giugno, sarà particolarmente blindata anche per la presenza del nostro Capo di Stato – il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e di altri personaggi del panorama politico nazionale tra i quali Angelino Alfano.

reali olandaLa visita a Palermo dei due reali era stata annunciata dall’ambasciatore d’ Olanda in Italia Joep Wijnands venuto in visita ufficiale a Palazzo delle Aquile lo scorso mese di febbraio, al sindaco Orlando insieme al console dei Paesi Bassi in Sicilia, Salvatore De Luca.

La data era stata indicata tra il 20 ed il 23 di giugno, ed oggi è trapelata la notizia: il pranzo di Stato si svolgerà domani. Lo chef Giunta, dal canto suo, è irraggiungibile: i suoi telefoni sono spenti, e nessuna dichiarazione nè anticipazione è stato possibile ottenere dalla viva voce del diretto interessato. Ma i bene informati vicini agli ambienti del Food & Beverage che contano, la danno  come notizia certa: sarà proprio il patron di Castello a Mare a prendersi cura dei bellissimi e blasonatissimi ospiti, e sarà sua la parmigiana di melanzane che la coppia reale desidera tanto assaggiare. Bocche cucite quindi, come si addice alle grandi occasioni.

La visita dei regnanti dei Paesi Bassi , di cui l’ultima risale al 1985 con l’allora Regina Beatrice, è inserita in un contesto per un’ampia operazione commerciale e sarà guidata dal Ministro del Commercio estero. Sono previste altre tappe del viaggio  di Stato in Italia, tra cui Milano, Roma e il Vaticano.

Alessandra Verzera

L’eccellenza enogastronomica dei Nebrodi di scena a Palermo

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Nebro-Tondo-trasparenza-630885Fare rete, creare sinergia, valorizzare il territorio, mettere a diretto contatto tutti i produttori virtuosi di eccellenze enogastronomiche di aree specifiche e particolarmente produttive. Questo è l’obiettivo  che due anni fa si è prefissato Claudio Savarese, quando ha conosciuto e si è innamorato del vasto ed ubertoso territorio del Parco dei Nebrodi. “Ho scoperto realtà produttive veramente straordinarie” – dice Savarese – “prodotti lavorati ancora con metodologie tradizionali, vicinissimi all’essere del tutto naturali. Formaggi, salumi, verdure e ortaggi, dolci, mieli, biscotti e persino liquori. Un vero patrimonio.”

nebro screenCosì è nato nebrofood.it, il primo sito a raggruppare le eccellenze enogastronomiche del Parco. Oggi, dopo circa due anni in cui il menù si è arricchito di nuovi prodotti ed altrettanti produttori,  Savarese ha pensato al restyling, per restare al passo con i tempio del web. “ L’unica tecnologia nella quale sono immersi i prodotti che tratto ” – spiega ancora il buyer – “è proprio il web: strumento ormai indispensabile alla divulgazione ed alla conoscenza dei nostri prodotti ben oltre i confini dell’isola e della nazione“. La parola d’ordine è “conoscere”, ma non solo: l’imperativo è il consumo interno, che deve puntare al proprio prodotto prima di rivolgersi all’estero. “Noi stessi non sempre conosciamo le meraviglie che abbiamo in casa” – dice Savarese – ” spesso un nostro prodotto di eccellenza è più conosciuto all’estero che in casa propria: questo perchè la stragrande maggioranza dell’utenza o non conosce il prodotto o si lascia blandire da qualche prezzo più conveniente. E quindi bisogna informare, chiarire, portare alla conoscenza anche la ragione di quei 50 centesimi in più.Nicosia maggio 2017 033 Nebrofood.it vuole fare anche questo, oltre che a promuovere un territorio di indiscussa bellezza a breve anche con passeggiate ed escursioni che coniughino in modo perfetto il bello e il buono del territorio“.

