Anche l’amaretto di Gallarate al primo «Salone Nazionale del Biscotto» evento culturale e culinario che per tre giorni ha animato il centro di Alessandria, con migliaia di persone giunte soprattutto da Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna tra il 30 settembre e il 2 ottobre. La Pasticceria Fratelli Gnocchi di Gallarate (Varese) ha partecipato presentando i noti «Amaretti di Gallarate» realizzati secondo tradizione (P.Pi.)
Palazzo Monferrato per tre giorni ha ospitato i cultori dell’arte biscottiera selezionati dal Golosario e dalla Compagnia dei Sapori; il sito è stato preso d’assalto dai visitatori, mentre nelle vie della città i maestri del cioccolato dell’Acai (Associazione nazionale cioccolatieri artigiani italiani) proponevano varie degustazioni. Assaggiando e annusando, si è potuto percorrere idealmente tutto lo stivale. Maggiori i pasticceri piemontesi, numerosi però anche quelli dal resto d’Italia, perfino da Brindisi e Ragusa. Il capoluogo piemontese vanta una raffinata tradizione di arte pasticcera, vergata nel 2005 con la de.co. (denominazione comunale). Famose sono le pasticcerie alessandrine nate sulla spinta della borghesia militare dell’Ottocento (ad Alessandria c’è la Cittadella Militare più grande d’Europa), ma anche le gelaterie e i laboratori di cioccolateria, che fanno di questa città e della sua provincia una delle realtà territoriali col più alto numero di referenze in fatto di prodotti tipici da forno (krumiri, baci di dama, amaretti, canestrelli, paste di meliga), oltre che un polo dolciario dedicato al cioccolato che si concentra in particolare a Novi Ligure. Alla manifestazione, voluta da Regione Piemonte, Provincia, Comune e Camera di Commercio di Alessandria, hanno aderito la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e le associazioni di categoria. «Un sacco di gente, organizzazione impeccabile, tante proposte di alto livello» – riporta Massimo Gnocchi, figlio di Renato e Ida gestori alla terza generazione dell’attività nata nel 1958. «Il prodotto è di massima qualità, solo ingredienti italiani: mandorle, noccioli di pesca o albicocca pelati, zucchero e bianco d’uovo e una lavorazione particolare. Tanti hanno assaggiato stupendosi dell’originalità del biscotto».
La pasticceria esporta moltissimo all’estero, da Londra a New York e questa settimana anche in MedioOriente ad un evento Ferrari. Da poco, la Pasticceria propone anche vini da dessert capaci, grazie all’accostamento studiato da esperti sommelier, di esaltare le caratteristiche del dolce e renderne ancor più piacevole la consumazione, consegnando nelle mani del cliente un vero, raffinato momento di piacere.
Paola Piovesana