Home Blog Pagina 49

Sciacca. “Venti Nodi”: e avanti tutta.

0


venti nodiVenti Nodi
subentra ad un locale  precedente che ha avuto pochissima fortuna: ma il successo nella ristorazione è solo in parte infinitesimale attribuibile alla fortuna e, prioritariamente, a quello che si esprime in cucina; al servizio, al personale ed anche – importantissimo – ad un solido rapporto qualità/prezzo.Tutte caratteristiche che, come vedremo in appresso, Venti Nodi dimostra di avere pur con le sue pochissime ( tre) settimane di vita e di attività.

la foggiaSi trova a La Foggia, una delle spiagge più amate dai saccensi e discretamente frequentata anche dai turisti da qualche tempo a questa parte e soprattutto dopo che il litorale di quella zona è stato riqualificato dopo inspiegabili decenni di incuria e di abbandono.  Divenuto un luogo estremamente piacevole di aggregazione anche giovanile, La Foggia difettava di un bel localino di quelli a metà tra il risto ed il lounge. Venti Nodi li racchiude entrambi, con una zona lounge composta di comodi divanetti e tavolinetti all’ingresso dell’arioso dehor, ed il ristorante tutto affacciato sul mare nella parte laterale. Esiste anche una zona interna più ad uso autunnale da parte dei residenti: ma la grande attrattiva è sicuramente il poter gustare un pranzo su tovagliette blu che si fondono al colore del cielo e del mare, o una cena accarezzata dalla brezza marina.

venti nodi2L’offerta è solo ed esclusivamente di pesce, come prevedibile in località marinare e a vocazione turistica.Noi eravamo in cinque, di cui due ben più che “intenditori”. Devo dire che ci ero già stata, di ritorno dalla spiaggia, e che ne ero già rimasta positivamente impressionata, sia per la qualità dei piatti sia per l’estrema gentilezza del personale: va detto che mi sono presentata per pranzare che erano passate le 15.00. Questo “allungamento” dei tempi della cucina è già un punto a favore in una località che deve provvedere agli appetiti fuori orario di turisti abituati a mangiare seguendo l’ effettivo languore più che l’orologio. Mi ero ripromessa di tornare per avere un’idea più chiara e detto fatto, l’idea me la sono chiarita ieri sera.

tagliereAcciggendoci al nostro tavolo mi cade l’occhio su qualcosa di magnifico che era stato servito nella zona lounge in cui ancora qualcuno consumava l’aperitivo: un tagliere stratosferico, non soltanto bene allestito e splendidamente presentato ma – soprattutto – estremamente ricco. Mi intrigo molto di quel tagliere, al punto che decido di ordinarlo anche se sono li per cenare. L’impressione visiva spesso corrisponde ad una realtà ancora più positiva, esattamente come in questo caso. tagliere3Il tagliere infatti trabocca di una serie di cose veramente buone. Lo ordiniamo per due persone ad un costo assolutamente  modico, ma alla fine ci mangiamo in quattro. Al punto che acquisiamo la certezza per cui non avremmo ordinato i secondi.

antipastoUno dei miei commensali esagera ordinando l’antipasto che porta il nome del locale, ossia Venti Nodi: un plateau con otto specialità di pesce, dal tradizionale al gourmet, dall’ostrica al capone all’agrodolce, dal polpetto alla Luciana all’ostrica,  dalla polpettina di sarda al granchio in tempura immerso in salsa allo yogurt, con la sempiterna presenza del salmone affumicato; che però era morbido, burroso, di affumicatura dolce e per niente salato.  Una di quelle varietà di salmone alle quali non aggiungo nulla: nè limone nè pepe, preferendo assaporarlo in purezza per apprezzarne tutte le caratteristiche organolettiche proprie.
ricciI primi piatti , che giungono al tavolo carichi di splendidi profumi ma a pienezza ormai sopraggiunta, avrebbero meritato maggior fortuna: ma, anche per via delle quantità decisamente generose, metà delle porzioni rimangono li, con grande rammarico di tutti noi. Io ordino spaghetti ai ricci, verso i quali nutro sentimenti contrastanti di amore ed odio. Riesco a mangiare gli spaghetti ai ricci solo e solamente se rispondono ad alcuni requisiti ben precisi. Ma sono requisiti che scopri quando il piatto ce l’hai sotto agli occhi e sotto al naso, e questa è una delle ragioni per cui alcune volte non sono riuscita a mangiarli, e neanche ad assaggiarli, nutrendo quindi il sentimento di odio verso un piatto mal realizzato, o realizzato con approssimazione, o con artifici poco simpatici. Questi spaghetti invece erano ottimi, fatti di pasta e di polpa di riccio di mare. Punto.  Ottimo il grado di sapidità e cottura dello spaghetto a mio modo di vedere perfetta; giusta viscosità e consistenza e sseppiaoprattutto quel profumo di mare che non può mancare in un piatto del genere. Ho finito quasi tutta la mia porzione di un piatto di spaghetti veramente ben realizzato. Di fianco a me un’altra porzione assai generosa di busiate al nero di seppia. Eccellenti anche se le busiate risultavano 30 secondi al di sotto del grado di cottura ottimale. Dettaglio trascurabile dato il gusto estremamente gradevole determinato da un blend ottimo di nero e di pomodoro dolce.busiate Molto abbondanti anche le casarecce con spada e melanzane: un piatto classico della ristorazione estiva e marinara, che non ha mancato di gratificare il palato con gusti diversi ed opposti ma assolutamente  bene assemblati. Piatti costruiti senza diavolerie visuali ed anzi molto semplici nella loro essenza ed in una presentazione “casalinga”, ma decisamente ricchi di gusto, di struttura e di buona qualità

mise en place2In definitiva, Venti Nodi è un ristorantino di pesce senza pretese di grandiosità, i cui arredi sono piacevoli ma semplici e dove le tovagliette in TNT sono compensate da tovaglioli in cotone di ottima qualità che “abbracciano” le posate lucenti e di ottimo acciaio. Bella la scelta dei colori, evocativa di mare e di sabbia. I bicchieri sono di bella fattura e pulitissimi.

