Serego Alighieri, qui è tutta una “Commedia Divina”

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A Gargagnago, ai piedi del Colle San Giorgio, suggestivo sfondo di scenografia naturale, sorge villa Serego Alighieri  dall’antico fascino e nome illustre, quello dei discendenti di Dante. Ginevra, l’ultima veronese degli Alighieri, sposa nel 1551 il Conte Marcantonio Serego e dà inizio al ramo dei Serego Alighieri che ancora oggi abita la villa, con Pier Alvise Serego Alighieri e famiglia (M.Ma.)

E sì, anche la Valpolicella trasuda frammenti di dolce stil novo, di terzine incatenate, di endecasillabi e di volgare fiorentino. Trentadue anni dopo la morte del Sommo Poeta, infatti, è proprio il figlio di Dante Alighieri che acquista terreni e ville sulle colline del capoluogo veneto, possedimenti ancora oggi di proprietà dei discendenti dell’autore della Divina Commedia.

Le tenute Serego Alighieri, oggi, sono basilari nell’economia del Casato circa il vino e l’agroalimentare del circondario di Verona. Dopo un’accurata ristrutturazione la storica tenuta di Casal dei Ronchi diventa oggi un residence con otto appartamenti sapientemente appellati coi nomi delle uve autoctone: Corvina, Rondinella, Molinara, Oseleta, Rossignola, Negrara, Dindarella, Forselena. Accanto ai vini le specialità alimentari curate con la stessa dedizione con la quale da sempre i Conti Serego Alighieri valorizzano la tradizione della Valpolicella. Masi ne cura la supervisione tecnica e li distribuisce in tutto il mondo.

È agli inizi del nuovo millennio che la famiglia Serego Alighieri vuol celebrare i 650 anni di presenza nel territorio creando dei Valpolicella di singolare complessità e struttura con le migliori uve selezionate.

Tre i grandi rossi da catalogare: Valpolicella dell’Anniversario Classico Superiore, Vaio Armaron Amarone Classico, Casal dei Ronchi Recioto Classico.

Valpolicella dell’Anniversario Classico Superiore, un blend di Corvina (70%), Rondinella (20%) e Molinara (10%) con il 13,65% di volume alcolico. Uve raccolte in ottobre, fermentazione in serbatoi di acciaio inox a 24° C per 15 giorni. Dopo la malolattica il vino subisce una seconda fermentazione a dicembre per altre due settimane grazie all’uso di uve appassite delle stesse varietà. Infine affinamento 18 mesi in botti di rovere di Slavonia, 4 mesi in fusti di ciliegio e 6 mesi in bottiglia, con una durata di 8-10 anni sullo scaffale. Elegantissimo questo vino. Ottimo con carni rosse alla griglia o arrosto, come le braciole di maiale, il coniglio o il filetto. Interessante con bollito misto, cappone in casseruola, formaggio di fossa, polenta e risotto alla milanese. Rubino intenso con corona viola, è complesso al naso: ciliegia, spezie dolci e confettura. Bocca importante e convincente: l’alcol è bilanciato dal frutto si percepisce una sostenuta alcolicità ben pareggiata da note fruttate di ciliegia cotta, moderata dalle dolci sensazioni di cannella e chiodi di garofano. Tannino imponente, ma mitigato da una ferma acidità. Lungo il finale.

Vaio Armaron Amarone Classico: Tre Bicchieri Gambero Rosso 2012, 93 punti Wine Spectator. Più una serie interminabile di riconoscimenti nelle annate precedenti. Chapeau. Vaio, piccola vallata torrentizia, è composto da Corvina (65%), Rondinella (20%) e Molinara (15%) in produzioni limitate, ma di gran pregio. Amarone, frutto dell’appassimento delle uve, raccolte a inizio ottobre e riposte sui graticci a ventilazione naturale. A febbraio il peso cala del 60-65%. La Corvina viene attaccata dalla botrytis. Fermentazione di 48 giorni anche qui in botti di rovere di Slavonia. Poi lunga fermentazione e malolattica. L’affinamento consta di 3 anni in botti di rovere, 4 mesi in fusti di ciliegio e almeno 5 mesi di bottiglia. Quanto campa sullo scaffale? Dai 25 ai 30 anni. Eterno. È perfetto il suo abbinamento con selvaggina, quaglie, carni rosse, pollo al vino, formaggio di fossa, taleggio, quartirolo, stracotto di asino, lepre in salmì. Eccelle il matrimonio con formaggi stagionati e piccanti come parmigiano e pecorino. Magniloquente vino da fine pasto. È rosso viscoso, impenetrabile. Ricco caleidoscopio di aromi: frutta spiritosa, vaniglia, spezie dolci, cannella. Al gusto è molto caldo, rotondo, suadente e imponente come un imperatore: si scorgono note di frutta, di caffè, di mandorla, di cacao, di tabacco. Morbidissimo e sempiterno.

Casal dei Ronchi Recioto Classico. È il vigneto nominato proprio nell’atto d’acquisto delle tenute nel 1353. Composto da Corvina (70%), Rondinella (20%) e Molinara (10%), è uno storico vino amabile, fruttato, carnoso, rotondo e dal colore rubino brillante, viscoso e concentrato, con aromi che spaziano dalla fragola alla ciliegia, alla cannella, alla mandorla e alla vaniglia. Piacevole la dolcezza, mai stucchevole al palato poiché corredato di fine tannino e buona freschezza. Come l’Amarone subisce appassimento. Dopo delicata pigiatura e parziale diraspamento vi è la fermentazione di 38 giorni in botti di rovere di Slavonia. Segue affinamento di 12 mesi in botti di rovere, 3 mesi in ciliegio e 6 in bottiglia, dove dura dai 5 ai 18 anni durante i quali via via acquista caratteristiche di sentori maturi e speziati che lo fanno assomigliare al Porto. Grandissimo vino da meditazione, da fine pasto, da pomeriggio in compagnia di un libro e di dolcetti secchi, di pasta frolla o di frutta. Buono col panettone, curioso e stravagante con le fragole, s’interseca a meraviglia persino con pan pepato e gorgonzola, la cui struttura è difficile che sia mai bilanciata da un secco di ordinaria importanza.

 

Le tenute Serego Alighieri in Valpolicella (video): http://www.youtube.com/watch?v=ilHi1S0GTrI

Marcello Malta
Sommelier – Membro AIS Sicilia

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