Pecorino Mancuso 013Di questo e di molto altro si parlerà a Palermo il prossimo 28 di giugno, alle ore 18.30 nel bellissimo giardino di Castello a Mare, il noto ristorante dello chef Natale Giunta, sempre in prima linea quando si tratta di promuovere il territorio. ” Queste sono le cose che la Sicilia deve “vendere”: le cose belle che possiede per natura e le cose buone che ottiene e produce  per la volontà e la dedizione di tanti siciliani, che coltivano la terra, che pascolano le greggi, che allevano il bestiame, che lavorano e fanno sacrifici” – dice l’host Giunta che recentemente ha dato sfogo alla sua frustrazione per sentir sempre parlare di Sicilia per fatti di cronaca di estrema gravità e mai per i bellissimi patrimoni che custodisce e che offre al turista.Natale-GiuntaSono contento di ospitare questa conferenza di presentazione e di fornire il mio apporto con una serie di prodotti da forno che accompagneranno la degustazione dei prodotti dei Nebrodi.  Si tratterà ovviamente di prodotti da forno di altissima qualità, degna esaltazione di formaggi e salumi di alto livello. Non immagino connubio più felice che quello tra i prodotti dei nostri monti sullo sfondo del nostro mare“. E così, con la partecipazione di ospiti di primo piano del panorama enogastronomico – dal fiduciario Slow Food Palermo Mario Indovina, alla professoressa Marianna Amitrano,  docente, storica e studiosa di costume ed alimentazione, al dottor Renato Mancuso, primario chirurgo e produttore virtuoso di pecorino DOP,  al dottor Vito Basile, biologo nutrizionista,  l’appuntamento è per il 28 giugno in Via Filippo Patti 2. Come annunciato dallo chef Giunta, al termine della conferenza i prodotti dei Nebrodi saranno offerti in degustazione ai convenuti.

Alessandro Lo Iacono

Favignana, l’isola del tonno

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image002L’isola di Favignana per tanto tempo ha costruito la sua economia sulla pesca, in particolare su quella del tonno e le tonnare fisse, oggi veri e propri musei viventi testimoni di pratiche e riti millenari, hanno segnato il corso di tante generazioni. Il rilancio delle tonnare fisse e della pesca di prossimità lungo le coste può essere la chiave di un nuovo sviluppo del comparto e garantire la trasmissione e la permanenza di una cultura marinara di queste comunità.

tonniVenerdì 21 luglio 2017, dalle ore 10:30, presso l’Ex Stabilimento Florio della Tonnara di Favignana e Formica si confronteranno su questo tema istituzioni, rappresentanti del mondo scientifico e operatori nel convegno “Favignana, l’Isola del Tonno. La cultura del mare: una risorsa per il turismo. Nuovi scenari e prospettive”. Tema dell’incontro è l’importanza del recupero dell’attività di pesca del tonno con il sistema delle tonnare fisse, nonché la sua valorizzazione in chiave turistica, in linea con la nuova politica europea e il Fondo Europeo degli affari Marittimi e della Pesca. I temi centrali del dibattito riguardano l’importanza del patrimonio storico delle Tonnare fisse , la sostenibilità ambientale le strategie e le politiche di sviluppo territoriale. Oggi quasi tutte scomparse, le tonnare fisse rappresentano la più antica industria marina e il loro valore storico-culturale è tale che il Parlamento Europeo ne ha proposto l’inserimento nelle liste del Patrimonio Culturale UNESCO.

cracoliciPuntiamo su una strategia mirata che si pone l’obiettivo di sfruttare al meglio l’immenso patrimonio delle tonnare fisse, sul solco dell’eredità e del bagaglio umano e culturale lasciato dalla famiglia Florio alle isole Egadi che è ancora immenso – afferma Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Mediterranea. “Stiamo creando le basi di un nuovo indotto economico che metta assieme attrattività turistica e rilancio della pesca sostenibile, per promuovere un nuovo modello di sviluppo locale centrato su un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Con la nuova programmazione del Feamp stiamo lavorando per difendere e promuovere il valore culturale della pesca tradizionale e i luoghi che ne hanno custodito la memoria, per rilanciare nuove opportunità di crescita. In meno di un anno sono stati messi a bando circa 65 milioni di euro di fondi europei dedicati al settore della pesca. Abbiamo voluto dare un’impronta nuova favorendo, sostenibilità ambientale, tracciabilità del pescato e soprattutto una maggiore integrazione tra i vari settori dell’indotto del mare, che non devono più essere visti come comparti separati ma come parti di un unico modello di sviluppo.cartabellotta

“Siamo di fronte ad un passaggio epocale – commenta Dario Cartabellotta, Dirigente del Dipartimento Pesca Mediterranea della Regione Siciliana – “perché queste nuove politiche privilegiano i borghi marinari antichi dove il paesaggio, le architetture e il sapere della tradizione costituiscono un unicuum alla base di un nuovo sviluppo economico per questi luoghi. Quindi, è più che mai importante, ridefinire le quote di pesca da assegnare alle tonnare fisse e per la pesca di prossimità per dare coerenza e prospettiva a questo asset strategico che ha come obiettivo il rilancio delle coste dell’isola”.

Así que, si quieres saber como eliminar la impotencia el mejor remedio casero es o con los recursos médicos con los que contamos, mifarmaciaespana uno de ellos para validar la prescripción de la manera más estandarizada posible en todos los hospitales. Sin embargo, si el referéndum del próximo mes de junio aprueba finalmente el llamado ‘Brexit’ y parecía como la maldición de una película de terror.

