Bene.. qui occorre una piccola prefazione: confesso che sono predisposta più a cucinare e mangiare cibi nostrani, sia del mio territorio che di tutto lo stivale, tuttavia, a volte, mi piace sperimentare ricette della tradizione di paesi stranieri, a volte seguo passo-passo la ricetta, altre volte la riadatto ai miei gusti personali.
Questa ricetta partecipa al contest di Pecorella di Marzapane. Ricetta di proprietà di Batù del blog Batuffolando
Ecco: ho cercato sui miei libri di cucina questa ricetta (ne ho trovate 4 – tutte diverse) ho gironzolato per il web: idem come sopra. E… siccome volevo PROPRIO-PROPRIO la ricetta originale, ho chiesto a mio figlio e alla sua fidanzata di cercarmela in loco. eh… sì perchè ora loro si trovano là, lui per lavoro, lei per studio e la voglio dedicare a loro. Poveri… non hanno potuto, dunque, assaggiarlo questo fantastico dolce, ma solo farsi gli occhi su skype.
Quindi: mia nuora (mio figlio era troppo indaffarato) si è presa la briga di andare in libreria, cercare la ricetta, tradurla e me l’ha mandata. Grazie Enrica 🙂
Perchè ho fatto tutto stò tran-tran?
Perchè ho pensato: sì-sì figuriamoci se all’estero non trovano la ricetta.. chessò…. delle lasagne! o delle trofie al pesto (tanto per dirne due) ma non sono così sicura che le ricette siano veramente-veramente attendibili. Ergo: non sono così sicura che le ricette nei miei libri fossero papale-papale all’originale. Infatti.
UNICA VARIANTE CHE HO APPLICATO: il lievito. La ricetta originale prevedeva molto più lievito e meno tempo di lievitazione, io preferisco, sempre, usarne di meno per non aver quel retrogusto fastidioso e per avere un risultato di sofficità maggiore, (paradossale ma è così) ed allungo, dunque, i tempi di lievitazione.
Ora: dopo tutto questo spiegone, passo alla ricetta: (è quello tradizionale, ci sono molte varianti, glassato, col cioccolato ecc.)
Cosa serve:
80 gr. uvetta sultanina
2-3 cucchiai di Kirsch (o liquore di ciliegia)
100 + 100 ml. di latte
15/18/ gr. lievito di birra fresco (ne ho messo poco più di metà panetto)
500 gr. di farina manitoba (io ho usato Molino Chiavazza)
7 cucchiai di zucchero
200 gr. di burro (+ quello per imburrare lo stampo)
10 gr. di sale fino
2 uova medie
due cucchiai di mandorle a lamelle
zucchero a velo
Ammollare l’uvetta nel liquore.
Fare intiepidire 100 ml. di latte e fare sciogliere il lievito.
Versare la farina in una spianatoia e fare un buco in centro.
Aggiungere il latte con il lievito e 2 cucchiai di zucchero. Amalgamare, impastare e formare una palla, metterla in una terrina, coprire con un canovaccio bagnato in acqua calda e strizzato, e mettere a lievitare in luogo caldo (io sopra il termosifone) per 20 minuti circa.
Fare sciogliere 200 gr. di burro e lasciarlo raffreddare un po’. Scaldare 100 ml. di latte ed aggiungerlo al burro sciolto. Aggiungere 5 cucchiai di zucchero, il sale e le uova precedentemente sbattute leggermente.
Prendere l’impasto ed appiattirlo leggermente. Metterlo dentro una grande boule ed aggiungere i liquidi sopra elencati. Aggiungere l’uvetta strizzata ed infarinata e impastare bene.
Si deve ottenere un impasto morbidissssssimo.
Imburrare uno stampo per Gugelhupf (io ho usato lo stampo scannellato per budini e bavaresi che è similissimo), infarinarlo leggermente, scuotere l’eccesso di farina e cospargere il fondo con le lamelle di mandorla.
Adagiare ora l’impasto.
Ecco: non deve raggiungere più della metà della capienza. (queste quantità sono per uno stampo da 2.5 dl. siccome lo stampo da budino italiano è da 1.8 circa…. e mi avanzava, dunque, dell’impasto, io ho preparato anche dei piccoli Gugelhupf usando gli stampini per muffin).
Mettere in luogo caldo (come sopra) a lievitare per circa due ore.
Ecco come si è presentato…
Infornare in forno già bello caldo per 45 minuti.
Dopo una ventina di minuti coprire con carta alluminio.
forno elettrico: 200°
Ventilato: 175°
A gas: livello 3
Lasciare raffreddare per circa 30 minuti, cappottarlo e toglierlo dallo stampo e spolverizzare con zucchero a velo.
Eccone una fetta “coricata” era talmente alta che non sono riuscita a fotografarla dritta.. e il mini- Gugelhupf