Cous cous Fest 2011, ha vinto la Francia.

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Con la vittoria della chef francese di origini americane Alice Delcourt, titolare del ristorante Erba Brusca di Milano, si è conclusa la 14ma edizione della manifestazione siciliana che ogni anno vede salire il termometro del suo interesse internazionale. Nove i paesi partecipanti – tra cui l’Egitto al suo debutto – con Italia, Francia, Costa d’Avorio, Israele, Marocco, Senegal e Tunisia ( Ni.Pa. M.Ma)

 

La giuria, presieduta da Paolo Marchi, è stata unanime nell’assegnare l’eccellenza al cous cous francese, nel quale sono state coniugate innovazione e tradizione, privilegiando la qualità delle materie prime con i sentori tipici della cucina siciliana insieme a note orientali (salsa allo yogourth e sgombro affumicato con foglie di tea nero). Vince la fantasia esecutiva ed il gusto esotico sul sapore classico, ma soprattutto si afferma il pesce sulla carne. Anche il premio per la “Migliore Presentazione” offerto dalla Conad è stato assegnato al piatto francese con la seguente motivazione: “le note colorate e gentili di tanti fiori e petali disposti con garbo sul vassoio e poi nei singoli piatti: un modo per far capire che la preparazione voleva catturare l’attenzione fin dal primo sguardo, ponendosi in modo originale rispetto alla tradizione”.

Alice Delcourt è stata premiata nella piazza gremita all’inverosimile di San Vito Lo capo dal sindaco Matteo Rizzo, presenti il presidente della Provincia di Trapani Mimmo Turano e l’Assessore Regionale al Territorio ed Ambiente Gianmaria Sparma. Per la cronaca, al secondo posto si è classificato il Senegal, con un cou cous di zucchine e datteri. Apprezzato il piatto israeliano, dedicato alla “Storia di Giona”, per la sua gradevolezza gastronomica ed il messaggio di pace. Maurizio Messina, presidente del club di Trapani della Chaîne des Rôtisseurs, associazione internazionale di gastronomia con 25mila appassionati della buona cucina in oltre 70 Paesi, ha consegnato due riconoscimenti ad Israele e Palestina. San Vito Lo Capo si conferma capitale del grande piatto mediterraneo e nei suoi ristoranti sono migliaia i piatti di cous cous che si servono ogni giorno. Ma questa pietanza, ricordiamo, fa parte della storia della costa trapanese, dove il cous cous di ognuna delle città marinare è diverso dall’altro. Molto “bagnato” quello del capoluogo di provincia ed il sanvitese, poco lavorato dalle mani dei cuochi di turno in altre città; assai più curato nella “incocciatura” della semola a Marsala, dove siamo convinti ci sia la massima espressione della qualità, anche nell’esecuzione della zuppa che, ricordiamo, prevede la presenza di tante qualità di pesce. Chi scrive ha fatto parte della giuria delle prime tre edizioni dell’evento trapanese, ed ha visto “sfilare” cous cous di ogni genere e natura: da quello con uova d’oca, a quello con teste di gallina, per finire al cous cous di lumache con carciodi e favette (assai raffinato).  Ci auguriamo che, prima della 15ma edizione, si deliberi la variazione di regolamento secondo il quale possa partecipare in rappresentanza dell’Italia il ristorante selezionato da una eliminatoria tra i locali di tutte le città trapanesi e non il sanvitese d’ufficio.

Nino Panicola

Cous Cous Fest: vive la France!

Da San Vito: Marcello Malta

Sono i nostri cugini d’Oltralpe ad aggiudicarsi la XIV edizione del Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo (TP). Al termine di una sei giorni ricca ed entusiasmante sotto il profilo dei colori, della gente proveniente da ogni parte del mondo (persino dalla Svezia e dalla Norvegia!), ma soprattutto dei profumi e dei sapori, è una simpatica ricetta di Alice Delcourt, 34 anni, da sette in Italia, chef titolare del ristorante Erba Brusca di Milano, fatta con sgombro affumicato con foglie di tè nero su cous cous di frutta e di erbe, a trionfare in questo festival, chiamato non certo a caso “piatto della pace e dell’integrazione culturale”.

Erano nove i Paesi in gara: Costa d’Avorio, Francia, Israele, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la prima volta, l’Egitto. Ma la ricetta francese, che ha preceduto quella del Senegal e quella di Israele, è risultata la più votata dalla giuria tecnica guidata dal giornalista ed enogastronomo, Paolo Marchi, e da giornalisti del settore, chef ed esperti di cucina internazionale. Il piatto di Alice, ad onor del vero, vince anche un secondo premio: quello per la migliore presentazione. Tra i voti della giuria popolare che ha votato il cous cous, invece, trionfa e bissa il successo del 2009 il Senegal (cous cous con cernia, gamberetti, zucca e datteri preparato dalle cuoche Diatou Ba e Arame Bakar Diop N’Deye) davanti a Marocco (cous cous di manzo preparato dai cuochi Mohammed Fouad Charif D’Ouazzane e Larbi Lambissi) ed Israele (cous cous di pesce e verdure), i cui chef Boaz Choen e Refael Levi hanno immaginato di rappresentare la storia di Giona mangiato dalla balena e restituito alla vita tre giorni dopo.

Lo chef francese è stato premiato in piazza Santuario venerdì 23 settembre alla presenza delle autorità provinciali e regionali. «Tutto esaurito anche quest’anno – gongola il sindaco di San Vito Lo Capo, Matteo Rizzo. Migliaia di visitatori, nonostante la pioggia e il vento non siano stati clementi, hanno riempito tutte le strutture d’accoglienza facendo registrare ancora una volta il “sold out”. Il calendario di spettacoli di altissimo livello, l’ampliamento dell’offerta gastronomica e del programma culturale hanno contribuito notevolmente a questo enorme successo di pubblico».

Subsonica, Alex Britti, Modena City Ramblers e Agricantus gli artisti che si sono susseguiti nelle serate, con i primi che hanno attirato migliaia di fans. Nonostante la pioggia, infatti, la band torinese si è esibita per due ore di fila chiudendo proprio a San Vito Lo Capo la propria tournée dell’Eden Tour 2011.

Marcello Malta

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