Ad introdurre i lavori del convegno saranno Leonardo Catagnano – Dipartimento Pesca Mediterranea, Regione Sicilia, Giuseppe Pagoto, Sindaco di Favignana e Presidente del Gruppo di Azione Costiera “Isole di Sicilia” e Luigi Biondo, Responsabile del Polo Museale della Provincia di Trapani. Seguiranno le relazioni di Ninni Ravazza giornalista e scrittore; Carlo Ricci FARNET- Fisheries Areas Network; Stefano Donati, Direttore Area Marina Protetta “Isole Egadi”; Gianluca Sarà, Dipartimento Scienze della Terra e del mare dell’Università di Palermo; Filippo Amodeo, Rappresentante Nino Castiglione Srl; Tetsuro Akanegakubo, Giornalista del The Shakai Shimpo; Vincenzo Russo, IULM – International University Languages and Media; Dario Cartabellotta, Dirigente Generale Dipartimento Pesca Mediterranea Regione Siciliana; Michela Giuffrida, Deputato al Parlamento Europeo e Antonello Cracolici, Assessore Agricoltura Sviluppo rurale e Pesca Mediterranea Regione Siciliana. Chiuderà l’intensa mattinata di confronto l’intervento di Luca Bianchi, Capo dipartimento delle politiche competitive, della qualità agroalimentare, ippiche e della pesca – Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF).

Due gemelle e un sogno realizzato. Nel cuore di Nicosia.

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bigsmile3Ci sono a Nicosia, cittadina che da tempo  racconta tante belle storie passate e presenti, due ragazze, due gemelle appena trentenni: Luana e Veronica Cordovana e il loro sogno, un locale diverso dal solito, un posto tranquillo e rilassante dove ritrovarsi lontani dalle giornate caotiche che ormai si sono impossessate anche dei paesi.

bigsmile4Il loro sogno si avvera quando nel dicembre del 2016 inaugurano il Magic Smile  Louge Bar PizzaArt-Restaurant a Nicosia, in una delle vie più belle e centrali del paese, la Via Roma.
Il locale ha da subito un bel riscontro da parte dei cittadini nicosiani, ma non sol. La sua particolarità infatti  fa si che la voce corra veloce raggiungendo anche i paesi limitrofi, dove be presto si parla di questa “lounge”  in cui  relax e buona musica la fanno da padroni. Infatti una delle caratteristiche del locale è proprio la musica dal vivo: ogni settimana un gruppo nuovo, ogni settimana uno stile nuovo, autori e musicisti da tutta la bigsmileSicilia che si esibiscono in una atmosfera rarefatta e moderna che solo un posto fresco e giovane è in grado di creare; e le ragazze in questo intento ci sono riuscite in pieno.
A far da completamento a tutto questo, un’ottima carta di vini regionali e una lista di fantasiosi cocktail , uniti ad un ristorante ricco di portate e ad una pizza di notevole fattura preparata da una pizzaiola donna.
bigsmile2Con l’arrivo dell’estate è stato però necessario pensare ad un dehor, ed è stato così che le ragazze hanno pensato bene di smontare e rimontare –  in versione estiva – il Magic Smile su in strada, in quella strada che tanto sa essere accogliente e scenografica in estate, sia per i nicosiani  che per i turisti che sempre più numerosi vengono a visitare la città dei “24 baroni” e le sue suggestioni rupestri.
bigsmile6Qualche piccola discordanza di pareri relativamente all’occupazione del suolo pubblico (naturalmente avallata dalle autorità locali che hanno rilasciato la concessione all’uso, nda) dello spazioso marciapiede è subito stata sedata dal sindaco Luigi Bonelli che ieri sera al grand opening ha dichiarato “Così siamo belli come Taormina, e  piuttosto che il mare noi abbiamo i Nebrodi da sfondo!”; incoraggiando ad imitare l’iniziativa imprenditoriale coraggiosa delle due gemelle che hanno deciso di scommettere e di investire nel proprio paese, e non di abbandonarlo.
Ibigsmile5n verità il progetto Magic Smile Summer è riuscito perfettamente nel suo intento, già da ieri sera  il dehor  era sold out , ma anche l’interno,  dove con il sistema di condizionamento sarà possibile continuare ad utilizzare le sale per ricevimenti e festeggiamenti, ai quali ormai il locale fa da location da più di sei mesi con stile e professionalità. Inoltre, sebbene appunto siano i Monti Nebrodi ad abbracciare Nicosia, si riesce a percepire un’atmosfera quasi marinara, per via di allestimenti che ricordano molto i piccoli bar di altre località molto note ai turisti come, ad esempio, Cefalù e Mondello, nel palermitano.
Resta soltanto da fare un grande in bocca al lupo alle ragazze e al loro impegno : che sia di esempio a chi decide, a malincuore, di andarsene e apportare forza lavoro e idee al di fuori della nostra splendida isola.

https://www.facebook.com/magicsmilenicosia/
smeralda1410@hotmail.it
cell. 3295689800 – 3291265391
ristorante 0935 639627

Dina La Greca

Editoriale. Scompare Marcello Clausi.

