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Castelbuono è anche terra di tartufi.

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Dallo Scorzone al Bianchetto, un sogno che si realizza per la condotta Slow Food Basse Madonie.

 

Da mesi il Cavatore Francesco Albergamo di origini Campane da un periodo trasferitosi a Castelbuono,  alla ricerca di nuove avventure tra i monti madoniti.

Si è subito trovato a suo agio tra la comunità,  i ristoratori locali e in particolare il Ristorante Nangalarruni di Castelbuono, dove il patron Peppe Carollo, storico amante del prodotto e responsabile dei ristoratori della Condotta Slow, ha più volte incitato Albergamo a perseverare nelle ricerche.

La notizia colta al balzo dalla condotta, che nella figura del suo Fiduciario,  da anni si è impegnata a far si che il tartufo delle Madonie possa essere una realtà locale. In questi giorni ha avuto la sua consacrazione con diverse cavate di Albergamo e ottimi risultati di raccolta pur essendo un annata non ricca del prodotto stesso.

Il tartufo come tutti ben sanno è  il diamante per eccellenza di tutti i gourmand e i ristoratori locali ne stanno già facendo un’altra eccellenza che si aggiunge a quella del fungo basilisco conosciuto per la sua unicità.

Le seguenti sono le varietà diffuse sul territorio siculo: lo ‘Scorzone’ o tartufo nero estivo (Tuber aestivum), il tartufo nero d’inverno (Tuber brumale), il tartufo nero ordinario (Tuber mesentericum); mentre tra i tartufi bianchi è diffuso il ‘Bianchetto’ (Tuber borchii) ed alcune specie ad esso affini (Tuber puberulumTuber driophylum).

-Il mondo del tartufo al quale noi siamo molto vicini, conoscendo da anni alcuni dei migliori cavatori di  Ceppaloni e Alba (Ambedue città del tartufo bianco pregiato) è sempre stato un punto interrogativo nel nostro territorio, perché ogni qual volta i nostri amici sono venuti a trovarci a Castelbuono, hanno sempre sostenuto che i tartufi potessero avere un ottimo habitat nel nostro territorio. Bene adesso grazie a Francesco e al suo piccolo Cagnolino ne abbiamo la certezza anche se, i cinghiali ne stanno distruggendo l’habitat naturale ed anche per questo motivo andrebbero presi provvedimenti d’urgenza al fine di non perdere un occasione di ricchezza per il nostro territorio- dichiara il fiduciario della condotta Dario Guarcello

Il tartufo è quindi, al contrario dell’opinione comune, abbastanza diffuso nel territorio siciliano tra i 400 e i 1400 metri sul livello del mare.

Per i cercatori le aree tartufigene più importanti dell’Isola sono i boschi con predominanti querce, lecci e pini.
Sono segnalati tartufi appartenenti al genere Tuber spontanei sulle Madonie, soprattutto lo ‘Scorzone’ e il ‘Bianchetto’ raccolto nelle pinete Castelbuonesi e madonite.

 

per maggiori info scrivete a:  condottaslowfoodbassemadonie@gmail.com

Porto Cervo Wine & Food Festival: al via l’ottava edizione

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Torna l’evento dedicato alle stelle del vino italiano e alle eccellenze del gusto. Degustazioni, incontri, presentazioni di libri e cene gourmet nel weekend che inaugura la stagione in Costa Smeralda

 

Porto Cervo Wine FestivalDa venerdì 13 a domenica 15 maggio, la Costa Smeralda accoglie l’ottava edizione del Porto Cervo Wine & Food Festival, l’evento boutique dedicato al meglio della produzione vitivinicola e gastronomica sarda e nazionale. Quest’anno, per la prima volta, i due appuntamenti si svolgeranno nelle stesse date, dando vita ad un percorso coinvolgente tra vignaioli e artigiani del gusto.

Grandi nomi e piccoli produttori si danno appuntamento al Cervo Conference Center per fare conoscere le loro produzioni ad un pubblico selezionato di operatori e agli ospiti della Costa Smeralda, che a maggio offre esperienze indimenticabili. Per tutto il fine settimana le degustazioni saranno accompagnate da un ricco calendario di incontri, presentazioni di libri, masterclass e cene gourmet.

Venerdì 13 e sabato 14, Bruno Gambacorta – ideatore della seguitissima rubrica Eat Parade del TG2 – modera due incontri dedicati alla comunicazione nel mondo del vino e del cibo di qualità. Venerdì pomeriggio, Antonio Paolini (curatore della Guida Vini dell’Espresso), Valentina Canali (Direttore Generale Camera di Commercio di Roma) e Alessandra Moneti (giornalista dell’Ansa) presentano il libro “Il valore del cibo – idee, soluzioni ed esperienze per comunicare i prodotti tipici”.Porto Cervo Food Festival_

Sabato si discute invece di marketing e social media con Slawka Scarso e Luciana Squadrilli, autrici del libro “Marketing del gusto”, e con Luca Bove e Nicoletta Polliotto, che insieme hanno appena pubblicato “Ingredienti di social marketing per la ristorazione”.

