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Mascalzone, Pitalon, Tuma Persa e il Becco. Sfida di “nasi” a Pandino.

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Il 20 marzo torna “CASEOART”, il premio all’eccellenza lattiero-casearia.

Pandino (Cremona) si riscopre capitale dei formaggi italiani. Nell’affascinante castello visconteo sarà incoronato da esperti e dal pubblico il formaggio più gustoso del nostro Paese tra i circa 300 a concorso.

CaseoArt_Archivio 2In gara anche la Scuola Casearia di Pandino, eccellenza italiana nella formazione dei casari del futuro. Tra le tante le novità un percorso sensoriale per raccontare il viaggio “dalla terra al formaggio”.

Si presenta come un’avvincente sfida tra i produttori italiani, ma al tempo stesso pure come una rassegna che coniuga arte culinaria, biodiversità e tradizione, esaltando una particolare abilità, quella dei casari, che trova riscontro nell’inconfondibile gusto di un elemento di punta del patrimonio gastronomico del nostro Paese: “Sua Maestà” il formaggio.

A colorare di bontà la suggestiva cornice del castello Bernabò Visconti di Pandino, il prossimo 20 marzo, sarà infatti ancora una volta “CaseoArt”, il concorso nazionale organizzato da “Asso Casearia Pandino”, l’Associazione dei diplomati della scuola casearia della stessa località cremonese, giunto quest’anno alla sua settima edizione.

Addentrarsi nelle bellezze della storica roccaforte di Pandino, sarà un po’ come percorrere un’autentica autostrada dei sapori: i circa 300 formaggi in gara, suddivisi in 28 categorie, che comprendono quelli più conosciuti (alcuni con tanto di marchio Dop in bella mostra come Grana Padano, Taleggio, Bitto, Bagos, ecc) e gli altri sperimentali, saranno infatti espressione delle diverse regioni italiane. Ciascuna con le sue peculiarità, in termini di condizioni geo-economiche, colture agricole, allevamenti e tecnologie utilizzate, ma proprio per questo in grado di determinare un prodotto unico e di qualità. Caratteristiche, proprie di un know how consolidato nel tempo, che saranno appunto valorizzate nell’ambito di CaseoArt, un concorso che culminerà nell’assegnazione del “Trofeo San Lucio” al formaggio ritenuto eccellente sul piano tattile, visivo e gustativo, ed al suo tecnico-casaro produttore.

Nella giornata di sabato 19 avverrà, in occasione di un momento a porte chiuse, la prima selezione dei prodotti in gara, affidata all’esperienza dei tecnici caseari e dei rappresentanti Maestri Assaggiatori dell’ONAF, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggi. A partecipare alla competizione anche la Scuola Casearia di Pandino, un’eccellenza italiana che coniuga studio e formazione “sul campo” forgiando i casari del futuro.

CaseoArt_Archivio 3Domenica 20, invece, è previsto il momento clou della kermesse rivolto al grande pubblico con la proclamazione del vincitore (che sarà poi premiato il prossimo 1° maggio) da parte di una giuria qualificata, che comprenderà pure alcuni noti giornalisti. Un gruppo di esperti che per l’occasione si avvarrà anche del prezioso contributo dei visitatori i quali, da attenti consumatori, domenica avranno la possibilità di assaggiare, in una sala del castello visconteo, i formaggi in gara, valutandone in un’apposita scheda l’aspetto, le sensazioni tattili ed il gusto.

Sempre nella giornata di domenica, all’interno del castello di Pandino, sarà inoltre possibile visitare una mostra di formaggi Dop del territorio, custoditi all’interno di particolari teche, mentre i più piccoli potranno essere condotti lungo un affascinante percorso sensoriale, che, attraverso suoni e significative immagini, declinerà in maniera creativa ed emozionale le diverse fasi che caratterizzano il processo produttivo caseario: la terra, il foraggio, la mungitura, il burro ed il formaggio.

CaseoArt” si propone di valorizzare un comparto lattiero-caseario che sta continuando a far registrare risultati lusinghieri per il Bel Paese. Nei primi sette mesi del 2015 le esportazioni si sono attestate infatti sul +8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con i formaggi italiani che dimostrano di riscuotere un certo appeal non più soltanto all’interno del mercato comunitario, ma anche in Cina (+39% nel primo semestre 2015) e Stati Uniti (+18%).(Fonte – Coldiretti)

Promossi a pieno titolo i pesci dell’Alaska nella loro versione Gourmet

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Grande successo a Identità Golose per salmone selvaggio, carbonaro e ikura sapientemente elaborati dallo chef Alessio Taffarello in deliziosi e accattivanti finger food

Sono stati tre giorni pieni di profumi, di colori e, soprattutto, di entusiasmo. Anche questa edizione di Identità Golose, al MiCo di Milano, ha celebrato il meglio del gusto e del saper fare in cucina. Nel grande salone dedicato all’evento sono passati gli chef più blasonati del panorama culinario italiano, ma non solo, applauditi con i loro interventi nella sezione congressi e show cooking e molto disponibili nei confronti di chi non ha saputo rinunciare a un selfie al loro fianco.

Red King CrabI pesci dell’Alaska, salmoni nelle loro cinque diverse varietà, carbonaro, ikura, grancevola e un granchio reale corteggiatissimo dai fotografi, sono rimasti in bella mostra nella polare vetrina dello stand di Alaska Seafood, ente promotore della pesca di quello Stato suscitando un grandissimo interesse, sia tra gli esperti sia tra i curiosi, ammirati da quegli esemplari invitanti.

Un interesse motivato anche dalla peculiarità di questi pesci non solo selvaggi e naturali ma anche frutto di una regolamentazione della pesca che, in Alaska, si svolge nel pieno rispetto della sostenibilità e della protezione dell’ambiente.

