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Il Ginepro: la spezia che tiene lontani i malanni

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Il ginepro,Juniperis Communis,appartiene alla famiglia delle Cupressaceae.

Dagli antichi Greci era considerato in grado di proteggere sia dalle malattie che dagli spiriti maligni grazie ai suoi rami spinosi,ma veniva utilizzato anche dai Romani, Apicio infatti lo elenca tra le spezie essenziali per un cuoco in quanto era considerato un succedaneo del ben piu’ prezioso pepe.
bacche-di-gineproAnche nel Medio Evo al ginepro venivano riconosciute proprieta’ terapeutiche e con i rami del ginepro si alimentava il fuoco domestico quando in casa era presente un ammalato,distribuendo le foglie appena raccolte su piastre incandescenti del camino in modo che i suoi effluvi aromatici e medicamentosi inondassero la stanza a beneficio del degente.
kneippIl famoso abate Kneipp suggeriva addirittura di avvolgere l’ammalato di influenza in una coperta riscaldata ai vapori di una pentola in cui bollivano rami e bacche di ginepro.
Questo suggerimento e’ passato alla storia della fitoterapia col nome appunto di “mantello del dottor Kneipp”.
gineproLe bacche sono ricche di oli essenziali contenenti pinene,canfene,junene,terpinolo,cadinene,acidi organici,zuccheri,juniperina, alle quali vanno ascritte la gran parte delle proprieta’ terapeutiche.
Il ginepro e’ innanzitutto un ottimo diuretico,contrastando quindi la ritenzione idrica che caratterizza numerose patologie e che si manifesta con edemi diffusi. Protegge il rene dalla formazione di calcoli,prevenendo coliche e infezioni delle vie urinarie Svolge inoltre una efficace azione eupeptica,cioe’ in grado di stimolare l’appetito,e quindi e’ utile nei disturbi alimentari. ginepro1Le bacche frizionate sulla cute rappresentano un ottimo rimedio contro le artriti acute e gli attacchi di gotta,soprattutto dopo abbondanti libagioni. Ancora e’ un ottimo sedativo della tosse e molti medicamenti indicati per questo impiego contengono spesso anche il ginepro.
Molto versatile in cucina ,puo’ essere assunto sotto forma di decotto,infuso,tisana,macerato,te’,spezia ed e’ l’ingrediente fondamentale per produrre il Gin,ma anche di molti altri liquori.
Degno di menzione per i palati fini e’ il vino di ginepro che si ottiene dalla macerazione per due settimane delle bacche e aggiunta di bucce di limone in vino bianco ad elevata gradazione:uno o due bicchierini a fine pasto sono un ottimo digestivo “dal sapore unico”.

Luigi LeoMedico oncologo –

Az. Osp. Monaldi

Slow Food: «L’Italia passi ai fatti»

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Pascale«L’impegno assunto dal Governo italiano ci induce a essere fiduciosi. Per passare dalla fiducia all’ottimismo restiamo in attesa di sapere come si concretizzeranno le azioni di contenimento delle emissioni dei gas serra, quali settori produttivi saranno coinvolti e in che modo. Al momento ci preoccupa constatare che nella Legge Finanziaria non si trovi traccia di misure che riguardano incentivi per la riqualificazione energetica e antisismica del patrimonio edilizio, Iva ridotta per i prodotti a basso impatto ambientale, recupero dei terreni agricoli abbandonati, fondo nazionale per le bonifiche». Questo il commento di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia, dopo il discorso del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare alla plenaria di Marrakech in occasione della COP22.

slow foodSecondo Slow Food, inoltre, l’impressione è però che ancora una volta sia sottovalutato se non completamente ignorato l’enorme peso dell’agricoltura industriale e dell’allevamento intensivo nel calcolo delle emissioni. Un ruolo che è assurdo non riconoscere, considerato che il solo allevamento intensivo è responsabile del 14,5 del totale delle emissioni, più dell’intero settore dei trasporti mondiale, più, di tutti gli aerei, i treni e le auto messe insieme. E la situazione non sembra migliorare: la Fao ci dice che nei prossimi 35 anni il consumo di carne rischia di raddoppiare. Proprio dal G7 dovrebbe arrivare una presa di posizione forte, condivisa e da attuarsi nell’immediato.

