Carotina abbrustolita e le sue ricette

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riso salsiccia asparagi birra 2Essere foodblogger oggi vuol dire amare la cucina e desiderare non solo condividere le ricette ben riuscite, ma anche – così come ci racconta Claudia, proprietaria e ideatrice del blog Carotina Abbristolita, vincitrice per il mese di Agosto della competizione “chef per un mese – mettersi in gioco: conoscere e farsi conoscere da quanti condividono la stessa passione per i fornelli e lo stesso gusto per gli ingredienti scelti pensando alla loro trasformazione prima d’esser gustati .

Dall’amore per la cucina alla scelta di mostrarsi in questa vetrina virtuale, come nasce “Carotina Abbrustolita” e da cosa deriva la scelta di questo nome?

Il mio blog nasce senza nessuna pretesa e senza imporsi traguardi particolari.  Il blog è un diario  personale ed è frutto della democraticità del web che permette a chiunque di condividere pensieri e contenuti con visibilità immediata. Io l’ho fatto proprio per questo, avere un diario personale in cui posso parlare di ciò che più riempie il mio tempo libero, e questa cosa è la cucina. Un modo molto comodo per archiviare i miei esperimenti, tra foto e ricette e poi, l’aspetto più bello, quello in cui speravo e che si è realizzato: conoscere persone a cui piacciono le stesse cose e a cui va di spendere del tempo per lasciarmi un commento, un parere, un consiglio. Adoro girovagare per i blog altrui e arricchirmi dell’esperienza di molti. Ho un’anima semplice, a volte un po’ bambina, e il nome del mio blog rispecchia questo mio modo di essere. “Carotina” e “abbrustolita” sono due parole  che riportano al contesto dei fornelli, ma che evocano anche due aspetti particolari. Il termine “Carotina” è un appellativo affettuoso, da piccola venivo chiamata spesso carotina e cipollina e la trovo una cosa molto tenera. L’abbrustolito richiama il pasticciare in cucina, la cucina semplice, casalinga, quella con le pietanze ben rosolate e dei pasticci saltuari. Il nome nel complesso vuole comunicare quest’anima semplice del blog, il mio essere ancora in crescita, in ambito culinario, e la bellezza di condividere il mio percorso con altri, in modo spontaneo e divertente. Altrimenti diventerebbe un lavoro!

Un blog giovane, non ha ancora compiuto il primo giro di boa e  molti i piatti già mostrati per gioia dei golosi. Ed ora? In che modo pensi di sviluppare la tua cucina virtuale?

Devo confessare di non avere, e di non volere, una direzione precisa a cui attenermi. I miei contenuti nascono con spontaneità: nel momento in cui decido cosa mettere nel carrello quando faccio la spesa, nel momento in cui vedo un dolce in un negozio o su una rivista e lo voglio provare, nel momento in cui vedo qualcosa di bello su un altro blog. Spesso mi ha sfiorato l’idea di dedicare del tempo a qualche rubrica monotematica che approfondisse qualche mia passione personale legata al food, o che connettesse il food con qualcosa di diverso… non faccio promesse ma alcune idee stanno prendendo forma. Purtroppo sono contenuti da curare, che richiedono tempo e impegno, ma sto lavorando per voi! Di certo il contenuto principale saranno sempre le ricette, quelle ben riuscite, da rifare e da consigliare agli altri, realizzate con ingredienti semplici e non troppo ricercati, ma combinati in modo il più possibile gradevole, originale e sorprendente. Cerco poi di curare il più possibile la foto che accompagna la ricetta; un cibo presentato sullo schermo viene gustato visivamente e la foto è la testimonianza che la ricetta merita attenzione.

Perché a tuo avviso i blog di cucina riscuotono tanti consensi; cosa pensi di offrire attraverso il blog, ai lettori, di diverso da un libro o una rivista di settore o dai tanti altri foodblog?

Credo che un blog, di diverso da riviste e libri, offra l’esperienza personale. Nel mio blog si possono trovare i consigli per cucinare bene, imparare, ma soprattutto c’è la mia esperienza. Chi mi legge può seguire il mio percorso personale, mentre una rivista o un libro sono meno dinamici, più impersonali, senza possibilità di interagire con l’altro. Rispetto agli altri foodblog è una domanda difficile, ormai è un mondo ampissimo e aprire un blog di cucina è una cosa sempre più ordinaria, di certo offro immediatezza, semplicità, disponibilità, voglia di sperimentare in cucina e condividere i risultati. Penso che molti altri blog offrano le stesse cose che offro io, tanti mi hanno ispirato così a buttarmi nell’impresa, non mi pongo il problema di offrire a tutti i costi qualcosa di diverso e lo dico con tranquillità. Nel mio blog ci sono io e questo è l’importante, se un giorno vorrò offrire qualcosa di particolare: cucina salutista, molecolare, degli ingredienti introvabili, sarò comunque io (ma non credo capiterà).