calice nodiIl personale è attento, disponibile, allegro e decisamente accogliente e garantisce un servizio piacevole e fluido. L’ottima cucina casereccia lo rende adatto alle famiglie anche con bambini ma anche ad intenditori dai palati più raffinati che non vogliano necessariamente spendere una fortuna per gustare del buon cibo. La cantina è quasi esclusivamente fornita di etichette locali tra cui Planeta, Cusumano e Mandrarossa, ma non manca qualche bottiglia di Champagne per i più esigenti. Il rapporto qualità prezzo è ottimo, in considerazione del fatto che per il maestoso tagliere per due, l’antipasto di mare, tre primi piatti, due bottiglie di minerale, una porzione di patate fritte, due caffè, due calici di buon bianco  ed un limoncello, il conto totale è stato poco meno di 75 euro.  Un localino interessante che, nel corso della nostra cena, si è riempito di bella gente. Per La Foggia quindi una promessa finalmente mantenuta.

 

 

Alessandra Verzera

 

Cucina : Ida La Bella

Coperti: 30 (in) – 80 (out/ lounge)

Range: Medio

 

Categoria: Ristorante tradizionale

Ranking (*)

Location: 3

Cibo: 4

Carta Vini: 3

Presentazione: 3

Servizio: 4

Mise en place: 3

Atmosfera: 4

Allestimenti: 3

(*) Legenda :

1 = pessimo
          2 = scadente
          3 = sufficiente
         4 = ottimo
            5 = eccellente.

Dal 6 al 14 Agosto “Calici di Stelle” in tutta Italia.

0

Movimento Turismo e Vino : il 29 luglio l’anteprima nazionale a Venezia. (Giardino Casinò di Ca’ Vendramin Calergi), venerdì 29 luglio, ore 20:00-24:00. Costo degustazione e finger food: € 20 (ingresso gratuito alle sale da gioco del casinò). Servizio navetta gratuito da piazzale Roma al casinò. Per Info: www.veneziaeventi.comCasinò di Venezia

Danza e opera in Puglia, tasting in alta quota in Veneto, visite dei vigneti al chiaro di luna in Sicilia, ma anche attività all’insegna del claim #passion&vino in Umbria e cibo di strada in Toscana, che quest’anno festeggia i 50 anni delle Vernaccia di San Gimignano. Torna in tutta Italia dal 6 al 14 agosto Calici di Stelle, l’appuntamento del Movimento Turismo Vino, organizzato in partnership con Città del Vino, che unisce sotto le stelle centinaia di piazze, borghi e cantine tra degustazioni, arte, musica, street food e le osservazioni astronomiche con l’Unione Astrofili Italiani – UAI. A fare da anteprima nazionale all’evento, il 29 luglio, la vernice ‘total white’ al giardino del Casinò di Venezia: sulle rive del Canal Grande sarà possibile assaggiare oltre cento etichette selezionate da MTV Italia, MTV Veneto e Veneziaeventi, accompagnate da finger food, musica live e i telescopi dell’UAI (ore 20:00-24:00; costo: € 20 a persona).

“La sinergia tra cantine e comuni – ha detto il presidente del Movimento Turismo Vino, Carlo Pietrasanta – è il motore di Calici di Stelle e uno dei fattori indispensabili per lo sviluppo dell’enoturismo. Il successo crescente di questa manifestazione è la dimostrazione di come, rafforzando il dialogo tra i diversi attori, sia possibile realizzare azioni di marketing territoriale condivise che fungano da volano per il nostro settore e per l’economia dei territori”.

“Calici di Stelle – ha dichiarato il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon – ha il merito di raggiungere un vasto pubblico. E il perno di tutto questo è il valore della qualità dei territori, dei centri storici e del legame tra questi e i vini in degustazione. Le Città del Vino partecipano numerose, facendosi ambasciatrici di qualità della vita e dell’ambiente”.

Sono circa duecento i Comuni coinvolti in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, con degustazioni, incontri e spettacoli che valorizzano il rapporto tra vino e cultura. Circa trenta, in particolare, le Città del Vino coinvolte in Toscana – dal Chianti Classico alla Maremma, dalla Costa degli Etruschi alla Lunigiana – tra musica, spettacoli pirotecnici e mostre. Il tutto all’insegna della promozione dei grandi vini regionali conosciuti in tutto il mondo. Tra questi, la Vernaccia di San Gimignano che, a 50 anni dalla sua nascita, viene celebrata oggi nella sua città natale con degustazioni, visite nel centro storico, concerti e wine tour nelle cantine. E’ con lo stesso spirito che nelle aziende MTV toscane (6-14 agosto) ai tasting si alterneranno iniziative che culmineranno il 10 agosto con gli abbinamenti cibo-vino in collaborazione con Streetfood, mentre in Umbria sarà il claim #passion&vino …in un click ad accompagnare le attività (10 agosto). In Puglia, Calici di Stelle torna a Lucera il 6 agosto per poi fare tappa a Copertino il 10 agosto, tra danze, opera e musica folkloristica. E se con MTV Abruzzo si brinda al porto turistico di Marina di Pescara (10 agosto) e con MTV Liguria a due passi dal mare (Levanto, 12 agosto), in Veneto il cin-cin si fa a Cortina d’Ampezzo con più di cento vini da tutta Italia abbinati ai piatti tipici ampezzani (6 agosto). Aspettando le lacrime di San Lorenzo, in Lombardia saranno Casteggio (7 agosto) e Milano (9 agosto) ad attendere i wine lover. Tra tasting, concerti jazz e visite dei vigneti al chiaro di luna anche la Sicilia (10 agosto), la Campania (10 agosto) e la Sardegna (6 e 12 agosto) si preparano a festeggiare.

Per info e programmi: www.movimentoturismovino.it; www.cittadelvino.it.

Divino Festival 2016. 170 cantine in degustazione.