Ciccio Sultano: “Nessuno sa come nasce un talento”

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chef-sultano3-1024x682E’ in quel di Ragusa che il ristorante Duomo di Ciccio Sultano imprime nei suoi visitatori un ricordo indelebile di gusti che parlano di territorio, di insularità, ma anche di studio, di arte, di passione e di una lunga storia d’amore: quella di uno chef con la sua cucina. Il bistellato Ciccio Sultano si racconta così, tradendo l’amore per la sua isola.

Chef Sultano, due stelle Michelin e lunghi anni di carriera alle spalle: ma lei si emoziona ancora?

Tutti i giorni! Quando inizia il servizio è come se si alzasse il sipario in teatro. Senza il fiume di emozioni che ci travolge nell’utilizzare gli ingredienti, nel creare nuovi piatti nel condividere la felicità dei clienti non sarebbe possibile fare un lavoro, duro e pieno di sacrifici, come questo.  Quando si tuffa il naso in una primizia di stagione, quando il palato viene invaso da un sapore nuovo creato grazie all’accostamento di diversi ingredienti è emozione pura.   La felicità dei nostri ospiti è l’obiettivo del nostro lavoro. E il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è coinvolgerli emotivamente attraverso i profumi ed i sapori.

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Da pochi giorni un’altra stella è arrivata in Sicilia, e l’ha acciuffata Accursio Craparo: stelle centellinate, conferite con parsimonia forse esagerata. Come mai? In una regione vasta ed estesa ed in cui operano moltissimi soggetti meritevoli, come mai le stelle faticano a risplendere?

La guida Michelin, da oltre 60 anni, è un punto di riferimento importante per gli appassionati gourmet e per i viaggiatori, anche perché ha mantenuto autorevolezza e credibilità. Si muove anche sull’onda della comunicazione: di quello che accade sui media. In questo la duomo-3-1024x682Sicilia è penalizzata perché i giornalisti enogastronomici vivono per lo più al Nord e raggiungere la Sicilia è spesso impegnativo. E’ più comodo parlare di un ristorante di Milano o che si trova a pochi minuti da Milano che raggiungere Licata, piuttosto che Modica o Salina. L’assenza di collegamenti in questo ci penalizza sia da punto di vista della comunicazione che da quello imprenditoriale. E’ di tutta evidenza che se fosse più semplice raggiungere i nostri ristoranti potremmo avere più clienti e sarebbe più facile raccontare il nostro lavoro. La Sicilia gastronomica in questi anni è cresciuta nonostante le difficoltà in cui operano i nostri ristoranti, e cresce ogni anno. Quest’anno Accursio Craparo ha riportato una stella Michelin a Modica. Mai il dato che più dà l’dea del momento di grazia della cucina siciliana è che fra gli chef stellati siciliani ci sono dei giovani e alcuni giovanissimi come Martina Caruso, Giuseppe Biuso e Giovanni Santoro

Recentemente lei si è espresso in modo molto accorato rispetto a ciò che frena ed ha frenato lo sviluppo della mg_5185-1024x682 Sicilia sul fronte del turismo e dell’enogastronomia. Expo 2015 pare essere stata una delle grandi occasioni mancate. Ci racconta come sono andate le cose?

L’EXPO dedicato al cibo che si svolgeva in Italia avrebbe potuto rappresentare per la Sicilia un punto di svolta importante. Un’occasione in cui comunicare il lavoro di tanti che nel mondo del vino, dell’olio dell’accoglienza e della ristorazione hanno raggiunto l’eccellenza e sono stimati in tutto il mondo. Visti gli scarsi risultati raggiunti e le polemiche che hanno accompagnato la presenza della Sicilia ad EXPO è evidente che chi ha organizzato e gestito questo evento non si è dimostrato all’altezza del compito che doveva svolgere e dell’opportunità che doveva gestire.

