Quando gli chef sono i nuovi eroi.La parabola di una figura affascinante che non smette mai di stupire

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chef-rubio-giulio-di-mauro-stereorama-1024x1021È lo chef l’eroe contemporaneo a cui tutti vorrebbero somigliare. Disciplinato, arguto, creativo e spigliato, lo chef lo trovi sul teleschermo a qualsiasi ora del giorno e della notte, pronto a soddisfare i gusti di insaziabili spettatori nei format più disparati, ma tutti seguitissimi ed avvincenti.

Lo chef è telegenico

Che ai fornelli ci siano cuochi professionisti o improvvisati, o che gli chef siano spietati maestri e giudici a cui rispondere a colpi di “Sì chef!” e “No chef!”, poco importa. Tutti attirano la nostra attenzione, dai format in cui i cuochi sono show men nati, ricchi di talento e verve, a quelli in cui lo chef ti risolve tutti i problemi, passando per i tatuatissimi cucinieri on the road, e arrivando infine al tocco di mani femminili che, con semplicità, deliziano la curiosità di casalinghe ed appassionate.

Chef ovunque, insomma. In un Paese che non ha mai nascosto l’amore per la cucina, portando alta nel mondo la testimonianza di una varietà di eccellenze che spaziano dal mare alla montagna e che hanno posto l’Italia e la dieta mediterranea nell’Olimpo dell’arte e della sapienza eno-gastronomica mondiale.
Una dimensione, quella della cucina italiana, strettamente legata alla tradizione del territorio, intimamente connessa alla sfera affettiva della famiglia e del ricordo, con un insieme di saperi e sapori da tramandare di generazione in generazione. Un patrimonio di tutti, insomma, ma che nel tempo ha ceduto il passo a un modo di fare cucina patinato e sotto i riflettori, quasi inaccessibile e di elezione.

lenticchie julienneratatouilleDa “Ratatouille” a “Le lenticchie alla julienne”

Ad avere intercettato questa parabola, non senza la nota comica e ironica che lo contraddistingue, è stato Antonio Albanese con il suo ultimo romanzo “Lenticchie alla julienne”. Anticipato dall’interpretazione simpaticissima del sommelier che si esauriva in gestualità dalle alte aspettative ma dal banale contenuto, il personaggio letterario di Alain Tonné, “forse il più grande” come recita il titolo stesso, alle prese con i suoi magnifici “show cooking”, vuole proprio puntare il dito su una cucina dagli effetti speciali e al limite del circense. Quasi un monito per ricordarci di non dimenticare il cibo.

masterchefTuttavia, nonostante la narrazione della tradizione è qualcosa che impegna ed appassiona ogni giorno moltissimi professionisti del settore, la macchina fantasmagorica dell’intrattenimento continua. Ci sarà un motivo se la Disney Pixar, per antonomasia uno dei più grandi nomi dello spettacolo, ha sfornato nel 2007 “Ratatouille”, le avventure di un cuoco roditore ambientate a Parigi.
E tra vittoria e perdita di stelle Michelin e irruzioni dei Nas, la cucina continua a essere un luogo da vivere fisicamente e una dimensione vicina a tutti noi, che ci coinvolge tutti, unendo persone attorno alla stessa tavola o agli stessi argomenti, che avvicina e che riscalda, ma anche strumento di una ricerca sperimentale ed artistica di cui in pochi possono cogliere il significato. Ecco perché affascina, incuriosisce, emoziona e diverte.
E continuerà ancora a farlo sotto nuove forme che non vediamo l’ora di scoprire.

Serena d’ Arienzo

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