0

Cresce l’attesa e cresce anche il numero delle cantine che da 10 anni partecipano alla serata di degustazione del DiVino Festival 2016 gemellato da 5 con il Blues and wine soul festival.

Il calendario segna -1 mese alla serata di degustazione che quest’anno si terrà domenica 31 luglio dalle 18.30 a 00.00 nel Chiostro di San Francesco.Il “Tasting wine” rappresenta il culmine dell’intera manifestazione, è la serata di gala che più di tutte racchiude e punta dritto verso l’obiettivo: il Vino e i prodotti gastronomici.Castelbuono  DiVino da 10 anni è un evento immancabile dell’estate castelbuonese, che grazie alla cornice magnifica in cui si svolge, di anno in anno, è cresciuto sempre più. Ogni spettacolo serale ha l’obiettivo di sorprendere e l’intento di promuovere l’impegno e la determinazione dell’associazione APB nel realizzare un progetto in cui crede e ha creduto sin dagli albori. Tanti gli ospiti che arriveranno a Castelbuono per onorare questa 10a edizione e tanti i personaggi che saranno insigniti del Premio DiVino, tra cui Chef Rubio e Beppe Bigazzi, maestri nella loro materia.

E non finisce qui, perché quest’anno a riprova del lavoro ben fatto per il tasting wine saranno prodotti di ben 170 le cantine che hanno confermato la loro presenza per domenica 31 luglio. Ormai da 3 anni a questa parte la manifestazione ha visto un incremento esponenziale ed una partecipazione sempre più desiderata da parte delle cantine nazionali e non, al DiVino Festival.

Tra le aziende di distribuzione italiane più importanti, che oggi sono partner del festival segnaliamo: Vino Libero, Vino e Design,Vite nel Vino e mondo del Vino. Tra le aziende straniere, che quest’anno  saranno presenti alla degustazione,  sono a cura della distribuzione “Vino e Design”. Nel 2015 le cantine presenti alla serata di degustazione erano 134, l’anno prima 120 e tre anni fa 100. Questi i numeri che spingono il presidente e tutta l’organizzazione a credere in un progetto che porta visibilità non solo al Paese ma anche alle sue aziende e ai suoi prodotti gastronomici. L’associazione  e il suo Presidente e ideatore Dario Guarcello, ringraziano e  sono fieri del sostegno che tutta la popolazione e le aziende vitivinicole di anno in anno hanno dato e danno per realizzare la manifestazione.

I pass per la degustazione di giorno 31 luglio, saranno disponibili da lunedì 4 luglio, sino ad esaurimento.

Per prenotazioni contattare il sito www.divinofestival.it (contatti area visitatori)

L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini a Collisioni.

0

logo imtTrasferta a Barolo per il Verdicchio e le doc dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT), che dal 15 al 18 luglio si abbineranno alla musica e alla letteratura del festival Collisioni con degustazioni e street food ‘made in Marche’ per il pubblico nella piazza Rossa, l’incontro tra Regione Marche e Regione Piemonte sul palco wine and food e i tasting per gli esperti (17-18 luglio), tra cui quello sul Verdicchio guidato da Ian d’Agata. “La rinnovata partnership con il primo festival agrirock d’Europa – spiega il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Alberto Mazzoni – quest’anno porterà il Progetto Vino anche nel territorio di Jesi: dal 2 al 5 settembre prossimi ospiteremo con Ian d’Agata giornalisti internazionali, buyer e stakeholder assieme ad alcune cantine di Barolo e del Piemonte in un gemellaggio simbolico tra due grandi territori a vocazione vinicola. Sarà una quattro giorni itinerante per far conoscere le Marche e tutta la versatilità del Verdicchio direttamente nelle sue zone di produzione”.5

 

Ventitré le aziende IMT che parteciperanno a Collisioni con le denominazioni Verdicchio, Conero Riserva, Lacrima di Morro d’Alba, Colli Maceratesi Ribona, Colli Pesaresi, Serrapetrona e Bianchello del Metauro. Eccellenze, queste, da assaggiare durante tutto il festival in abbinamento allo street food marchigiano nello stand IMT in piazza Rossa (dal Ciauscolo alla Casciotta d’Urbino, dall’Oliva ascolana del Piceno alla frittura di pesce dell’Adriatico) e da scoprire domenica 17 luglio sul palco wine and food del Castello di Barolo nell’incontro tra Marche e Piemonte con l’assessore all’Agricoltura e vicepresidente della Regione Marche, Anna Casini, e l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero.

top_collisioniDa domenica 17 luglio primo piano sulle doc e docg delle Marche con i tasting riservati a critici internazionali, giornalisti, importatori e buyer del Progetto Vino. Alle 17:00 al Tempio dell’Enoturista focus con Ian D’Agata sul Verdicchio, vino principe delle Marche e bianco più premiato d’Italia, in una degustazione guidata che metterà in luce le doti che lo rendono unico tra i grandi bianchi italiani: struttura e grande personalità, ma soprattutto longevità e capacità di migliorare nel tempo (aziende partecipanti: Belisario, Bucci, Colognola, Colonnara, Fazi Battaglia, Garofoli, La Monacesca, Marotti Campi, Moncaro, Montecappone, Monte Schiavo, Pievalta, Provima, Santa Barbara, Sartarelli, Umani Ronchi). Lunedì 18 luglio dalle 10:00 alle 12:30 sarà la volta delle denominazioni marchigiane presso l’Enoteca Regionale di Barolo, dalle più conosciute come il Conero Riserva alle emergenti Colli Maceratesi Ribona e Bianchello del Metauro (aziende partecipanti: Boccadigabbia, Crespaia, Fontezoppa, Lucarelli Roberto, Lucchetti, Mancinelli, Moroder).

 

 

Chicchi, Riso e Uva. 5 chef reiventano l’arancina

0

Dopo l’enorme successo della prima edizione, torna la manifestazione enogastronomica Chicchi, riso e uva di Sicilia, in programma il 17 luglio alle ore 20 alla Masseria Carminello di via Carminello 21 a Valverde, dedicata al prodotto siciliano per eccellenza: l’arancino. Cinque chef daranno vita a una serata dedicata al buon cibo in cui tradizione, innovazione e creatività culinaria saranno gli ingredienti principali. Ognuno di loro proporrà una propria versione dell’arancino dandogli un tocco personale e un’interpretazione originale.

