Il G.A.L. Metropoli Est svela gli O.R.I. del Mediterraneo: tutte le carte vincenti.

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galPrevisti nell’ambito della politica comunitaria di sviluppo delle aree rurali, al fine di attuare i piani secondo l’approccio leader, i G.A.L. sono oggi sempre di più accreditati e in grado di contribuire alla crescita del territorio. Prova ne è la forza che esprimono in ogni area della regione attraverso interventi volti a dare risalto e merito a piccole e grandi realtà già operanti da tempo, ma anche a quelle che, attraverso una reale azione sinergica, vengono messe nelle condizioni di spiccare il volo. A dimostrazione di ciò giunge il progetto “O.R.I. – Del Mediterraneo”, che ha tenuto banco nella splendida cornice di Villa Rosa, a Bagheria, dove si sono riuniti e confrontati i 14 comuni siciliani (Bagheria, Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Casteldaccia, Ciminna, Lercara Friddi, Mezzojuso, Misilmeri, Santa Flavia, Trabia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari e Villafrati) partner del “G.A.L. Metropoli Est”, il cui raggio di intervento copre una superficie territoriale di 536,08 chilometri quadrati insieme a ISC MADONIE, NATIBLEI e SICANI.
Un momento d’incontro e confronto, che s’inquadra nelle azioni pubbliche previste con il partenariato istituzionale ed economico-sociale del territorio.
Salvatore-Tosi«Intanto dobbiamo dire che i Gruppi di azione locale esistono e operano da circa 20 anni – spiega Salvatore Tosi, responsabile di Piano G.A.L. Metropoli Est – e, in quanto coalizioni miste tra pubblico e privato, sodalizio tra entrambi gli aspetti, mettono insieme enti pubblici, aziende, associazioni del terzo settore, sposando gli stessi ideali per proporre alla Regione Siciliana un piano di sviluppo che veda scendere in campo anche gli altri 16 G.A.L. sparsi nel resto dell’Isola. Abbiamo ottenuto un contributo di poco superiore a 7 milioni di euro, che abbiamo speso per lo sviluppo di temi come quello legato al turismo e all’aspetto rurale. In tutto 54, le iniziative messe in atto. Entro il 30 giugno del 2015 il progetto complessivo dovrà essere portato a termine, realizzando interventi che guardano alla valorizzazione della dieta mediterranea, al riuso degli scarti in agricoltura, infine alla creazione di un’offerta relazionale integrata dei territori afferenti ai G.A.L., da presentare a conclusione del percorso durante l’Expo 2015. Quindi, a brevissimo. Siamo keynesiani, nel senso che guardiamo a ottiche di brevissimo periodo».
Il bando a cui si riferisce Tosi è del 2009 e ha dato modo ai G.A.L., in quanto consorzio che nasce sulla scorta di un impulso dato proprio dalla Regione Siciliana, di vedere agire questo raggruppamento misto pubblico – privato, selezionando i piani più interessanti. Attivando, quindi, politiche di sviluppo locale, finalizzate alla crescita economica del territorio.
Bagheria«Il comprensorio di Bagheria – aggiunge Tosi – riceve per la prima volta questo tipo di finanziamento. Nel passato aveva ottenuto altri contributi, ma mai attraverso uno strumento leader come questo. Speriamo che questa esperienza venga premiata. Ora è partito il nuovo periodo di programmazione 2014/2020 ed è verosimile che le coalizioni così formate possano replicare la loro attività. Dovrebbero essere nuovamente selezionate attraverso procedure pubbliche, ma è anche possibile che vengano allargate dall’ingresso di nuove realtà e soggetti, il cui unico interesse è contribuire alla crescita del territorio. Il coinvolgimento e la formazione del partenariato serve per creare un piano di sviluppo condiviso che parta dal basso e che, attraverso un confronto continuo, sia accettato dalle sfere burocratiche più alte. Una logica capovolta, che può innescare nuovi e interessanti modelli partecipati».
Tra i comuni che condividono questo percorso partner c’è quello di Baucina, il cui sindaco è anche presidente del G.A.L. Metropoli Est.