A renderli, oltre che preziosi anche straordinariamente appetibili, ci ha pensato lo chef Alessio Taffarello ALESSIO TAFFARELLO 1che, con alcuni membri della sua brigata, ha creato degli straordinari finger food letteralmente presi d’assalto e commentati con giudizi molto lusinghieri anche da parte di esperti del settore.

Alessio Taffarello trevigiano d’origine, vanta tra l’altro, nel suo curriculum, anche una laurea in lingua giapponese, una passione che l’ha avvicinato alla cucina di quel Paese, cucina in cui riversa grande esperienza e creatività. La sua voglia di crescere professionalmente lo ha spinto a non rimanere a lungo nello stesso posto, in una sorta di rincorsa che vive in lui ancora oggi.

A Identità Golose le sue proposte non sono restate a lungo sui candidi vassoi dove spiccavano uno stuzzicante “Nigiri di riso venere con carbonaro dell’Alaska Marinato all’alga Konbu e servito con Ponzu aromatizzata all’Umeshu e Daikon Cress”; una “tartare di salmone selvaggio, che si scioglie in bocca, servita al naturale con salsa Wasabi stemperata con yogurt greco” e, ancora, una “noce di burro al pistacchio, crumble di amaranto al nero di seppia, Ikura e Acetosella Minore”. Ingredienti forse più facile “a mangiarsi che a dirsi” ma lo chef li ha saputi raccontare con grande competenza e semplicità. Infatti, secondo il suo pensiero “La semplicità, come unica soluzione. La pratica come evoluzione. La curiosità come stimolo”.

Foresteria Baglio della Luna (Ag)

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La Foresteria Baglio della Luna è un elegante resort  immerso nel verde, nella quiete e nei profumi della Valle dei Templi ad Agrigento.

foresteria-baglio-dellaCon panorami di straordinaria verdezza,  uliveti, mandorleti ed agrumeti, il Baglio si pone quale perfetto compromesso tra la ricerca di antiche vestigia testimoni di incomparabili attimi di storia e l’assoluta ricerca di spazi rigenerativi in cui tornare ad apprezzare l’estremo pregio del silenzio in compagnia  di un buon libro e di un ottimo calice di rosso da meditazione.

Il Baglio prende vita da un’antica dimora storica del XIII secolo nella quale campeggia un’affascinante torre d’avvistamento  di epoca medievale.

Con i suoi 23 alloggi tra camere e suites il Baglio offre sistemazioni  accoglienti e spaziose, calde, con arredi semplici e boutique-hotel-baglio-della-lunafunzionali, climatizzate e fornite di grande tv color al plasma, cassaforte e frigobar, oltre che dell’ormai irrinunciabile wi fi.   Notevoli  i bagni di dimensioni decisamente  superiori alla norma e forniti sia di vasca con idromassaggio  che di doccia. Il bar e la sala lounge evocano  club houses dal gusto molto british, con boiserie alle pareti, grandi  tappeti e poltrone e salotti Queen Anne.

Baglio-della-luna-salettaGrazie  alle notevoli altezze delle volte, risulta particolarmente  suggestivo il ristorante sul soppalco al quale  si accede proprio dalla zona lounge, adatto alla stagione invernale,mentre per la bella  stagione è  stato pensato il ristorante nel giardino d’inverno totalmente  affacciato sulla valle con i suoi strepitosi  colori.

Una nuova  gestione  decisamente lungimirante ha puntato su una  carta  vincente, che è  la scelta  gourmet di alta qualità. Prodotto di filiera, locale  e di top di gamma per una cucina estremamente curata e pensata dallo chef  Massimiliano  Ballarò, 2016-03-10 17.36.55che non mancherà  di soddisfare anche i palati più  esigenti e raffinati a costi davvero contenuti.

Sala-colazioni-baglio-della-lunaE la scelta  in favore della qualità  la si percepisce già  dalla prima colazione, in cui quasi nessun prodotto è  di fattura industriale ed in cui torte dolci e salate, biscotti  di svariati tipi e piccola pasticceria sono tutti di produzione propria. Il biologico trova spazio  nei  succhi, nelle spremute, nei centrifugati e nelle confetture. foresteria-baglio-della (2)

Anche a colazione si respira  un’atmosfera  anglosassone con la presenza  di ottimi biscotti “shortbread” tipicamente  scozzesi  e con mise en place evocative di decori country style. Lo stesso motivo floreale si ritrova nella gradevole e completa linea di cortesia in bagno.

Il tutto risulta in una estrema gradevolezza, specie se sottolineato da un servizio discreto, professionale e mai invadente.

baglio-della-luna_1000_560_166_1434546071La qualità del sonno è  eccellente ed è  garantita intanto dalla quiete della Valle  ma anche, più  prosaicamente, da materassi di ottima qualità e portanza. La climatizzazione è  di facile uso ad è  gestibile dalla camera.Camera-baglio-della-luna.con-colazione

 

 

 

 

 

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Dati i rigorosi  e doverosi vincoli  a salvaguardia dei siti archelogici l’hotel non dispone  di piscina. Per momenti di

refrigerio durante le calde ed assolate giornate estive gli ospiti possono tuttavia usufruire di una bella vasca Jacuzzi.

 

Complessivamente una struttura per tutte le stagioni in cui le quattro stelle della classificazione ufficiale sono ben adeguate anche per via di un interessante rapporto  qualità/prezzo e di una cucina di alto  livello ed in cui, importante dettaglio, gli animali domestici sono bene accetti.

La struttura non è consigliata a famiglie  con bambini piccoli  e ad ospiti con problemi di ridotta  mobilità.

Alessandra Verzera

Birra di Qualità d’Europa: la capitale è Casteggio

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Dal 31 Marzo al 3 Aprile 2016. La terza edizione di BirrArt Europe a Oltrexpo – ex area Truffi Casteggio.

La grande qualità della tradizione brassicola europea conquista un posto in prima fila a Casteggio: dal 31 Marzo al 3 Aprile, c’è Birrart Europe.