Accursio Capraro presenta La luce d’estate, un Arancino allo zafferano, limone e mandorla con un ripieno di gamberi, tenerumi e mozzarella. Micaela Di Cola in arte Mikychef propone l’Arancina Cacio e pepe con cuore di fior di latte filante servito su crema di pecorino con erbe aromatiche e zeste di limone candite. Per Gioacchino Gaglio l’Arancina è Fimmina. Gli ingredienti che la compongono sono riso, ragù di scoglio, succo Bloody Mary ricavato da datterino, sedano e cetriolo per dare una maggiore freschezza, capperi e gambero crudo. Fabio Leocata, chef della Masseria Carminello, proporrà le 3 Crispelle. Sarà una rappresentazione delle due crispelle salate e di una dolce preparate con acciughe, ricotta, fiori di zucca. Salvatore Vicari opta per l’Arancino aglio, olio e masculino con risotto in brodo dashi, mantecato con clorofilla di prezzemolo, farcito con tartarre di alici, panato con erbe aromatiche e accompagnato da alice in crosta e limone candito. “Siamo felici di questa seconda edizione di Chicchi di riso e uva di Sicilia – spiegano Antonio Rosano e Giovanni Samperi, titolari della Masseria Carminello e della bottega Beddu Viddi e organizzatori della serata – Da sempre ci muoviamo per dare vita a iniziative di confronto, conoscenza e valorizzazione del nostro territorio e dei suoi prodotti. Siamo onorati della presenza di chef così bravi e così rappresentativi per la nostra isola e per il nostro Paese”.

Per accompagnare le pietanze preparate dai cinque chef d’eccezione ci saranno vini siciliani: Alessandro Viola, Vino Scirto, Vini Patria, Vini Bedduviddi.

Gli chef protagonisti di Chicchi, Riso e Uva di Sicilia

accursio capraroAccursio Craparo. Lo chiamano “il cuoco delle due Sicilie”, perché le suggestioni dell’infanzia e le ispirazioni dell’esperienza lo hanno portato a viaggiare tra quella dell’ovest e quella dell’est. Nato a Sciacca, diplomato all’Istituto Alberghiero, valigia e volontà di apprendere questo mestiere lo hanno accompagnato per il mondo: dalle Dolomiti, fino in Germania, a Francoforte, all’Osteria Enoteca (una stella della Guida Rossa), alla corte di Pietro Leemann dove ha trascorso 15 mesi, dal 2000 al 2002: e dove ha imparato l’arte di apprezzare la naturalezza dei prodotti, il sapiente utilizzo degli ingredienti vegetali, la leggerezza dello stile, la trasposizione nella cucina mediterranea. Il richiamo della sua terra lo riporta in Sicilia. A est, stavolta. Cominciando la sua nuova esperienza a Modica, alla Fattoria delle Torri. Nel giugno 2014, è nato Accursio Ristorante. E qui comincia, il suo nuovo cammino.

 

 

micaela di colaMicaela Di Cola in arte “ Mikychef ”, un concentrato di solarità e passione. Da generazioni si respira nella sua famiglia la ristorazione con ben 7 ristoranti romani, ma lei opta per una strada alternativa: Executive Chef tra Roma, Milano, Parigi, Bangkok, Saint Tropez. È consulente per start up di ristoranti ed home economist per pubblicità, cinema e Tv. Brand Ambassador per aziende di enogastronomia, è stata la Testimonial all’Expo 2015 per uno dei marchi di eccellenza del settore.

La sua cucina seduce per la rigorosa qualità, radicata nella migliore tradizione ed abbinata all’attenta presentazione dei piatti. Tra i suoi lavori di immagine, ricordiamo diverse cose apprezzate anche in Tv, ovvero la pubblicità dell’acqua Uliveto con Alessandro Del Piero e Laura Chiatti; la fiction Mediaset “Benvenuti a Tavola”, con Fabrizio Bentivoglio e Giorgio Tirabassi e le diverse partecipazioni tecniche ad Alice Tv, per Sky Italia. Si potrebbe definire una romana doc che ama portare la cucina del Territorio in giro per il mondo.

 

Gioacchino Gaglio è cresciuto a Montelepre, un paesino in provincia di Palermo. gioacchino gaglioIl ricordo più bello della sua infanzia sono i profumi che sentiva per casa. Suo padre voleva che studiasse per avere una vita meno difficile, ma la passione per la cucina era troppo forte. Inizia a lavorare come cuoco a Palermo, ma non gli basta, ha voglia di imparare, di diventare un grande Chef e allora decide di iscriversi al corso superiore di cucina italiana “L’Alma”. Da allora è in continua crescita, lavora, solo per citarne alcuni, da Uliassi (2 Stelle Michelin), da Mauro Ricciardi alle Tamerici (1 Stella Michelin), al Rossellinis (2 Stelle Michelin), a Londra presso l’Enoteca Turi e presso La Trompette (1 Stella Michelin).

 

 

fabio leocataFabio Leocata da cinque anni è alla guida della cucina di Masseria Carminello a Valverde, dove i piatti della cultura siciliana vengono riproposti in chiave contemporanea, combinandone i sapori e giocando sui contrasti. Oggi presta molta attenzione ai dettagli: dal processo della selezione degli alimenti, i migliori di stagione, fino alla creazione del pasto senza trascurare la presentazione dello stesso per regalare ai suoi commensali anche un’importante esperienza visiva.

