Progetti di educazione alimentare legati all’Expo 2015 finanziati dalla Regione Lombardia. I nomi sono accattivanti, il contenuto sano e goloso già sulla carta, sono le idee che il territorio con enti e istituzioni ma non solo mette in campo sin da ora per promuovere in modo utile e curioso il patrimonio della tradizione locale per l’evento del 2015 (P.Pi.)
Si va dalla «Via del Latte» della provincia di Bergamo, al «Merendometro» della provincia di Brescia, proseguendo con lo «Spaventapasseri» in provincia di Cremona, a «Oggi facciamo il pane e … lo mangiamo» della provincia di Lodi alla storia dei cibi legati alle grandi migrazioni in provincia di Lecco. Ancora, Monza e Brianza si concentrano su «OrtiColturalMente», il poetico «Riso d’amor, i miracoli nella cucina del riso» ovviamente è il biglietto da visita della provincia di Pavia poi ci sono «I giovedì agricoli mantovani», «Metti il bio nella tua mensa» in provincia di Milano e «Le valenze simboliche del cibo» per la provincia di Varese.
Sono alcuni dei progetti di educazione alimentare inseriti nel più ampio road show «Verso Expo 2015», approvati il 26 ottobre scorso dalla Giunta regionale della Lombardia su proposta dell’assessore Giulio De Capitani e sostenuti con 310mila euro. La scuola è ambito privilegiato e favorevole, per mettere in atto protocolli e attività didattiche per parlare in via preventiva anche di obesità.
Il fil rouge «Cibo, Cultura e Identità» fa da tema comune ed ha alle spalle altre iniziative salutiste e di divulgazione, con altre realtà del mondo del lavoro come fu per esempio «Meno sale nel pane», ancora oggi attivo tra numerosi panificatori, mentre un secondo percorso pilota «Dalla terra alla tavola, metodi sostenibili per la produzione del cibo» si rivolge alle scuole materne, elementari e medie di primo e secondo grado con tutta una serie di iniziative didattiche ma anche soprattutto pratiche.
Tanti istituti per esempio aderiscono da tempo a «Frutta nelle scuole», con la distribuzione all’intervallo ortaggi e frutti di stagione. «L’obbiettivo comune di tutti i progetti è quello di educare i cittadini verso abitudini alimentari più sane e più consapevoli, ma anche più vicine al territorio. Il primato della Lombardia come prima regione agricola del Paese non è fondato solo su un dato economico, ma anche e soprattutto sulla qualità, la sicurezza, la tracciabilità e la sostenibilità delle nostre produzioni» ha detto in merito De Capitani.
Paola Piovesana