Un amore dolce come il miele: quello di Claudio Meli. L’intervista.

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miele meli luiClaudio Meli, un giorno come un altro della sua vita recente lei ha scoperto il contatto con la natura, la terra e le sue creature. Tra le quali, l’ape nera sicula. Come è successo?

Mah, sinceramente credo di essermi svegliato! Si, svegliato da quel letargo in cui la maggior parte di noi vive la sua vita. Ho avuto come una presa di coscienza improvvisa, sicuramente scatenata dalla vita in cattività che vivevo fino a qualche anno fa. Rinchiuso dentro le 4 mura di un grossissimo centro assistenza per le telecomunicazioni, ero uno dei tanti schiavi di questo sistema. Troppo legato al posto fisso ed alla ditta che ti assicura la messa in regola e l’accredito dello stipendio a fine mese sul conto corrente. Mi illudevo di stare bene ma in realtà ero infelice.

E cosa le mancava invece in tutta questa sicurezza?

ape,-polline,-dito-148989Necessitavo di natura, di aria pulita, della bellissima musica dei paesaggi di campagna e di montagna che, adesso, ho l’onore di visitare giornalmente. Avevo bisogno di rigenerare uno spirito oramai fievole ed assopito. L’amore per l’ape è immemore. Ero piccolo e, differentemente dagli altri bambini, già coglievo le api bagnate per aspettare che asciugassero le loro ali sul mio ditino, prima di riprendere il volo indisturbate. Avevo letto molto su di esse, sulla loro stretta correlazione alla vita dell’uomo e sulla loro importanza a livello mondiale. Così mi trovai ad affiancare un vecchio apicoltore palermitano che, per un anno, mi insegnò la magica arte dell’apicoltura in cambio di aiuto sui campi. Non guadagnai un euro, ma imparai tantissimo. La scelta dell’ape nera sicula è stata un ulteriore scommessa con me stesso. Decisi di lavorare con una razza inizialmente difficile da gestire, ma che sentivo mia! Un’ape che sento appartenere alla mia storia, alla storia della mia terra. Inizialmente fui criticato molto dai colleghi per questa scelta, oggi colgo i frutti di un bellissimo lavoro con questa meravigliosa razza che sa premiarmi per l’amore che le dimostro.

miele meli slideL’ape nera, in che cosa si differenzia da tutte le altre api? Noi “profani” potremmo mai confonderla con una vespa?

l’Ape Nera Sicula (Apis Mellifera Sicula) è unica nel suo genere! Addome scurissimo, peluria giallastra ed ali più piccole della norma. Anche l’ape stessa è, in generale, più piccola delle altre. In particolare, a differenza della cugina Ligustica (l’ape italiana per antonomasia) che è dorata, la sicula è nerissima. L’ape nera è docilissima, forte, prolifica, altamente, tendente alla sciamatura, e quindi è eccellente nel campo della produzione della pappa reale, e produce un miele superiore in ordine agli antiossidanti e non solo: nel miele di ape nera si rilevano anche tredici sostanze antibatteriche e quattro antifungine. A curare lo studio sono stati Gian Carlo Tenore, Alberto Ettore Novellino del Dipartimento di Chimica Farmaceutica e Tossicologia dell’Universita’ Federico II di Napoli e Pietro Campiglia del Dipartimento di Farmaceutica e scienze Biomediche dell’Universita’ di Salerno
miele meli2Inoltre, essendo un’ape molto adattabile alle intemperie ed anche agli sbalzi termici è più efficiente delle altre api in quanto ad impollinazione. Non andando quasi per nulla in blocco di covata – una sorta di letargo delle api – impollina tutto l’anno: 365 su 365.

Quello che lei prova verso le “sue” api è amore, principalmente. Questo amore però sta dando dei frutti che forse neanche lei stesso avrebbe immaginato di raccogliere agli albori di questa sua avventura. Oggi lei è uno stimato produttore di miele targato Sicilia: ci parli delle sue linee e della sua produzione.

Intanto la ringrazio per le belle parole. Questa per me è più una passione riscoperta che un lavoro! Un amore viscerale che ho scoperto di avere, celato in qualche angolo nascosto del mio animo. Ecco perché mi viene duro definirlo lavoro. Devo essere sincero! All’inizio ho cominciato questo percorso ignaro delle soddisfazioni che le api mi avrebbero potuto regalare. Io sono un semplice produttore di miele che lavora con amore, niente di più. Il bello è stato proprio l’inaspettato. Non so nemmeno da dove sia cominciato, come e perché! So soltanto che sono orgoglioso e fiero del fatto che questo lavoro mi stia portando a conoscere tantissimi personaggi del mondo del “food” italiano.