L’obiettivo non mi è parso promuovere il meglio che la Sicilia può offrire, ma redigere burocraticamente un report.  Con Le Soste di Ulisse eravamo disposti a fare tutto gratis, ma non c’erano le condizioni per rappresentare la Sicilia al meglio e con le sue espressioni migliori. Il dato più sconfortante è che gli stand di tutti paesi del mondo vendevano prodotti siciliani a conferma della potenza del brand Sicilia e dei prodotti che può offrire. Se la Sicilia avesse puntato con convinzione e con professionalità su una nuova immagine, libera dai soliti cliché, avrebbe potuto essere una delle principali attrazioni dell’EXPO.

 piccione-farcito-1024x683La sinergia: quanto conta questa parola nella costruzione di un futuro economico che punti a valorizzare i due cardini sui quali la nostra isola può contare  come, appunto, turismo ed enogastronomia?

Le imprese che si occupano di agricoltura (olio, vino, formaggi), i ristoranti gli hotel vendono tutti lo steso prodotto: la Sicilia. Tanto più lavoreremo per promuovere una nuova immagine della Sicilia tutti insieme, condividendo strategie  e progetti, tanto più la Sicilia potrà contare su una crescita basata sul turismo e l’enogastronomia. 

Di certo le capita di imbattersi in giovani aspiranti chef pieni di speranza e di aspettative future: ma come nasce un talento?

Come nasca un talento non lo sa nessuno. E’ una strana congiunzione di opportunità e capacità rare, a volte uniche. La ricetta per coltivare un talento invece è facile: con il duro lavoro. Il talento senza la passione e la curiosità non è niente.   Lo sforzo per acquisire un talento e l’allenamento per mantenerlo e svilupparlo sono l’unico modo per raggiungere risultati importanti. 

Lei è anche presidente de Le Soste di Ulisse, un’associazione che non necessita di troppe presentazioni e che recentemente ha festeggiato il decimo duomo-4-1024x682compleanno mettendo in moto una macchina organizzativa veramente degna di nota. Ma come è possibile che in Sicilia tutte le migliori iniziative debbano contare sul supporto privato?

Le Soste di Ulisse è nata nel 2002 dall’intuizione di alcuni imprenditori: chef ed albergatori che hanno capito che lavoravano per lo stesso obiettivo scambiandosi esperienze e condividendo progetti si sarebbe stato possibile  raggiungere obiettivi più ambiziosi. Noi facciamo il nostro lavoro se gli altri non fanno il loro, non staremo certo ferme a piangerci addosso. Ne prendiamo atto e andiamo avanti. 

Alessandra Verzera

 

NB: Le foto presenti in questo articolo, copyright di Marcello Bocchieri,  sono cortesia di Ciccio Sultano, che ne detiene proprietà esclusiva. Ogni uso non autorizzato è pertanto severamente vietato.

Veneto: comparto pesca sotto la lente. Segnali di ripresa.

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peschereccioPubblicato il nuovo report dell’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura sul comparto veneto nel 2015. In ripresa la produzione, frena il calo della flotta. La riduzione dello sforzo di pesca e il fermo pesca cominciano a dare i frutti auspicati.

