L’Università degli studi di Milano con Calcif – Centro per la promozione della lingua e della cultura italiana “G e C. Feltrinelli” dal 28 febbraio al 24 marzo presenteranno una mostra in occasione del centenario della morte del rappresentante per eccellenza della cucina italiana moderna e allo stesso tempo emblema di cultura italiana nel mondo (P.Pi.)
L’evento sarà aperto dalla tavola rotonda “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene: l’opera di Artusi ieri e oggi” a cui parteciperanno storici, esperti della cucina italiana, giornalista, nutrizionisti, linguisti con la proiezione anche di un dvd e la possibilità di diretta streaming. Questo in coincidenza con i 120 anni dalla prima edizione de “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” (1891) e con i 150 anni dell’Unità nazionale, eventi per i quali non solo qui ma anche all’estero e in tutta Italia sono state organizzate molte iniziative culturali di rilievo. La mostra è illustrata in un catalogo multilingue, è stata realizzata per l’undicesima “Settimana della lingua italiana nel mondo” su iniziativa del Comune di Forlimpopoli (paese natale del maestro) assieme a “Casa Artusi” (ente che ne promuove il ricordo) e all’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con le Rappresentanze diplomatiche e culturali italiane all’estero che hanno abbracciato l’iniziativa. L’evento espositivo vuole descrivere l’opera, il valore e l’attualità del pensiero artusiano; il libro dell’Artusi è ancor oggi uno dei punti di riferimento per cultori della cucina ma anche emblema di tradizione e cultura italiana nel mondo, custodito spesso da chi vivendo all’estero vuole un pezzo di Italia con sé, e veicolo di erudizione perché esempio di lingua scorrevole e corretta, contribuendo alla creazione di un italiano parlato dell’uso comune. Recentemente il testo è stato anche tradotto in russo nell’ambito dell’anno delle manifestazioni culturali Italia-Russia -Italia, con la collaborazione dell’Accademia Internazionale Russa per il Turismo con cui l’Università degli Studi di Milano collabora. Gli eventi per l’omaggio al centenario artusiano continuano altrove: fino al 4 giugno per esempio è possibile iscriversi al “Premio Marietta”, il concorso nazionale per cuochi dilettanti dedicato alla fedele governante dell’Artusi, Marietta Sabatini, promosso dal Comune di Forlimpopoli in collaborazione con Casa Artusi, moderno centro di cultura enogastronomica dedicato alla cucina domestica italiana, e alle cuoche di oggi. Donne e uomini, tutti possono prendere aderire, mettendo in gioco la propria abilità e stimolando la fantasia, purché l’ispirazione arrivi dal celebre manuale “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Serve realizzare un primo piatto ispirato alla cucina domestica in stile artusiano di pasta fresca o secca per 5 persone preparabile in massimo due ore. La Marietta era una devota governante appassionata di cucina che, insieme al cuoco Francesco Ruffilli di Forlimpopoli, ha contribuito in maniera determinante al fenomeno editoriale tra fine Ottocento e inizio Novecento, quel fu la “Scienza in cucina”. Insieme provarono centinaia di ricette, una ad una mentre Artusi correggeva, rivedeva le dosi, riscriveva i procedimenti e commentava con riflessioni personali. E per dimostrare la sua profonda gratitudine, lasciò loro per testamento i diritti d’autore del libro. La partecipazione è gratuita e riservata a cuochi dilettanti. I cuochi finalisti saranno invitati a cucinare i loro piatti, come di tradizione, durante la 16esima edizione della Festa Artusiana, la kermesse gastronomica dal 16 giugno al 24 giugno a Forlimpopoli. La giuria sarà composta da esperti e presieduta da Verdiana Gordini, presidente dell’Associazione delle Mariette. Vincitore dell’edizione 2011 è stato Fabio Giordano, operatore di call center di Palermo, che si è aggiudicato il premio con la ricetta busiati freschi con gambero rosso di Mazzara del Vallo e macco (crema) di fave fresche. Una curiosità: alla fedele Marietta, Pellegrino Artusi dedicò la ricetta del panettone che si trova nel manuale perché “è brava cuoca e tanto buona ed onesta da meritare che io intitoli questo dolce col nome suo, avendolo imparato da lei”.
Paola Piovesana