Cantine Aperte 2011 in Sicilia : il mini tour della nostra redazione e il bilancio dell’evento

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Di: Alessandra Verzera, Nino Panicola, Giuliana Avila Di Stefano.

Dopo 19 edizioni, Cantine Aperte si afferma anche quest’anno come uno dei massimi eventi che coinvolgono a livello nazionale sia cantine che cultori del buon vino.Un successo annunciato di pubblico e aziende, malgrado il bel tempo e le elezioni siano stati due deterrenti: ma le cantine che aderiscono sanno bene che il vero appassionato non manca mai a quest’appuntamento.

Come nelle previsioni, notevole l’affluenza dei giovani, soli, in coppia, i gruppi, per rallegrare ancor più la giornata degustativa.
Quante presenze ? Si parla di oltre un milione di enoturisti, dati soprendenti ma sicuramente attendibili, pur considerando la crisi che attanaglia il settore. La crisi c’è, inutile evitare di parlarne, ma il turismo legato al vino muove tanta gente e permette di aggiungere nuove voci di introito a tante aziende vinicole che hanno i conti in rosso.
Ma ecco una prima visione numerica, ancora ada aggiornare naturalmente, una specie di exit pool per restare in tema di valutazioni politiche elettorali.
A livello nazionale i numeri relativi alle presenze non sono stati favorevoli per alcune grande regioni vinicole, in testa Piemonte a Lombardia, mentre il Friuli e la Puglia hanno segnato un successone senza precedenti.
Non abbiamo ancora dati sulla Toscana, altra grande signora regione vinicola italiana, ma in compenso possiamo tirare le somme sulla Sicilia.
Ma i dati nazionali sono ancora frammentari e ci ripromettiamo di affrontare il tema prossimamentee con dati certi.

la lumia

Ho intervistato l’enol. Salvatore La lumia, da tre mesi Presidente del Movimento Turismo del Vino della Sicilia.

D. Lumia, com’è andata nelle varie province siciliane ?

R. A Catania un vero boom senza precedenti nelle cantine, realmente assediate: ci dicono di enoturisti di buon livello sociale, alla ricerca della qualità. A Palermo, buone le presenze al Baglio di Pianetto del conte Marzotto, mentre i numeri pare siano come quelli dello scorso anno nell’azienda agricola del marchese de Gregorio (numeri notevoli e ne sono testimone). A Siracusa è andata bene sia la cantina Gandolfo che quella di Nino Pupillo, che hanno ricevuto 400 e 100 ospiti rispettivamente: quest’ultimo in mezza mattinata soltanto.

D. Passiamo alle province più vinicole, Trapani ed Agrigento.

R. A Marsala mi risulta che ci siano state quasi cinquecento presenze alla Donnafugata e seicento alla Florio, Caruso & Minini si attesta a quota 300. Nell’agrigentino l’azienda La Lumia ha contato trecento presenze, mentre Planeta è in cima alle classifiche con 1.250 ospiti.

D. Mi sembrano bilanci positivi sia quello italiano che il siciliano.

R. Con oltre 9.000 presenze nelle cantine della Sicilia direi proprio di si, inoltre l’enoturista è salito di livello, apprezza le pubblicazioni ed i corsi di degustazione. Vorrei aggiungere: alcune regioni che hanno creato siti web aggiornati e ricchi di informazioni, sono quelle che hanno goduto di maggiori successi. In prospettiva è mia intenzione migliorare la comunicazione che riguarda la Sicilia, naturalmente attraverso siti web, cercando di arricchire la nostra piattaforma vinicola con legami sempre più forti nei riguardi delle tradizioni gastronomiche e di tutti gli elementi culturali che sono presenti in un territorio antico come il nostro. Se, poi, riesco a combinare un accordo con un tour operator siciliano, ebbene vorrei proprio offrire l’evento Cantine Aperte 2012 come un pacchetto omnicomprensivo di viaggio, trasferta, soggiorno, visite in cantina. Ma magari sarebbe più interessante potere contare sul fine settimana a disposizione (sabato-domenica).

Nino Panicola

Cantine Aperte 2011 – Sirignano- Tenuta Marchesi De Gregorio: trecento anni d’amore per il vino (A.Ve.)