2-zoomNata 3 anni fa come proposta internazionale di Birrart la versione Europe si è guadagnata un spazio tutto suo: gli amanti della birra, i cultori della bionda – ma anche dell’ambrata e della rossa – trovano in questa manifestazione oltre 150 etichette in degustazione, rarità e chicche riunite per l’occasione nel Polo Fieristico OltreExpo.

Si assaggiano le produzioni dei monaci birrai del Belgio, si gira tra le ale inglesi e le pils ceche, si incontrano insolite coppie italo tedesche – come Trubes Bier realtà made in Italy con mastro birraio bavarese – le popolari lager e le tradizionali stout e le craft americane: un tour de bier che comincia e finisce a Casteggio ancora una volta capitale europea della Birra, di nuovo al centro dell’Europa.

BirrArt Europe, insieme a Birrart, quest’anno all’ottava edizione, e Beerfood (5 candeline spente) costituiscono insieme una delle esperienze più significative dedicate alla birra di qualità, sempre artigianale dell’Italia settentrionale. Eventi che negli anni hanno attirato migliaia di visitatori – 39.000 tra le manifestazioni a Casteggio e Pavia – perché hanno stimolato consenso e considerazione di estimatori ed autorità, grazie alla loro capacità unica di unire e mixare l’aspetto fieristico e di tempo libero con la cultura gastronomica, la tradizione locale, l’imprenditoria, la salute, la sicurezza.

Le novità.

11Birrart Europe mantiene la continuità con le due precedenti edizioni ma si avvia con una importante novità: si affianca alla Associazione Pavese Amici della Birra marchio storico della manifestazione la società LIA Eventi, un gruppo di imprenditori specializzati in logistica integrata che ha come obiettivo rendere il Pala OltrExpo il centro nevralgico della attività fieristica oltrepadana e fulcro di un programma di eventi avvincenti per il pubblico – almeno uno al mese – e economicamente interessanti per gli imprenditori del territorio. 4-zoom

E’ in questo contesto che si presenta la nuova edizione di BirrArt Europe, sicura della sua formula: birra di qualità e sapori dal mondo, degustazioni e showcooking, concorsi e premi, e soprattutto un inedito programma musicale di grande spettacolo, con giovani musicisti talentuosi e scelti, che si alterneranno sul palco dell’Ex Area Truffi.

Programma.

Fai la Birra in casa? Ecco il concorso  HOMEBREWER

Con Birrart Europe si dà avvio al primo step di un concorso riservato agli homebrewers, l’arte di fare la birra in casa, un hobby che ormai coinvolge un numero sempre maggiore di appassionati. Quest’anno BirrArt Europe offre gratuitamente la possibilità a tutti gli aspiranti birrai di far degustare la propria produzione da veri esperti. Il concorso miglior Homebrewer di BirrArt: a BirrArt Europe la giuria deciderà quale birra dei 3 vincitori sarà presentata durante BeerFood a Pavia a giugno. Dei tre, quello/a che avrà riscosso maggior successo potrà preparare una vera grande cotta presso un birrificio ospite e presentarla in esclusiva ad ottobre a BirrArt.

Il concorso è aperto a tutti i birrificatori casalinghi non professionali, coloro quindi che non hanno mai avuto incarichi come birraio o aiuto birraio presso birrifici italiani o stranieri.

Per iscriversi contattare il nostro mastro birraio Sig. Andrea Mura al numero di telefono 346/2464125 oppure alla seguente mail andrea1maggio@hotmail.it

Per partecipare occorre consegnare entro Sabato 2 Aprile alle ore 20.00 n. 3 bottiglie da 0,50 L. La consegna deve avvenire direttamente presso l’area dedicata al concorso all’interno dell’evento BirrArt Europe. Area Fieristica OltrExpo, Via G. Saporiti – Casteggio (PV). Al concorso sono ammesse tutte le tipologie di birre fatte in casa.

Domenica 3 Aprile una giuria tecnica valuterà i prodotti e insieme alla giuria popolare decreteranno i tre migliori Homebrewers.

La Birra è social con BEERGRAM CHALLENGE

Un concorso social, una sfida a colpi di foto su Instagram, per ingaggiare il target (soprattutto quello più giovane) e invitarlo e fotografarsi con il maggior numero di birre presenti in rassegna e postarle su Instagram taggando BirrArt e un hashtag comunicato prossimamente. Il vincitore riceverà in premio una selezione delle migliori birre presenti in Rassegna.

Ingrediente o abbinamento? Show Cooking  BIRRA & CHEF

Ingrediente di una ricetta creativa o abbinamento con i piatti unici: la birra versatile e gustosa sarà rappresentata nei suoi molteplici usi e in proposte creative a tavola in uno show cooking nei pomeriggio di sabato e domenica.

A qualcuno piace bionda. 

MISS BIRRART EUROPE la migliore birra in Rassegna, con la partecipazione straordinaria di uno dei capisaldi della cultura birraria italiana, il poliedrico fondatore di Baladin, Teo Musso.

La Birra d’Europa adotta un prodotto tipico Oltrepadano. 

7-zoomGemellaggi di gusto internazionali: quale prodotto locale si esalta se abbinato alla birra internazionale? A Birrart Europe 2 degustazioni sabato e domenica decideranno un gioco di coppie inediti proposti da assaggiatori nel nome del gusto.

La musica è la mia Birra. 

Sessioni di musica live ogni sera.
Sabato e domenica vedrà protagoniste band emergenti non solo locali che si sfideranno per accaparrarsi il 1° Trofeo Birrart “La musica è la mia birra”.
Nelle altre serate si esibiranno i vincitori del Contest organizzato dal The rocker pub in cui si sono esibite band emergenti con un repertorio inedito del panorama lombardo

Birrart Energy Fight Cup. 

A Birrart Europe la prima tappa dell’Energy Fight Cup, torneo misto con incontri di 3 discipline da combattimento: MMA, K1, GRAPPLING. Si svolgerà all’interno della Gabbia, struttura temporary di OltrExpo, organizzato con la collaborazione della palestra One More Round di Voghera per quattro giorni di spettacolo e divertimento assicurati.