 

 

Salvatore Vicari ha la passione per la cucina da quando è nato 33 anni fa.salvatore vicari Ci racconta di suo padre che onora ed esalta la sua prima parmigiana di melanzane realizzata a 7 anni. Sono ancora vivi in lui i ricordi di profumi e sapori delle “magie” che uscivano dal forno a legna la domenica mattina in campagna, le cotture odissiache dei legumi nella pentola in ghisa sulla cucina francese a casa della nonna. Inizia pieno di entusiasmo, da autodidatta, facendo esperienza sul campo, lavorando sodo e frequentando Corrado Assenza, non solo in quanto cliente e degustatore dello stimato “Caffè Sicilia” ma anche come allievo attento e buon ascoltatore. Il più grande insegnamento è stato aver capito la necessità di usare materie prime di qualità per ottenere risultati soddisfacenti. Ha rappresentato la città di Noto ad Expo Milano 2015, con un cooking show e una cena che sono stati occasione per raccontare storie, ricette, segreti, aneddoti gastronomici.

A SOL&AGRIFOOD nasce il salone ” Biodiversità e Territori”

0

A SOL&AGRIFOOD nasce il salone ” Biodiversità e Territori” per spiegare ai Buyer esteri i prodotti tipici italiani.

Il Salone Internazionale dell’Agroalimentare di Qualità apre un nuovo spazio dedicato alla biodiversità delle produzioni territoriali, dopo quelli di salumi, formaggi, olio extravergine di oliva, caffè e birre artigianali. Un modo per valorizzare in chiave business una peculiarità dell’agroalimentare italiano unica al mondo, sempre più apprezzata dai mercati esteri.

Sarà la biodiversità delle produzioni agroalimentari tipiche italiane il focus della prossima edizione di Sol&Agrifood, il Salone internazionale dell’agroalimentare di qualità di Veronafiere, in programma dal 9 al 12 aprile 2017 (www.solagrifood.com).

Il progetto prevede la realizzazione di un’area tematica interattiva chiamata Biodiversità e Territori, per valorizzare con degustazioni guidate, walk-around tasting, workshop in inglese per i buyer esteri e cooking show quei prodotti la cui tipicità è espressione della biodiversità del luogo di origine.

Lo spazio, a disposizione di enti, associazioni e singole aziende, si innesta nel rinnovato layout della manifestazione, che prevede la riorganizzazione di tutte le aree tematiche già presenti a Sol&Agrifood: Cheese Experience per i formaggi dop, l’area degli oli extravergine di oliva, quella delle birre artigianali, Taste of Coffee e l’ultima nata Salumi e Biodiversità, che tanto successo ha riscosso nella scorsa edizione della rassegna veronese.

Come l’area dei salumi, anche Biodiversità e Territori sarà gestita in collaborazione con l’Accademia delle 5T, l’associazione nata per valorizzare in ambito alimentare proprio i valori del territorio, della tradizione, della tipicità, della trasparenza e della tracciabilità.

“Biodiversità e Territori – spiega Gianni Bruno, Area Manager Wine & Food di Veronafiere – nasce per esaltare una peculiarità della tradizione alimentare italiana unica al mondo sempre più apprezzata dai mercati internazionali e per aumentare la vocazione business della fiera, che nell’edizione 2016 ha visto la presenza di 14.000 visitatori specializzati provenienti da 82 Paesi su un totale di 56.000 operatori professionali”.

Un progetto che risponde alle esigenze delle aziende medio-piccole, espositrici di Sol&Agrifood, di entrare sempre più in contatto con operatori specializzati esteri, oltre che con operatori italiani dell’HORECA e della distribuzione organizzata. Elemento indicato da oltre il 40% di questi espositori tra le motivazioni che spingono alla partecipazione alla fiera.

Torna la Fiera di San Felice a Monteleone di Spoleto

0

Una grande expo locale nel cuore della Valnerina.

A Monteleone di Spoleto tutto pronto per la quinta edizione della Fiera di San Felice, mostra mercato del bestiame, dei cereali e dei prodotti tipici umbri, che si terrà nel Borgo più buono d’Italia dal 15 al 17 luglio.

 

manifestoUn weekend all’insegna della tradizione e della cultura gastronomia locale che vedrà Monteleone di Spoleto trasformarsi in una grande expo locale all’aperto con i suoi stand di prodotti IGP, DOP, DOC e tradizionali, una vera e propria vetrina tipica delle eccellenze agroalimentari umbre, ma anche il meglio della zootecnia rappresentata da esemplari di equidi, da animali da cortile e domestici immersi in un parco rurale vero attrattore ambientale.18072015-IMG_1574

 

Visite guidate, passeggiate a cavallo, tour in carrozza, spettacoli di arte equestre, convegni, musica itinerante, animazione bambini, aste di animali  ed una lotteria, queste alcune delle attività collaterali alla mostra mercato del bestiame e dei cereali, la cui inaugurazione si terrà sabato16 luglio (ore 10) e alla quale seguirà la colazione di un tempo e alle ore 12 la proclamazione del titolo “Ambassador Fiera San Felice 2016”, un premio d’eccezione che dà pregio e riconoscimento all’impresa ed alle attività di eccezionale storia e che sarà conferito, anche quest’anno, a chi  ha dimostrato di lavorare un prodotto con Etica, Qualità e diffondendo il Gusto italiano nel Mondo.19072015-IMG_2180

 

banner-piccoli-fb_festa-2016-2Tante novità per la V edizione della Fiera di San Felice. Sabato 16 luglio alle ore 10, il primo raduno Nazionale dei Felici d’Italia, il nome più augurale che c’è. Tutti coloro che hanno questo nome si ritroveranno con le Felicita, Felicina, Felicetta, Feliciano a fare i Felici d’Italia e a dare esperienza di come un nome sia evocativo e plasmi le vite ed il sentire delle persone. Al termine della giornata premiazione del più giovane e del più maturo/a. Molto altro ancora a partire dalla presentazione del Farrus di Monteleone di Spoleto, cous cous locale che sarà presentato in varie ricette dal nutrizionista Dott. Daniele Nucci in occasione dell’Aperitivo Rurale che si terrà al Chiostro di San Francesco alle ore 19.30 subito dopo il concerto del Gruppo Arciliuto, quattro voci ed un pianoforte con Stefano Costa, Toni Tartarini, Giovanni Samaritani e Carlo Vaccari.19072015-IMG_2183-2

 

Scorrendo il programma, si inizia, venerdì 15 luglio alle ore 11.00, con il laboratorio memoria intitolato “Proposte per il restauro e la valorizzazione del Complesso di San Francesco nel Comune di Monteleone di Spoleto a cura del Prof. Stefano D’Avino, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi Chieti e Pescara e si proseguirà il pomeriggio con il Carosello dei Trattori di Monteleone di Spoleto (ore 17.30), l’Aperitivo del Contadino (ore 19.00) a cura delle associazioni locali e il concerto finale del Coro di Monteleone di Spoleto.