La tenuta dei Marchesi De Gregorio – il Baglio Sirignano – si trova in una zona della Sicilia particolarmente vocata alla coltivazione della vite. Ci troviamo nel territorio della Doc Monreale ed al centro della Doc Alcamo nella Valle del Belice. E’ in questo contesto che, sin dal 1730, la famiglia De Gregorio coltiva con amore la grande passione per la vite.


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Al timone dell’azienda di famiglia oggi c’è Massimo De Gregorio.

E’ lui a seguire la filiera produttiva in ogni sua fase. Questo significa un’accurata e costante attenzione, partendo dalla scelta delle varietà fino alla vendita diretta e dunque al rapporto diretto con il consumatore.La coltivazione è rigorosamente biologica ed offre una scelta molto vasta di vini come il Catarratto, l’Inzolia, il Grillo, il Nero D’Avola e il Perricone ed anche varietà internazionali come lo Chardonnay, il Cabernet Sauvignon, il Viognier e soprattutto Merlot e Syrah.

La domenica di Cantine Aperte ha regalato agli oltre 300 visitatori della tenuta De Gregorio una splendida giornata all’insegna del sole e del contatto diretto con la natura. All’interno della tenuta insiste un bellissimo agriturismo in cui è possibile trascorrere vacanze molto rilassanti a contatto con il buon bere ed il buon mangiare, staccando tutte le spine possibili. Una sorta di “cittadella” ci accoglie con tanti banchetti allestiti per l’occasione. Bruschette, olive condite, pane, formaggi. E vino. Il vino delle cantine De Gregorio: tutto rigorosamente genuino, biologico. Ma non solo prodotti enogastronomici: anche una bravissima artigiana del bijou – Vitalba Canino –  che realizzava sotto gli occhi dei visitatori deliziosi monili il cui tema principale erano i ditali da cucito: oggetto una volta tanto utile ed indispensabile, ma ormai quasi scomparso. La passeggiata nella tenuta e la visita alla cantina è stata anche allietata da una instancabile cantante che ha sfoggiato un vastissimo repertorio che spaziava tra il pop ed il soul e che faceva quasi fatica a sovrastare l’imperante cinguettio delle centinaia di uccelli che all’interno della tenuta trovano habitat ideale. Poi una sosta nella Club House, con un ottimo calice di Gregorio Maximo: è questo il vino di punta, la bottiglia ammiraglia che la tenuta di Sirignano produce.

Porta il nome di Massimo De Gregorio ed è uno strepitoso rosso IGT. Un blend di Nero d’Avola e Cabernet Sauvignon che, dopo 12 mesi trascorsi nel silenzio di una barrique di rovere, arriva nei calici con tutta la sua ricca corposità ed il suo colore rubino intenso. Vellutato, con un sentore di pepe ed un bouquet che rilascia sentori di frutta matura, è il calice perfetto da portare con sè sui comodi divani della Club House e magari – in casa propria – davanti ad un camino.

E dunque, dopo il sano e genuino aperitivo, ci avviamo al ristorante dove ci verrà servito un pranzo ricco e di buona qualità, opera dello Chef Carlo Pipitone.

Questa è la seconda edizione di Cantine Aperte a cui prendiamo parte ” – dice Massimo De Gregorio – ” e sono molto contento: la gente è venuta numerosa ed ha goduto di una bella giornata all’aria aperta mostrando interesse e curiosità rispetto al mondo del vino, chiedendo ed informandosi su tutto. E’ stata una gran bella giornata: come aver dato una festa in casa ed averla trascorsa serenamente godendo di ogni attimo insieme a tanti amici ed alla famiglia. Certo, sono un po’ stanco anche perchè mi piace occuparmi personalmente di ogni ospite, e quindi questo può risultare faticoso visto che i visitatori sino a questo momento sono stati circa trecento. Ma è un’esperienza bellissima che rifarei e sicuramente rifarò, e che mi ripaga di qualunque fatica”. Sarà forse per questa passione e per questa disponibilità che l’amore tra la famiglia De Gregorio ed il suo vino dura da oltre trecento anni?Molto probabilmente si.

la Contrada Sirignano è segnalata tra i percorsi delle Città del Vino ed in questa occasione vi parlo e vi racconto di un evento strettamente legato alla vita della cantina e dei suoi vini. Ma più in la su questa famiglia, e sul loro legame con la terra e con le cose ” come si facevano una volta”, vi dirò di più parlando di cucina, di agriturismo e di vacanze all’insegna del relax, della luce, e del sole.

