“Caccia in cucina”, al via l’appuntamento lombardo il 20 febbraio

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Paccheri al ragù di fagiano, tagliatelle al mirtillo con ragù di cervo, anatra con lenticchie e terrina di anatra, ravioloni farciti al cinghiale brasato su fonduta di toma piemontese, stracotto di capriolo con salsa di cacao su letto di polenta bianca e pera caramellata, cappellacci con farina di carruba farciti al germano reale in salmì. Questi sono solo alcuni dei succulenti piatti che per una settimana, fino al 26 febbraio, si potranno gustare in tutta la Lombardia per la X edizione della manifestazione (P.Pi.)

 

L’evento coinvolge istituzioni, associazioni di categoria, ma soprattutto centinaia di ristoranti, agriturismi, rifugi e locande e riscuote sempre più successo di critica e di pubblico. I locali per una settimana (ma anche più) proporranno alla clientela menù a base di selvaggina, accompagnati da prodotti tipici autoctoni. Un appuntamento sfizioso per riscoprire le tradizioni della tavola legata alla cacciagione, e non solo, organizzato da “Anuu Migratoristi” associazione nata nel 1958 a Bergamo per la conservazione dell’ambiente naturale, evento nato per caso tra amici al circolo della “Società del Giardino” di Milano (il più antico club cittadino sorto nel 1783 dove il 20 si aprirà l’evento) e che si chiuderà domenica 26 febbraio presso il ristorante “Il Fontanile” di Gandosso (BG).

I primi trionfano con intingoli golosi per pappardelle, risotti, gnocchi seguiti da robusti secondi piatti. Ottimi sapori a base di selvaggina sapientemente preparati con amore e passione nonché il piacere del convivio, e necessariamente accompagnati da un buon vino.

Non a caso la rassegna si svolge con il sostegno dell’Associazione Nazionale Città del Vino, che abbina ai menu i più pregiati vini della Penisola e di Ersaf Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e le Foreste per la presentazione dei prodotti tipici lombardi. L’appuntamento è molto sentito nelle varie province della Lombardia, dove la cucina di cacciagione è considerata una vera e propria arte che si tramanda di generazione in generazione. Le prelibatezze proposte sono una sintesi di carne e prodotti locali, dai frutti (mele, prugne, pere, mirtilli, castagne) alla onnipresente polenta, alle erbe, ai funghi, con digressioni sul cioccolato e marinature alla birra. A conferma della versatilità di una carne apparentemente difficile da abbinare per la peculiarità dei suoi sapori e che invece ben si sposa con disparati prodotti.

Paola Piovesana

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