Pomodorovinopesce: il tris d’assi del sud est siciliano

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pachinoSecondo un’analisi fatta da diversi stakeholder del mondo della finanza l’Italia potrebbe scommettere sull’alto potenziale economico ancora inespresso, puntando soprattutto sui prodotti d’eccellenza e allargando il raggio della loro esportazione. Una previsione che già da tempo il sud est siciliano ha inteso fare propria e che concretizzerà il prossimo sabato 25 gennaio p.v. nel convegno“POMODOROVINOPESCE- I gioielli alimentari della Sicilia sud Orientale, tra narrazione e accoglienza” che si svolgerà nel Palmento Di Rudinì a Marzamemi. L’evento è organizzato dalla Regione Siciliana , dal Comune di Pachino,dal Consorzio di Tutela Igp Pomodoro di Pachino e dal circolo Terramitica,insieme ad altri partner ed associazioni territoriali.
Un momento di riflessione e confronto tra i maggiori attori economici del territorio, che pur nella crisi hanno resistito grazie ad un’agricoltura di qualità, alla produzione di vini di eccellenza e al comparto della pesca; ma anche una tappa da cui partire per lanciare la scalata all’ Expo 2015 verso cui il settore enogastronomico e del turismo guardano con grande interesse. School of SardinesPer farcela la Regione Sicilia ha promosso questo convegno, inserendolo all’interno del Psr, per spronare le aziende a lavorare insieme verso un’agricoltura 2.0: “Oggi non basta più sapere produrre dei prodotti eccellenti- spiega Giuseppe Taglia, Dirigente dell’Assessorato Regionale siciliano all’Agricoltura-: senza l’organizzazione del loro percorso e un’adeguata comunicazione essi non riescono ad assumere nei confronti del mercato il loro valore potenziale. Bisogna imparare a concepirsi insieme e, in questo nuovo assetto, a fare insieme un percorso reale, fatto di tappe e di lavoro”. L’agenda degli interventi sarà ricca di spunti sia per i privati che per le istituzioni: ”Sono convinto- spiega Nico Torrisi, Presidente di Federalberghi Sicilia- che la nostra terra non possa solo sopravvivere, come è stato fino ad oggi, ma vivere pienamente puntando su tre capisaldi: turismo, agroalimentare e cultura. Bisogna colmare il profondo gap infrastrutturale di cui soffre la nostra terra, non solo creando le infrastrutture che mancano, ma potenziando e mettendo in relazione tra di loro quelle che esistono già”.
A legare tutto sarebbe il valore di una “comunicazione strategica quanto più possibile sistemica, utilizzando il viaggio verso l’Expo 2015 come test. Penso- chiarisce il docente di Comunicazione Strategica e Giornalismo Digitale presso l’Università di Messina Francesco Pira- che per ottenere buoni risultati è importante che la comunicazione autoprodotta da tutti i soggetti operanti sul territorio e quella eteroprodotta (stimolando i mass media) si orientino verso un utilizzo ben orchestrato dei vecchi e nuovi mezzi di comunicazione. Nell’era della comunicazione globale i messaggi devono essere molto efficaci, universali e anche capaci di attraversare i confini nazionali o europei”. L’impresa potrebbe essere ardua, se a rafforzare l’identità del territorio siciliano non ci fosse un protagonista d’eccezione: il suo patrimonio enogastronomico.
L’incontro ospiterà numerosi stakeholder mondo dell’enogastronomia, del turismo, del giornalismo, della comunicazione e di istituti di ricerca che uniranno le forze per redigere una direzione comune verso l’Expo 2015.

expo“Expo 2015 è un’opportunità di sviluppo per il turismo e per l’economia agricola della Sicilia- dichiara Ombretta Parma, segretario generale dell’associazione Terra Mitica-.La Sicilia Sud Orientale si trova attualmente in una situazione di frammentazione dell’offerta, mentre invece deve andare verso la realizzazione di un sistema di territorio più coeso e sempre più apertoall’internazionalizzazione, migliorando le sue performances, diventando così un’area che punta su accoglienza, enogastronomia e agricoltura come strumenti strategici per salire nelle graduatorie internazionali delle mete turistiche. L’esperienza turistica, infatti, coinvolge molti aspetti della vita economica e sociale e richiede, anche per la Sicilia Sud orientale, un modello inter-organizzativo che fissi una strategia e obiettivi a termine, così come avviene per qualsiasi azienda”.

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