Palermo dolce come lo zucchero: quello delle torte di Renato Ardovino.

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ardovino_homeUna gioielliera “ storica” con il pallino dei dolci, una signora, moglie di medico e sorella di pasticciere, una pasticciera professionista, una casalinga con l’hobby degli zuccheri: questo è il variegato campione delle “allieve” del Cake Designer Renato Ardovino che – nella stupenda cornice dello storico Grand Hotel et Des Palmes di Palermo, ha tenuto un corso di Cake Decorating

Un week end di dolcezza quello in corso a Palermo: dolce dall’inizio alla fine.

renato_ardovinoDal caloroso benvenuto a suon di plum cake da parte di un uomo dolce per antonomasia – il pasticciere Renato Ardovino,alla dolcezza del colore rosa: il colore tema del corso palermitano in cui una ventina di donne ed un solo uomo si sono cimentati nella realizzazione di quello che oggi si potrebbe definire un “must have”: avere la competenza e la conoscenza giuste per poter realizzare – ma meglio sarebbe dire confezionare- una torta in stile inglese. Ovvero una torta artistica, rivestita in pasta di zucchero. Una moda dilagante che ormai coinvolge appunto tutti: a qualsiasi età e con qualsiasi background professionale alle spalle, tutti vogliono in qualche modo avere le mani in pasta. E se la pasta profuma di zucchero filato non è poi tanto difficile capire il perché.

 Ed eccole quindi, seguite dal Maestro, in una delle belle sale dell’ Hotel Des Palmes, armate di mattarello, formine, formelle, vassoi e vassoietti. Ma soprattutto armate di bisturi: si perché per rifilare, tagliare, ritagliare e definire questi piccoli capolavori il taglio deve essere netto, deciso. Ed il taglio del bisturi è inappellabile: può però essere perfetto ma anche risultare disastroso, ed irrecuperabile. Occorre mano ferma, pratica, attenzione. Non si tratta dunque di mettere insieme i cinque o sei ingredienti per realizzare una torta: quella è la fatica minore. L’impegno vero inizia dopo: quando, in teoria, si dovrebbe essere alle rifiniture. E’ li che la vena artistica di Ardovino tracima dando luogo a creazioni a dir poco stupefacenti.

Si inizia dall’uso dei colori alimentari dato che la pasta di zucchero nasce bianca come la glassa: il colore va dosato, incorporato, ottenuto. Poi si passa alla lavorazione stessa della pasta, che inizia a cedere al calore delle dita diventando materia elastica, plasmabile.

Osservo con ammirata curiosità il muoversi svelto delle mani e mi stupisco a chiedermi come tutte quelle signore facciano a resistere dal prendere quella pasta a morsi. Ma forse me lo chiedo perché io faccio un altro mestiere. E quindi partono i mattarelli, attorno a cui si avvolge il disco rosa di pasta di zucchero che a breve diventerà il rivestimento di una delle sezioni di cui è composta la torta.

 

Il tutto è estremamente affascinante, come affascinante è curiosare tra gli “attrezzi del mestiere”, trucchi e trucchetti: ampolle, contenitori, forme, pennelli, aromi e colori. La torta che ne risulterà è uno smerlettante tripudio di dolcezza rosa.

“Palermo è bellissima” – dice Ardovino, che è di Battipaglia – “ ed ha risposto bene: il corso è al completo da tempo. E’ bellissimo vedere tanta passione e tanta partecipazione, ma non è sempre tutto magico e rilassante come può sembrare a prima vista”. E mi basta poco per capire che di sicuro è un gran bel mestiere, ma che questo suo carattere “itinerante” lo rende sicuramente faticoso. Il corso palermitano infatti è solo uno dei tanti tenuti da Renato Ardovino in lungo e in largo per il Paese. A malincuore lascio la sala pressata da altri impegni, ma non prima di aver avuto la fortuna ed il privilegio di vedere in anteprima la torta che le allieve realizzeranno.E dire che oggi è solo il corso base: chissà cosa combineranno domani le signore del corso avanzato…

Le torte di Renato Ardovino potete vederle ( e perché no, ordinarle ) al sito www.letortedirenato.it mentre per saperne di più sui corsi, sulle date e le locations nell’immediato futuro, il sito da consultare è quello della Silovoglio Events, www.silovoglioevents.it

Alessandra Verzera

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