Alessandra Verzera

 

Cantine Nicosia : protagoniste durante Cantine Aperte 2011 ( Gi.Av.)

Anche quest’anno Cantine Aperte, la manifestazione a carattere nazionale promossa dal Movimento Turistico del Vino, che si tiene l’ultima domenica di maggio, ha avuto grande successo. In Italia sono state circa 800 le cantine italiane che hanno aderito e in Sicilia, regione che ha una prestigiosa e apprezzata  produzione,  le Cantine Aperte sono state 19 raggiungendo l’obiettivo di vivere un giorno dedicato al vino e al suo territorio.

 

Nel territorio di Trecastagni le Cantine Nicosia, come ormai accade da 5 anni, sono state visitate da un numero copioso di amanti del vino ma anche di persone che si stanno avvicinando alla cultura enologica. Il vino, come detto durante le visite guidate all’interno della zona di produzione e imbottigliamento dall’agronomo e responsabile qualità dott. Alessandro Lo Genco , è oggi “tecnologia – pulizia – investimenti finanziari”. Infatti la dettagliata visita ha soddisfatto le curiosità dei molti partecipanti, spiegando i vari processi: dalla raccolta dell’uva dalle vigne, rigorosamente fatta a mano, all’inserimento degli acini nella diraspa pigiatrice, dove si separano chicchi dai raspi, sino a giungere all’inserimento del vino in speciali silos di acciaio AISI 316, in cui la temperatura viene costantemente e attentamente controllata grazie a termometri collegati ad un software. Tutto ciò, è guidato da una passione familiare che porta avanti l’azienda fin dal 1898, e che oggi è gestita da Carmelo Nicosia e dai suoi figli poco meno che trentenni, Francesco e Graziano, circondati da uno staff di preparatissimi  e aggiornati dipendenti. Ogni processo di produzione del vino è curato nei minimi dettagli, la stessa bariccaia contiene botti costruite in rovere francese della foresta di Allier, perché legno appartenente a piante secolari.  Durante l’evento, le Cantine Nicosia, hanno consentito ai visitatori di vivere l’intera azienda con spiegazioni e mini corsi di degustazione curati dagli esperti ONAV di Catania, e anche di recarsi al vigneto Monte Gorna e al suo antico palmento. Questo evento totalmente gratuito, se non per un piccolo contributo di 3 euro per l’acquisto del bicchiere da utilizzare durante le degustazioni, è stato reso ancor più piacevole dagli espositori di artigianato, carretti siciliani e gastronomia locale. Le Cantine Nicosia, esportano i propri vini, e recentemente anche l’olio, in tutto il mondo sia nel GDO con il marchio Nicosia, sia nell’HORECA con gli eccellenti vini marchiati Fondo Filara.  Le produzioni enologiche Nicosia sono garantite da certificazioni internazionali  come la BRC e l’IFSLe maggiori produzioni delle Cantine Nicosia sono l’Etna Rosso e l’Etna Bianco, ma il fiore all’occhiello è il Cerasuolo di Vittoria, tutelato anche da un consorzio; i 40 ettari di vigneto del Cerasuolo a differenza dei vigneti etnei, si trovano nel territorio del ragusano e grazie ad un permesso del Ministero dell’Agricoltura,  le Cantine Nicosia sono l’unica azienda etnea può imbottigliarlo al di fuori del territorio di Vittoria. Il Direttore Generale, dott. Carmelo Marletta, e l’addetto comunicazione e marketing, dott. Antonio Marino, hanno spiegato che l’azienda ritiene fondamentale per incentivare la cultura del vino e il saper bere bene, presenziando ogni hanno in numerose fiere e eventi nazionali e internazionali, come il Vinitaly di Verona, il Vinoexpo di Bordeaux e quest’anno avendo l’orgoglio di essere stati selezionati con l’Etna Rosso 2009 alla degustazione dedicata al seminario HORECA di Londra. Ulteriore successo per le Cantine Nicosia durante la manifestazione Cantine Aperte è la grande affluenza di visitatori che aumenta di anno in anno, e l’eccellente sinergia dello staff nel gestire la manifestazione, riconosciuta anche dal “Bollino Accoglienza coi Fiocchi” dato dal Movimento Turistico del Vino.

Giuliana Avila Di Stefano

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