coniglio«Io mi occupo della parte più politica – tiene a specificare Ciro Conigliotentando di compattare quei territori stracciati dalle incomprensioni e divisioni. Purtroppo non c’è una mentalità di cooperazione territoriale, quindi diventa spesso difficile crescere e farlo tutti insieme. Ormai siamo arrivati alla parte conclusiva della gestione dei progetti che coinvolgono le amministrazioni comunali, insieme a una trentina di privati, aziende che hanno voluto esserci, per esempio per far conoscere itinerari turistici rurali noti solo a pochi. Le nostre eccellenze, poi, fanno gola a tutto il mondo. Ne abbiamo avuto una recentissima dimostrazione in occasione di due uscite pubbliche per promuovere il nostro agroalimentare: una a ottobre a Talin, in Armenia; l’altra, a novembre, a Monaco. A giugno saremo all’Expo, dove cercheremo di fare capire quali bellezze possiede la Sicilia, terra molto complessa e difficile, nella quale la gelosia riesce purtroppo a distruggere tutto. Il lavoro che stiamo continuando a fare vuole invertire una tendenza, che ha negli anni creato molti problemi. Abbiamo realizzato un buon lavoro. Aspettiamo la prossima programmazione, ma siamo già pronti».
Che nei G.A.L. ci siano soggetti di ogni genere, ovviamente tutti volti alla promozione del turismo, dell’agricoltura, del territorio, lo dimostra anche la presenza di una realtà editoriale come la rivista “Sicilia, L’Isola del Tesoro“, tesa a realizzare un rapporto di comunicazione tra territorio e mercato.
porretto«Tento di fare passare un concetto – sottolinea Agostino Porretto, presidente dell’Osservatorio politica turistica mediterranea che edita il periodico – e cioè che, dopo avere costruito il giocattolo, dobbiamo creare il marchio e darlo a chi deve usare il nostro prodotto. Noi vendiamo il territorio. La nostra rivista esiste dal 2004 ed è una pubblicazione quadrimestrale di alta levatura culturale. Gli elementi che mi piace promuovere sono i beni culturali e le strategie turistiche, puntando all’aspetto antropologico di un territorio che è la vera ricchezza. In particolare, per quanto riguarda il G.A.L., mi piace parlare di quel patrimonio immateriale che abbiamo nel nostro territorio e che costituisce i punti di forza di un turismo, diverso da quello tradizionale, che mira ad accogliere chiunque e in misura sempre maggiore. Noi stiamo puntando al territorio interno, trovando nuove strade e strategie per far scoprire al visitatore quello che cerca. Il turista, oltre a vedere l’opera d’arte, il paesaggio, un bene culturale rinomato, può e deve cercare di conoscere l’uomo, colui che vive sul territorio. La Sicilia interna può dare tantissimo da questo punto di vista. Una delle cose che sto tentando di divulgare tra gli operatori turistici è il coinvolgimento, nella nostra quotidianità, di chi decide di trascorrere del tempo in Sicilia, dandogli modo di cucinare con noi, di fare passeggiate insieme, aiutandoci magari a coltivare determinati esemplari arborei. Ognuno andrà via, portando con sé non solo il luogo visitato ma anche il modo di vivere in questa realtà. Gal-Metropoli-Est-300x300Un compito che spetta allo stesso modo al giornalista, nel cui pezzo voglio vedere emergere la vitalità dei luoghi che si accinge a descrivere. E ricordiamocelo sempre, la nostra Isola piace tutta, senza distinzione di città o aree geografiche, quindi va promossa a 360 gradi».
Con un futuro di che genere?
«Io ho lavorato tanti anni nella direzione del turismo generale e voglio trasferire questa mia esperienza. Quelli odierni sono anni di transizione, difficili e complicati, ma dobbiamo utilizzarli per eliminare tutte le incrostazioni. Dal 2016 credo che ci riprenderemo. Come ogni fenomeno fisico. Ricordiamoci, però, che la crescita di un paese dipende dai suoi cittadini, dai suoi abitanti; se non ci crediamo noi, non andiamo da nessuna parte. Abbiamo realtà umane e materiali bellissime, uniche, un patrimonio materiale e immateriale che dobbiamo capire e tutelare. Solo così potremo vedere la Sicilia riprendersi ed esprimere tutta la sua forza e bellezza».

Gilda Sciortino

 

Foto: Web e Francesco Panasci

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