Sembrerebbe uno sciroppo – scilèppo, si dice – e invece è un liquore speciale che ha il sapore di un territorio “unico e solo”, il Passo del Melo ai piedi del più grande vulcano attivo di Europa, l’ Etna. La prima combinazione concentrata dei frutti esclusivi di questo pezzo di Sicilia, con il ficodindia e l’arancia, rossi “per diletto del sole” con l’aggiunta di erbe spontanee e dell’amaro cardo selvatico.
Lo hanno pensato a Mappàsso, vecchio e sempre usato nome di Belpasso, la città a forma di griglia, pianta a scacchiera come le città romane e come New York, con addosso la nomea dei briganti vecchi e nuovi, per questo detto anche Malo Passo, abili a scancàrare carri armati e mutuperie.
A rifarlo sono due sorelle sulla base di un antico scritto ritrovato da Sara, una delle due, a proposito delle usanze dei monaci che“allocavano” nel convento di San Vito sull’Etna.
“Correva l’anno 1612 e nel convento alle pendici del Mongibello ( Etna, nda ), ove dei grassi monaci come ogni giorno a pranzo, godevano di piatti, manicaretti e intrugli vari. Il massaio capo che soleva ingraziarsi i monaci per interesse,offrì a fine pasto un liquore a base di ficodindia, frutti di arancio amaro, e miscelanza di foglie di cardo e erbe aromatiche, tali da rendere leggero il riposo pomeridiano”.
Il liquore si meritò lodi e meraviglie anche da altri illustri visitatori. I benedettini, come riferisce Alexandre Dumas padre, godevano la reputazione “de posseder le meilleure cusinier de toute la Sicilie”
In questa terra il fuoco in movimento appare sulla cattedrale della Montagna come un fiume lento. Come il sangue che scorre in una vena dai visceri del monte, prima scoperta-emersa e poi ri-sommersa negli inferi a ricordarci di cosa e come siamo fatti, calore e terra fusa, poi coagulata. Dai resti di questo fuoco la terra fa germogliare le cose preziose e i profumi in una collina ventosa davanti al mare.
Dice ancora Dumas: “Je ne sais rien de plus beau, de plus original, de plus accidenté, de plus fertile et de plus sauvage à la fois que le chemin qui conduit de Catane à Nicolosi et qui traverse tour à tour des mers de sable, des oasis d’orangers, des fleuves de lave, des tapis de moissons et des murailles de basalte”. (Le speronare – Impressions de voyage)
Belpasso è un grande territorio della Sicilia orientale a Catania, ricco di coltivazione del più pregiato ficodindia “il bastardone “ e disseminato di agrumeti, oliveti di nocellara e vigneti di Nerello Mascalese ad alberello. Come il pistacchio di Bronte, il Bastardone di Belpasso avrebbe tutti i requisiti per diventare un nuovo presidio del gusto.
Le due produttrici sono le sorelle Sara e Francesca Piana, studente universitaria la prima e imprenditore agricolo e della ristorazione la seconda. Hanno dato il via ad un progetto, tutto made in Sicily, creando il primo digestivo naturale nato dall’unione del ficodindia rosso, dell’arancia amara, del cardo selvatico e da una mescolanza di erbe aromatiche di quella terra.
“Abbiamo ripreso l’’antica ricetta – spiegano Sara e Francesca – e, attraverso un’indagine di mercato e consigli di alcuni esperti, abbiamo cercato di riadattarla nel migliore dei modi, così da avere un amaro piacevole, dal triplice gusto, dolce all’impatto, moderno e fresco al palato e concludendo con un sapore amaro ma piacevole in linea con le tendenze di oggi, ma che fosse di memoria lunga nel pensiero di chi lo ha gustato. Volevamo un prodotto legato al territorio etneo che è il solo che produce i frutti necessari per la realizzazione.”
SpinaAmara, questo il nome dell’amaro dell’azienda Giusafra, potrebbe diventare un’altra conferma del nuovo trend dell’amaro siciliano. Il suo gusto e, prima di tutto, i suoi sentori racchiudono tutta l’intensità e la complessità dei sapori siciliani.
La Società Agricola Giusafra si trova in Piazza Dante, 5 , a Belpasso (CT)
Potete visitare il sito dell’azienda Giusafra qui : http://www.giusafra.it/ o seguirla sui social https://www.facebook.com/GIUSAFRA/ , o contattare Salvatore Piana, consulente tecnico, direttamente per telefono, al 339. 1363261 per ogni genere di informazioni.
Ulteriori informazioni anche ai siti www.gustarelasicilia.com e www.ideeregalitipicisicilia.co