Editoriale

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In editoria, come in molti altri settori tra i quali la cucina, non c’è più nulla da inventare.

C’è casomai da fare e da rifare cose che tanti altri prima hanno fatto e fanno, cercando se possibile di farle meglio o quantomeno di farle bene.

Farle meglio però non significa necessariamente sfoggiare una veste grafica migliore e costosissima, o contare su firme altisonanti o accaparrarsi scoop ad ogni costo, nè tantomeno avere testimonials del jet set. Farle meglio significa molto più spesso fare le cose con coscienza e con serena obiettività. Occuparsi di gastronomia è un compito assai difficile per vari motivi. Non è esattamente cronaca, che nasce il più delle volte da fonti certe e dati verificabili: si tratta piuttosto di cronache del gusto, e come tali assolutamente individuali e soggettive. Ecco perché si rischia sovente di cedere al gusto personale perdendo di vista l’obiettivo fondamentale; che è quello di valutare un locale od un piatto, e con esso l’arte del suo creatore,  partendo da considerazioni globali. Dall’ingresso nel locale alla cartelletta in cui viene portato il conto, passando per il servizio, la tempistica ed – abbastanza ovviamente- dalla qualità dei piatti e dalla maestria di realizzazione. Ogni singolo individuo ha gusti profondamente diversi e diverse percezioni del gusto e dei sapori. Sensazioni gustative personalissime e soggettive. Per questa ragione la mia redazione si è già assegnata dei ruoli e delle competenze specifiche : nessuno dei miei collaboratori pretenderà mai di recensire piatti che di norma non gradisce consumare giacchè il giudizio sarebbe negativamente ed ingenerosamente influenzato dal gusto personale già in partenza. Così non mi vedrete mai chiedere dei crostini al Foie Gras, che invece consumerà molto volentieri il mio caporedattore, né le ostriche o le escargaux. E così via, in un virtuale – ma non troppo- menu prestabilito. Mi avvarrò pertanto di uno “specialista” avido consumatore di antipasti, di primi piatti, di carni, di pescato e di dessert, e – giusta chiosa – di un sommelier che si incaricherà di valutare la cantina di ogni singolo locale, grande o piccola che sia. Questo al fine di fornire una riflessione quanto più oggettiva possibile che sia in grado di orientarvi nella scelta di un ristorante per quella cena speciale o per quell’evento a cui tenete particolarmente, o per la specificità rispetto ad una singola pietanza, tenendo d’occhio anche il budget ed il rapporto qualità-prezzo di ogni singolo locale.  Proveniendo però da settori molto variegati della cronaca e da trascorsi professionali abbastanza diversificati, vi regaleremo non certo una critica in senso stretto, quanto piuttosto la nostra valutazione “sensoriale”: condivideremo con voi le emozioni del momento, il sapore di un attimo. Non ci limiteremo però ai ristoranti già noti, per una ragione o per un’altra: i nostri vagabondaggi culinari spazieranno dalla pizzeria al ristorante di lusso, senza alcuna distinzione.

In base alle nostre conoscenze specifiche ed ai nostri gusti personali vi forniremo indicazioni e valutazioni rispetto alle cucine italiane, con particolare riferimento alla nostra cucina regionale con tutte le sue molteplici e fantasiose variazioni sul tema. Ma faremo anche altro: daremo a voi lettori la possibilità di condividere con gli altri utenti la vostra esperienza gastronomica e di contestare – eventualmente – anche i nostri giudizi fornendoci  la vostra personale opinione condividendo con noi ed i lettori la vostra esperienza, di qualunque segno essa sia, utilizzando il modulo specifico inserito nella rubrica “Recensioni dei Lettori”. Sarà possibile anche agli addetti ai lavori del settore della ristorazione interagire con la nostra Redazione: ai ristoratori sarà infatti riservata la rubrica “ La parola allo Chef”, a cui sarà possibile inviare ricette innovative ed esclusive che siano disponibili per la pubblicazione sulla nostra rivista. Cosa mi resta ancora da dire? Nulla: la parola passerà adesso ai veri protagonisti di questo progetto ; agli chef e al tintinnio delle posate e dei calici che si levano in un brindisi virtuale per la nascita di un nuovo sito di informazione gastronomica con l’auspicio che sia appetibile – ed utile –  a molti.

Prosit!

Alessandra Verzera

Direttore Responsabile

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