Una vendemmia lunga una stagione. Planeta: produzione in calo ma una qualità eccellente

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L’azienda vitivinicola Planeta traccia il bilancio della vendemmia 2011 e lo fa attraverso una “corposa” nota diffusa ai media. Quella che è appena trascorsa, è una vendemmia, così come evidenzia Planeta durata 92 giorni. “Vendemmia da record per lunghezza, durata di tempo di una stagione. Un clima favorevole ed una produzione in calo hanno garantito una qualità eccellente”. (A. Fi.)

 

La vendemmia 2011 si è chiusa ufficialmente l’8 novembre scorso, ci ricorda Planeta. “Mai in passato – si legge ancora nella nota – abbiamo registrato un intervallo di tempo così lungo tra l’inizio della raccolta dello Chardonnay a Menfi, il 9 agosto, e l’ultimo giorno di raccolta di Carricante a Sciara Nuova sull’Etna. Per noi è un dato straordinario. Crediamo che poche o addirittura nessuna regione viticola al mondo possa raccontare di una vendemmia lunga 3 mesi, da una stagione all’altra. Pochi o forse nessun produttore fronteggia e lavora in un’unica zona in territori e microclimi cosi diversi ed unici. Un’avventura che ha inizio in estate, con il ricco e morbido Chardonnay e termina in autunno inoltrato con i bianchi minerali dell’Etna”. Il report della vendemmia Planeta è abbastanza circostanziato, tanto che l’azienda vitivinicola  di Menfi, nel presentare il suo “portafoglio” di notizie lo fa evidenziando tre aspetti fondamentali: le note climatiche, le uve  e le zone di pertinenza.

NOTE CLIMATICHE

Gli indicatori climatici del 2011, sottolinea Planeta “ci raccontano di un’annata globalmente caratterizzata da un inverno classico, con piovosità inferiore alla media, che ci avevano in parte allarmato dopo diversi anni di inverni piovosi. La primavera, invece, ha ribaltato la situazione portando piogge abbondanti, anche tardive, che hanno preparato al meglio la vigna. L’estate è avanzata calda ma senza eccessi e le uve hanno completato al meglio la maturazione”.

LE UVE

La vendemmia 2011 ha dato uve perfettamente sane ed una produzione in deciso calo. Ancora l’azienda mette in evidenza: “Registriamo infatti un diminuzione del 15% nella quantità, nella precisione ad un numero e ad una dimensione minore dei grappolo, dunque ad un peso complessivo minore. Tuttavia ciò ha comportato che la qualità del raccolto fosse straordinaria, in modo particolare dei rossi che hanno giovato di un naturale, e quindi perfetto, diradamento. Le temperature sono rimaste nella media, e ciò che è più importante, senza picchi di caldo. Settembre ed ottobre sono stati miti, qualche pioggia finale ha completato alla perfezione la della vendemmia”.


LE ZONE


Sicilia Sud Occidentale – Menfi e Sambuca: la vendemmia è iniziata in leggero anticipo rispetto alle ultime cinque, con esattezza il 9 agosto. “Annotiamo – si legge ancoira nella nota –  un calo produttivo significativo nei bianchi, ma una qualità ottima, soprattutto nello Chardonnay e nel Grecanico. I rossi francesi, segnatamente lo Syrah ed il Cabernet Franc sono stati esaltati grazie alle basse rese. Dunque opulenza, grandi colori e grande struttura. Il Nero d’Avola del Plumbago ha espresso al meglio i suoi straordinari profumi”.
Sicilia Sud Orientale – Vittoria e Noto: il lungo periodo privo di pioggia che ha anticipato la vendemmia, ha permesso che le varietà autoctone siciliane della zona maturassero al meglio. “Avremo un Cerasuolo di Vittoria intenso per profumi e dal colore più carico del consueto. La vendemmia a Noto è stata una festa grazie ai grandi profumi intensi del Moscato ed a un Nero d’Avola esuberante e perfettamente in equilibrio”.
Sicilia Nord Orientale: il lavoro iniziato gli scorsi anni sull’Etna “ci presenta pian piano i suoi frutti, la vendemmia è stata sorprendente. La raccolta dell’uva è iniziata a fine ottobre e completata a novembre. Mai vendemmiato fin così tardi. Il Carricante è minerale e fine, il Nerello Mascalese ha con grandi sentori di autunno. A Capo Milazzo a La Baronia per adesso le vigne ancora crescono … ci vorrà qualche anno per vedere il primo Mamertino ma la pazienza è la virtù fondamentale e necessaria di noi agricoltori”.

Dunque, un’annata da “incorniciare” dal punto di vista della qualità, malgrado una produzione in calo. E Planeta ne è consapevole. La vendemmia 2011, quindi, va “incorniciata” in tutti i sensi, anzi “imbottigliata” e poi… gustata.

Antonio Fiasconaro


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