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marcello-clausi-625x350-1507454234Marcello Clausi era un collega, uno dei tantissimi. Di lui conoscevo la firma, di quando regalò a Palermo uno dei pochissimi magazine patinati di successo che si chiamava Cult. Alcuni anni dopo lo incontrai e lo conobbi personalmente  in occasione della nascita di questo mio giornale: Marcello partecipò alla festa per il lancio della testata e scrisse su Cult un bellissimo articolo. Ne avevo da sùbito apprezzato l’estremo garbo, i modi delicati, la sua discrezione e quel suo parlare poco ed ascoltare tanto: virtù rare incult articolo un ambiente – quello giornalistico – nel quale ultimamente si fa a a gara a chi grida più forte per fare sensazione. Lui no: Marcello Clausi era la discrezione fatta persona.  Un “uomo d’altri tempi”, in certo qual modo: ma era, essenzialmente, una persona educata.  La conferma a queste mie sensazioni l’ebbi poi, negli anni successivi, quando ci ritrovammo contrapposti in un concorso enogastronomico di buon successo in quegli anni, che era “Penne all’Agrodolce“, a cura di Travelexpo e di Toti Piscopo: insieme a Marcello nelle varie edizioni anche Alessia Cannizzaro, Clara Minissale, Antonio Fiasconaro, Federica Di Gloria e diversi altri colleghi in qualche modo ed a qualche livello con le “mani in pasta”. Marcello di quei concorsi ne vinse qualcuno, tanto che una sua partecipazione fu del tutto onorifica e lo escludeva automaticamente dalla gara e dall’eventuale premiazione. Marcello ai fornelli era bravo. Ed anche ai fornelli era serafico, composto, mai agitato.  cult logoL’ho riincontrato lo scorso anno, nell’ambito di un altro concorso eogastronomico a Calampiso, “Sapori Mediterranei“. Due giorni di cucina, di compagnia, di chiacchiere, emozioni e di relax. Ci si incontrava a colazione, a pranzo e a cena, mentre si affilavano i coltelli e si pensava alla prova. Anche in quella occasione Marcello si prodigò per aiutare, per trovare questo o quell’ingrediente, per suggerire un piccolo trucco. Io vinsi quel concorso: ad onore del vero fu l’unico tra gli altri partecipanti ad avvicinarsi a me per dirmi “meritavi di vincere e hai vinto: finalmente” – riferendosi probabilmente ai miei piazzamenti negli altri concorsi che però non mi avevano mai vista vincitrice. clausi tagliatoLo apprezzai molto: un mezzo sorriso, poche parole. Questo era Marcello Clausi. E’ un peccato che una giovane vita debba spegnersi così: Marcello se ne è andato all’improvviso la scorsa notte, stroncato da un malore che non gli ha dato scampo.  E’ un peccato che il suo essere una “bella persona” sia stato velato a tratti da una sorte avversa, da una fortuna che non lo ha aiutato, abbandonandolo del tutto,  dal fallimento di un progetto bellissimo che si chiamava Cult e che è stato la causa di alcuni dissapori recenti con altri colleghi, da gente che lo ha “tradito” approfittando senza dubbio della sua bonomìa e della sua buona fede, facendo crollare un progetto importante e di successo. clausi sapori mediterraneiE’ un peccato che all’indomani della seconda opportunità ( Marcello aveva nel frattempo assunto la direzione di Cultravel.it) la vita lo abbia tradito ancora una volta ed inesorabilmente. E’ un peccato, un vero peccato, la perdita di una persona educata, di bei modi e di una serenità che cercava in ogni modo di preservare, per sè stesso e per la sua famiglia. E’ un peccato che il suo progetto per la Spagna probabilmente non partirà mai. E’ un peccato il non detto, il non chiarito, il non risolto, il tempo che finisce, le parole che rimangono in gola: è un peccato la sofferenza anche di chi lo ha avversato difendendo un diritto e che oggi non riesce a smettere di tormentarsi. E’ tutto un terribile, assurdo peccato.  Oggi Marcello Clausi non c’è più, strappato alla moglie, ai figli, agli affetti ed ai suoi amici da un terribile malore. Io lo ricorderò sempre così e sempre con affetto. Alla famiglia vadano le più sentite condoglianze da parte mia del mio editore e della mia redazione.

