Trovarsi a tu per tu con Beppe Fontana è un’esperienza particolare. Divertito, vulcanico, Fontana fuma il sigaro, ride forte e non sta fermo un attimo. Lui è in continua fase creativa. E parla tanto, e lo fa nel “suo” dialetto ben più che volentieri. E un’intervista diventa un momento di vero buonumore, tra una risata ed un’altra
Fontana, lei è sicuramente un eclettico…
Ma si ci sta… studiavo architettura, una materia alla laurea, ma lavoravo già e anche con successo. E così sono diventato organizzatore di serate al Kursaal Kalesa Club. Sono entrato a far parte della squadra di Match Music, il primo canale satellitare italiano, sede a Verona, come area manager per la Sicilia, 091 a piazza Magione, ristorante, FNT Sound Factory bar, aperitivi e ristorante…
Ancora u’nn’amu finutu…Villa Giuditta, la storica Villa Giuditta, in via San Lorenzo. Poi partenze varie come con Nino Graziano a NY , al San Domenico e all’Istituto della Cultura Italiana a Stoccolma,. Sono stato anche Chef del Raya a Panarea e ho fatto varie collaborazioni ed anche un po’ di stronzate.
Niente soffritti ( nè fritti) : in questo lei ricorda Filippo La Mantia. Come le pare questa similitudine?
Ognuno la sua, certo siamo “nati per soffriggere”: ai posteri l’ardua sentenza!
E invece, questa storia del “baruneddu” da dove arriva?
Ho abitato per più di 10 anni in via Tavola Tonda quartiere centro storico è vicino la Vucciria. Li facevo la spesa per casa e per il ristorante e mi dicevano tutti che avevo l’andamento di un nobile. E poi con il sigaro sempre in bocca com’a mmia…
Di solito la domanda rituale è ” cosa avrebbe voluto fare se non avesse fatto il cuoco?” Ma nel suo caso la formula più corretta è ” cosa stava facendo quando le è capitato di fare il cuoco?”
L’architetto, o perlomeno ci stavo tentando. E forse mi sarebbe anche riuscito bene.
Creatività della tradizione, leggerezza nei piatti, colori, profumi e sapori netti e forti. Ogni piatto è progettato come esattamente si fa in architettura.
Mi dica una cosa, all’orecchio: cosa ne pensa dell’introduzione degli insetti nelle nostre diete e nei menù? Lei non frigge niente: come pensa di servire grilli e cavallette? In brodo?
Una merda del genere non la cucinerò mai.
Lei odia una cosa che io amo, e cioè il prezzemolo: come mai?
Preferisco il basilico, più aromatico e che si avvicina di più ai miei piatti.
Lei è uomo volitivo, tenace, determinato: quale è stato il “no” più difficile che ha detto?
Più di uno, rinunciando a prendere in corsa un treno bellissimo per motivi familiari.
E il “si”?
Sposarmi : non era proprio il caso..
Due piatti ai quali non rinuncerebbe mai?
Due piatti della tradizione siciliana da me rivisitati : maccheroncinu chi sardi e bucatinu chi vruocculi.
Alessandra Verzera