Trattoria da Pino – Marsala – (Tp)

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Chi scrive è un marsalese che conosce la Trattoria da Pino da almeno 35 anni, anche se la recente ristrutturazione ha modificato l’arredamento (in meglio). Tale premessa è necessaria per dire che potrei raccontare di avere gustato da Pino piatti incredibili ed avere avuto esperienze gastronomiche inimmaginabili, ma è meglio cominiciare tutto presentando il suo titolare (Ni.Pa.)

Nino Filosa, di origini napoletane è il sessantenne titolare della trattoria, ma ne è anche l’approvvigionatore di materie prime e – soprattutto -il buyer del pesce. Quest’ultimo viene selezionato tutte le mattine visitando non solo le principali pescherie marsalesi, ma anche dopo un giretto fuoriporta nel lungomare, dove spesso ci sono i pescatori dilettanti che riescono a scovare prede straordinarie. Tra i miei ricordi, una triglia verde da quasi un chilo, che fu cotta alla piastra ed era una meraviglia a vedersi oltre che freschissima.

Una volta Nino Filosa mi propose un astice che pesava oltre sette chili, era stato pescato nei pressi di Favignana ed aveva solo una chela, ma di dimensioni gigantesche. Insomma, la regola non è solo che il pesce sia fresco, ma sia anche particolare per dimensioni: a proposito da non dimenticare le fritturine di trigliette, sempre più rare, ma sempre pregiatissime.

Altra regola che vige nella trattoria da Pino è la stagionalità: ora è l’epoca del tonno fresco, che viene proposto in tutte le sue varienti più esaltanti: quindi carpaccio di tonno, tonno alla brace, sugo di tonno con aglio e menta, etc. L’avventore prima di cimentarsi con queste pietanze deve pero’ riuscire a superare un passaggio obbligato: il tavolo degli antipasti. Immaginate tutte le bontà e le delikatessen marsalesi cucinate seguendo la tradizione gastronomica locale: polipo lesso, lumache di mare bollite (vuccuni), insalata alla marsalese con cipolla, pomodoro e patate, melenzane impanate e fritte, ovvero cotte alla brace con aglio, caponate di tutti i tipi, etc.

Non ci sentiamo di chiudere senza ricordarvi di chiedere come primo piatto un assaggino di busiate fatte a casa allo scoglio oppure fettuccine con gamberi e vongole, ovvero gli spaghetti con i ricci di mare alla Pino, oppure ancora al nero di seppia. Il primo piatto forte della Casa rimane la Pasta con l’aragosta: trattasi di spaghetti spezzati cotti nel brodo di aragosta e presentati a zuppa con l’astice scelto a pezzettoni in bella vista.

Ricca la carta dei vini, quasi tutti siciliani, e notevole la proposta dei dessert, dove trionfa la cassata siciliana: i vini da abbinare ai dolci sono sempre offerti dalla casa. Il conto varia da 25 a 35 Euro, secondo il pesce consumato, raramente si va oltre.

Nino Panicola

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