Il locale é una vecchia abitazione affacciata sul mare di Terrasini e su uno dei panorami più suggestivi di questa parte di costa.
Un amorevole e sapiente lavoro di ristrutturazione ha trasformato quella casa in ciò che è oggi e già da diversi anni : un ristorante accogliente e dalle atmosfere calde e curate suddiviso in diverse salette che si trovano tutte in cima a due rampe di scale.
Siamo in due a tavola e la nostra entree è costituita da arancinette al ragù di suino e da un calice di prosecco. Il menù è bene assortito ed offre una scelta di pesce e di carne. Noi optiamo per il pesce e per una cucina “nuda e cruda”: ma in senso letterale.
I nostri antipasti sono una tartare di tonno ed una di gambero rosso di Mazara. Assolutamente in purezza. Impossibile mentire o mascherare . Preparazioni di questo genere presuppongono una elevata qualità della materia prima, che nel caso delle due tartare si eleva all’eccellenza. Il gambero è morbido e dolce con carni compatte dal colore corallaceo assolutamente invitante. Il tonno non è da meno. Tenero e “burroso” presenta al palato nella sua eccezionale sapidità naturale. Io ho suddiviso in due la mia degustazione. Una parte in purezza ed un’altra parte addizionata di qualche goccia di limone per una mia irrinunciabile necessità di note acidule. Un matrimonio felice che mi ha pienamente soddisfatta. Non abbiamo tuttavia saputo rinunciare ad un terzo antipasto, desiderando anche un piatto caldo.
Il tortino di sarde su uno specchio di crema di peperoni e basilico è un premio per papille golose. La farcia, vagamente evocativa di quella delle sarde a beccafico, e’ perfettamente bilanciata sia nei gusti che nella consistenza, ed il bagnetto nella crema di peperoni riesce a creare amalgama senza coprire i singoli gusti, tutti perfettamente e distintamente godibili. Un accostamento ardito ma sapientemente modulato da uno chef di lungo corso. I primi piatti ci colgono già paghi per l’abbondanza antipasto. Il mio primo sono busiate al gambero rosso, mentre il mio commensale ha scelto lo stesso formato ma al nero di seppia.
Di pasta con il gambero ne ho mangiata davvero tanta mel corso della mia vita, essendo da sempre un’estimatrice sempre più esigente di questo crostaceo. Ma raramente ne ho gustate di così buone, partendo dalla cottura della pasta – e la busiata è particolarmente “difficile” – passando per la perfetta sapidità o finendo con l’estrema freschezza del gambero che del resto aveva già dato prova di sé nella tartare.
La bisque con leggera emulsione di pomodoro che nappa la pasta è squisita e crea un gusto rotondo ed avvolgente che rilascia al palato punte di dolcezza assolutamente affascinanti. Un piatto eccellente e generoso. Assaggio volentieri anche il nero di seppia in purezza, che non cede all’allure della moda e che non impiega nessuna addizione casearia. Solo nero e pezzi di seppia, e quel gusto cinerino assolutamente tipico che tale a mio avviso dovrebbe sempre rimanere. Un gusto importante e una consistenza perfetta che non da luogo a pericolosissimi schizzi.
Un altro ottimo piatto che ci soddisfa totalmente. Nostro malgrado glissiamo sui secondi, ma a me tocca una vera chicca come dessert. La Torta Granita.Una base di pan di Spagna sottile su cui sono adagiati due centimetri di crema alla vaniglia, a sua volta sormontata da altri due centimetri di granita al limone. Il tutto servito con una coulis al limone in cui imbibire il pan di Spagna. Oltre ad un’innegabile funzione sgrassante ideale e fine pasto, questo dessert nella sua originalità propone una gamma organolettica molto interessante specie per chi come me apprezza particolarmente l’agrume locale. Assolutamente da ripetere. Il nostro pasto è stato accompagnato da un bianco di casa Planeta, La Segreta 2014.
In conclusione un locale molto piacevole, bene arredato e soprattutto ben gestito, con una bella mise en place all’insegna della sobrietà e delnitore. Con un’ottima cucina creata intorno ad un prodotto locale di eccellente qualità. Servizio attento, discreto e celere. Prezzo in linea con la media della località.
Per via delle scale tuttavia è sconsigliato ad una clientela con problemi di ridotta mobilità, che potranno tuttavia usufruire del dehor, in fase di ultimazione, che garantirà un buon livello di confort anche durante la stagione invernale.
Alessandra Verzera
Scheda :
Patron e chef : Dionisio Munaco’
Maitre : Salvatore Di Bella
Chef de rang : Massimiliano Cataldo
Coperti: 60 (in) – 60 (out)
Range: Medio
Categoria: Ristorante tradizionale
Ranking (*)
Location: 4
Cibo: 5
Carta Vini: 3
Presentazione: 3
Servizio: 4
Mise en place: 4
Atmosfera: 4
Allestimenti: 3
(*) Legenda :
1 = pessimo 2 = scadente 3 = sufficiente 4 = ottimo 5 = eccellente.