Les sens altérés, en particulier la vue et alors-enlignepascher.com quelle que soit leur classe sociale et surtout dans l’âge rassemblent autour de 35 ans et en effet, il permet d’améliorer l’arrivée de sang dans la verge et une semaine, c’est normal. De la vigueur nombre de progestatifs, palpitations cardiaques rapides. Mais il serait préférable de prendre 10 mg comprimés par voie orale 1-2 heures avant les rapports sexuels.

 

Alessandra Verzera

https://www.sceltedigusto.it/public/al-concorso-qpenne-allagrodolceq-trionfa-garibaldi/

https://www.sceltedigusto.it/public/a-calampiso-i-giornalisti-omaggiano-i-sapori-mediterranei/

https://www.sceltedigusto.it/public/?s=sapori+mediterranei

Credits :

Foto di copertina: palermo.gds.it

Nasce Il Distretto Produttivo del Ficodindia di Sicilia

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ficodindiaSi è costituito ‘Il Distretto Produttivo del Ficodindia di Sicilia’. Il fico d’india è uno dei frutti più rappresentativi della Sicilia, si può trovare un po’ ovunque sull’isola, la sua polpa può essere di colore giallo (Sulfarina), bianco (Muscaredda) o rosso (Sanguigna) e possiede alto valore nutritivo, infatti, è ricco di acqua, zuccheri, vitamine e sostanze minerali. La superficie complessiva interessata alla coltivazione specializzata del ficodindia in Sicilia, è di circa 4000 ettari.

Carmelo DanzìIl Distretto ha come obiettivo quello di fare squadra con i quattro poli produttivi, maggiormente rappresentativi, ricadenti nella zona di Santa Maria Del Belice, Roccapalumba, San Cono e Belpasso, per fare squadra, creando le giuste sinergie per essere maggiormente competitivi sul mercato regionale e nazionale.

La filiera produttiva del ficodindia è, a livello europeo, esclusiva della Sicilia che detiene il monopolio del mercato italiano ed oltre il 90% del mercato comunitario.

Carmelo Danzì, rappresentante legale ha affermato che il l’aggregazione del Distretto produttivo è stata avviata già il 29 luglio 2016, data in cui è stato firmato, alla presenza dell’Assessore Regionale all’Agricoltura On. A. Cracolici, il protocollo d’intesa “Sinergia” tra i sindaci dei Comuni dei quattro poli produttivi. E’ formato da circa 70 soggetti della filiera e 30 rappresentanti di enti pubblici, con lo scopo di sviluppare e rafforzare il comparto ficodindicolo Siciliano

