 La notizia farà riflettere e soprattutto discutere. Eccome. Quasi la metà degli italiani non segue i principi della dieta mediterranea: 4 su 10 non consumano frutta tutti i giorni, il 54% salta l’appuntamento quotidiano con la verdura e il 71% non porta in tavola in legumi da due a quattro volte alla settimana. (A.Fi.)
La notizia farà riflettere e soprattutto discutere. Eccome. Quasi la metà degli italiani non segue i principi della dieta mediterranea: 4 su 10 non consumano frutta tutti i giorni, il 54% salta l’appuntamento quotidiano con la verdura e il 71% non porta in tavola in legumi da due a quattro volte alla settimana. (A.Fi.)
 
 
 Un italiano su dieci consuma pasti veloci tutti i giorni e il 49% lo fa almeno due volte alla settimana. Sempre un italiano su dieci pranza tutti i giorni fuori casa, e il 42% almeno due volte ogni sette giorni. I cinque pasti quotidiani, con lo spuntino mattutino e la merenda a intervallare i tre pasti principali, sono appannaggio solo del 16% degli intervistati. Quasi tutti gli italiani, invece, hanno l’abitudine di mangiare davanti alla tv: sei persone su dieci lo fanno almeno due volte alla settimana il 30% tutti i giorni.
Un italiano su dieci consuma pasti veloci tutti i giorni e il 49% lo fa almeno due volte alla settimana. Sempre un italiano su dieci pranza tutti i giorni fuori casa, e il 42% almeno due volte ogni sette giorni. I cinque pasti quotidiani, con lo spuntino mattutino e la merenda a intervallare i tre pasti principali, sono appannaggio solo del 16% degli intervistati. Quasi tutti gli italiani, invece, hanno l’abitudine di mangiare davanti alla tv: sei persone su dieci lo fanno almeno due volte alla settimana il 30% tutti i giorni.I risultati dell’Osservatorio Adi-Nestlé mostrano come in un’Italia dove 1 abitante su 2 è obeso (15%) o in sovrappeso (29%), i princìpi alla base della tradizione alimentare nostrana vengano rispettati solo dal 56% delle persone, a fronte del 93% degli intervistati che riconoscono l’importanza di una dieta sana e equilibrata.
Perchè gli italiani non seguono un corretta dieta mediterranea?
La risposta a questo enigma ce l’ha fornita il prof. Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione di Dietetica e Nutrizione Clinica che ha commentato i dati dell’Osservatorio “Adi-Nestlè”.
 “I problemi e le motivazioni – spiega Fatati – possono essere diversi. Una di queste è il fatto che noi abbiamo stereotipato la dieta mediterranea secondo un unico modello, mentre i popoli e le regioni che si affacciano sul mediterraneo ne hanno in realtà diverse. Un secondo motivo è che abbiamo abbandonato un’alimentazione tradizionale per abbandonarci a modelli di società occidentale e industrializzata che non erano propri della nostra tradizione”.
“I problemi e le motivazioni – spiega Fatati – possono essere diversi. Una di queste è il fatto che noi abbiamo stereotipato la dieta mediterranea secondo un unico modello, mentre i popoli e le regioni che si affacciano sul mediterraneo ne hanno in realtà diverse. Un secondo motivo è che abbiamo abbandonato un’alimentazione tradizionale per abbandonarci a modelli di società occidentale e industrializzata che non erano propri della nostra tradizione”.
Eppure, le regole per un’alimentazione più sana sono molto semplici
 Intanto la dieta Mediterranea, riconosciuta lo scorso anno patrimonio dell’Unesco, racchiude in sé molteplici valori, quali la salute, lo stile di vita corretto, la tutela del territorio e del paesaggio, la conoscenza, la promozione della tradizione e della qualità.
 Intanto la dieta Mediterranea, riconosciuta lo scorso anno patrimonio dell’Unesco, racchiude in sé molteplici valori, quali la salute, lo stile di vita corretto, la tutela del territorio e del paesaggio, la conoscenza, la promozione della tradizione e della qualità. 
E saranno proprio questi i temi al centro della seconda sessione dei lavori del Forum Dieta Mediterranea, in programma a Imperia dal 17 al 19 novembre, alla quale parteciperanno rappresentanti istituzionali dei 15 Paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Albania, Algeria, Croazia, Francia, Grecia, Israele, Libano, Marocco, Montenegro, Portogallo, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia).
 
			
 
						