Novità, appuntamenti, esperienze sensoriali e le migliori produzioni d’Europa sono gli ingredienti del primo degli “eventi della Birra”, più attesi in Lombardia.
I programmi completi su www.birrart.org

 

Piccoli norcini crescono ai Musei del Cibo

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Il 12 e il 13 marzo, due eventi per le famiglie. Ospite d’eccezione Graziella Cadore

 

UnknownAscoltare fiabe di pomodori e imparare a fare il salame: con due eventi in calendario ai Musei del Cibo della provincia di Parma, i bimbi saranno i veri protagonisti di storie di alimenti e viaggi.

Con “Gioca la fiaba: storia di patate e pomodori”, Graziella Cadore – per anni animatrice di Dodò dell’Albero Azzurro, la storica trasmissione della RAI – porterà sabato 12 marzo, dalle 15,30 alle 17,30, al Museo del Pomodoro della Corte di Giarola (Collecchio) un’animazione-spettacolo dedicata ai ragazzi dai 4 ai 12 anni. Tra gli oggetti in esposizione – autentiche testimonianze di persone, di macchine, di modi di vivere e di lavorare – prenderanno vita personaggi e storie sul cibo, seguendo i colori e i sapori degli alimenti attraverso tutti i continenti. Una favola leggera e divertente sulla scoperta e l’arrivo nel Parmense di pomodori e patate.

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria presso IAT Parma, tel. 0521.218889, tutti i giorni 9,00-19,00.

 

Salame di Felino

 

Domenica 13 marzo i bambini diventeranno invece piccoli norcini per un pomeriggio. Al Museo del Salame di Felino, a partire dalle ore 15,30, è in programma il laboratorio “Facciamo il salame”: dopo una breve visita alle cantine settecentesche del Castello, nelle quali ha sede il Museo del Salame, prenderà il via il laboratorio dove non solo si impara a fare il salame, ma dove lo si può portare a casa per ricordo! L’evento – a cura di GOOGOL – è pensato per i bambini dai 5 ai 12 anni e i loro accompagnatori.

La partecipazione è gratuita per ogni bambino con un adulto accompagnatore a testa. Prenotazione obbligatoria presso IAT Parma, tel. 0521 218889, tutti i giorni 9,00-19,00.

 

I Musei del Cibo sono anche su Facebook: www.facebook.com/museidelcibo

Incontrarsi a metà strada. Ballarò e Sensale firmano un menù “stellare” per il Baglio della Luna di Agrigento.

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chefsE’ un incontro di talenti e di geniale intuizione gastronomica quello che ha visto uniti due giovani e capacissimi chef, Gioacchino Sensale e Massimiliano Ballarò che, nei locali dell’ Hotel Foresteria Baglio della Luna di Agrigento, hanno dato vita ieri sera ad una cena a quattro mani davvero memorabile.
La tradizione rivisitata in chiave moderna ma non troppo è stato il tema che ha visto una ristretta cerchia di invitati riuniti in una location di straordinaria bellezza, immersa nel verde e nel silenzio della Valle dei Templi. Un’oasi di pace e tranquillità dove nulla è lasciato al caso.
mise en placeUna mise en place degna delle migliori occasioni, servizio attento, professionale e gentile, e la sempre piacevole presenza di diversi sommeliers, hanno garantito il comfort assoluto di tutti gli ospiti, senza alcuna defezione. L’ingrediente di base è di eccellente qualità – con un notevole impiego di presidi Slow Food  – e l’elaborazione è fortemente aderente alla tradizione locale, contadina, a fortissima connotazione regionale se non per qualche slancio di apertura verso altre culture ed usanze gastronomiche, come vedremo appresso.  bagliodelcristo_logoPartners dell’iniziativa proprio Slow Food, l’ Accademia del Buon Gusto e la cantina Cristo di Campobello i cui vini-  offerti in degustazione questa sera ed in anteprima assoluta – hanno magistralmente accompagnato le ben sette portate dell’eccellente cena, ospitata nel bel giardino d’inverno della Foresteria Baglio della Luna.
Apre le danze un mini Pane Cunzatu con filetti di masculina da magghia, pomodoro e origano. La versione finger di uno dei grandi classici dello street food siciliano, che non a caso viene servito in “carta di coppu”; ovvero la tipica velina spessa colore sabbia usata dai fornai. Originale opera di Massimiliano Ballarò.

La mia filosofia di cucina” – dice Massimiliano Ballarò , chef titolare  delle cucine del Baglio della Luna- ” è quella per cui il bello, il semplice e il buono viaggino in linea parallela nel rispetto della tradizione. Il messaggio che trasmetto ai miei commensali – prosegue lo chef – “è che nel piatto sia presente la mia ricerca di sapori mediterranei con influenze transalpine, con uno stile unico ed inequivocabile per palati raffinati“. linguaEd infatti i suoi Cubi di lingua di vacca Cinisara con carciofi spinosi di Menfi con insalata verticale in crosta di Ragusano Dop, accompagnata da salsa verde acidulata e yogurt alla senape antica è il perfetto compendio di questa filosofia che, pur rimanendo fortemente abbarbicata alla radice locale, volge lo sguardo verso altre culture in un blend perfettamente riuscito in cui la gamma organolettica è ricca, rotonda e completa, e profonde un’esplosione di gusti e di consistenze che stupiscono lasciando una gradevole sensazione di compiutezza e di grande ambizione tecnica. A Ballarò fa eco Gioacchino Sensale: “ La mia cucina ha i colori del mediterraneo, i profumi di Palermo e i sapori di infanzia. E’ imprescindibile il legame  con la materia prima, con la terra e con tutti gli ingredienti che la Sicilia offre. La cucina è una forma d’arte, e come tutte le forme d’arte serve a comunicare ed emozionare“.

