Ortofrutta: occhio alla spesa. Nei mercati rionali etichettature quasi inesistenti

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Quante volte è capitato andando al mercato di imbatterci con i prezzi e le etichette? Alzi la mano chi non si è mai chiesto da dove provenisse la melanzana o il radicchio.Ebbene, il più delle volte, anzi è una costante, si trova il cartellino col prezzo, ma mai l’etichettatura di provenienza. (A. Fi.)

Se si tratta di prodotti locali, assieme al prezzo c’è anche la dicitura di Ribera (per le arance) o di Bivona (per le pesche), o di Ciaculli (per i mandarini). Per il resto non c’è nulla. Proprio nulla. Anzi, quando si chiede informazioni al riguardo al venditore la risposta è questa: “Manciassi, robba buona è. Nostrana”. Nostrana di dove? Ci domandiamo. La risposta è quasi sempre evasiva, anzi ci sono alcuni venditori che si arrampicano sugli specchi, inventandosi specialità e località di provenienza che più delle volte non figurano nemmeno sulle cartine di geografia. E il consumatore? Abbocca quasi sempre.

Ebbene, sono davvero tantissimi che ancora oggi  non rispettano, a tal riguardo, la normativa vigente in materia. Ne sa qualcosa il Dipartimento Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino che di recente ha condotto in tutta Italia una sorta di analisi-censimento del settore. “Sono ancora troppi i banchi nei mercati rionali che non rispettano la normativa in materia di etichettatura. Ricordiamo che per il consumatore l’etichetta è la carta di identità del prodotto ed è quindi essenziale che questa sia sempre presente, anche nei mercati rionali – spiega Silvia Biasotto del Dipartimento Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino – In particolare, è grave notare come proprio una informazione importante come l’origine sia poco diffusa. La conoscenza del consumatore della provenienza dei prodotti è fondamentale per informare lo stesso in caso di emergenze alimentari, per combattere l’omologazione degli alimenti e la delocalizzazione delle attività e perchè il cittadino ha diritto alla massima informazione chiara e trasparente”.

In particolare, i banchi in regola sono il 24% del campione esaminato nel caso del settore ortofrutticolo e 43% per il settore ittico. Tra le informazioni meno presenti in etichetta vi è proprio l’origine del prodotto, indicata solo nel 39% dei casi per l’ortofrutta e 51% per i prodotti ittici. È quanto emerge dal Rapporto sull’etichettatura di ortofrutta e prodotti ittici nei mercati rionali 2011 redatto dal Movimento Difesa del Cittadino.

L’associazione, con la collaborazione delle sedi locali, ha visitato i mercati rionali nelle città delle seguenti regioni italiane: Basilicata; Calabria; Campania; Emilia-Romagna; Friuli Venezia Giulia; Lazio; Marche; Piemonte; Sicilia; Toscana. In totale sono stati rilevati 547 banchi: 373 per l’ortofrutta e 174 per i prodotti ittici. Per il comparto ortofrutta sono ben tre le regioni che conquistano la cd “maglia nera” in materia di etichettatura dell’ortofrutta nei mercati rionali: Calabria, Campania e Sicilia.

La performance migliore è invece stata sperimentata dal Friuli Venezia Giulia dove tutto il campione rispettava in pieno la normativa. Seguono la Toscana (60%) e le Marche (48%). Il dato è particolarmente insoddisfacente per quanto riguarda l’informazione relativa all’origine. In media solo il 39% del campione esponeva l’indicazione della provenienza di frutta e verdura. Per quanto riguarda il settore ittico Calabria (Catanzaro; Reggio Calabria) e Sicilia (Palermo) sono le due regioni a cui spetta il triste primato in materia di etichettatura dei prodotti ittici.

In Friuli Venezia Giulia invece tutti i venditori rilevati esponevano le 4 informazioni considerate nella indagine. Buone le performance delle Marche (68%) e della Basilicata (64%). Come per gli anni precedenti, le informazioni più diffuse sono la denominazione commerciale della specie, indicata nell’89% dei casi, e il prezzo presente nell’86% delle rilevazioni.

Seguono la zona di cattura o di allevamento presente nel 47% dei banchi rilevati e il metodo di produzione con una percentuale di presenza del 51%. Ma come devono essere le etichette di questi prodotti nei mercati rionali? Per i prodotti ittici devono essere indicate: la denominazione commerciale della specie, il metodo di produzione o la zona di cattura o di allevamento. Per l’ortofrutta, invece, in cassetta i commercianti devono segnalare la varietà, l’origine e la categoria.

Antonio Fiasconaro

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