Editoriale. Il nostro turismo regge bene: ma quanto lotteremo per distruggerlo? Focus sul turismo “ladro”

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panarea_3Mi allettava l’idea di trascorrere un paio di settimane nel sublime incanto di Panarea. Mi allettava portare in vacanza la mia famiglia allargata, e magari anche un paio di amici. Così mi sono messa a cercare una villetta che potesse ospitare da un minimo di sei ad un massimo di otto persone, per le prime tre settimane del mese di agosto del 2012. Mi sono sentita derubata, anzi peggio: presa in giro.

 

La villa è indubbiamente bella sia strutturalmente che- principalmente – per il fatto che si trova in un luogo che sembra un dipinto venuto fuori dalla mano di Dio: quel dipinto si chiama Panarea il cui nome, ingrato, significa più o meno ” disordine, scompiglio”: ovviamente è riferito alla sua morfologia.
I colori bianchi ed azzurri tipicamente eoliani e così evocativi di solare mediterraneità hanno fatto cadere i miei occhi su una bella proprietà. Leggo la descrizione e penso che andrebbe bene: ci staremmo anche in otto. Certo portarsi dietro lenzuola ed asciugamani per otto persone è una piccola impresa, come pure riordinare la casa ogni mattina e cucinare almeno qualche pasto ogni tanto. Però ne vale la pena. La casa è pied dans l’eau ed anche se non amo gli scogli decido che chiederò il prezzo. Mi piace, voglio andarci. La proprietà era pubblicizzata su un sito web, uno dei tanti, uno a caso. Scrivo la mia mail ed invio. La risposta mi arriva poco dopo: quella villetta – per tre settimane – costa 33.000 euro e dunque, per un intero mese saliamo a 44.000, euro più euro meno.
Ho un sussulto, un piccolo capogiro: credo e spero di aver letto male. Invece ho letto benissimo, ed il sussulto si fa conato, sdegno allo stato puro. Atteso che non spenderei quelle cifre neppure avendole – e non le ho, sia ben chiaro – decido che non abbandonerò tanto facilmente la prospettiva di almeno una settimana eoliana. E comincia lo “smanettamento” sui motori di ricerca.

Faccio un giro sull’ormai mitico booking.com
Alberghi a Panarea, stesso periodo, per due persone: ebbene, ecco cosa ho trovato.

Hotel La Piazza – euro 6120

Hotel Best Western Lisca Bianca – euro 5.350

Hotel Oasi – euro 5880

Residence Casa Nonna – euro 4200

Hotel Amarea – euro 3150

Albergo Boutique Casajanca euro 3990

Tutti i prezzi sono riferiti a 21 pernottamenti, per due persone, con altrettante colazioni incluse nella tariffa. Ve ne sono molti altri, ma si allontanano un po’ dal centro dell’isola. Grossomodo i più vicini sono i primi due. Prendendo in esame il più caro di quelli da me trovati,l’ Hotel La Piazza , si ottiene una tariffa settimanale di euro 2040 per due persone. Dunque, circa 280 euro al giorno per coppia, poco più. Le cifre pro capite sono quasi dimezzate se si sceglie l’Hotel Amarea, che rende un soggiorno a Panarea un lusso ancora possibile. Si tratta di alberghi di tutto rispetto, non certo di locande: la “stellatura” minima è tre, la massima quattro; tanto per non voler strafare.

Quindi mi chiedo: perchè una sedicente agenzia di affitti turistici pensa di poter rifilare una casa – ancorchè sul mare – alla stratosferica cifra di euro 1500 al giorno? Provate a dirlo: “quarantacinquemila euro al mese…”. Non suona atroce? Non vi sembra un assurdo schiaffo alla miseria ma anche una sonora presa per i fondelli? Non vi sembra il classico prezzo da strozzo da estorcere allo sprovveduto straniero di turno? Ma che straniero deve essere un folle che scuce per un mese l’equivalente che gli basterebbe ad acquistare un monolocale in città? Anche a voler dividere la cifra tra gli otto presunti occupanti, si arriva quasi ai duecento euro a persona. Perchè, se almeno in hotel vi sono tutta una serie di servizi che nella casina ti devi fare da solo? Perchè, se devi lavare i piatti, rifarti i letti, preparare la colazione e pulire i bagni, dovresti essere disposto a pagare 200 euro a persona a fronte di tanti alberghi dove è possibile pagare molto ma molto di meno fruendo di molti ma molti più servizi?
Perchè è un mercato libero, è vero.

Ma che tipo di mercato è un mercato che affida nelle mani di pseudo agenti turistici delle proprietà ed alienando il turista? Mi ha fatto sorridere il commento della signorina che ha risposto alla mia mail dicendo – come se mi aspettassi qualcosa di diverso – che “al momento le due ville d cui avevo chiesto dettagli erano ancora libere”. Devo confessare di aver risposto perdendo un po’ del mio consueto savoir faire ed ho osservato che dal momento che costano più della Costa Azzurra e più di Porto Cervo messe insieme per me potevano rimanere libere a vita. Ma mi spiace immensamente per gli eoliani: un turismo troppo selettivo difficilmente porta benessere economico per gli operatori. Metti quattro ricconi che si chiudono in questa villetta, uscendo in mare con la loro barchetta da svariati milioni di euro: che denaro porteranno al turismo ed al suo indotto? Pochissimo, se non quello dell’affitto nelle avide tasche dei proprietari ed in quelle di agenti turistici con pochi scrupoli. Un po’ di soldi per il carburante e via, nessun eoliano al di fuori di tre o quattro avrà alcun vantaggio. Ma queste sono considerazioni romantiche ed un po’ d’accatto, lo ammetto senza opporre a me stessa alcuna resistenza.