Per gli amanti dell’alta cucina, il Cervo Hotel ospita lo chef Achille Pinna del ristorante Da Achille a Sant’ Antioco. Famoso per i suoi piatti di mare, lo chef propone un menu degustazione ispirato alla sua isola nell’isola: un percorso di viaggi e contaminazioni, corsi ed esperienze lavorative da occidente ad oriente che lo hanno reso uno degli chef più promettenti della Sardegna.

Domenica mattina va in scena la masterclass condotta da Luca Martini, sommelier campione del mondo e dallo chef Roberto Serra del ristorante Su Carduleu, maestro della cucina sarda contemporanea: una degustazione dei grandi vini dell’isola in abbinamento ai piatti preparati dal vivo. Una lezione imperdibile per chi vuole andare oltre gli immancabili Vermentino e pane carasau e scoprire la più ampia ricchezza enogastronomica della terra dei centenari.

Porto Cervo Food Festival

 

Chiude il programma del Porto Cervo Wine & Food Festival lo chef e scrittore Leonardo Lucarelli che, con il romanzo autobiografico “Carne Trita”, racconta la sua vita da cuoco oltre le spettacolarizzazioni televisive, descrivendo la vita in cucina tra grembiuli sporchi di sugo e piani di lavori pieni di farina e coltelli.


 

Evento: Porto Cervo Wine & Food Festival
Quando: venerdì 13, sabato 14, domenica 15 maggio 2016
Orario: venerdi e sabato, dalle ore 15 alle 19; domenica dalle ore 11 alle 18
Sito: www.portocervowinefestival.com, www.portocervofoodfestival.com
Facebook: on.fb.me/portocervowinefestival; www.facebook.com/PortoCervoFoodFestival
Hashtag: #portocervowinefestival #portocervofoodfestival

A Terrasini ottima cucina in …Primafila.

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Il locale  é una vecchia abitazione affacciata sul mare di Terrasini e su uno dei panorami più  suggestivi di questa parte di costa.

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Un amorevole e sapiente lavoro di ristrutturazione ha trasformato quella  casa in ciò  che è oggi e già da diversi anni : un ristorante accogliente e dalle atmosfere  calde  e curate suddiviso in diverse salette che si trovano tutte in cima a due rampe di scale.

ristorante-primafila-terrasini-bicchieri-proseccoSiamo in due a tavola e la nostra entree è costituita da arancinette al ragù  di suino e da un calice di prosecco. Il menù è  bene assortito ed offre una scelta di pesce e di carne. Noi optiamo per il pesce e per una cucina  “nuda e cruda”: ma in senso letterale.

I nostri antipasti sono una tartare  di tonno ed una di gambero  rosso  di Mazara. Assolutamente in purezza. Impossibile  mentire o mascherare . Preparazioni di questo genere presuppongono una elevata  qualità  della materia prima, che nel caso delle due tartare si eleva all’eccellenza. Il gambero è  morbido e dolce con carni  compatte dal colore corallaceo assolutamente invitante. Il tonno non è  da meno. Tenero e “burroso” presenta al palato nella sua eccezionale sapidità  naturale. Io ho suddiviso  in due la mia degustazione. Una parte in purezza ed un’altra parte addizionata di qualche goccia  di limone per una mia irrinunciabile necessità  di note acidule. Un matrimonio felice che mi ha pienamente soddisfatta. Non abbiamo tuttavia saputo rinunciare  ad un terzo antipasto, desiderando anche un piatto caldo.

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Il tortino di sarde su uno specchio di crema di peperoni e basilico è  un premio per papille  golose. La farcia, vagamente evocativa  di quella delle sarde a beccafico, e’ perfettamente bilanciata sia nei gusti che nella consistenza, ed il bagnetto nella crema di peperoni  riesce a creare amalgama senza coprire i singoli gusti, tutti perfettamente  e distintamente godibili. Un accostamento ardito ma sapientemente modulato da uno chef di lungo corso. I primi piatti ci colgono già paghi per l’abbondanza antipasto. Il mio primo sono busiate al gambero rosso, mentre il mio commensale ha scelto lo stesso formato ma al nero di seppia.

ristorante-primafila-terrasini-busiate-gamberoDi pasta con il gambero ne ho mangiata davvero tanta mel corso della mia vita, essendo da sempre un’estimatrice  sempre più  esigente di questo crostaceo. Ma raramente ne ho gustate di così  buone, partendo dalla cottura della  pasta – e la busiata è  particolarmente  “difficile” – passando per la perfetta sapidità  o finendo con l’estrema freschezza del gambero che del resto aveva già  dato prova di sé nella tartare.

