Un titolo curioso, che conferma come la cucina è una cosa da prendere tremendamente sul serio ma con grande, musicale ironia. Si tratta di «Anforchettabol», una rassegna di ritratti di big dell’alta ristorazione. (P.Pi.)
Nato dalla esperienza professionale e dalla fantasia di Antonio Marchello, personal chef che ha raccontato il suo più recente percorso, ormai decennale, da «personal chef», che lo ha portato a incontrare diverse centinaia di persone: allievi delle sue lezioni di cucina, partecipanti a corsi di team building e clienti di eventi enogastronomici da lui organizzati. Ne è nato il libro, storpiando l’inglesissimo termine (anche titolo di una delle canzoni più armoniose e gradevoli del panorama musicale internazionale di sempre), giocando con l’arnese che in cucina e sulla tavola è regina, la forchetta. Storie che si intrecciano tra profumi e mise en place ispirando ricette, ricordi, gusti, chicche e confidenze culinarie.
Il volume fa parte di «Qbtobe» (il «quanto basta», pizzico immancabile tra gli ingredienti di ogni ricetta, perfetto per personalizzare – o rovinare – una pietanza) un progetto editoriale dove Marchello – spiega – desidera «aiutare ognuno a trovare gli ingredienti giusti per la propria ricetta perfetta, la ricetta per essere…». Stimolare la curiosità, l’attività sensoriale per sperimentare, evocando ricordi, e la cucina è l’ambiente perfetto per questo.
«Anforchettabol», edito in autunno, è una raccolta di dodici interviste ad altrettanti chef di fama internazionale corredato dalle immagini scattate da Monica Placanica. Volti per molti, ma non per tutti, ormai familiari: Andrea Berton (Ristorante Trussardi alla Scala, Milano), Andrea Provenzani (Il Liberty, Milano), Carlo Cracco (Cracco, Milano), Claudio Sadler (Sadler, Milano), Davide Oldani (D’O, Cornaredo – MI), Luca Montersino (Golosi di Salute), Matteo Torretta (Ristorante Foodart, Milano), Maurizio Santin (Gambero Rosso Channel), Pietro Leeman (Ristorante Joia, Milano), Simone Rugiati (Gambero Rosso Channel), Tano Simonato (Ristorante Tano Passami l’Olio, Milano), Viviana Varese (Ristorante Alice, Milano).
Veri guru ai fornelli, testimonial di un modo moderno, anche un po’ glamour oggigiorno, di indossare il grembiule divenendo veri personaggi, specie ora che la cucina d’autore fa anche spettacolo in tv, negli eventi culinari e sulla stampa. Ma ritratti senza lo «scettro» dello chef. Profili personali, quotidiani, informali, spesso risalenti all’infanzia, ai ricordi, rievocando i sapori semplici tipici del «piatto forte» della cucina della nonna, quello della visita, quello della domenica, o semplicemente quello di casa, odori che restano nell’animo indelebili.
Il libro è stato presentato nel settembre scorso all’evento «Taste of Milano». Antonio Marchello, classe 1971, dopo alcuni anni di formazione in diversi ristoranti italiani e non solo, oggi è stylist e giornalista ma al tempo stesso organizza e cura cene private ed eventi come personal chef in Italia e all’estero. Nel 2010, nasce «Qbtobe», laboratorio sensoriale ed emozionale suggerendo lezioni di cucina, corsi di cooking team building, degustazioni enogastronomiche.
Paola Piovesana