Buono il rialzo di produzione fatto segnare dai mercati ittici veneti, mentre la flotta marittima frena l’annosa discesa del numero dei pescherecci. Sono questi i due punti salienti del nuovo rapporto “La Pesca in Veneto 2015”, curato dall’Osservatorio Socio Economico della Pesca e dell’Acquacoltura di Veneto Agricoltura, che fa una panoramica sul comparto ittico regionale. Più in dettaglio, anche nel 2015 è continuata l’inversione di tendenza in atto negli ultimi anni in cui, a parte qualche comparto ancora in affanno, il settore ittico veneto mostra segni produttivi positivi e di ripresa. rete-da-pesca-scale-to-max-width-825xTutto ciò può ricondursi sia alla riduzione dello sforzo di pesca che alle politiche di fermo pesca adottate in Alto Adriatico, che insieme hanno iniziato a dare i frutti auspicati.
Il Distretto di Pesca Nord Adriatico, negli ultimi anni, ha infatti concertato con i produttori delle locali marinerie misure di fermo specifiche e in linea con le caratteristiche del Mare Adriatico, riuscendo a utilizzare la propria quota di finanziamenti in capo al Fondo Europeo per la Pesca per la demolizione di barche dello strascico che operavano sotto costa. pesceNel 2015 la flotta marittima, dopo un quindicennio di forte calo, con le 659 imbarcazioni rilevate risulta in salita dello 0,2% rispetto all’anno precedente.
Anche la produzione locale delle marinerie venete sbarcata nei sei mercati ittici regionali ha registrato un buon aumento produttivo del 6,6% (23.847 t di produzione) e del fatturato del 6,5% (52,1 milioni di Euro). A determinare questi rialzi produttivi hanno contribuito in maniera decisiva i mercati di Chioggia e, ancor più, di Pila-Porto Tolle (+16,3% per i quantitativi). Il grosso dell’aumento produttivo è dovuto al pesce azzurro (+22,2%), comparto importante e distintivo del panorama Adriatico, dato che circa un quarto delle volanti presenti risulta essere veneto.
fasolariNell’ambito dell’allevamento, la produzione regionale della venericoltura nel 2015 è stata pari a 15.699 t, con una lieve perdita annua del -1,8%. Molto più brusca la diminuzione di produzione registrata dalla mitilicoltura regionale, il cui deciso calo è dovuto ad una fortissima mareggiata registrata ad inizio febbraio 2015. Infatti, alla produzione complessiva di 7.064 t di mitili si associa una perdita annua del -59,8%. In leggero incremento le imprese del primario ittico che, con 2.999 unità, segnano un +1% netto. Rimbalzo in territorio positivo nell’ultimo anno per il settore della vongola di mare, dove alle 3.285 tonnellate totali si associa un rialzo del 12,2%. L’evidente aumento produttivo è dipeso dall’oculato prelievo della risorsa da parte dei due Co.Ge.Vo. veneti, che annualmente si impongono ben quattro mesi di fermo biologico. Con le 886 tonnellate registrate nell’ultimo anno, è in calo del -9,5% la produzione di fasolari, anche per via di una politica di stabilizzazione del prezzo operata dalla Organizzazione dei Produttori del settore.

CamBIOvita Expo: domani a Catania la presentazione

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cambiovita016Sarà presentata domani, venerdì 18 novembre, alle 12.00, ad Etnafiere, nell’ambito di Expandere 2016, l’edizione 2017 di CamBIOvita Expo in programma presso Etnafiere il prossimo  12 maggio e fino al 14.  L’evento annuale di Compagnia delle Opere Sicilia Orientale dedicato alle aziende prevede, anche quest’anno, diversi laboratori  tematici di grande interesse. Come “IGP, DOP, BIO: nuove frontiere di sviluppo” all’interno del quale verrà presentata la nuova edizione di CamBIOvita, l’Expo del Sano Vivere siciliano organizzato dalla Expo di Barbara Mirabella e da CDO Sicilia Orientale.

Di prim’ordine i relatori invitati ad intervenire per l’occasione: l’Europarl. Michela Giuffrida (Commissione Agr. e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo), Giuseppe Castiglione (Sottosegretario Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ), Antonello Cracolici (Ass.re Regionale dell’Agricoltura e dello Sviluppo Rurale) e Giosuè Catania (Presidente APO Catania ) già protagonisti dell’edizione 2016 di CamBIOvita Expo, con Filippo Buscemi (Funzionario IPA Catania), Tiziano Caruso ( Pres. Distretto AGROBIOPESCA), Stefano La Malfa (Docende Arboricoltura Generale). Modera la conferenza il dott. Enrico Catania.
mirabella-abate-scuderiStiamo lavorando sul solco lasciato dal percorso virtuoso dello scorso maggio. L’evento di presentazione, in occasione di questo importante convegno ed evento – dichiara Barbara Mirabellasi inserisce in un fitto calendario di appuntamenti che scandiranno il countdown di CamBIOvita 2017. Cambiovitaexpo è ABITARE-MANGIARE-VIAGGIARE-VIVERE-CURARSi meglio e consapevolmente. Salute, biodiversità, bio edilizia sono solo alcuni dei temi cardini di questo grande evento, una fiera total green, una full immersion nel mondo del naturale
CamBIOvita EXPO – dichiarano all’unisono Salvatore Abate e Cristina Scuderi, rispettivamente presidente e direttore di CDO- è, prima di tutto, un movimento culturale, una mission di vita. Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle ed essere felici. Perché dovremmo cambiare vita? Cosa intendiamo per cambiamento? CamBIOvita ha l’obiettivo di rispondere a questi grandi quesiti: sarà una “tre giorni” di grandi eventi, corsi, formazione, rassegne, degustazioni e workshop; un evento strategico per le aziende del settore, che possono incontrare un pubblico selezionato, interessato e motivato e promuovere i loro brand in una dimensione globale”.