La bisque con leggera emulsione di pomodoro  che nappa la pasta è  squisita e crea un gusto rotondo ed avvolgente che rilascia al palato punte di dolcezza assolutamente affascinanti. Un piatto eccellente e generoso. Assaggio volentieri anche il nero di seppia in purezza, che non cede all’allure della moda e che non impiega nessuna addizione casearia. Solo nero e pezzi di seppia, e quel gusto cinerino assolutamente tipico che tale a mio avviso dovrebbe sempre rimanere. Un gusto importante e una consistenza perfetta che non da luogo a pericolosissimi schizzi.

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Un altro ottimo piatto che ci soddisfa totalmente. Nostro malgrado glissiamo sui secondi, ma a me tocca una vera chicca come dessert. La Torta Granita.Una base di pan di Spagna  sottile su cui sono adagiati due centimetri di crema alla vaniglia, a sua volta sormontata da altri due centimetri di granita al limone. Il tutto servito con una coulis al limone in cui imbibire il pan di Spagna. Oltre ad un’innegabile  funzione  sgrassante ideale e fine pasto, questo dessert nella sua originalità propone una gamma organolettica molto interessante specie per chi come me apprezza particolarmente  l’agrume locale. Assolutamente da ripetere. Il nostro pasto  è  stato accompagnato da un bianco di casa  Planeta, La Segreta  2014.

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In conclusione un locale molto piacevole, bene arredato e soprattutto ben gestito, con una bella mise en place all’insegna della sobrietà e delnitore. Con un’ottima cucina creata intorno ad un prodotto locale di eccellente qualità. Servizio attento, discreto  e celere. Prezzo in linea con la media della località.

Per via delle scale tuttavia è  sconsigliato  ad una clientela  con problemi di ridotta  mobilità, che potranno tuttavia usufruire  del dehor, in fase di ultimazione,  che garantirà un buon livello di confort anche durante la stagione invernale.ristorante-primafila-terrasini-miseenplace

 

Alessandra Verzera 

 

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Scheda : 

Patron  e chef : Dionisio Munaco’

Maitre : Salvatore Di Bella

Chef de rang : Massimiliano Cataldo

Coperti: 60 (in) – 60 (out)

Range: Medio

Categoria: Ristorante tradizionale

Ranking (*)

Location: 4

Cibo: 5

Carta Vini: 3

Presentazione: 3

Servizio: 4

Mise en place: 4

Atmosfera: 4

Allestimenti: 3

(*) Legenda :

1 = pessimo
          2 = scadente
          3 = sufficiente
         4 = ottimo
            5 = eccellente.

La Festa della Focaccia di Recco.

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Domenica 22 maggio 2016.

Un evento organizzato dal Consorzio Focaccia di Recco col formaggio e dal Comune di Recco con il patrocinio di Regione Liguria, Città Metropolitana, Camera di Commercio di Genovae la partecipazione di Consorzio Recco Gastronomica, CIV Recco, ASCOM Recco, Pro Loco Recco e Quartiere 8 Settembre.

Quest’anno La Festa della focaccia di Recco è IGP.

Una Festa che la Città ed il Consorzio dedicano a questo prodotto che ha reso famosa nel mondo Recco. È una Festa e non una sagra in quanto la focaccia in degustazione presso i focaccia-recco-2015-3punti segnalati viene offerta gratuitamente al vasto pubblico. Lunghissime le code ma anche tantissimi gli appassionati frettolosi gourmet (che non resistono) e si approvvigionano, in questo caso a pagamento, delle ambite focacce presso i punti vendita di panifici e asporti o si accomodano comodamente a tavola nei numerosi ristoranti associati al Consorzio. Come sempre la mattinata sarà dedicata a quella che comunemente a Recco viene chiamata la “focaccia del mattino” ovvero la focaccia normale e quella con le cipolle, al pomeriggio appuntamenti clou con la Focaccia di Recco col formaggio IGP.

 

La Festa della Focaccia di Recco  propone tutte degustazioni gratuite.

La Focaccia normale e con le cipolle dalle 10 alle 12 in piazza Nicoloso, via XXV Aprile, via Trieste e via XX Settembre

 

FFocrecco 2016-3La Focaccia di Recco col formaggio IGP 

dalle ore 14,30 alle 16,30 al Panificio Moltedo G.B. Piazza Nicoloso

dalle ore 14,30 alle 15,30 al Panificio Tossini Piazza Nicoloso

dalle ore 15,00 alle 18,00 al Consorzio Focaccia di Recco Via Vittorio Veneto

dalle ore 15,30 alle 16,30 al Panificio Tossini di via Trieste

dalle ore 16,30 alle 17,30 al Panificio Tossini di via XXV Aprile

dalle ore 17,00 alle 18,30 al Panificio Moltedo L. 1870 di via XX Settembre

dalle ore 17,30 alle 18,30 al Panificio Tossini Piazza Nicoloso

 