sgombroE l’apoteosi della mediterraneità si è espressa in un piatto che non faccio fatica a giudicare sublime :  un Filetto di Sgombro in olio di cottura cotto a bassa temperatura, con crema di patate ai cristalli di eucaliptolo, gelatina di arance rosse IGP e crumble di pane nero di Castelvetrano. Il piatto si presenta all’occhio come una vera realizzazione artistica, cromaticamente accattivante. Il pesce, per via del metodo di cottura, risulta tenero, delicato e dolce. La nota acida è apportata da una straordinaria gelatina d’arancia che sgrassa ed esalta le sapidità e l’intera gamma di gusti presenti nel piatto, sposandosi a meraviglia con la croccantezza del crumble di pane nero. Il decor del piatto è lasciato ad un paio di fiori eduli, senza strafare. cresteAltro “paniere” ricco di gusti e di storia gastronomica isolana sono le Creste di pasta fresca allo zafferano con baccalà, mozzarella di Bufala Ragusana e mandarino tardivo di Ciaculli, su uno specchio di macco di fava larga di Leonforte profumato al finocchietto selvatico e vongole veraci. Non è possibile non rimanere perplessi, di primo acchito, dinnanzi a questo piatto che presenta una quantità di ingredienti apparentemente poco affiatati tra loro ma che poi, già dal primo assaggio, conquista irrimediabilmente. Le creste hanno un punto di cottura ideale, il ripieno è delicato ma consistente. Il macco strizza l’occhio alle vongole, ed il mandarino fa il resto aggiungendo la nota acidula ad un piatto ricco di straordinari spunti e guizzi di inusitata inventiva in cui l’abbraccio tra terra e mare è un vero abbraccio d’amore che, sensorialmente parlando, appaga e lascia stupiti. Al palato i gusti esplodono rimanendo tutti ben distinti e distinguibili ma formando poi un’amalgama ben strutturata per un piatto dalle consistenze avvolgenti e sicuramente innovative. Un piatto carnale, sensuale, ricco. Eccellente.

trigliaNotevolissimo anche il Filetto di triglia rossa su zuppetta di fagioli “Cosaruciaru”  di Scicli e millefoglie di patate al rosmarino, guancialino fumè e cialdina di “Calia e semenza”, firmato da Sensale. Ancora una volta, pesce rigorosamente locale. Carni sode, compatte e tenere per un punto di cottura ottimale. Deliziosa nella sua estrema semplicità la millefoglie di patate che, alla base, si imbibisce gradevolmente del bagnetto dei fagioli, risultando delicatamente aromatizzata e dal gusto pieno.

maialinoCome eccellente risulta il Maialino Nero dei Nebrodi laccato con demi glace al miele di ape nera sicula, creme bruleè al caprino Girgentano e albicocca candita di Scillato. La cottura del maialino, protratta per 24 ore, risulta in una morbidezza ed in una delicatezza uniche. Le carni si sfaldano e si sciolgono come burro, bagnate appena dalla demi glace al miele di perfetta viscosità. Il connubio tra la creme bruleè e l’albicocca candita è un vero premio per le papille. cassataCredo di poter dire che, nella magistrale esecuzione della creme bruleè, Ballarò abbia prodotto un piccolo capolavoro di gusto, creando un contrasto indimenticabile tra la “forza” del caprino e la dolcezza del bruleè in un’alternanza di grande eleganza organolettica, assolutamente propedeutica a ciò che seguirà a chiusura della cena; ovvero una Cassata che non ti aspetti: ossia una destrutturazione a livelli davvero elevati in cui Sensale si è abbandonato alla fantasia inserendo elementi rivisitati: crema di mandorle dolci e tostate, brunoise di frutti, pistacchi di Bronte, granella di cioccolato. La grande attenzione nella realizzazione del piatto ha comportato anche un’utilissima indicazione su come mangiarlo: in senso verticale, dall’alto verso il basso, prelevando in una sola cucchiaiata tutti gli ingredienti che, esattamente come spiegato dal Maitre di sala, hanno garantito che tutti i contrasti e tutte le consistenze fossero presenti già dal primo assaggio. sommelier baglioIl tocco di classe su ogni piatto è stato indubbiamente la scelta dei vini in accompagnamento. vino cristoDal fresco e seducente rosato dell’ouverture, di un meraviglioso colore evocativo dello sciroppo di fragola,  fino al passito che ha accompagnato, esaltandolo, il ricco dessert, passando per  Chardonnay, Grillo e Inzolia, ma anche per un rosso di classe, corposo e strutturato, che è un blend di Nero d’Avola e Syrah dal gusto sanguigno e persistente e dal colore rubino sangue di piccione estremamente brillante: tutta una linea in anteprima assoluta di una bella azienda con una bellissima storia da raccontare e con una vera passione per la terra, le origini, e per quel Cristo votivo ligneo che insiste proprio tra i vigneti dell’azienda che ha scelto proprio questo nome, Cristo di Campobello,  esattamente come la località in cui ha sede. Ma di questa bella storia, di veli di pizzo antico, di devozione e di pellegrinaggi,  e di storia familiare di cui la famiglia Bonetta narra con assoluto entusiasmo, vi racconterò in un altro capitolo di questo viaggio nel gusto autentico e straordinario nel cuore dell’agro agrigentino.

Alessandra Verzera

 

Calici dal mondo al 50° Vinitaly

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Grandi vini di Francia, Spagna, Portogallo, Australia, Argentina, Ungheria, Ucraina, Romania, Georgia, Azerbaijan, Svizzera, Regno Unito, Serbia, Slovenia, Croazia e anche Cina nei padiglioni, nelle esclusive degustazioni di Vinitaly e nel Taste and buy.

Vinitaly-50Vini da tutto il mondo al 50° Vinitaly dal 10 al 13 aprile 2016 (www.vinitaly.com), nel Padiglione Vininternational, a Vinitalybio e Vivit, nelle executive class della Vinitaly International Academy e nelle grandi degustazioni di Tasting Ex… press. Molte le occasioni di contatto con i buyer internazionali negli stand e negli incontri b2b di Taste and buy.

