Anche il cioccolato di Modica riceve la certificazione IGP

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Probabilmente era solo questione di tempo prima che il cioccolato di Modica venisse insignito del prestigioso marchio IGP, di Indicazione Geografica Protetta.
La notizia risale a qualche giorno fa, quando la Gazzetta Ufficiale ne ha formalizzato i termini, non solo fregiando l’eccellenza modicana con il noto marchio della Comunità Europea, ma anche riconoscendo un iter di produzione unico nel suo genere e che la tradizione ragusana custodisce gelosamente.

Infatti, per chi non avesse ancora avuto il piacere di assaggiarlo, il cioccolato di Modica ha una storia diversa da raccontare rispetto a quello che tutti comunemente conosciamo, ed è in essa che si racchiude il suo fascino.
Dal sapore unico e dalla tipica consistenza al palato, caratterizzata da un’inconfondibile granulosità zuccherina, il segreto dell’antica ricetta modicana consiste nella particolare tecnica di lavorazione risalente, secondo la tradizione, agli indigeni messicani. Giunta in Europa e quindi in Italia nel XVII secolo, tale tecnica mise le sue proficue radici nel ragusano dove trovò la sua fortuna.

Definita lavorazione “a freddo”, ciò che differisce la ricetta modicana dall’usuale preparazione del cioccolato, è appunto l’utilizzo di una temperatura che non superi i 40 gradi, non permettendo quindi lo scioglimento dei cristalli di zucchero che ne rappresentano la caratteristica peculiare alla vista e al palato. Una specialità che la ricetta originaria vuole aromatizzato con vaniglia e cannella, ma che in seguito, col trascorrere dei secoli e fino ai giorni nostri, si è prestato ad innovative variazioni speziate che, tuttavia, non ne sviliscono l’essenza primitiva.
In base a quanto specificato in Gazzetta Ufficiale risulta chiaro che non potranno più esserci aziende che producano in altre città, in quanto l’area di produzione “è rappresentata dall’intero territorio amministrativo del Comune di Modica”. Una volta nel mercato poi, il prodotto dovrà presentare caratteristiche ben precise: ovvero “a parallelepipedo rettangolare con i lati rastremati a tronco di piramide. Peso non superiore a 100 gr. Pasta di colore marrone con evidente granulosità per la presenza di cristalli di zucchero all’interno del prodotto. Visibile eventuale affioramento del burro di cacao sulla superficie esterna. Caratteristiche organolettiche: gusto dolce con nota di amaro. Percezione di granulosità o sabbiosità. Buona fusibilità in bocca e struttura croccante”.
Per rimanere in tema, quella delle certificazioni a marchio DOP e IGP è una storia che riempie di orgoglio l’Italia, e che, negli ultimi tempi, vede la Sicilia tra le regioni italiane con più riconoscimenti, ben 30 prodotti all’appello, di cui 17 Dop e 13 Igp, tra cui adesso figura anche il cioccolato modicano. Solo tra gli Igp si annoverano: l’arancia rossa di Sicilia, l’Uva da tavola di Canicattì, l’Uva da tavola di Mazzarrone, il Limone Interdonato di Messina, il Limone di Siracusa, la Pesca di Leonforte, il Cappero di Pantelleria, la Carota novella di Ispica, i Pomodorini di Pachino, il Salame di Sant’Angelo, il Sale Marino di Trapani e l’olio di Sicilia.

Una bella storia da raccontare e da ascoltare, anzi dolce… Proprio come il cioccolato.

Serena d’ Arienzo 

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