 

19072015-IMG_2464-2Sabato 16 luglio, si parte alle ore 9.00 con una coinvolgente passeggiata a cavallo nei luoghi del silenzio alla scoperta del Monte Motola e colazione in alta quota. Nel pomeriggio alle ore 16 “La Patente da Asinaro” con “Giulietto”, asinello dal simpatico muso, che guiderà e si farà guidare dai più piccoli alla scoperta del parco della croce e del centro urbano e alle ore 17.30, presentazione del libro “Il confine dell’acqua santa”. Storie di contrabbando tra Umbria e Abruzzo nell’Ottocento”, lotta alla contraffazione, tutela del prodotto e della filiera ieri ed oggi-  Ordina per: pertinenza | paginepertinenza | pagine in collaborazione con il CEDRAV e a cura di Enrico Fuselli, socio della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, dell’Associazione Storica, dell’Alta Valle del Tevere, della Società dei Verbanisti e socio onorario e benemerito dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia.19072015-IMG_2216

 

La giornata di sabato 16 luglio si conclude con un appuntamento da non perdere, Cavalli sotto le Stelle (ore 21), il cavallo ed i cavalieri daranno spettacolo sotto il cielo stellato del Parco della Croce . Uno show quanto mai atteso da un pubblico di fans che ogni anno puntuale si appresta ad esserci per non perdere le meraviglie di un evento che non ha uguali e che vede esibirsi professionisti di primo piano. In dettaglio Luigi Altieri, Famiglia Sereni, Andrea Andreuzzi, Alessandro Sarnei, Andrea Carucci e il suo mulo, Gianluca Galuppi, Karen Maneri, Michela D’Alessio, Samuele Lombardi. Quest’anno a presentare lo spettacolo equestre in notturna, Nico Belloni, la voce di grandi eventi equestri nazionali ed internazionali e, ad allietare la serata, le canzoni di Sole Andreuzzi.Cavalli sotto le stelle

 

18072015-IMG_2066Gli appuntamenti continuano domenica 17 luglio. Per gli atleti e gli amanti della corsa alle ore 9, la prima Corsa di San Felice a cura di ASD Norcia Run e alle ore 10.30, Giocando con i Cavalli, esibizione di arte equestre a cura di A.S.D. Circolo Ippico Poggio del Sole e i cavalieri locali. E non solo, visite guidate al Borgo più Buono D’Italia ma anche tour in carrozza, giochi tradizionali per i più piccoli, musica itinerante per le vie del borgo e l’attesissima estrazione della lotteria di beneficenza che vede come primo premio uno dei bellissimi cavalli esposti alla mostra mercato.

 

Depliant 1La Fiera di San Felice, che un tempo era crocevia di interessi commerciali e scambio di merci e servizi, punto di riferimento per il comprensorio della Valnerina, torna ad essere nel suo splendore, la Fiera più attesa e più cool dell’Umbria.

Per maggiori informazioni www.monteleonedispoletoeventi.it

Editoriale. “La Favorita è di moda”