 

 

Main event: NO LIMITS CHALLENGE – terza edizionerecco_focaccia_col_formaggio_3-H130910150958-U20081816345L8B-U20085648354ueF-440x288@IlSecoloXIX-Levante

Dopo gli entusiasmanti successi degli anni passati, non poteva non tornare “la sfida delle sfide”, la NO LIMITS CHALLENGE ovvero 10 volontari estratti a sorte tra coloro che vorranno partecipare dovranno divorare una focaccia di Recco col formaggio da un chilogrammo in meno di 15 minuti. In piazza Nicoloso, alla mattina, le preiscrizioni, alle ore 13.30 Estrazione dei 10 sfidanti e a seguire la “Challenge”. Lo scorso anno lo svizzero Giuseppe Ferrari vinse col tempo di 4 minuti e 58 secondi.

 

foto-chiara-e-focacce-gennaio-036New events: LE SCIANKE – Speed races della focaccia normale e con cipolle

Due sfide per “animare” la mattinata, 5 sfidanti per uno sprint e “spazzolare” 7 etti di focaccia normale (alle 11.30 presso il panificio Tossini di via XXV Aprile) o 7 etti di focaccia con cipolle (alle ore 12.30 presso il panificio Moltedo Luisa di via xx Settembre).

 

Una Festa con tantissima musica dal vivo , varie le postazioni di ogni genere musicale che allieteranno tutta la Città per Focaccia-Recco-2016_4ballare e divertirsi. Il trenino della focaccia in partenza dal capolinea in via XXV Aprile, tour gratuito tra un punto di distribuzione e l’altro in città. Chess & Cheese in piazza Nicoloso dalle ore 17.00 sfide a scacchi con esperti a disposizione per imparare. Recco Antiqua Mercato dell’antiquariato sotto i portici di via Assereto E cose faete da mi Mercatino dell’hobbistica in piazza San Giovanni Bono.

 

f931ff5953e68b2c9df5f2527d6514baIl Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio, con l’ottenuta tutela europea, vede rafforzato il suo ruolo di promotore e divulgatore del prodotto e del marchio e suo compito, nell’ambito delle più diverse strategie di promozione sviluppate, è quello di conquistare i vari target di pubblico comunicando che SOLO a Recco, Camogli, Sori e Avegno si trova la Focaccia di Recco col formaggio IGP perché sono SOLO i produttori qui ubicati che hanno il diritto esclusivo, una volta inseriti al Piano di controllo, dell’utilizzo del marchio comunitario per certificare la loro focaccia col formaggio.

Un grande valore aggiunto, ad oggi riconosciuto a:

Ristoranti a Recco ALFREDO – ANGELO – DA LINO – DA O VITTORIO – DEL PONTE – MANUELINA – VITTURIN – FOCACCERIA MANUELINA.

Ristoranti a Sori EDOBAR – IL BOSCHETTO.

Panifici  e Asporti:

MOLTEDO G. B. – MOLTEDO LUISA a Recco

TOSSINI PANIFICI a Recco e Sori.

REVELLO FOCACCERIA a Camogli

 

www.focacciadirecco.it

A Pasqua, i Musei del Cibo nel piatto

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Dal 26 al 28 marzo apertura straordinaria per il circuito della provincia di Parma

 

UnknownChe sia con la famiglia o “con chi vuoi”, la Pasqua rimane una delle festività più appetitose dell’anno. Per conciliare svago, cultura e sapori autentici del territorio, i Musei del Cibo della provincia di Parma aprono al pubblico i loro spazi per l’intero weekend dal 26 al 28 marzo 2016, con orario normale la domenica di Pasqua e con orario continuato dalle 10,00 alle 18,00 il Lunedì dell’Angelo.

Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Vino, Salame e Prosciutto sono solo alcuni degli ingredienti tradizionali della cucina italiana che rappresentano un vero sinonimo della città di Parma – insignita del titolo di “Citta creativa della Gastronomia UNESCO – e del made in Italy.Sala degustazione Museo del Vino (2)

Per arricchire il viaggio è possibile degustare il Parmigiano Reggiano di diverse stagionature al termine della visita all’interno dell’omonimo museo, assaporare un mix di tutti i sei prodotti grazie allo speciale menu proposto dal Ristorante Corte di Giarola oppure fare una sosta alla Prosciutteria del Museo di Langhirano per una ricca degustazione. Ultimo nato per gli amanti del vino è poi il punto degustazione “Il Grappolo” annesso alla Cantina dei Musei del Cibo di Sala Baganza. Malvasia, Lambrusco e Fortana sono solo alcuni dei nettari di Bacco che si possono assaggiare insieme al formaggio, ai salumi e agli altri prodotti del territorio. La sala vanta 60 posti a sedere ed un’estetica accattivante grazie ai tavoli di legno e agli arredi accoglienti che richiamano le osterie di una volta. Con uno spazio anche per i bambini.

