PIEMONTE, SONO I FORMAGGI IL TRAINO DELL’AGROALIMENTARE

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Incoraggianti i dati dell’ultimo anno resi noti da Assopiemonte, che ha premiato 19 fondatori dei consorzi (Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese) che hanno raggiunto 30 anni di Dop. Tra questi anche tre illustri membri dell’associazione: Tommaso Mario Abrate, Giacomo Oddero ed Ezio Basso (F.Co.)

 

Se c’è un settore dell’enogastronomia che la crisi economica internazionale sembra proprio non sentirla, è quello dei formaggi. Una notizia che finalmente porta un po’ di speranza al mercato quella che viene dal Piemonte, dove il segmento caseario mantiene (e talvolta incrementa) i risultati numerici ottenuti negli anni precedenti e si conferma il secondo nella classifica regionale dell’agroalimentare, naturalmente alle spalle solo degli immancabili vini, eccellenza tipica del territorio sabaudo. Ma non solo: i produttori piemontesi di formaggi, infatti, hanno elaborato con i loro colleghi enologi un progetto di collaborazione integrato proprio con l’obiettivo di mettere insieme quanto di positivo è presente in queste due realtà, valorizzando il territorio, la denominazione e la promozione (grazie all’uso dei fondi europei). Un modello che ha ricevuto addirittura l’elogio del Ministero dell’Agricoltura e che potrebbe in futuro essere esportato in altre zone d’Italia. Ha di che festeggiare, dunque, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, che ha fortemente voluto la realizzazione di questo progetto, come ha spiegato sabato scorso in occasione del suo intervento all’assemblea generale di Assopiemonte Dop & Igp che si è tenuta al Castello di Grinzane Cavour.

«I formaggi sono una vera risorsa per la Regione: applichiamo lo stesso percorso ad altri prodotti a denominazione», invita Sacchetto, a cui fa eco anche il presidente dell’associazione, Gianni Siccardi: «Siamo orgogliosi del lavoro fatto e della fiducia della Regione Piemonte. In assemblea abbiamo presentato il quadro delle attività promozionali intraprese, dei dati di marchiatura e delle rilevazioni mensili sui prezzi al dettaglio. In questi anni abbiamo collaborato con i caseifici, con i Consorzi e con le Istituzioni – Regione Piemonte e l’Istituto per il Marketing Agroalimentare (IMA) Piemonte – con l’obiettivo di fare squadra e di far conoscere ad una platea sempre più vasta i nostri prodotti, il territorio e le nostre tradizioni».

I sei consorzi di tutela dei formaggi a Denominazione di Origine Protetta (Bra, Castelmagno, Murazzano, Raschera, Robiola di Roccaverano e Toma Piemontese), tutti aderenti ad Assopiemonte, che intende in futuro ampliare le proprie competenze anche ad altri prodotti tipici del territorio, hanno prodotto complessivamente 2.845 tonnellate nel corso dell’ultimo anno, tenendosi perfettamente in linea con gli anni precedenti. Il record per produzione e numero di soci va ovviamente alla Toma (978 tonnellate, 38 soci del Consorzio), seguita dagli altri due colossi, il Raschera (801 tonnellate, 30 soci del Consorzio) e il Bra (726 tonnellate, 21 soci del Consorzio).

Ma tengono o incrementano anche i prodotti maggiormente di nicchia, come dimostrano i dati del Murazzano (13 tonnellate prodotte, 4 i soci del Consorzio), del Castelmagno (223 tonnellate prodotte, 6 soci del Consorzio) e della Robiola di Roccaverano (104 tonnellate prodotte, 19 soci del Consorzio). Diciannove tra i soci fondatori di tali consorzi, in particolare, sono stati i protagonisti dell’evento, meritandosi una premiazione per il raggiungimento dei 30 anni di Dop del Bra e del Toma cuneesi. Tra i premiati anche tre illustri membri dell’associazione: l’ex presidente Tommaso Mario Abrate, l’ex presidente onorario, Giacomo Oddero, e il gran maestro della confraternita del Raschera e del Brus, Ezio Basso.

Fabrizio Corgnati

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