0

ascot1Perchè vi racconto di qualcosa che non ha alcuna attinenza con il cibo? Perchè le occasioni in cui ho ceduto a rarissime deroghe  in diversi anni, lo meritavano davvero. Come in questo caso. Come sempre quando le forze buone della città, di questa città che produce, che vive, che crea e che guarda avanti con un entusiasmo ormai difficilissimo da tenere vivo, si mettono insieme per dare vita a qualcosa di bello, di colorato, di gioioso. E di elegante. E’ stata infatti  una serata all’insegna dell’allegria e della bellezza quella che ieri sera si è svolta presso l’ Ippodromo della Favorita.
Una serata che ha “giocato” ma non troppo  con la tradizione, a volte un po’ bizzarra ma certamente sempre molto glamour del Royal Ascot, l’impianto ippico probabilmente più famoso al mondo frequentato dalla Casa Reale inglese, dalle signore della nobiltà, della media ed alta borghesia. kateChe sfoggiano tutte un cappello, che sia quanto più originale ed “eye catching” possibile in onore della sovrana HRM Elisabetta II.  Ascot è l’appuntamento che tutta l’ Inghilterra attende di anno in anno, e che fu “regno” della fragile e bellissima Diana Spencer che per la prima volta ha portato davvero in alto le griffes italiane, dianasfoggiando Armani e Versace nelle occasioni pubbliche più importanti con una grazia ed un’eleganza innate che lei seppe coltivare benissimo, pur nella sua breve vita, e che ora è appannaggio della sanguigna ed energica lungocrinita Kate Middleton, il respiro nuovo di Casa Windsor e futura sovrana del Regno Unito.  Così ieri sera a Palermo la moda ha incontrato l’ippica in occasione delle Gare Gentlemen in notturna, con un messaggio importante, che è quello contro la violenza di genere. cappelliIdealmente i “gentlemen” hanno quindi dedicato le loro corse alle signore presenti, molte delle quali indossavano per l’appunto un copricapo. Sulle piste quindi gli uomini, nelle tribune le donne: a vario titolo. Cittadine, esponenti istituzionali, funzionarie, giornaliste. Me compresa, invitata al di la delle mie specificità professionali, in quanto donna, in quanto palermitana, in quanto voce in più nella diffusione di questo messaggio importante che non deve assolutamente andare disperso, che è quello che deve dire basta alla violenza sulle donne; di qualunque natura essa sia.  E così, mentre gli uomini facevano i loro giri di pista con i loro splendidi animali, su un tappeto bianco a ridosso della tribuna prendeva vita una sfilata di moda dedicata allo stile British che ha enfatizzato appunto un accessorio decisamente vezzoso: il cappellino. madìLe griffes, tutte siciliane, avevano la firma di Madì Creazioni, di Marzia di Gaetano con la sua originalissima e colorata linea “Sicilia Bedda“. Leone Calzature ha fornito appunto le scarpe più idonee a completare queste originalissime mise che hanno creato un blend gradevolissimo tra Sicilia ed Inghilterra fatto anche di accessori dal gusto unico firmati da  Maria Grazia Bonsignore, “signora” dei coralli e dei bijoux in ceramica barocca.  Non è mancato l’abbigliamento sportivo, portato in passerella da Dainese. E, vista la stagione ed il fatto che non siamo avviliti dai rigori climatici dell’ Inghilterra, nel nostro impianto ippico hanno sfilato anche i costumi da bagno ed il beach wear con Tata Blue di Mondello e la boutique Martinelli di Monreale. Al dress code del pomeriggio ha pensato La Vie En Rose, con completi morbidi e avvolgenti dai colori chiari e solari. coccoE poi, quando la sera diventa eleganza al top, il dress code non può che essere il lungo, per ogni signora che si rispetti: e così in passerella nuvole di chiffon colore del mare e corpetti preziosi firmati da Daniela Cocco, la giovane ed affermata stilista palermitana che disegna la Moda Sposa e cerimonia con successo ormai da molti anni. patrizia-di-dio-confcommercio-palermo-938x500Alla serata hanno preso parte la Presidente di Confcommercio Palermo e Terziario,la bellissima ed elegantissima  Patrizia Di Dio, che sostiene con vigore la campagna contro la violenza di genere già presentata a Roma al vertice della Camera dei Deputati Laura Boldrini. Ma c’era anche una donna che non ci saremmo aspettate di incontrare in questo contesto: la campionessa di Judo Cristina Cianti. La Cianti, non senza qualche momento di vera commozione, ha parlato non soltanto dei successi di tante sue allieve – erano allineate in quattro con le loro belle cinture nere con in mezzo un giovane cintura marrone, troppo giovane per indossare la nera – ma della necessità da parte delle donne di imparare a difendersi, anche con l’uso e la pratica delle arti marziali.20160708_205144 Sembra quasi anacronistico che una donna debba imparare a difendersi dagli uomini, in una società ormai liberata da ogni tabù e scevra da ipocrisie sessiste, eppure le cronache più recenti sempre più spesso purtroppo ci raccontano di violenze inaudite: di femminicidi, di vite vissute ai confini della schiavitù anche sessuale, di soprusi, e di maltrattamenti grandi e piccoli, fisici e psicologici. cavalliMa quello che le cronache non ci raccontano si consuma quotidianamente nel silenzio delle case e nel buio dell’anima, perchè non fa notizia e perchè – se facesse notizia – non scriveremmo altro che di questo, è la donna usata, raggirata, destinataria di falsi sentimenti, la donna delusa, la donna ferita.  Bene lo ha detto con voce stentorea Patrizia Di Dio: ” fino a che un solo uomo maltratterà una sola donna allora noi non saremo un paese civile“, guadagnando un applauso fragoroso da parte del pubblico presente. Ma, tornando alla parte “leggera” della serata voglio ricordare il gruppo di ballerini “Swing Cats” che ha allietato gli intermezzi tra le varie corse e le varie sfilate con un gusto retrò tra i “roaring twenties” e gli anni dell’immediato dopoguerra , ed il simpatico duo di voci e chitarre “Calandra e Calandra“, che ha cantato in lingua siciliana. Rosi De Simone, l’organizzatrice dell’evento,  affiancata dal Presidente della struttura Giovanni Cascio, ha ricordato come la città si sia riappropriata nel tempo  di piazze storiche e monumenti prima consegnati al degrado e all’oblio e che ora sono punti nevralgici di cui la gente gode ogni giorno: da Piazza Bologni alle Mura delle Cattive. “La Favorita è un parco bello ed elegante che non ha nulla da invidiare agli ippodromi inglesi” – ha detto la De Simone – ” anche se purtroppo alle sue spalle oggi vediamo un Monte Pellegrimilviano, il nostro Monte Pellegrino, la casa della nostra Santa Patrona, la casa di noi tutti, ferito e deturpato per mano di scellerati che lo hanno dato alle fiamme, non immaginando neanche il danno che hanno provocato e della ferita che hanno inferto ad ogni singolo palermitano“.

cascioCosì, grazie alla lungimiranza del Presidente Cascio, anche l’Ippodromo della Favorita diventa per i palermitani un’occasione in più: una meravigliosa ” contaminazione” tra l’eleganza sobria di uno sport nobile e l’allegra freschezza della moda, in questo caso, ma nel futuro auspicabilmente anche di altro.

cinzia gizziChissà che non si possa realizzare anche qualcosa che abbia a che fare con il food, perchè no.Una prima edizione quella di ieri sera che ha il sapore di una sfida, di un esperimento ben riuscito, grazie anche alla professionalità di chi ha lavorato dietro le quinte, con il backstage a cura di  Vivia Cascio, il look dei protagonisti affidato a Francesco Cospolici ed il service  della Doctor Service. La conduzione, fluida e piacevole, è stata affidata alla sempre coinvolgente Cinzia Gizzi.

Alessandra Verzera

I cipressi che a Bolgheri alti e schietti…Sassicaia, la storia di un mito.