Sala degustazione Museo del Vino (1)Per pianificare al meglio il proprio itinerario tra i tesori del Parmense, si possono consultare facilmente i tragitti sul sito www.museidelcibo.it, nella nuova sezione denominata “Lungo le strade dei Musei del Cibo”.

Per vivere un’esperienza a tutto tondo tra la Bassa e i Colli parmensi, il circuito propone infine la Musei del Cibo Card, un passepartout che consente di visitare a soli 9 Euro tutte le sedi espositive nell’arco di un anno solare e di ottenere sconti nei ristoranti con i quali i Musei hanno attivato le convenzioni.

Il Vinitaly in piazza a Verona.

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Nel centro di Verona quattro giorni di vino, storia, musica e una notte viola con i negozi del centro.

Vinitaly and the city : la magia del Vinitaly solo per wine lover.

L’ingresso a Vinitaly, dal 10 al 13 aprile a Veronafiere, è riservato solo agli operatori business, ma per il grande pubblico degli eno appassionati dall’8 all’11 aprile nel cuore storico di Verona c’è Vinitaly and the City: un vero e proprio fuori salone con degustazioni di vino e cibo, spettacoli musicali e culturali, dj set e incontri sul tema enogastronomico.Vinitaly-and-the-city-2016-1

Notte Viola sabato 9 aprile. In arrivo cantanti da Sanremo, big e giovani Vinitaly ha scelto il centro storico di Verona per offrire al pubblico consumer quattro giorni dedicati a vino, cibo e cultura. Nel cuore della città scaligera, da venerdì 8 a lunedì 11 aprile, è in programma infatti Vinitaly and the City dedicato ai wine lover, con una notte viola sabato 9 aprile che coinvolge anche i negozi del centro. Il fuori salone tocca le più suggestive location storiche di Verona proponendo interessanti degustazioni ed iniziative, anche in compagnia di ospiti illustri.

Il tour virtuale nelle location di Vinitaly and the City inizia in uno dei luoghi più eleganti della città, Piazza dei Signori, dove sommelier professionisti accompagnano i wine lover alla scoperta dei migliori vini italiani proposti da consorzi di tutela e cantine, mentre a cura di I love Italian Food sono le piccole degustazioni tematiche di eccellenze 100% italiane presso i food&wine point. Le etichette proposte a Vinitaly and the City sono in degustazione con l’acquisto di un biglietto al costo di 12 euro (in promozione online a 10 €), che permette tre consumazioni wine e due food.

cortile mercato vecchio veronaL’evento prosegue nella Vinitaly and the City Lounge, allestita nella vicina Loggia di Fra’ Giocondo. L’area è dedicata alle attività culturali dell’iniziativa: all’interno sono infatti in programma dibatti sul tema vino e cultura e incontri con giornalisti e personaggi del panorama artistico italiano.

Si continua poi nel Cortile del Mercato Vecchio con la Vinitaly and the City Music Lounge, dove si respira l’atmosfera di una vera e propria area glam: tra assaggi di vino e cibo si può assistere gratuitamente alle esibizioni di artisti e dj set di fama nazionale, momenti unici all’insegna del gusto e del divertimento. Già certa la presenza di voci note di Sanremo, tra queste Irene Fornaciari e Francesco Gabbani, vincitore quest’anno della sezione giovani.

Il fuori salone riserva un’attenzione speciale agli appassionati del vino biologico – che da prodotto di nicchia è diventato una vera e propria tendenza – allestendo, nei padiglioni dell’Arsenale Austriaco, BIOlogic, l’evento espositivo dove assaggiare, con un biglietto a 10 euro (3 assaggi), vini esclusivamente biologici e biodinamici e assistere a spettacoli e incontri artistico-culturali alla scoperta dei sapori e delle tradizioni della penisola italiana con le prelibatezze della cucina su ruote dei foodtruck gourmet.loggia-di-frà-giocondo-verona

All’interno del progetto di Vinitaly and the City, con la formula tour-tasting, è possibile inoltre partecipare a visite guidate enogastronomiche che, tra racconti storici e assaggi di vini del Belpaese, fanno tappa nei luoghi più conosciuti della città, tra i quali non soltanto antichi siti archeologici, ma anche famosi ristoranti partner dell’iniziativa.

Per informazioni, programma e seguire l’evento: http://www.vinitalyandthecity.com – http://www.vinitaly.com/it/vinitaly-and-the- city/
Facebook: https://www.facebook.com/events/794877283949508/
Per acquistare il biglietto: http://www.vivaticket.it/index.php?nvpg%5btour%5d&id=1702 e www.vinitaly.it/it/vinitaly-and-the-city

DOVE

Vinitaly and the City – Wine and Food • Music and Event (8-11 aprile 2016)
Piazza di Signori – Loggia di Fra’ Giocondo – Cortile del Mercato Vecchio (centro storico di Verona) BIOlogic Wine (8-11 aprile 2016) – Arsenale Austriaco (Piazza Arsenale)

QUANDO

Venerdì 8 _ dalle ore 17:00 alle ore 24:00
Sabato 9 e domenica 10 _ dalle ore 11:00 alle ore 24:00 Lunedì 11 _ dalle ore 17:00 alle ore 24:00

Quando una passione diventa il tuo lavoro: Cooking with Rosanna, classi di cucina “Made in Abruzzo” in giro per il mondo!