Risotto con carciofi allo zafferano

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risotto-magista1Autunno, tempo di carciofi e di gusti decisi. Come per questo risottino, semplice ed invitante.

Ingredienti per 4 persone:

350 gr di riso carnaroli ,

4 carciofi freschi,

mezzo limone,

mezzo bicchiere di vino bianco,

100 gr di guanciale romano,

brodo vegetale,

olio extravergine d’oliva,

30 gr di burro,

una bustina di zafferano,

parmigiano grattugiato,

1 spicchio d’aglio,

un mazzetto di prezzemolo,

sale e pepe q.b.

Preparazione:

Pulire i carciofi , tagliarli a metà e immergerli in acqua con succo di limone per non farli annerire. Sciacquare e tagliare a lamelle sottili, quindi aporli in una padella con quattro cucchiai di olio e uno spicchio d’aglio.

facciamo rosolare i carciofi a fiamma moderata e sfumiamo con il vino. Lasciamo cuocere per 10-15 minuti. Intanto tagliare il guanciale a listerelle e farlo rosolare in padella con qualche goccia di olio a fiamma bassa fino a che diventa croccante. In una pentola con due cucchiai di olio e una noce di burro mettiamo il riso e lo facciamo tostare bene; quindi  iniziamo a versare a un mestolo di brodo  alla volta man mano che si assorbe. Aggiungiamo poi  lo zafferano sciolto in un po di brodo e continuiamo la cottura .Cinque minuti prima di ultimare cottura aggiungiamo i carciofi ,il guanciale un po’ di prezzemolo tritato e aggiustiamo di sale. Poi, a cottura con il riso al dente e un po’ liquido, spegniamo e mantechiamo con burro e parmigiano. Amalgamate bene e coprite per tre minuti ,

Impiattate con un altro pò di prezzemolo tritato e qualche pezzetto di guanciale precedentemente tenuto da parte.

Massimo Vito Magistà

Guida Michelin 2017. Confermati i tristellati italiani. Una stella anche in Sicilia

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guida-michelin-2017-e1476891537957È stata presentata oggi al Teatro Regio di Parma, e per la prima volta in questa città considerata la capitale del cibo,  la  sessantaduesima edizione della Guida Michelin 2017. Dichiarata lo scorso anno  “Città Creativa per la Gastronomia”, Parma raggiunge un altro traguardo divenendo sede della “rossa” e confermandosi di notevole importanza per l’intera enogastronomia italiana.

deiddaE il firmamento italiano brilla come non mai : con 343 ristoranti stellati l’Italia infatti  si attesta al secondo posto  come numero di stelle nel panorama mondiale.

Nuove stelle appena nate, tante conferme, altrettante certezze. Ma il dato è che le nuove stelle sono state equamente ripartite in tutta la penisola. Vediamo. In Sardegna, splende Il Corsaro di Cagliari dello chef Stefano Deidda; ancora un isolano, ed è  Accursio di Modica (RG) di Accursio Craparo. E si sale verso la Calabria che incorona il quinto stellato  con il ristorante Pietramare, Isola di Caporizzuto (KR), con lo chef Alfonso Crescenzo. Stella a Trani (BT) a  Quintessenza con Stefano di Gennaro e ancora  Napoli, che viene premiata con  Veritas di Gianluca d’Agostino. Sempre in Campania, stella a Il Mosaico di craparoIschia, con Giovanni De Vivo e  Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia (NA), con Luigi Salomone.

martiniIl Lazio fa man bassa di stelle con Roma:  The Corner , con  Marco Martini, Magnolia, con Franco Madama, Bistrot 64 con Kotaro Noda e Per Me di Giulio Terrinoni.  Enrico Bartolini riceve una stella per ogni ristorante sotto la sua gestione: il Casual di Bergamo, con Christopher Carraro ai fuochi, e La Trattoria Enrico Bartolini di Castiglione della Pescaia , con  Marco Ortolani al comando .

