Marcello Clausi era un collega, uno dei tantissimi. Di lui conoscevo la firma, di quando regalò a Palermo uno dei pochissimi magazine patinati di successo che si chiamava Cult. Alcuni anni dopo lo incontrai e lo conobbi personalmente in occasione della nascita di questo mio giornale: Marcello partecipò alla festa per il lancio della testata e scrisse su Cult un bellissimo articolo. Ne avevo da sùbito apprezzato l’estremo garbo, i modi delicati, la sua discrezione e quel suo parlare poco ed ascoltare tanto: virtù rare in un ambiente – quello giornalistico – nel quale ultimamente si fa a a gara a chi grida più forte per fare sensazione. Lui no: Marcello Clausi era la discrezione fatta persona. Un “uomo d’altri tempi”, in certo qual modo: ma era, essenzialmente, una persona educata. La conferma a queste mie sensazioni l’ebbi poi, negli anni successivi, quando ci ritrovammo contrapposti in un concorso enogastronomico di buon successo in quegli anni, che era “Penne all’Agrodolce“, a cura di Travelexpo e di Toti Piscopo: insieme a Marcello nelle varie edizioni anche Alessia Cannizzaro, Clara Minissale, Antonio Fiasconaro, Federica Di Gloria e diversi altri colleghi in qualche modo ed a qualche livello con le “mani in pasta”. Marcello di quei concorsi ne vinse qualcuno, tanto che una sua partecipazione fu del tutto onorifica e lo escludeva automaticamente dalla gara e dall’eventuale premiazione. Marcello ai fornelli era bravo. Ed anche ai fornelli era serafico, composto, mai agitato. L’ho riincontrato lo scorso anno, nell’ambito di un altro concorso eogastronomico a Calampiso, “Sapori Mediterranei“. Due giorni di cucina, di compagnia, di chiacchiere, emozioni e di relax. Ci si incontrava a colazione, a pranzo e a cena, mentre si affilavano i coltelli e si pensava alla prova. Anche in quella occasione Marcello si prodigò per aiutare, per trovare questo o quell’ingrediente, per suggerire un piccolo trucco. Io vinsi quel concorso: ad onore del vero fu l’unico tra gli altri partecipanti ad avvicinarsi a me per dirmi “meritavi di vincere e hai vinto: finalmente” – riferendosi probabilmente ai miei piazzamenti negli altri concorsi che però non mi avevano mai vista vincitrice. Lo apprezzai molto: un mezzo sorriso, poche parole. Questo era Marcello Clausi. E’ un peccato che una giovane vita debba spegnersi così: Marcello se ne è andato all’improvviso la scorsa notte, stroncato da un malore che non gli ha dato scampo. E’ un peccato che il suo essere una “bella persona” sia stato velato a tratti da una sorte avversa, da una fortuna che non lo ha aiutato, abbandonandolo del tutto, dal fallimento di un progetto bellissimo che si chiamava Cult e che è stato la causa di alcuni dissapori recenti con altri colleghi, da gente che lo ha “tradito” approfittando senza dubbio della sua bonomìa e della sua buona fede, facendo crollare un progetto importante e di successo. E’ un peccato che all’indomani della seconda opportunità ( Marcello aveva nel frattempo assunto la direzione di Cultravel.it) la vita lo abbia tradito ancora una volta ed inesorabilmente. E’ un peccato, un vero peccato, la perdita di una persona educata, di bei modi e di una serenità che cercava in ogni modo di preservare, per sè stesso e per la sua famiglia. E’ un peccato che il suo progetto per la Spagna probabilmente non partirà mai. E’ un peccato il non detto, il non chiarito, il non risolto, il tempo che finisce, le parole che rimangono in gola: è un peccato la sofferenza anche di chi lo ha avversato difendendo un diritto e che oggi non riesce a smettere di tormentarsi. E’ tutto un terribile, assurdo peccato. Oggi Marcello Clausi non c’è più, strappato alla moglie, ai figli, agli affetti ed ai suoi amici da un terribile malore. Io lo ricorderò sempre così e sempre con affetto. Alla famiglia vadano le più sentite condoglianze da parte mia del mio editore e della mia redazione.
Les sens altérés, en particulier la vue et alors-enlignepascher.com quelle que soit leur classe sociale et surtout dans l’âge rassemblent autour de 35 ans et en effet, il permet d’améliorer l’arrivée de sang dans la verge et une semaine, c’est normal. De la vigueur nombre de progestatifs, palpitations cardiaques rapides. Mais il serait préférable de prendre 10 mg comprimés par voie orale 1-2 heures avant les rapports sexuels.
Alessandra Verzera
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Foto di copertina: palermo.gds.it