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Rosanna Di Michele, abruzzese DOC, con la grande passione per la sua terra è cresciuta in cucina aiutando i genitori con la pizzeria di famiglia.

Grazie al suo amore per la cucina e all’attaccamento alla sua regione, oggi promuove le tradizioni culinarie abruzzesi e i suoi prodotti in varie manifestazioni locali, nazionali e internazionali.

Sempre con la valigia pronta, mestoli e padelle incontriamo Rosanna in una delle sue soste. http://www.rosannacooking.it

 

IMG_5010Rosanna, ci racconti come nasce la sua avventura culinaria?

La mia avventura culinaria, nasce tra le mura domestiche all’età di 8 anni. Da sempre affascinata dai colori e sapori che respiravo in cucina dove gli ingredienti di risalto provenivano per la maggior parte dell’orto di casa che la mia mamma governava con amore e rigore.

Seguivo le ricette della mamma, e giorno dopo giorno, anno dopo anno, provando e riprovando fino ad essere io che prendevo “in mano la cucina” sia per il pranzo o cena di tutti i giorni, sia per la festa.

 

Ho letto che la sua seconda casa è New York, ci racconta come è iniziato il suo legame con New York?IMG_5011

New York è la mia seconda casa e ne vado fiera. Tutto è nato per caso, in uno dei miei party, una sera d’estate nel giardino di casa nostra dove abbiamo avuto il piacere di avere tra gli ospiti una coppia di americani che hanno avuto modo di degustare alcune mie ricette e party dopo party, nel corso di due/tre anni, mi sono ritrovata loro ospite in un evento a NY dove ho preparato alcuni piatti.

Ho iniziato a guardarmi intorno e ho avuto la fortuna di incontrare delle persone splendide della comunità italiana a NY, che mi hanno dato fiducia ed oggi ho un legame indissolubile con loro. Niente è stato ed è semplice, ma la tenacia, la volontà, l’autenticità in questo Paese chiamato America, oggi ancora hanno valore ed io ne sono una prova inconfutabile.

 

IMG_5020Sul suo sito leggevo che collabora a diversi progetti con la Regione Abruzzo, ci parla di questa sinergia pubblico/privato?

Ho avuto il piacere di collaborare in un paio di occasioni con la camera di commercio di Chieti in occasione di alcune manifestazioni. Niente di più. Purtroppo non si riesce ad avere la giusta sinergia, nonostante i molti tentativi.

 

 

 Prodotti tipici abbruzzesi che più le piace portare in giro per il mondo.

In Abruzzo abbiamo diverse eccellenze. In assoluto il Montepulciano d’Abruzzo (sono la brand ambassador) della cantina COLLEFRISIO . Inoltre abbiamo la pasta Cav. Giuseppe Cocco, l’olio extravergine di oliva, confetture , formaggi , dolci.

Sappiamo che ha un contatto a noi molto caro in Texas nonchè punto di riferimento del Food & Wine del territorio, progetti futuri?

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Ho avuto l’immenso piacere di conoscere , anche se solo per telefono, Tiziana Ciacciofera conosciuta agli americani con il cognome del marito, Triolo, che si è rivelata immediatamente disponibile e attenta alla mia attività.

Lei è una persona straordinaria e sarà mia premura meritare la Sua attenzione affinché si potrà pensare a dei bei progetti futuri….. da parte mia tutta la disponibilità!

Tiziana Ciacciofera Triolo

Giochi tra scienza e fantasia ai Musei del Cibo

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Il weekend del 19 e 20 marzo due eventi per bimbi e genitori

 

 

C’era una volta un re…”. Inizia così la fiaba di Italo Calvino che mette al centro il sale, ingrediente che a piccole o grandi dosi è sempre presente sulle nostre tavole.

Unknown Sabato 19 marzo dalle ore 15,30 al Museo del Prosciutto di Langhirano (PR) torna in scena Bene come il sale!, uno spettacolo-laboratorio coinvolgente e divertente, a cura di GOOGOL. Dunque un libro, una fiaba che parla di un re e di sale, un teatrino d’ombre. Ed ecco tanti spunti da cui partire per giocare tra scienza e fantasia: si va dalla scoperta delle ombre a veri esperimenti scientifici dove il comune sale da cucina diventa un ingrediente fondamentale per riflettere su alcuni fenomeni importanti nella vita di ogni giorno.