Vininternational. Nel padiglione Vininternational (pad. i), quello dedicato alle aziende estere, quest’anno protagonista la Spagna, che nell’’Espacio España co-organizzato da Icex (l’Istituto per il commercio estero spagnolo) torna con una grande collettiva di 18 cantine in rappresentanza di tutti i suoi territori vinicoli. Forte di 90 Dop e 41 Igp, la Spagna ne porta a Verona oltre 20, più numerose Igp: una grande occasione per chi vuole approfondirne la conoscenza e anche per parlare di affari. Per gli incontri commerciali e le attività collaterali, gli espositori spagnoli dispongono di una tasting room, inoltre partecipano a Taste and buy, il matching b2b organizzato da Vinitaly con le delegazioni commerciali selezionate da Veronafiere in 30 Paesi.

A Vininternational presenti anche cantine e vini di Francia, Australia, Portogallo, Svizzera, Regno Unito, Georgia, Azerbaijan, Serbia e per la prima volta Cina, mentre le cantine di Slovenia e Croazia continuano a presentarsi nel padiglione 6.

Vinitalybio e Vivit. Aziende estere anche tra i vini biologici di Vinitalybio (da quest’anno è collocato nel padiglione 8), dove sono presenti altri vini spagnoli, rumeni e francesi; ancora francesi e poi argentini e sloveni, invece, tra i vini artigianali di Vivit (anch’esso spostato nel padiglione 8).

Le degustazioni VIA. A Vinitaly il vino è business e anche cultura, con degustazioni ogni anno sempre più prestigiose ed uniche. Così sono pure quelle di quest’anno, con le executive class della Vinitaly International Academy organizzate dal direttore scientifico Ian D’Agata, con protagonisti i migliori vini del panorama enologico mondiale. Si inizia domenica 10 aprile con dieci annate di Pinot Gris Clos Saint-Urbain Rangen de Thann di Zind-Humbrecht, da molti considerato il più grande Pinot grigio del mondo, a partire dalla mitica vendemmia del 1983.

Lunedì 11 con Alice Feiring si va alla scoperta del fascino della Georgia, mentre nel corso di due differenti walk around tasting è possibile apprezzare tutte le sfaccettature dei grandi vini di Bordeaux e di alcuni vitigni rari di Francia. Per la prima volta a Vinitaly, sempre il giorno 11, il tasting sui vini cinesi, mentre martedì 12 aprile otto grandi vini dal mondo vengono presentati da Jean-Claude Berrouet, universalmente considerato uno dei tre più importanti enologi degli ultimi 50 anni.

Tasting Ex… press. In collaborazione con le più importanti riviste internazionali di settore tornano le degustazioni di Tasting Ex… press, che propongono quest’anno, tra le altre, una ‘boutique’ dell’enologia australiana (11 aprile), con vini dalla Tasmania, da Hunter Valley, Adelaide Hills e dalle altre regioni enoiche del Paese, oltre ai vini di Slovenia e Ungheria.

Il viaggio alla scoperta dei vini del mondo offerto da Vinitaly è ancora lungo. Sul sito di Vinitaly www.vinitaly.com in continuo aggiornamento il calendario delle degustazioni e le modalità di partecipazione.

 

“vino, donne e canto”, brindisi in musica per la prima festa delle “Donne del vino”

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Appuntamento allo Chalet Fontana (viale Galilei – Firenze) sabato 5 marzo alle 19

L’idea di Antonella D’Isanto: presentare 5 etichette de “I Balzini”, azienda di Barberino Valdelsa, abbinandoli ad altrettante arie liriche che raccontano il mondo del vino

 

Raccontare il mondo del vino attraverso le parole e la musica delle arie liriche a tema: è l’idea con cui Antonella D’Isanto, titolare dell’azienda “I Balzini” di Barberino Valdelsa celebra l’avvicinarsi della festa della donna, in seno all’evento organizzato dall’associazione “Le Donne del Vino” toscane, di cui la produttrice è delegata regionale.Antonella D'Isanto_1 Se per la prima volta in Toscana si celebrerà un grande evento diffuso che coinvolgerà 20 cantine con appuntamenti a tema interpretati al femminile, infatti, “I Balzini” hanno voluto declinare la serata in chiave musicale aprendosi al mondo della lirica alternando i brani con un educational sul tema del filo conduttore che unisce tutti gli eventi: il vino in tavola. “Le donne – spiega Antonella D’Isanto – percepiscono il vino come elemento di socialità, apprezzano il vino di qualità, desiderano conoscerlo meglio: quello delle donne è un mercato in crescita, le consumatrici hanno acquisito competenze e sarebbe carino che al ristorante fossero portate due carte dei vini, una per l’uomo e l’altra per la donna”.

 

bottiglie_Balzini_vignaL’appuntamento con “Vino, donne e canto” è sabato 5 marzo a partire dalle ore 19 allo Chalet Fontana (viale Galilei, a Firenze) dove – dopo l’introduzione con il celebre valzer “Vino, donne e canto” di Johann Strauss – il tenore Enrico Nenci e il soprano Silvia Bossa, accompagnati al pianoforte da Antonio Giovannini, eseguiranno alcune delle più celebri arie della lirica: dai Brindisi della “Traviata” e del “Macbeth” di Giuseppe Verdi e a Viva il vino spumeggiante della “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni fino al Segreto per essere felici dalla “Lucrezia Borgia” di Gaetano Donizetti.

 

Alternati ad ogni esecuzione ci saranno brevi educational condotti da una sommelier su come servire il vino in tavola, la temperatura, i bicchieri giusti e i principi di abbinamento con il vino. A seguire, apericena con degustazione con i vini de “I Balzini” in abbinamento alle prelibatezze dello chef dello Chalet Fontana, Pietro Vattiata. Una parte delle entrate della serata sarà devoluta, insieme al ricavato di una lotteria di beneficenza, alla onlus “VoaVoa – amici di Sofia”, un’associazione che aiuta le famiglie con bambini affetti da patologie rare.

