Lutto nel mondo dell’enologia: e’ morto Marco Trimani

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E’ morto il 19 luglio Marco Trimani, il decano degli enotecari romani: il 2 luglio avrebbe compiuto 77 anni. Erede di una famiglia di enotecari dal 1821 a Roma, nella attuale sede dal 1876, ha ampliato la sua attività di via Goito fino a farla diventare una vera azienda leader a livello nazionale, specializzata non solo nella vendita di vini al dettaglio, ma anche nella distribuzione capitolina (Ni.Pa.)

Coadiuvato dai  figli, negli ultimi anni trasformò una parte dei locali che sono stati adibiti a mescita abbinata a piatti, anche questa proposta di Wine Bar fu un successo dovuto soprattutto alla qualità ed al servizio impeccabile.

Ho conosciuto Marco alla fine degli anni ’80 a Palermo, nella veste di presentatore del primo crù di casa Donnafugata, il Vigna di Gabri, a Villa Bordonaro. Rimasi subito stupito della sua facilità espositiva, della proprietà di linguaggio, della sua personalità estroversa e cordiale.

Qualche anno dopo l’ho incontrato nella veste di Presidente degli enotecari Vinarius, carica che ha mantenuto per un ventennio e che gli ha consentito di lanciare questo circuito di grandi enoteche a livello internazionale. Una bella amicizia la nostra, lo andavo a trovare di frequente al negozio dove discutevamo e scherzavamo sull’andamento del mercato dei vini, mentre mi faceva notare che l’assortimento degli scaffali dei Trimani era sempre di alto livello qualitativo. Sovente mi fermavo a colazione in enoteca, ed era l’occasione per farmi degustare i grandi vini della cantina Colacicchi di Anagni della  quale era diventato titolare dal 1970.

Laureato in Economia e Commercio, è stato consigliere dell’Unione Italiana Vini e fu un vero precursore dei tempi e delle mode facendo conoscere già negli anni ‘60 nella capitale vini di assoluto pregio, quali il Brunello di Montalcino. Il suo prestigio fu massimo quando il Presidente della repubblica Saragat ebbe ospite , nel 1969, la regina d’Inghilterra Elisabetta: per la prima volta fu servito al posto del solito champagne, uno spumante italiano, il Pinot Grigio D’Attimis ed un Brunello Biondi Santi Riserva del 1955.

Marco Trimani ebbe il privilegio di essere riconosciuto esperto di vini perfino sull’Enciclopedia Treccani. In un libro, che mi ha regalato un paio di anni addietro, Marco Trimani ha sintetizzato le sue memorie vinicole da tramandare ai posteri: in esso si tratta delle cantine che egli ha riconosciuto come le eccellenze italiane, segnalando i vini che non dovrebbero mai mancare nelle enoteche di casa e dei ristoranti.

Durante il nostro ultimo incontro mi disse – da grande precursore dei tempi e delle mode – che l’enofilo si era evoluto e la sua ricerca dei vini andava oltre la problematica del prezzo, ma la ricerca era orientata verso la qualità assoluta e verso il piacere di stappare una bottiglia di vino di qualità, ancor di più se un vino raro.

Mi rivolgevo a Marco sovente per consigli e suggerimenti, visto che era uno dei massimi esperti del mondo vinicolo: mi mancheranno i suoi consigli e giudizi.

Nino Panicola

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