Sarò molto più chiara e meno melensa: quando la smetteremo di dare al mondo l’idea che l’Italia sia un paese di ladri? E quando la smetteremo di dare al mondo l’idea che in Italia i più ladri di tutti siano i siciliani? Chi controlla, anche fiscalmente parlando, queste “agenzie” che affittano case private a prezzi ingiustificati ed ingiustificabili?

Perchè quell’antipatico e cacofonico verbo che è “calmierare” in questi settori non trova alcuna applicazione? Chi vigila sulla bontà delle offerte turistiche e sulla loro coerenza con le logiche e le regole del mercato? Vi do io un indirizzo web in cui poter trovare seria professionalità : www.thinksicily.com gestito – con una certa coscienza – da anglosassoni.

 

Hanno in catalogo le più belle ville sull’isola; costano anche loro un botto. Ma questo botto è un petardo umido rispetto alle follie di Panarea, ed in più vi offrono una serie esclusiva di servizi. Ed ora due parole di disclaimer per la signorina dell’agenzia che leggiadramente mi ha chiesto 33.000 euro e che si sentirà offesa da questo mio articolo. Cara signorina, prima che sia lei stessa a ventilare la poco simpatica ipotesi, le dirò subito che non ho preso un euro nè da booking.com, nè dagli hotels che ho menzionato nè tantomeno dalla thinksicily per aver pubblicizzato il loro sito. E’ che proprio ce l’ho per hobby. Un hobby tutto sommato facile da mantenere ma non altrettanto facile da possedere. Questo hobby si chiama “onestà”, e di solito porta a dare spazio e voce ai detentori dello stesso hobby. In questo caso mi porta a farvi conoscere le realtà alberghiere che ancora non ci lasciano a casa a piangere sulle nostre miserie lasciandoci ancora concedere il lusso di una settimana di vacanza e, per chi ha ancora qualche soldino in più, una vera agenzia di intermediazione turistica che vi propone ville da sogno con tanto di servizi annessi ed a costi elevati ma realistici. La controindicazione per chi ha l’hobby dell’onestà? Lo scovare spesso i disonesti e non aver paura di denunciarli, pur nella consapevolezza di attirarsi addosso improperi – quando va bene- e carte bollate, nella peggiore delle ipotesi.
Ma non è tutto: succede qualcosa di inquietante anche in altre regioni d’Italia in hotels con tanto di blasone e varie stelle che, pur facendo capo a catene ormai note nel mondo, in prossimità di eventi specifici ( uno per tutti, il Vinitaly) quadruplicano ( avete letto bene: QUADRUPLICANO) le tariffe da listino prendendo per il collo visitatori, espositori e giornalisti. C’è poi tanto da soprendersi se, in tempi di vacche magre, a quella manifestazione la gente non vuol più partecipare, gli espositori non vogliono più esporre e i giornalisti non vogliono più andare? Non vogliono, o forse non possono?

Era stato un mio svarione ritenere che il Vinitaly si sarebbe svolto dall’1 al 4 di aprile del 2012. Ed in funzione di questo mio ricordo avevo effettuato la prenotazione per me e due colleghi. Poi, due giorni dopo, mi sono ricordata della variazione del calendario della manifestazione, e sono corsa a modificare la mia prenotazione. Guardate un po’ cosa è successo alla mia prenotazione cambiando le date di pochi giorni : stesse camere, stessi occupanti, ma con uno scarto di tre giorni. La prima, dall’1 al 4 di aprile costa un quarto perchè è un periodo “morto”; la seconda – dal 25 al 28 marzo – costa uno sproposito perchè è di scena Verona ed il Vinitaly. A me sembra un furto autorizzato; ma ognuno è libero di pensarla come meglio crede. Eh no, cari signori: una camera quattro volte il suo normale prezzo io non la pagherò mai. Ovviamente sono disponibile ad accogliere motivazioni e rettifiche da parte di chi dovesse sentirsi offeso od ingiustamente accusato da quanto scrivo: ma dubito seriamente che arriveranno “chiarimenti” in merito a questa faccenda. Ovviamente sono disponibile anche a fornire il link dell’agenzia che affitta villette al peso dell’oro: ma – anche qui – dubito che qualcuno me lo chiederà.

La tua prenotazione

Informazioni sull’hotel

Hotel B4 Verona Leon d’Oro by Boscolo
Indirizzo Viale Piave 5, Cittadella – Porta Nuova
Verona, 37135
Italia
Telefono +39 0498287725
Fax +390498287726
E-mail reservation.ecommerce@boscolo.com
Come raggiungerci Per indicazioni stradali personalizzate clicca su http://www.booking.com/directions.it.html?id=885712020

I dati della tua prenotazione

Check-in domenica 1 aprile 2012, check in dopo le 14:00
Check-out mercoledì 4 aprile 2012, check out entro le 12:00
Pagina dell’hotel http://www.booking.com/hotel/it/boscololeon.html?aid=304142&label=postbooking_confemail
Quantità 2 camere
Prezzo totale della camera € 855.00 Gli eventuali costi aggiuntivi (ad es., letti supplementari/culla) non vengono calcolati automaticamente nell’importo totale e devono essere pagati separatamente presso l’hotel.

 

Bravi tutti, albergatori e fittavoli: ce la farete a mettere in ginocchio l’unico comparto che tira? Ce la farete a farci dichiarare bancarotta su tutti i fronti? Sembra di si, ma spero proprio di no. Io, per la mia piccolissima parte, vi tengo d’occhio.
E se avete qualcosa da dirmi io – naturalmente – sono a vostra totale e completa disposizione. Gratuitamente, s’intende.

Alessandra Verzera

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