Stella anche per l’ Aminta Resort di Genazzano (RM), per  il Nostrano di Pesaro (PU) con lo chef Stefano Ciotti, Il Pievano a Gaiole in Chianti (SI) dello chef Vincenzo Guarino, il Lux Lucis di Forte dei Marmi e La Leggenda dei Frati a Firenze.

taglientiMolto male Milano, sempre stata grande punto di riferimento della ristorazione italiana e dove molti locali “papabili” non hanno invece conseguito il riconoscimento tanto agognato e dove non c’è stato un effettivo ricambio:  riceve la prima stella al Lume di Luigi Taglienti.

Nuove stelle arrivano anche a La Tavola di Laceno Mombello (VA); 21.9 di Piobesi d’Alba (CN), Zappatori a Pinerolo (TO); La Madernassa a Guarene (CN); Da Francesco a Cherasco (CN). Stella anche al Vistamare di Latina e La Veranda di Bartolino (VR),che nel frattempo però si è trasferita cambiando location.

bartoliniMolto bene le seconde stelle assegnate, ben cinque :   previsto ed ottenuto il doppio riconoscimento a Nino di Costanzo del Danì Maison di Ischia, ad Antonio Guida del Seta di Milano e ad Enrico Bartolini, nella nuova location del  Mudec. Due stelle anche alla Locanda Margon di Alfio Ghezzi a Rvina (TN) e al Terra di Heinrich Schneider di Val Sarentino (BZ).

I tristellati italiani, otto, sono stati tutti confermati.

 

Alessandro Lo Iacono

 

Ricette d’ Italia: Lombardia. Ceci e tempia di maiale

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tempia-di-maialeLa tradizione tramanda che questa sia la ricetta tipica che i lombardi amano preparare per la ricorrenza dei Morti. Un piatto unico,se vogliamo, dato che funge sia da primo che da secondo, come vedremo appresso. Oggi questa tradizione si è persa anche per via di una preparazione lenta che richiede tempo. Proviamo a riproporla e a fare rivivere, almeno nella conoscenza generale, la storia enogastronomica italiana. Gli ingredienti a le dosi sono per sei persone.

 

Ingredienti:

150 gr. di ceci

600 gr. di tempia di maiale

1 costa di sedano

un rametto di rosmarino

una carota

qualche foglia di salvia

2 cipolle grosse

sale e pepe di fresca macina

ceciProcedimento:

Iniziate con il mettere a bagno i ceci almeno 36 ore prima della realizzazione del piatto ed assicuratevi di cambiare l’acqua almeno due volte nel volgere delle 36 ore. Una volta che si saranno “ammollati” poneteli in un tegame con abbondante acqua dove li lascerete lessare per circa 4 ore.

In un’altra casseruola abbastanza capiente versate circa un litro di acqua e cucinate la tempia tagliata a fettine insieme al trito di verdure che avrete tagliato finemente al coltello. Aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere a fuoco lento mescolando spesso.

Non appena i ceci avranno ultimato la loro cottura, unite la tempia e continuate a cuocere ancora per circa mezz’ora: poi togliete i pezzi di carne e i ceci e servite  il brodo bollenti, come minestra. Quindi la carne con i ceci come secondo piatto.

 

Alessandra Verzera

 

Andrea Fugnanesi: ” Ritengo che Massimo Bottura sia un genio inimitabile”

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andrea-fugnanesi-4Andrea Fugnanesi, solo 21 anni e già le idee molto chiare rispetto al futuro. Il giovane cuoco umbro si rifà al padre storico della cucina italiana, Gualtiero Marchesi, e stima profondamente lo chef numero uno al mondo, Massimo Bottura.  Grandi riferimenti, passione e buona volontà che, un giorno, lo porteranno lontano.

Da quanto tempo si cimenta in cucina?