 

Per prenotazioni:

marketing@ibalzini.it

055.8075503

Artimino celebra a tavola i mille volti di Caterina de’ Medici

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Sabato 5 marzo nei saloni della Villa patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Dalle ore 18,30 aperitivo con piatti ispirati alla regina di Francia
e presentazione del volume “Caterina la Magnifica” di Celi e Santangelo
che racconta la nobildonna: sovrana illuminata o spietata macchinatrice?

 

Un’occasione preziosa per scoprire gli aspetti meno noti della donna che a Firenze ereditò la fortuna dei Medici e divenne regina di Francia, lasciando la sua impronta su molti aspetti della nostra vita quotidiana: nella cucina, nella moda, nell’arte e nella cultura. Basti pensare che secondo gli studiosi c’è lo zampino di Caterina de’ Medici nell’invenzione e nella diffusione di gelati, forchette, e persino mutande e la moderna profumeria. La figura affascinante di questa protagonista del Rinascimento italiano ed europeo è al centro della serata che la Tenuta di Artimino (Carmignano, Prato) ha organizzato per sabato 5 marzo nella Villa medicea “La Ferdinanda”, patrimonio mondiale dell’Umanità UNESCO, in seno alle celebrazioni volute dall’associazione “Le Donne del Vinodonne-del-vino-mpntoscane all’avvicinarsi della festa della donna. Per la prima volta, infatti, in Toscana si celebrerà un grande evento diffuso che coinvolgerà 20 cantine con appuntamenti a tema interpretati al femminile.

L’appuntamento inizierà alle ore 18,30 nel Salone delle Botti e comprenderà sia l’aspetto gastronomico che quello culturale. Verranno serviti piatti di origine rinascimentale ispirati a Caterina de’ Medici, dallo “Stiracchio” alla “Carabaccia” fino alla “Acqua ghiacciata”, mentre in degustazione ci saranno i vini della tenuta, Chianti Docg e Carmignano Docg. Spazio poi all’approfondimento culturale, dal momento che nel corso della serata verrà presentato il volume Caterina la Magnifica (ed. UTET) scritto dalla giornalista Lia Celi e dallo storico Andrea Santangeli, che interverranno alla serata e racconteranno chi era davvero Caterina Caterina-la-Magnifica-220x342attraverso aneddoti, ricostruzioni e curiosità. Di lei si sa che vestiva sempre di nero, adorava i gioielli, i carciofi ed era golosa degli antenati dei nostri macarons. Alcuni storici l’hanno accusata di corruzione, stregoneria, avvelenamento e strage, altri biografi invece hanno posto l’accento sulle sue raffinatezze e il suo ruolo di sovrana illuminata e progressista. Celi e Santangeli si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegneranno al giudizio dei partecipanti all’evento di Artimino.

Ingresso apericena: 20 euro pp
Per info e prenotazioni:
villa@artimino.com
055.8751426

Ninivaggi e Costantini : due chef a confronto. E il Lugana sposò il “Pesce dai due nomi”.

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A Lazise presentazione della nuova annata 2015 e del nuovo DirettivoPer l’Anteprima del 6 e 7 marzo due chef interpretano il coregone-lavarello in abbinamento con il vino bianco delle argille.   Alla guida del Consorzio riconfermato il Presidente Luca Formentini. 

 