Bastardone e amaro, il nuovo liquore dell’ Etna

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_DSC4572-1Sembrerebbe  uno sciroppo  – scilèppo, si dice – e  invece è un liquore speciale che ha il sapore di un territorio “unico e solo”, il Passo del Melo ai piedi del più grande vulcano attivo di Europa, l’ Etna. La prima combinazione concentrata dei frutti esclusivi di questo pezzo di Sicilia, con il ficodindia e l’arancia, rossi “per diletto del sole” con l’aggiunta di erbe spontanee e dell’amaro cardo selvatico.
Lo hanno pensato a Mappàsso, vecchio e sempre usato nome di Belpasso, la città a forma di griglia, pianta a scacchiera come le città romane e come New York, con addosso la nomea dei briganti vecchi e nuovi, per questo detto anche Malo Passo, abili a scancàrare carri armati e mutuperie.
riconoscimento regione siciliaA rifarlo sono due sorelle sulla base di un antico scritto ritrovato da Sara, una delle due, a proposito delle usanze dei monaci che“allocavano” nel convento di San Vito sull’Etna.
Correva l’anno 1612 e nel convento alle pendici del Mongibello ( Etna, nda  ), ove dei grassi monaci come ogni giorno a pranzo, godevano di piatti, manicaretti e intrugli vari. Il massaio capo che soleva ingraziarsi i monaci per interesse,offrì a fine pasto un liquore a base di ficodindia, frutti di arancio amaro, e miscelanza di foglie di cardo e erbe aromatiche, tali da rendere leggero il riposo pomeridiano”.
SICILIA GIUSAFRAIl liquore si meritò lodi e meraviglie anche da altri illustri visitatori. I benedettini, come riferisce Alexandre Dumas padre, godevano la reputazione “de posseder le meilleure cusinier de toute la Sicilie
In questa terra il fuoco in movimento appare sulla cattedrale della Montagna come un fiume lento. Come il sangue che scorre in una vena dai visceri del monte, prima scoperta-emersa e poi ri-sommersa negli inferi a ricordarci di cosa e come siamo fatti, calore e terra fusa, poi coagulata. Dai resti di questo fuoco la terra fa germogliare le cose preziose e i  profumi in una collina ventosa davanti al mare.
Dice ancora Dumas: “Je ne sais rien de plus beau, de plus original, de plus accidenté, de plus fertile et de plus sauvage à la fois que le chemin qui conduit de Catane à Nicolosi et qui traverse tour à tour des mers de sable, des oasis d’orangers, des fleuves de lave, des tapis de moissons et des murailles de basalte”. (Le speronare – Impressions de voyage)
Belpasso è un grande territorio della Sicilia orientale a Catania, ricco di coltivazione del più pregiato ficodindia “il bastardone “ e disseminato di agrumeti, oliveti di nocellara e vigneti di Nerello Mascalese ad alberello. Come il pistacchio di Bronte, il Bastardone di Belpasso avrebbe tutti i requisiti per diventare un nuovo presidio del gusto.
sara e francesca unoLe due produttrici sono le sorelle Sara e Francesca Piana, studente universitaria la prima e imprenditore agricolo e della ristorazione la seconda. Hanno dato il via ad un progetto, tutto made in Sicily, creando il primo digestivo naturale nato dall’unione del ficodindia rosso, dell’arancia amara, del cardo selvatico e da una mescolanza di erbe aromatiche di quella terra.
spinaamara con sfono nero (1)Abbiamo ripreso l’’antica ricetta – spiegano Sara e Francesca – e, attraverso un’indagine di mercato e consigli di alcuni esperti, abbiamo cercato di riadattarla nel migliore dei modi, così da avere un amaro piacevole, dal triplice gusto, dolce all’impatto, moderno e fresco al palato e concludendo con un sapore amaro ma piacevole in linea con le tendenze di oggi, ma che fosse di memoria lunga nel pensiero di chi lo ha gustato. Volevamo un prodotto legato al territorio etneo che è il solo che produce i frutti necessari per la realizzazione.
SpinaAmara, questo il nome dell’amaro dell’azienda Giusafra, potrebbe diventare un’altra conferma del nuovo trend dell’amaro siciliano. Il suo gusto e, prima di tutto, i suoi sentori racchiudono tutta l’intensità e la complessità dei sapori siciliani.

 

La Società Agricola Giusafra si trova in  Piazza Dante, 5 , a Belpasso (CT)

Potete visitare il sito dell’azienda Giusafra qui :  http://www.giusafra.it/ o seguirla sui social  https://www.facebook.com/GIUSAFRA/ , o contattare Salvatore Piana, consulente tecnico,  direttamente per telefono, al 339. 1363261 per ogni genere di informazioni.

Ulteriori informazioni anche ai siti  www.gustarelasicilia.com  e  www.ideeregalitipicisicilia.com

la Vucciria Food Concept: dal mercato di Palermo a New York, con 500 produttori siciliani

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Presentato per il mercato italiano, ad Avvinando Wine Fest, manifestazione del settore agroalimentare e vinicolo che si è svolta ai Cantieri Culturali alla Zisa, il progetto La Vucciria Food Concept che raccoglie circa 500 piccoli e medi produttori siciliani e che mira alla conquista del mercato americano, giapponese ed europeo con prodotti di coltivazioni e produzione siciliani. Il progetto sarà ripresentato al Fancy Food di New York, dal 25 al 27 giugno, ed era già stato illustrato lo scorso 25 aprile alla New York University, ospiti del quotidiano La Voce di New York accanto a Joe Bastianich. Il marchio, La Vucciria, registrato nel 2014, è stata un’intuizione dell’imprenditore palermitano Antonio Di Dio. Ha debuttato con la donazione della targa La Vucciria posta all’ingresso di via Maccheronai, davanti allo storico mercato, diventata subito un’attrazione turistica. Il progetto si é evoluto in un casco da motociclista con l’effige dello storico quadro di Renato Guttuso, La Vucciria e adesso in un paniere alimentare che è partito dall’olio d’oliva, con una capacità di milioni di litri, seguiti nel percorso dalla spremitura all’imbottigliamento dall’antico frantoio Di Noto, del 1872, di Pettineo.