Spazio ai dolci o ai salati? Nella tua dispensa, cosa non deve mai mancare?

È una vita che cerco di allearmi definitivamente con uno dei due schieramenti, ma per una mangiona come me scegliere tra dolce e salato è difficile, dipende dai momenti. Le cose che non mancano proprio mai sono: almeno tre tipi di farina, lievito chimico per dolci e salati, lievito di birra secco, le uova, almeno una verdura o un frutto di stagione in frigorifero. Con queste cose, abbinando agli ingredienti che capitano in casa in modo più casuale, non mi sento mai sprovvista del necessario per creare ai fornelli quando ne ho voglia, all’alba o di notte se il tempo mi sfugge.

Ti definisci “una psicologa in cucina” un modo diverso per dire che anche il cibo possiede, come i fiori, un linguaggio ben definito? Ed allora, cosa raccontano i tuoi manicaretti?

Credo che il cibo non serva solo per nutrirsi o assecondare un piacere, per me il cibo è anche un modo per comunicare. Il modo di mangiare e cucinare comunica tutto di una persona. Partendo dall’appartenenza ad un territorio geografico e culturale, si comunicano i propri valori personali (la scelta vegetariana, o la spesa a km o, ecc), si comunica amore e attenzione per le persone a cui si vuole bene, si da sfogo alla propria personalità. Molto spesso rifletto sulle varie funzioni del cibo, spesso strumento al servizio delle relazioni per unire intorno ad una tavola, presentarsi con un dono personale a casa di un amico, allietare con un dolce un momento difficile di qualcuno caro o in molti altri casi.

Claudia in tre aggettivi, come racconteresti di te in una rapida presentazione?

Odio le presentazioni, ma tre parole di me le  posso dire facilmente. Semplice: nel senso genuina, sincera, spontanea, trasparente, diretta, non nel senso scorretto con cui si usa la parola semplice, cioè limitata, quello no! Aperta mentalmente: mi piace informarmi, imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, buttarmi nelle novità, sperimentare anche le cose a cui non ho mai pensato, amo le diversità culturali e sono aperta a cogliere  ogni sfida che possa farmi crescere. Responsabile: sempre più persone mi leggono e io sono consapevole della responsabilità che comporta, dell’importanza di offrire qualità e affidabilità.

Sul tuo foodblog si legge la frase di Virginia Wolf  che recita: “Uno non può pensare bene, amare bene, dormire bene, se non ha mangiato bene”. Per Claudia, mangiare è?

La mia emozione legata al cibo si riassume in un’importante parola: gioco. Il gioco è una sfera importante dell’esistenza ed è sbagliato pensare che competa solo al bambino, anche l’adulto per stare bene ha bisogno di questa dimensione anche se espressa in modo più maturo. Per me avere un buon rapporto con il cibo vuol dire farlo diventare un divertimento: giocare con gli impasti, con gli ingredienti, gustarmi il momento della spesa pensando a come dare forma a tutto quello che metto nel carrello. Un gioco che porta ad un risultato sperimentabile con i sensi, di cui si può valutare la riuscita, che soddisfa sotto tutti i punti di vista.

Ed è un invito alla sperimentazione quello che ci offre il blog di Claudia, Carotina Abbrustolita, che tra ingredienti – scelti non a caso, ma seguendo le emozioni del momento – e impasti ci svela una parte fondamentale del suo essere foodblog: il gioco e la voglia di mettersi in gioco per imparare e mostrare ciò che di meglio e di ben riuscito lei stessa ha creato tra i suoi fornelli, virtuali e non.

Claudia è stata per Scelte di Gusto, e in relazione alla competizione indetta dal foodblog  Pecorella di Marzapane, dal titolo “chef per un mese”, lo chef per il mese di Agosto con il suo cous cous all’insalata greca con feta e tzatziki.

La gara culinaria è ospitata sul blog Pecorella di Marzapane ed attende tutti voi perché anche chi non possiede un blog può cimentarsi e tentare di essere il nuovo chef per un mese. Per il regolamento completo consulta la pagina “chef per un mese”.

Tiziana Nicoletti

Foto dei piatti tratti dal blog Carotina Abbrustolita

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