Indovina chi viene a cena? Sandra, Chef di giugno.

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tortaPreparare manicaretti è un modo per donare se stessi alle persone che animano la nostra vita; questo lo spirito della protagonista di “…Indovina chi viene a cena?…”. Lei, Sandra, ci racconta da dove nasce la voglia di cucinare, di creare, scrivere e fotografare, raccontarsi attraverso le pagine virtuali di un diario in quella moda che ormai spopola tra gli internauti: l’essere autori di blog e, in questo particolare caso, di foodblog.

Come nasce il tuo blog di cucina, quale la spinta propulsiva che ha dato vita al primo vagito in rete della tua cucina virtuale?

Dopo aver navigato per anni su blog vari, dopo aver conosciuto tante diverse persone mi è venuta piano piano la voglia di diventare una di loro. Una sfida, una 2nd life da affrontare. Ho cominciato per caso a vedere come si apriva  un blog su blogger e mi sono ritrovata “aperta”… non avevo scelta: dovevo andare avanti.  E’ stato uno degli errori informatici più belli che abbia mai fatto.

Indovina chi viene a cena? Il nome di un blog e una domanda che merita risposta. Chi viene a cena in casa tua? Quali i tuoi ospiti ideali, virtuali e non?

Il nome del blog prende il via dal film di Stanley Kramer del 1960  “indovina chi viene a cena”, un film  commovente  e intelligente che istiga a pensare; ricco di profondi dialoghi, toccanti e commoventi che mettono in mostra uno spaccato della società americana degli anni sessanta. Uno dei primi film di Hollywood in cui si affronta il tema del matrimonio misto e con cui ci si può confrontare e rendersi conto di quanto in realtà poco sia cambiato il nostro modo di pensare: vedere una coppia mista può non passare inosservato ancora oggi.

Chi viene a cena da me? Tutti. A cena da me possono venire tutti, a tutte le ore e tutti i giorni: mangiare insieme è un piacere. Più buona una fetta di pane e olio in compagnia che caviale e champagne da soli… o sbaglio?

Ogni blog ha una sua impronta, proprio come le abitazioni che mostrano gli effetti personali e le scelte di gusto; il tuo possiede un’etichetta sotto cui raccogli alcune ricette: “ricette per la lietezza dello spirito”. Mangiare o cucinare, cosa allieta il tuo spirito e ispira tale raccolta?

Mangiare E cucinare. Io vengo da una famiglia in cui fare da mangiare era un’arte. Noi siamo abituati a mangiare bene, sano e naturale. Ho imparato la cucina povera dalla mia mamma e dalla mia nonna, quella vera che cucina stupendamente con un niente e ho imparato la fantasia da mio zio: apri il frigorifero e inventa. Per me cucinare è rilassante: se ho un problema che mi tiene in ansia io “impasto”. I lieviti, l’impastare, il formare, mi rilassano e mi rimettono in linea con il mondo e con me stessa. Se sono arrabbiata cucino piccante, se ho bisogno di coccole mi faccio un dolce. Cucinare per me ha un potere rilassante e poi, …. Mangiare, c’è forse qualcosa che non sia bello nel mangiare? Assaporare il cibo, sentirne le sfumature e le consistenze. Se poi siamo una bella tavola di amici, allora è tutto ancora più buono.

Nella tua dispensa, cosa non deve mai mancare?

La farina. Quella davvero non manca mai. Se apri la mia dispensa troverai farina integrale, farina di semola, farina di kamut, di farro, bianca, manitoba, semintegrale, di riso… farina in tutte le sue declinazioni!

Gli strumenti del mestiere: quanto contano e quali sono i tuoi principali aiuti in cucina?

Io non sono per la tecnologia sfrenata in cucina: mi piace usare la forza motrice delle braccia. Non potrei mai impastare un pane con la planetaria, devo sentirlo crescere e ammorbidirsi sotto le mani. I miei strumenti principali sono la fantasia e la voglia di cucinare.

Di te ci sveli: “mi piacciono tutte le arti: la musica, gli scritti, la pittura, il disegno, la cucina, le arti manuali e…” e poi? Sandra in tre aggettivi, come racconteresti di te in una rapida presentazione?

Io sono una persona curiosa: devo sempre scoprire cose nuove, devo conoscere cose nuove, devo imparare e questo mi porta a sperimentare. Cucinare, dipingere, ascoltare musica, leggere, cucire e tutte le arti manuali mi rilassano e liberano la mia parte creativa. L’unico cruccio è il non avere idea di come si possa scrivere e far vivere la musica: mettimi un pennello in mano e qualcosa riesco a fare, mettimi un mestolo e ce la faccio, ma la musica… invidio chi riesce a farlo e mi tocca accontentarmi d’ascoltarla.

Sono introversa, nonostante non lo sembri da quello che scrivo. Sono gelosa e possessiva nei riguardi dei mie pensieri, non li racconto a tutti. Il mio “io” è in continua evoluzione, mi sento una bambina ancora alla scoperta della vita e mi butto sempre nelle cose; che sia un pregio o un difetto, questo non l’ho ancora capito.

Se dovessi dedicare un piatto all’amore, pensando ai tuoi amori, cosa ti viene in mente? Quale la ricetta che racconta le tue passioni?

Le melanzane alla parmigiana. Lo so, non è romantico, ma è rimasto nella storia un episodio dell’inizio della mia convivenza con il mio compagno e padre dei miei figli. Mi chiese di cucinare le melanzane alla parmigiana: mai fatte e non c’era, all’epoca, internet e i blog a cui chiedere aiuto. Più che melanzane alla parmigiana il risultato sembrò un mattone di melanzane. Ancora oggi quando ci pensiamo ci facciamo delle sonore risate, però oggi le melanzane alla parmigiana sono uno dei miei piatti forti.

E la ricetta chiusa nel cassetto? Cosa attende Sandra in un futuro fatto d’afrori e fuochi accesi all’intenzione?

La ricetta nel cassetto è quella che ancora non conosco, è quella che ancora non ho provato, è quella che troverò domani su un blog che seguo o forse su un blog sconosciuto. Perché come diceva Rossella in Via col vento: in fondo, domani è un altro giorno.

E domani è sicuramente un altro giorno, fatto di nuovi racconti, nuovi incontri, nuove strade da percorrere e piatti da assaggiare; oggi abbiamo gustato i manicaretti di Sandra, abbiamo percepito tra le righe del suo “raccontarsi” una cucina virtuale fatta non solo di profumi, di cibo, fatta di parole e di pensieri in evoluzione alla continua ricerca di qualcosa di nuovo da condividere.

Sandra, con il suo timballo di riso in crosta offerto a tutti i lettori di Scelte di Gusto, è stata eletta chef per un mese nel mese di Giugno, vincitrice a ex aequo della gara indetta per il mese, ma la competizione è aperta e attende tutti voi con nuove e allettanti ricette… e potresti essere proprio tu lo chef per il mese in corso e il nostro prossimo intervistato.

Per il regolamento completo vai alla pagina “chef per un mese” ospitata sul blog Pecorella di Marzapane.

Tiziana Nicoletti

Foto dei piatti tratti da “…Indovina chi viene a cena?…”

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