alvearePasticceri, chef, ristoratori, tutti con la passione smodata verso la cucina innovativa. Inizialmente non avrei mai pensato che il miele si accostasse a così tanti piatti. Credevo che fosse un elemento base classico per le pietanze dolci, per la pasticceria. Non avrei mai immaginato che potesse avere così tanti impieghi in cucina. Produco varie tipologie di miele: dalla sulla, all’agrumi (tipico siciliano), all’eucalipto, al castagno, fino ad arrivare a mieli un po’ più difficili da produrre come il nespolo, il cardo o il fico d’india. Forse è questo che piace agli addetti ai lavori. La possibilità di accostarsi al mio marchio, che offre sempre una vasta gamma di sapori tutti da sperimentare ai fornelli. Con orgoglio, e tenuto conto del fatto che sono relativamente nuovo del settore, vanto decine di collaborazioni ad alto livello, sia nel campo della ristorazione che in quello della pasticceria: due per tutte. Il Gagini Restaurant e lo chef Gianni Lettica che ha inserito il mio prodotto nel menù primaverile, e la rinomata pasticceria Cappello che impiega solo ed esclusivamente il mio miele laddove le preparazioni lo richiedano. E molte, molte altre.

miele meli vasettiDegustando alcuni campioni del suo prodotto non si può fare a meno di collocarlo nell’eccellenza: perchè il suo miele è così buono? Cosa lo differenzia da tanti altri che ne se vedono in giro?

Difficile rispondere a questa domanda senza fornire risposte di parte. Voglio essere molto breve. Il miele, se saputo fare e se prodotto nel pieno rispetto della natura e delle api, è tutto buono. Alcuni preferiscono il tuo, altri lo detestano e preferiscono quello di altri. Sicuramente io ho più accortezza di altri nel collocare le mie arnie e le mie famiglie: lontano da centri abitati, lontane dallo smog, lontano dai fumi delle industrie. La maggior parte dei miei apiari si trova all’interno di riserve naturali, all’interno di agriturismi o coltivazioni BIO. Inoltre lotto i parassiti e le malattie delle api con metodi biomeccanici e naturali, in assenza di pesticidi e veleni vari e/o con presidi non chimici nè aggressivi, nè per il miele, nè per tutto il resto dell’alveare. Eccola forse la differenza!

miele200La sua produzione è ancora a livelli quantitativamente “amatoriali” e la grande distribuzione forse non è neanche tra i suoi obiettivi: ma in questa “nicchia” c’è spazio per nuove fette di mercato?

Sicuramente ambisco ad ampliare la mia attività, con conseguente aumento delle quantità di miele prodotte. Aborro a prescindere la grossa distribuzione, che è quella che non guarda alla qualità ma spesso e volentieri solo al prezzo.

Il preferito tra i mieli che lei produce?

Sicuramente l’agrumi! Lo trovo proprio nostro, siciliano al 100%. Porta in se l’aroma ed il sapore della nostra splendida terra ed è accostabile ad una varietà di piatti infinita, pesce compreso.

miele meli4Un giorno nella vita di un’ape: come nasce il miele?

Ci sarebbero libri da scrivere su come nasce il miele. Questo nettare divino, conosciuto ancor prima del mosto, ancor prima dello zucchero, ancor prima di ogni altro tipo di dolcificante, è frutto del lavoro interminabile di un magnifico insetto che ci garantisce la vita sulla terra, per come la conosciamo oggi. E’ oramai risaputo che è grazie agli insetti che effettuano l’impollinazione naturale che, ogni giorno, portiamo alla bocca 1/3 del cibo di cui ci nutriamo. Senza di loro non voglio dire che la civiltà si estinguerebbe, ma sicuramente dovrebbe ri-evolversi per assumere sembianze del tutto diverse da quelle conosciute fino ad ora. La povera ape operaia, che ha anche il compito di bottinare il nettare dai fiori che poi verrà tramutato in miele, attraverso enzimi specifici ed abbassamento drastico dell’acqua al suo interno, vive solamente 30-35 giorni in periodi di fioritura. In quei 35 giorni non smetterà mai di lavorare per svolgere al meglio i suoi lavori di casa nell’arnia e di raccogliere il preziosissimo miele.

Dove la porteranno I suoi progetti futuri per far conoscere il suo prodotto?

Sicuramente a breve mi vedrò catapultato a Napoli, per le Olimpiadi del Gusto e, successivamente, a Milano per un evento molto importante, organizzato da “Luca Cislaghi” ,della scuola dello chef Davide Oldani. Amo lavorare a fianco degli chef, dei pizzaioli, dei pasticceri, ecc. Spero sia solo l’inizio di una tournée in giro per l’Italia. Ho voglia spasmodica di promuovere la nostra sicilianità in tutto lo stivale.

Alessandra Verzera

 

Bibliografia essenziale e fonti :

– https://www.ansa.it/terraegusto/notizie/rubriche/prodtipici/2013/02/06/Alimentare-miele-api-siciliane-batte-concorrenza_8198156.html
– http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/palermo/notizie/salute/2013/6-febbraio-2013/piu-antiossidanti-fa-bene-salute-api-nere-siciliane-miele-super–2113875822696.shtml

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