L’evento è pensato per bambini dai 6 ai 12 anni. La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria presso IAT di Parma, 0521 218889, tutti i giorni 9,00-19,00.

 

Eventi ai Musei del Cibo (2)Domenica 20 marzo fa invece tappa al Museo del Parmigiano Reggiano di Soragna, dalle ore 15,30 alle 17,30, Al Museo con Gusto!evento inserito nel progetto del Comune di Parma “Crescere in Armonia, Educare al Benessere” con la collaborazione dei Musei del Cibo. Una visita guidata, appositamente pensata anche per i più piccoli con la loro famiglia, li accompagnerà attraverso l’allestimento museale, cercando di far emergere tutte le curiosità e le domande dei singoli. Seguirà un laboratorio interattivo sul Gusto, dove con rigore scientifico, ma anche con modalità divertenti e coinvolgenti, i partecipanti saranno accompagnati alla scoperta di come funziona questo senso così fondamentale quando si parla di alimenti.

L’appuntamento a cura di Roberta Mazzoni, Didattica Musei del Cibo, è pensato per bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni e i loro accompagnatori adulti.

La partecipazione è gratuita per tutti i bambini/ragazzi e per un max di due accompagnatori adulti a testa.

Prenotazione obbligatoria presso IAT di Parma, 0521 218889, tutti i giorni 9,00-19,00.

Editoriale. La crisi e il controllo di ciò che finisce in tavola.

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pan-baulettoChe in tempi di crisi le famiglie si rivolgano sempre più  spesso agli hard discount e a prodotti di marche poco note per risparmiare sulla spesa alimentare  è  un fatto
 che abbiamo osservato sovente negli ultimi anni. Prodotti a basso costo e di produzione comunitaria. Grandi catene e piccoli prezzi.La famiglia media ha deciso, volente o nolente, di accontentarsi e non si lamenta più di tanto se poi i prodotti non sono “perfetti” o se la qualità non è “eccelsa” anche se, per la verità, quest’ultima è di molto migliorata nel corso degli anni e  alcuni prodotti non fanno rimpiangere i loro omologhi di fascia  alta e di aziende di alto profilo.

Succede invece  esattamente il contrario, cioè  che prodotti  di grandi aziende facciamo rimpiangere quelli a basso costo visti negli hard discount, quanto meno per il rapporto qualità/prezzo. Come nel caso di Barilla e della segnalazione  che mi è  pervenuta rispetto al suo Pan Bauletto. Le immagini parlano chiaramente da sole e non occorre certamente aggiungere che un prodotto di questa fattura non dovrebbe nemmeno lasciare gli stabilimenti né tantomeno arrivate sugli scaffali dei supermercati. Certamente mai e per nessuna ragione sulla tavola  degli italiani.

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È  un prodotto chiaramente di scarto con evidenti difetti di lievitazione e di cottura. Uno dei prodotti più consumati dagli italiani che, in questo caso, meglio avrebbero fatto ad acquistare la sottomarca.

20160313_094446Una segnalazione analoga mi era arrivata per delle fette biscottate in frantumi.

Ma se per questo tipo di prodotto, particolarmente friabile, la responsabilità probabilmente è imputabile allo stoccaggio o all’attenzione dei trasportatori o ai commessi che sistemano i prodotti sugli scaffali e ad una eventuale loro imperizia, 
 non è quindi affatto scontato che la responsabilità  sia a monte della azienda produttrice. Nel caso del Pan  Bauletto con enormi buchi in ogni fetta si. Anche perché viene venduto affettato e l’evidente  difetto non dovrebbe poter passare inosservato sotto gli occhi degli addetti alla catena di confezionamento e al controllo di qualità. Un brutto scivolone per un’azienda onnipresente che comunica ai consumatori un costante miglioramento qualitativo della propria produzione e che invece poi immette sul mercato un prodotto  così  mal riuscito.

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E se magari i vertici dell’azienda  decidessero di investire un po’ meno in colossali  testimonial e decidessero di investire di più nel potenziamento della risorsa per migliorare veramente la produzione e i controlli del tanto pubblicizzato pane?

Non sarebbe una cattiva idea  tutto sommato, visto che il brand Barilla è sinonimo di made italy alimentare e i suoi prodotti sono presenti e apprezzati nelle tavole di tutto il mondo.

Alessandra Verzera

Ciccio Giuliano : “Lascio Palermo e vado al nord”.

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È  di poco tempo fa la precedente intervista allo chef filosofo con tante belle idee sotto la toque. Oggi però  Giuliano  ci racconta un’altra storia.

 

foto ficGiuliano, via da Palermo. Come mai?

Ho ricevuto una proposta di lavoro molto interessante, direi irrinunciabile, da una bellissima realtà friulana, l’Hotel Bellini di Lignano Sabbiadoro, che ha deciso di puntare sulla mia testardaggine per far ripartire al massimo la propria ristorazione con la volontà di intraprendere un processo di crescita che ci possa portare a migliorare qualità e servizio, aumentando così anche il già ottimo blasone dell’hotel che però intende crescere anch’esso in futuro.