viti-consorzio-luganaUn vino, il Lugana, un pesce gardesano dai due nomi, il coregone-lavarello, e due eccellenti cuochi del Garda. C’è anche questo fra gli “ingredienti” dell’Anteprima del Lugana dell’annata 2015, in programma il 6 e 7 marzo a Lazise, insieme con la presentazione della nuova annata del Bardolino e del Chiaretto. L’evento segna anche la prima uscita pubblica del nuovo Consiglio Direttivo del Consorzio, composto, per la categoria viticoltori da Filippo Bottacini (Az. Corte Sermana), Sonia Brunello (Az. Brunello), Francesco Franzoni (Az. Demesse nuove) ed Emanuele Urbani (Az. Garbella di Urbani Vittorino); per la categoria vinificatori Fabio Contato (Az. Cà Maiol), Francesco Mascini (Az. Citari), Massimo Sbruzzi (Az. Feliciana) e Fabio Zenato (Az. Le Morette); per la categoria imbottigliatori Giorgio Cristoforetti (Az. Delibori), Igino Dal Cero (Az. Cà dei Frati), Luca Formentini (Az. Selva Capuzza), Francesco Montresor (Az. Ottella), e Alberto Zenato (Az. Zenato srl). Alla guida ancora per 3 anni riconfermato il Luca FormentiniPresidente Luca Formentini che sarà affiancato da 3 vice presidenti Francesco Montresor, Fabio Contato e Igino Dal Cero.L’idea del confronto fra chef è stata lanciata Carlo Veronese, direttore del Consorzio del Lugana: se il Lugana è infatti un po’ lombardo e un po’ veneto (la zona di produzione è a cavallo fra le due regioni), c’è nelle acque gardesane un salmonide che è noto come coregone fra i bresciani e come lavarello tra i veronesi. Stesso pesce, due nomi diversi, e due cuochi, Andrea Costantini e Enzo Ninivaggi, che lo interpretano per esaltare il Lugana accanto alla cucina gardesana. I loro piatti saranno proposti alla stampa in arrivo da ben venticinque paesi del mondo, e i suggerimenti dei due interpreti della cucina lacustre sono un ottimo riferimento per chi volesse provare uno degli abbinamenti “classici” del Lugana, quello col pesce di lago. Andrea CostantiniAndrea Costantini, executive chef dell’hotel Regina Adelaide e del ristorante Regio Ratio di Garda, proporrà una personale interpretazione del coregone alla griglia. Di origini friulane, Costantini ha lavorato a lungo con Bruno Barbieri, il suo più grande maestro, prima alla locanda Solarola di Castelguelfo, dove è rimasto un anno, quello “giusto” per la seconda stella Michelin, e quindi (dopo essere stato alla corte di un altro grande chef, Othmar Schlegel, al Castello del Sole di Ascona), per altri nove anni come sous chef di Barbieri a Villa del Quar (e anche qui sono arrivate le due stelle Michelin). Oggiesprime al Regio Patio di Garda la sua personale dimensione di cucina italiana contemporanea. “Appena arrivato a Garda, ancora poco avvezzo al pesce di lago – racconta Costantini -, chiacchierando con un caro amico e stimato collega mi colpì una sua affermazione: il modo più sbagliato per fare il coregone è alla griglia. Provocazione? Fuga dai soliti cliché? Le sue parole mi rimbalzarono a lungo nella testa. Eccooggi la mia personale interpretazione”. Un’interpretazione semplice e delicata, che vuole ricordare il sapore intenso del pesce alla griglia, preservando tuttavia una consistenza non eccessivamente asciugata dalla cottura. A complemento del sapore grigliato, la nota amara dell’insalata di cicorino e aspra della mela, mentre burro e pane nero rafforzano il gusto della tostatura con un accento speziato. Enzo ninivaggiEnzo Ninivaggi, pugliese di origine, è l’executive chef del ristorante La Veranda del Color Hotel di Bardolino. “La mia è una storia di amore per la cucina, che inizia ad Altamura – dice Ninivaggi – e prosegue con una severa formazione alberghiera, abbinata all’esperienza in varie strutture internazionali pluristellate”. Nel suo percorso formativo, prima dell’approdo su quelle che chiama le “sicure rive del lago di Garda”, si è innamorato dell’Asia e del suo fascino gastronomico, stando al fianco dello chef Pino Lavarra, suo grande maestro, che proprio in quegli anni ha conquistato due stelle Michelin al ristorante Rossellinis di Palazzo Sasso a Ravello, sulla Costiera Amalfitana. Così oggi nella cucina di Enzo Ninivaggi gli ingredienti e i sapori più delicati, come appunto il pesce, si sposano alle spezie, alle erbe fresche, agli aromi, e nei piatti fanno capolino i profumi orientali che hanno colpito l’attenzione di questo giovane chef durante i suoi viaggi e le sue sperimentazioni. “La mia cucina? È vivace, colorata, catturante. Adoro sorprendere, me stesso e il cliente che gusta i miei piatti” spiega. Così, per l’abbinamento con il Lugana, Ninivaggi ha pensato a un coregone scottato, accompagnato dalle zucchine cotte a freddo, dal semolino al lemongrass (eccola qui la nota orientale) e dal sugo di pomodoro Pachino. Una sorta di sintesi della sua maniera di pensare la cucina.
LE RICETTE
Coregone “alla griglia”
Andrea Costantini – Ristorante Regio Patio dell’hotel Regina Adelaide di Garda
Ingredienti per 4 persone
400 g di filetto di coregone
12 ciuffetti di cicorino
20 g di aceto di lampone, 50 g di olio, sale e pepe (vinaigrette)
1 mela
60 g di burro salato
100 g di pane nero secco al cumino
Olio extravergine di oliva del Garda
Preparazione
Marinare leggermente i filetti di coregone, spinati e privati della pelle, con sale e zucchero in pari quantità. Lavarli dalla marinata, asciugarli, porzionarli e bruciarli velocemente in superficie con un cannello.
Scottare pochi secondi il cicorino in padella, condirlo con una vinaigrette all’aceto di lampone e guarnirlo con cubetti di mela cruda.
Accompagnare con burro al pane nero dai sentori di cumino, anice e semi di finocchio.
Completare con un filo di olio del Garda a crudo.Coregone scottato, zucchine cotte a freddo, semolino al lemongrass e sugo di Pachino
Enzo Ninivaggi – Ristorante La Veranda del Color Hotel di Bardolino
Ingredienti per 4 persone
2 coregoni da 400 g
2 zucchine
100 g di semolino
300 g di latte
Lemongrass
2 scalogni
200 g di pomodoro Pachino
Erbe di campo (acetosella, mentuccia, achillea, maggiorana, origano fresco)
Olio extra vergine del Garda
Sale e pepe
Preparazione
Squamare e ricavare quattro filetti dal coregone ed eliminare le lische.
Intanto preparare il semolino: scaldare il latte e lasciare per due ore il lemongrass in infusione.
Togliere il lemongrass dal latte, portare a bollore e versare a pioggia il semolino, sempre mescolando con una frusta; lasciare cuocere per circa 15 minuti, stendere su una placchetta unta e lasciare raffreddare.
Fare una julienne dallo scalogno, appassire con un filo di olio e aggiungere i Pachino tagliati a metà, un pizzico di sale, e lasciare cuocere a fuoco basso per circa un’ora .
Frullare il tutto e passare con un chinois.
Con una mandolina ottenere degli spaghetti dalle zucchine e condire con sale pepe, olio e un mix di erbe di campo.
Cuocere in padella i coregoni solo dalla parte della pelle, scottare il semolino tagliato a listarelle in una padella antiaderente, dressare un po’ di salsa sul fondo del piatto, il semolino, un mucchietto di zucchine e infine il coregone.
Finire il tutto con un filo di extravergine del Garda.
Info e contatti:
Consorzio Tutela Lugana
Caserma Artiglieria di Porta Verona, 37019 Peschiera d/G (VR)
Tel. 045-9233070 / Fax. 045-8445434
www.consorziolugana.it  info@consorziolugana.it
Il nostro giornale ha avuto modo di apprezzare la cucina dello chef Enzo Ninivaggi al Color Hotel di Bardonino. Alleghiamo i link degli articoli pubblicati.
https://www.sceltedigusto.it/public/la-cucina-di-e…l-bardolino-vr/ ‎
https://www.sceltedigusto.it/public/color-hotel-wi…t-bardolino-vr/