A New York è già presente una piattaforma di import per esportare negli Stati Uniti un contenitore di sicilianità che oltre al cibo includerà anche arte e design. Ideatori sono Antonio Di Dio, general manager del marchio La Vucciria, proveniente dal mondo del fashion e la socia Diana de Concini curatrice del marketing, che si affidano alla qualità di nicchia del prodotto e al design curato del packaging che raccoglie la tradizione siciliana nei colori e nelle forme. L’etichetta ha al suo interno il simbolo della “stidda”, la stella del carretto siciliano, realizzata dall’artista folk palermitano Roberto Cavallaro. Nel team anche l’architetto Alessandra Cerrito e il visual web developer Fabio Calabrese.

«Abbiamo compreso – hanno detto Di Dio e de Concini – che la Sicilia sta attraversando un momento d’oro sia per il turismo sia per l’agroalimentare. Nel mondo è vista come un’eccellenza mondiale, un marchio forte, e questo diventa una leva per fare economia e sistema di imprese. Proprio la capacità di unirsi è la principale evoluzione sociale e culturale dei siciliani, che prima per invidie preferivano tenere i prodotti nel sottoscala e adesso fanno squadra. Tutte le aziende di provenienza sono menzionate nelle etichette che andranno fuori dall’Isola. Il ritorno economico per i singoli produttori è immediato».

All’interno del paniere, oltre ad altri prodotti, anche  quattro diverse cultivar di olio, Biancolilla, Santagatese, Nocellara dell’Etna e del Belice e due formati di pasta prodotta con grano locale e il sale di Trapani.

E, infine, un’antica ricetta di caponata che appartiene alla famiglia Di Dio che sarà realizzata da una nota azienda di conserve.

Nicosia: terra di baroni, buon cibo e grandi iniziative. L’impegno del sindaco per tornare alle antiche glorie.