Tanti suoi colleghi prima di lei e specialmente negli ultimi anni hanno salutato città e famiglie e sono andati via, spesso anche all’estero. Perché  secondo lei?

Perché la cucina è arte e tutti gli artisti nella storia per poter perseguire la propria arte hanno viaggiato in lungo e in largo. Se gli artisti non avessero viaggiato non avremmo avuto una diffusione talmente splendida dell’arte nel nostro paese. Un cuoco per apprendere, migliorarsi e crescere deve confrontarsi con diverse realtà, altrimenti rischia di convincersi che il mondo si esaurisca in un piatto di rigatoni alla norma o di risotto ai frutti di mare.

Cosa non funziona nell’imprenditoria della ristorazione secondo lei?giuliano8

In generale non saprei, posso tentare una analisi relativa al nostro territorio che è quello che conosco meglio. In Sicilia, escluse tante realtà imprenditoriali, lodevoli, che puntano realmente a fornire un servizio di ristorazione moderna, centrato sulla differenziazione dell’offerta e una attenta cura della qualità di materie prime e servizio, molti imprenditori si accontentano di far massa e “sfamare folle”, facendosi concorrenza sul centesimo di euro e imprecando contro mille avversità che in realtà esistono anche per coloro i quali nonostante tutto reggono e puntano sulla qualità. Il difetto della nostra categoria è quello di ritenere che fare ristorazione sia solo far da mangiare, e dimentica che la ristorazione è si produzione di pasti ma anche atmosfera, gusto, arte, sacrificio, ricerca, studio, comunicazione, marketing, costume, cultura. Se dovessi affrontare questo argomento con un qualsiasi imprenditore medio palermitano come con un collega mediamente affermato in città mi riderebbe in faccia come forse anche qualche cliente, non lo escludo. Ma mentre al cliente non ho molto da rimproverare perché profano, agli addetti ai lavori rimprovero l’ignavia di non aver la tenacia per sfruttare questo momento di crisi economica per innovare e quindi educare di rimando anche la propria clientela a percorsi nuovi che giustifichino il sacrificio di spendere dei soldi per cenare fuori casa. A noi manca ancora questa sensibilità che invece trova migliore cittadinanza altrove. A tal proposito mi piace sempre ricordare la citazione dell’immenso Albert Einstein:

giuliano arancina“La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla.

Tratta da “Il mondo come io lo vedo” (1931)

 

H.-Bellini-faciataDa Palermo  al Friuli : è  contento di questa scelta?

Sono molto contento perché avrò la possibilità di confrontarmi con una realtà nuova, con un team di persone molto affabili e competenti, che hanno come unico obiettivo aumentare la qualità del servizio e i risultati in funzione alla migliorata qualità. Partiremo con un servizio di ristorazione non convenzionale, privilegiando il concetto di american bar e affiancando dei menu format per poi modulare il tutto in funzione della risposta della nostra clientela. Il progetto è quello di aumentare il volume sia della ristorazione classica che di quella legata all’american bar. Unico neo. La distanza dagli affetti familiari e quindi da mia moglie e i miei bimbi per l’intera stagione estiva. Ma è un sacrificio consueto nel nostro mestiere.

La sua ultima esperienza palermitana è  stata molto breve. Il suo bilancio?

Il bilancio della mia ultima esperienza è comunque positivo, se penso al bel lavoro svolto, alle soddisfazioni tolte e alla vicinanza dei miei colleghi di lavoro. non amo mai trovare il lato negativo delle cose. La brevità della mia esperienza è stata data da un insieme di fattori, che oltretutto devo riconoscere, mi hanno dato ulteriore ragione dopo la fine della stessa, quando ho capito più che mai in base alla evoluzione dei fatti che per il mio futuro avevo scelto per il meglio.

Quali sono, se già  ci sono, i suoi progetti futuri?giuliano pesce

I miei progetti futuri sono al momento avere successo in questa stagione per contribuire alla affermazione della azienda per cui lavoro e sulla quale concentro oggi tutte le mie attenzioni e risorse. Poi ad ottobre le Olimpiadi di Cucina e Pasticceria di Erfurt in Germania con il culinary Team Palermo e poi vedremo.

Cosa propone ai palati friulani un convinto sicilianista?

Propone piatti semplici della tradizione rivisti in chiave moderna, ma con rispetto di materie prime e procedimenti. Sperimentando in parte sui metodi di cottura e sulla presentazione, cercando di portare i clienti friulani, come quelli austriaci, francesi, etc.. a parlare siculo anche solo per un giorno. Penso sia il modo più sincero e meno ipocrita di portare avanti i valori della propria terra natìa.

Alessandra Verzera