Ho iniziato la mia carriera a 14 anni e mezzo in una pasticceria e successivamente in un ristorante a Gubbio.

andrea-fugnanesi-6Nei suoi piatti si nota un’attenta ricerca dell’estetica, tratto ormai imprescindibile di un certo modo di fare cucina. Ciò che è bello di solito è anche buono: concorda con questa affermazione?

fugnanesi1La mia opinione su questo argomento è che prima si mangia con gli occhi e poi con la bocca. Ma un piatto o una pietanza oltre ad essere bella deve essere anche buona perchè comunque l’estetica conta ma conta anche il gusto : quella è la cosa fondamentale.

Che tipo di cucina esprime Fugnanesi? Tradizionale, tradizionale rivisitata, fusion, nouvelle ?

La mia cucina ha una base tradizionale che diventa innovativa usando tecniche di cottura e processi che non alterano le caratteristiche di un alimento , con la mia cucina voglio esprime  ciò che provo per questo lavoro e tutta la dedizione che dedico ogni giorno.

Quali sono le tecniche di cottura che ha già sviluppato con successo?fugnanesi

Le cotture a bassa temperatura e sottovuoto

In che segmento intende collocarsi professionalmente?

Intendo collocarmi in una fascia di alto livello e di alta ristorazione, utilizzando materie prime e prodotti eccellenti ,ma sopratutto ambisco a lavorare con veri professionisti dai quali io possa imparare il più possibile.

Quali sono le sue ambizioni professionali?

Imparare il più possibile, appunto.  Girare, vedere, e scoprire  sempre cose nuove per poi ambire a diventare un executive, un giorno. Ma per ora devo imparare e andare avanti con la carriera giorno dopo giorno.

fugnanesi3E i suoi progetti per l’immediato futuro?

A dicembre insieme alla mia compagna andrò a lavorare in un hotel 5 stelle in Valle d’Aosta . Le ambizioni sono di imparare e crescere sempre di più fino ad arrivare un giorno ad avere un’ attività insieme alla mia compagna.

Chi, tra i tanti grandi chef del panorama enogastronomico odiernfugnanesi2o, è quello a cui maggiormente si ispira?

Non c’è uno chef a cui mi ispiro ,anche perchè cerco di creare un mio modello e una mia espressione di cucina. Uno chef che stimo molto è Massimo Bottura , perchè più che uno chef lo ritengo un genio, una persona formidabile che nessuno potrà mai copiare. Un altro chef che stimo è Gualtiero Marchesi:  lui è il padre della cucina italiana ed uno chef da cui tutti dovremmo prendere spunto.

Un piatto che le piace particolarmente realizzare?

Un piatto che amo realizzare è il risotto. Amo preparare risotti perchè è una preparazione molto delicata e la ritengo quasi una tela su cui dipingere.

 

Alessandra Verzera

 

NB. Le foto presenti in questo articolo sono cortesia di Andrea Fugnanesi e proprietà dello stesso.Qualunque uso non autorizzato è pertanto severamente proibito.

Le Soste di Ulisse. A Villa Igiea, una “cinquina” di stelle

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lo-coco-cartella2E’ stato presentato questa mattina alla stampa specializzata, nelle lussuose sale dell’ Hotel Villa Igiea di Palermo, il progetto “Sicilia, continente gastronomico“, firmato da Le Soste di Ulisse.

