Mense Vegan ed il disegno di legge Cirinnà

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coviello-rettI vegetariani ed i vegani tricolori, secondo un recente rapporto Eurispes, sono rispettivamente il 7% e l’1% della popolazione, ma questo dato è destinato a crescere. Questa nuova filosofia d’approccio al cibo, con particolare riferimento a quella “Vegan” che si basa sul rifiuto dello sfruttamento degli animali a scopi alimentari, apre numerosi punti di domanda e di dibattito in special modo con riferimento alle mense scolastiche. Lungi da noi entrare nel merito della bontà della filosofia vegana o vegetariana, e ci teniamo a ribadire che il precedente articolo sulla macellazione e la tracciabilità della carne ad uso alimentare non rappresenta né un attacco a coloro che non ne fanno uso, né un invito al consumo. (https://www.sceltedigusto.it/public/etichettatura-e-rintracciabilita-delle-carni-nella-filiera-alimentare/) verdure2Dunque già da tempo è registrabile un dato di fatto, ossia molte scuole e molte mense private si sono già adeguate con menù vegetariani senza carne e pesce,ed in alcuni casi, senza alimenti di origine animale idonei, dunque, ad una cucina “vegan”. bambini20contro20verdureQuesta diversificazione della proposta alimentare in un ottica inclusiva si sposa con il principio di non- discriminazione, sancito dall’articolo 3 della Costituzione Italiana, in un momento, quale quello del pasto, che in Italia, forse più che in altri paesi, rappresenta un momento sociale importante. bambino_verduraEcco dunque che in città multiculturali possiamo trovare i menù senza carne di maiale per rispettare i bambini e non solo di religione musulmana. Un capitolo a parte riguarda le diete così dette speciali per ragioni mediche, che comprendono celiaci, soggetti affetti d‘allergie alimentari ed intolleranti, che tratteremo nelle settimane che seguiranno. In alcune città come, Torino e Milano, nelle scuole vengono regolarmente serviti ogni giorno menù per vegani e vegetariani anche senza obbligo di prescrizione medica.
pasta-veganaIn mensa, dunque, alternare in maniera bilanciata i secondi piatti in modo da ridurre carne e pesce, sostituendoli con altri alimenti proteici come i legumi, diventa l’opportunità di promuovere l’educazione alimentare, poiché è possibile trovare nei menù, dunque, alimenti, quali appunto i legumi, che spesso sono assenti nell’alimentazione dell’era dei fast-food e dei surgelati e che invece sono promossi da medici e nutrizionisti. Politici ed istituzioni “Veggie friendly”, dal Pd a Forza Italia, passando per i 5Stelle appoggiano, comprendono, tutelano, e difendono le scelte etiche e salutiste di milioni di italiani. cirinnaDi recente, infatti, la deputata del Pd, Monica Cirinnà, ha presentato una proposta di legge nella quale sostiene l’alimentazione vegetariana e vegana, incontrando il favore trasversale, appunto, anche tra i senatori e deputati d’opposizione. Il disegno Cirinnà prevede d’inserire e garantire alternative alimentari, vegan o vegetariane, volte a consentire a chi le sceglie di non avere difficoltà nelle mense aziendali e militari, nei ristoranti, nelle scuole, nelle carceri e negli ospedali. E’ previsto inoltre un intervento divulgativo e scientifico attraverso l’inserimento dell’educazione alimentare nei programmi scolastici, e per quanto concerne l’istruzione erogata dagli istituti alberghieri, l’obbligo di promozione dell’insegnamento della gastronomia e ristorazione “Veg” . ortofrutta_1Tale disegno di legge vorrebbe destinare una quota, non inferiore al 10%, dei fondi dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti per la promozione di progetti nell’ambito della nutrizione vegetariana e vegana. La legge, da quanto si legge, infine, prevede una serie di sanzioni amministrative che vanno da 3.000 a 18.000 euro a seconda dei casi, ed il provvedimento di sospensione della licenza di esercizio per trenta giorni lavorativi. La proposta di legge della Senatrice Pd rinnova i contenuti del disegno di legge presentato alla Camera il 16 marzo 2013 ed assegnato alla XII commissione Affari sociali, da Michela Vittoria Brambilla, ex Ministro per il turismo della Repubblica Italiana.

Carmine Coviello

Avvocato

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