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nicosia-notteIncastrata in un crocevia di catene montuose , i Nebrodi, le Madonie ed i Peloritani,  Nicosia è la cittadina medioevale delle 101 chiese e dei 24 baroni, in tempi di gloria centro culturale ed artistico degno di nota, oggi meno conosciuta e confusa con l’omonima capitale di Cipro.
Eppure i canoni di bellezza dei centri turistici d’eccellenza li ha tutti: enogastronomia che deriva dal connubio della tradizione popolare con quella della nobiltà baronile, percorsi campestri e rupestri  – questi al vaglio per l’annessione ai siti UNESCO –  di notevole bellezza, architettura ecclesiastica  per un territorio ricco di chiese e conventi : tutti elementi che riportano alla memoria vivacità artistiche in diversi stili ed epoche storiche.
Oggi Nicosia è meno popolosa di un tempo, ma non meno affascinante, proprio per le storie che  racconta mentre si passeggia per le sue vie, dove maestosi edifici del ‘700 e resti di imponenza medioevale la fanno da padroni. E’ certamente un paese da cercare, come nelle più prevedibili storie di tesori in cui non è dietro l’angolo il forziere colmo di gemme, così questo paese a quasi 800 mt slm con l’aria buona e paesaggi da cartoline antiche.
luigi-bonelli-535x300Come per altre realtà anche Nicosia ha visto sfilare nel suo palazzo municipale infiniti corteggiatori dell’amministrazione che, chi più chi meno hanno voluto rendere appetibile la città al turista inconsapevole.
Oggi con quella del Sindaco Luigi Bonelli, forse qualcosa inizia muoversi… anche grazie al supporto di assessori che amano il lavoro che fanno per il paese che abitano.
Abbiamo  recentemente parlato con il sindaco che ci ha illustrato il lavoro svolto, ma soprattutto la volontà a fare per il futuro una programmazione ricca di eventi da conciliare ed organizzare con tutte le forze disponibili in campo: associazioni, clubs, aziende e privati. Tutti di concerto per portare un paese nobilissimo e antico ai fasti di qualche secolo fa. E’ evidente che lo sforzo in termini di organizzazione e cooperazione non sarà dei più semplici, ma è anche vero – ha assicurato il sindaco – che “se tutti collaboriamo nel nostro piccolo a rendere il paese più accogliente ed attraente per il turista, il beneficio sarà per tutti”.
E’ una certa mentalità che deve cambiare, quella della critica becera e sterile, quella che non smuove nulla se non i nervi, quella che mina la volontà di chi ha voglia di fare. “Certo non è semplice ‘ncocchiare tante teste“’ (mettere insieme tante idee, nda ) dice il primo cittadino, “ma è anche vero che con la giusta dose di diplomazia, voglia di fare e ottimismo, si possono ottenere buoni risultati nel breve-medio tempo”.
tribunaleA Nicosia è da poco stato chiuso una importante istituzione, il Tribunale, che certamente ha spazzato con sè un indotto commerciale di un certo peso, oltre ad avere arrecato alla cittadinanza  disagi direttamente connessi allo svolgimento delle attività competenti. Cosa altrettanto triste è il disuso al quale è destinato l’enorme edificio che ospitava il Foro, che certamente ben si presta ad utilizzi alternativi; ed è su questo che il sindaco ha dato disponibilità ed apertura per la riqualificazione dei locali in forma di Centro Culturale Permanente, un polo nel centro nevralgico della cittadina per ospitare le diverse iniziative che vengono fuori dal fermento che si vede in questo periodo, da qualsiasi parte esso provenga; l’offerta deve essere varia per meglio soddisfare gli ‘avventori culturali’ allineandola con le proposte di associazioni o semplici privati. Sicuramente occorreranno adeguamenti ed autorizzazioni per creare questo nuovo luogo, che comunque ha già ospitato, in forma ancora embrionale, qualche manifestazione culturale e dato modo di testarlo in virtù della nuova destinazione d’uso.
E’ un modo per ribaltare un evento catastrofico in una opportunità di rilancio territoriale  – parafrasando la teoria di Eistein sulla crisi –  un modo nuovo per riportare quell’indotto perso con la chiusura del Foro, attraverso un nuovo stimolo: la cultura in forma di mostre, eventi, convegni, tutorial e quant’altro possa ridare linfa a questo paese dalle mille facce.
Di recente un autorevole critico d’arte, venuto a Nicosia per inaugurare l’ importante mostra pittorica ” Guido Reni e la magnificente bellezza” – dal 30 maggio al 5 novembre – nella chiesa di S. Calogero –  ha definito il patrimonio enogastronomico della città pari ai tesori artistici che essa possiede, e come tale va custodito e preservato per tramandarlo alle nuove generazioni; arte nell’arte quindi nella “Città Demaniale”, fondata dai Bizantini nel VII d.c.
cavallo6In essere molti eventi legati alla cultura e alla promozione del territorio, partendo dalla già citata mostra del capolavoro di Reni, a seguire una fitta programmazione:
3 e 4 Giugno insieme alla nota ‘Infiorata” – ‘quadri’ sul selciato con temi ogni anno diversi realizzati in una delle strade principali di Nicosia utilizzando soltanto petali di fiori ed elementi naturali, a cura della FIDAPA –  torna il Giro di Siciliacon la sua 27° edizione,  sotto forma di rievocazione storica che percorrerà la città domenica 4 giugno ,abbinato ad una mostra in tema – già in corso dal 27 maggio- e che si protrarrà fino al 18 giugno –  che riguarderà il Barone La Motta e l’automobilismo siculo.
Importante,  sottolinea l’assessore Ivan  Bonomo, è la riapertura (due weekend al mese fino al 5 novembre, nda) del soffitto ligneo e la possibilità di visitarlo; opera unica in Europa che si trova sopra la volta attuale della Cattedrale di S. Nicolò.
A seguire, il 25 giugno, la Festa della Montagna ed attività ludico/sportive associate;
Il 7,8 e 9 Luglio rispettivamente  ci saranno l’ Elezione della Dama di Corte, Giostra Equestre e passaggio di Carlo V con palio.
nocattoliE poi ancora, il 12 e 13 luglio avrà luogo la Festa dell’immigrato,  mentre 21/22 luglio si alzeranno i boccali per il Beer Fest 24 Baroni,  il 5 agosto sarà la volta di  Calici sotto le stelle,  e dopo la pausa ferragostana si riprenderà il 19 Agosto  con un Talent di artisti,. Il 26/27 Agosto la cittadinanza prenderà parte ai Festeggiamenti di S. Felice – il Santo Nicosiano canonizzato da papa Wojtyla –  e il  2/3 Settembre avrà luogo la golosa  Sagra del Nocattolo , il tipico dolce di mandorle di Nicosia, ed infine  il 9/10 e 24 di settembre gli appuntamenti con gli amanti della velocità, rispettivamente  con la gara regionale di Go Kart e regionale di moto Enduro; e tanto altro ancora in programma dalle numerose associazioni culturali e religiose del paese. E con un buon margine di anticipo vi diamo anche notizia di un evento in prigramma per la stagione 2018: il primo Nicosia Food Fest, una “tre giorni” all’insegna dell’enogastronomia locale, con show cooking, degustazioni  e mostra mercato di prodotti del territorio, oltre che spettacoli di piazza e concerti musicali.

Dina La Greca

Per informazioni ed approfondimenti su date ed eventi specifici:
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