Un’occasione per festeggiare il decennale dell’associazione che riunisce i migliori marchi dell’hotellerie di lusso e le migliori firme delle grandi cucine italiane , nonchè tutti i ristoranti stellati di Sicilia, e per annunciare le new entries, diverse ed interessanti come ad esempio  il ristorante Gagini di Palermo, il Cuvee Du Jour di Villa Igiea e l’ Hotel Villa Athena di Agrigento.Ma non solo: il programma di iniziative è molto ricco e si svolgerà nei giorni di domenica 20 e lunedì 21 novembre. Dibattiti, confronti, proiezioni, degustazioni. lo-coco-villa-igiea2Una grande occasione per fare il punto sulla situazione rispetto a due volani importantissimi dell’economia isolana, ovvero il turismo e il cibo. I tre chef presenti in conferenza stampa, cinque stelle Michelin in tre, hanno posto l’accento sullo stato delle cose e su come potrebbero ulteriormente migliorare se solo i comparti fossero anche di interesse per gli enti locali, oltre che per associazioni private che si autofinanziano dando vita – come in questo caso – ad eventi di notevole importanza al fine di promuovere il “brand” Sicilia. Ciccio Sultano – che non ha mai pronunciato la parola “chef”, adoperando invece spesso la parola “cuoco”, bistellato presidente dell’associazione: ” Affidiamo alle più autorevoli testate giornalistiche e ai migliori chef nazionali ed europei un grande messaggio che vuole diffondere la cultura siciliana, che nell’enogastronomia, nel turismo e nell’accoglienza da sempre raggiunge vette di eccellenza per tradizione. Sultano ha definito il cibo “una ricerca di felicità”. “La gente ci sceglie: il nostro compito è quello di generare felicità nella gente, che solo così serberà un buon ricordo e tornerà a sceglierci“.
lo-coco-villa-igieaA Sultano fa eco Pino Cuttaia, bistellato Michelin e patron de La Madia di Licata, nonchè vice presidente de Le Soste di Ulisse : ” La Sicilia è un vero continente gastronomico, con tipicità diverse in ogni suo angolo. E’ bellissimo vedere la Sicilia unita intorno al cibo, che è cultura, è storia e tradizione di tutti i siciliani.. La nostra ristorazione e la nostra hotellerie in questi anni sono cresciute enormemente. E l’importanza di questo nostro evento è la migliore testimonianza del ruolo che a livello nazionale ci viene ormai riconosciuto. Non più spettatori, quindi, di eventi ” altrui altrove”, ma protagonisti di eventi nella nostra isola“.
Tony Lo Coco, stellato patron de I Pupi di Bagheria si emoziona : “ Questo evento così importante rappresenta una grande occasione per la città di Palermo, che deve tornare ad essere immaginata come una grande città in cui è possibile realizzare eventi di questa portata. E’ ora che Palermo torni ad occupare il posto che merita nel panorama enogastronomico nazionale“.
angelo-trenoE prende la parola anche Angelo Treno, di Al Fogher di Piazza Armerina: “Bisogna dare dignità ai cuochi, che ancora oggi e malgrado le varie star, sono spesso bistrattati. Ma soprattutto bisogna educare i giovani affinchè tornino alla terra. Non esistono più i contadini e se alcuni prodotti sono ancora presenti sulle nostre tavole è solo per la grande volontà di alcuni cuochi testardi che hanno voluto assolutamente rilanciarli. Ma il vero futuro è affidato alla terra e ai giovani e ai grandi prodotti locali di cui quest’isola dispone. Inoltre sarebbe bene che qualche rappresentante delle istituzioni si occupasse anche delle strade. E’ impensabile che esistano ancora strade nelle condizioni di molte strade della mia zona
E i numeri di questoenrico_briguglio evento sono assai significativi: la grande cena di gala fa già registrare circa 400 prenotazioni e praticamente non ci sono più posti disponibili. Booked out anche l’hotel, dato che saranno presenti anche un centinaio di giornalisti accreditati molti dei quali arriveranno da fuori ed alloggeranno nella meravigliosa perla del Liberty Siciliano ex dimora della famiglia Florio.
Tutte interessanti le iniziative in programma: una tra le più  ragguardevoli è senz’altro l’assegnazione di una borsa di studio dedicata ad Enrico Briguglio, uno dei fondatori de Le Soste di Ulisse prematuramente scomparso circa un anno fa. E così un giovane studente siciliano meritevole avrà la possibilità di frequentare la prestigiosa scuola vicentina di Creazzo e conseguire il Master della Cucina Italiana. Un lusso che pochi possono permettersi.  Tra i vari ospiti delle due giornate di lavori, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, il giornalista economico Antonio Calabrò, l’esperto di biodiversità Paolo Inglese, il ricercatore di neuro marketing Vincenzo Russo. E poi ancora, il primo chef al mondo Massimo Bottura, il campione del mondo di sommellerie Luca Gardini, ed ancora Heinz Beck, Davide Scabin e Gennaro Esposito, Ambasciatori del Gusto – insieme a Massimo Bottura –  de Le Soste di Ulisse.

 

Alessandra Verzera

Credits: la foto di Angelo Treno è di vivienna.it, la foto di Enrico Briguglio è di enonews.it