Bronte, pastificio il Mattarello

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 pastificioA conduzione familiare, il pastificio può festeggiare le nozze d’argento: connubio dato dall’amore per un mestiere che non conosce tempo e la voglia di perseguire un sogno. Esiste da venticinque anni il pastificio della famiglia Saitta ed  opera per diffondere l’arte di far la pasta in casa con farina, uova, ingredienti assolutamente naturali e che regalano un gusto unico a maccheroni, tagliatelle, orecchiette e perfino alle trofie al pistacchio e per la gioia del palato.

Nel periodo della sagra di Bronte, la festa che dovrebbe rendere omaggio al principe indiscusso, il pistacchio brontese, la famiglia Saitta espone la pasta fresca in uno stand ricco per formati di pasta, accoglienza e dolci la cui ricetta appartiene alla famiglia ormai da generazioni. La torta al pistacchio e le tortine vengono realizzate, su ricetta della nonna, dal pastificio Il Mattarello solo in occasione della sagra del pistacchio, mentre durante tutto l’anno la produzione è dedicata interamente alla pasta all’uovo.

I brontesi conoscono bene il pastificio ed in molti si recano lì, durante la settimana ed in particolare la domenica, per comprare i classici maccheroni da condire con un bel sugo fatto in casa. Tagliatelle, lasagne, trofie, orecchiette e molti altri formati sono però prodotti da Biagio con l’aiuto della sua famiglia. Ha investito denaro e tempo in quest’impresa, e già da ventidue anni, propone e cerca di far conoscere la sua “pasta al pistacchio”. Si tratta di una pasta dove i pistacchi vengono inseriti all’interno, tritati, tra gli ingredienti in lavorazione. Una specialità che ha reso onori al pastificio, ma che sembra non decollare con facilità il quel di Bronte.

Gli abitanti amano la pasta fresca, comprano la pasta all’uovo eppure il fiore all’occhiello – o quello che a noi è sembrato tale – ovvero la pasta al pistacchio torna in auge sempre e solo per la sagra. Così come per i formati meno convenzionali, pare che i brontesi non amino cambiare gusto ed è un peccato se si pensa al grosso investimento economico che la famiglia Saitta ha dovuto sostenere per l’acquisto del macchinario adatto alla creazione di trofie e non solo.

Forse basterebbe un minimo lavoro di comunicazione affinchè, proprio questo formato di pasta non canonico e dal gusto ricercato riuscisse ad imporsi nella cittadina etnea e non solo. Del resto, conosciuto in tutto il mondo per le inimitabili proprietà organolettiche, è il pistacchio di Bronte a fare la differenza e potrebbe permettere al pastificio di essere conosciuto più ad ampio spettro e raccontato per l’idea, la voglia di fare, l’inventiva, il gusto per la ricerca e la scoperta di nuovi modi di allettare il palato più esigente.

Una cosa è certa, i ravioli sono da elogiare per consistenza, profumo, ispirata golosità: si tratta di una pasta ripiena che porta i pistacchi sia nell’impasto base, pistacchi tritati e nessun uso di coloranti artificiali, sia nel ripieno fatto da  pistacchi appunto e da brasato; vien voglia di mangiarli crudi. Durante la prima sagra del pistacchio, ventidue anni or sono, organizzata dall’allora proloco, fu espressamente richiesta questa specialità; da allora Biagio Saitta produce la sua pasta, ma senza brevetto non si può arrestare il flusso di quanti tentano di ricalcare l’idea. Così oggi non è il solo. Di certo, racconta con orgoglio di essere stato il primo e che la sua pasta mantiene, come ci mostra in laboratorio, tutte le caratteristiche del prodotto naturale.

Il macchinario che vediamo in funzione, produce trofie e formati speciali, lavora alacremente anche se la produzione trova confini nella voglia di gusto classico che i maccheroni conducono con se. In base alla velocità del nastro la pasta si attorciglia su se stessa, in modo più o meno intenso, così da ottenere trofie di diverse dimensioni e le imperfezioni, sono il marchio che garantisce la fattura artigianale. Basteranno ancora cinque o sei minuti per l’asciugatura e la pasta è pronta per essere cucinata e portata in tavola come vera prelibatezza. L’asciugatrice ha il compito di velocizzare il processo d’essiccazione e serve per ogni tipo di pasta e le sue varianti, con circa il 70% d’umidità la pasta al pistacchio si asciugherà prima rispetto ad una pasta ricotta e spinaci, altro classico sempre in voga e di sicura realizzazione presso il pastificio Il Mattarello.

Tiziana Nicoletti

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