0

sassicaia06Il Bolgheri Sassicaia è un vino  DOC la cui produzione si sviluppa in una specifica zona del comune di Castagneto Carducci, nel livornese, da un blend che preveda  almeno l’80% di Cabernet Sauvignon ed il restante Cabernet Franc.  Un vino di grande struttura dal colore inconfondibile tra il rosso sangue di piccione ed il granato, specie dopo lungo e paziente invecchiamento.  sassicaia caliceCon una gradazione alcolica pari a circa 11,5, il Sassicaia presenta una sensazione olfattiva maestosa e ricca, di grande eleganza. Il suo gusto è rotondo, armonico, asciutto. Un vino di grande eleganza  e sicuramente nello scaffale più alto della ottima produzione italiana di rossi di grande eleganza e struttura.

bolgheriE del resto la sua particolarità si riflette nel fatto che  detiene un primato tra tutti i vini italiani: è infatti l’unico vino italiano di una specifica cantina, che, come succede in Francia per altri pochissimi vini celeberrimi, ha una DOC riservata appositamente. Infatti, la denominazione Bolgheri Sassicaia la può utilizzare esclusivamente la Tenuta San Guido  – di proprietà della famiglia Incisa della Rocchetta –  per il suo vino corrispondente, Ciò è dovuto al fatto che Sassicaia è un cru in Bolgheri interamente posseduto da Tenuta San Guido. Particolarmente indicato in abbinamento a piatti di cacciagione, tra i quali soprattutto il piccione, ma perfetto anche con formaggi stagionati dal sapore deciso. Sposa bene anche la frutta secca, funghi e tartufi. sassicaia2 Il Bolgheri Sassicaia è uno dei vini italiani più pregiati e costosi ed è prodotto esclusivamente dall’azienda Tenuta San Guido, che possiede tutti i vigneti all’interno dell’area delimitata dalla DOC. Alla fine del 2013, con la pubblicazione del relativo decreto da parte del Mipaaf, il Sassicaia si è staccato dalla DOC Bolgheri  – di cui era sottozona sino dal 1994, anno di nascita della DOC –  ed è diventato una DOC autonoma. Questo ultimo passo completa il percorso cominciato come semplice vino da tavola, successivamente vino IGT, sottozona DOC e, finalmente, DOC a sé stante, Il suo costo, decisamente elevato ed alla portata di una nicchia di estimatori, lo colloca tra i vini da gustare  “almeno una volta nella vita”:  si arriva infatti  a ben oltre i 500 euro per una bottiglia da 750 cl di un’ottima annata. Tra le annate migliori il cui prodotto finale è assai vicino all’eccellenza sono da ricordare quelle del 1978, 1985, 1988, 1990, 1995, 1997 e 2004. Vino di beva complessa, competente, esigente fino al virtuosismo, riservato solo a chi ricerca la perfezione assoluta dentro ad un calice. Un lusso per pochi, ma sono gocce di un nettare divino prodotte in una terra feconda ed incantevole essa stessa, la Toscana: un pezzo di paradiso in terra.

 

Alessandro Lo Iacono

 

Le foto in questo articolo sono tratte dal web a scopo dimostrativo ed informativo, e si ritengono libere da vincoli di copyright.

Arancia Rossa di Sicilia IGP: regina anche in cucina.

0

X_PartnerIl futuro degllarancia rossa? Solo un prodotto certificato può garantire al consumatore qualità e, di conseguenza, valore alla produzione che, con adeguati accordi con le aziende di trasformazione, determinerà il prezzo minimo garantito ai produttori.  

Parola di Gianluca Ferlito, presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, unico organismo riconosciuto dalla UE che attraverso rigidi controlli verifica che i produttori, confezionatori e trasformatori si attengano alle regole del disciplinare di produzione.

La Regina di Sicilia è prodotta da metà gennaio a tutto maggio ed é di tre varietà: Tarocco, Moro e Sanguinello, tre cultivar di agrume di colore rosso ricco di antociani, caratteristica impossibile da riprodurre altrove. Infatti il particolare colore, la vitamina C e le numerose sostanze positive che contiene tale frutto, sono possibili grazie al microclima e all’escursione termica dell’isola ricca di sole e sormontata dall’Etna.

arance_20Larancia rossa è un frutto tipico della Sicilia orientale, può essere utilizzato anche in cucina?

In cucina e non solo. L’arancia, grazie alla sua versatilità può essere utilizzata in ricette dolci e salate, oppure in cocktail, e in ogni caso, mantiene un gusto particolare. L’arancia rossa si sposa bene con il pesce, gamberoni e spigola, ad esempio, o nei risotti; inoltre è un elemento del famoso spritz e del vin brulè, ma viene usata anche nelle torte al cioccolato.

Ci suggerisce qualche ricetta?

Non sono la persona più indicata, in quanto apprezzo mangiarle più che prepararle – afferma ridendo il presidente del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP – Sono ottime sotto forma di spiedino caramellato, magari se lo si vuole ,aggiungendo altra frutta. Basta inserire i pezzetti dentro un lungo spiedino e preparare il caramello facendo sciogliere in un pentolino dal fondo spesso lo zucchero insieme all’acqua. Il caramello va fatto cuocere mescolando di continuo fino a che lo zucchero non prenda un bel colore ambrato. Successivamente gli spiedini di frutta vanno poggiati su un foglio di carta forno e con l’aiuto di un cucchiaio si versa il caramello bollente a filo su ogni spiedino. Vanno poi fatti raffreddare qualche minuto e poi sollevati e serviti. Un’altra ricetta molto buona e saporita, è l’arancia rossa con polpo e polenta.

arance rosseCi svela la preparazione?

Beh, non è mia, ma vi assicuro la bontà! Se non si ama la polenta si può sostituirla con il purè di patate. Disporre il polpo in una casseruola, con gli odori, un cucchiaio di prezzemolo tritato e il succo filtrato di una arancia rossa. Lasciare cuocere coperto a fuoco dolcissimo per circa 35/40 minuti, girando il polpo di tanto in tanto. Portare ad ebollizione 750 grammi di acqua, salarla, unire un cucchiaio d’olio e la farina di mais a pioggia, mescolando con la frusta per impedire il formarsi di grumi. Proseguire la cottura mescolando frequentemente, fino a cottura della polenta.Togliere il polpo dal fondo di cottura e tagliarlo a pezzetti. Frullare il fondo di cottura con 3 cucchiai d’olio e un cucchiaino raso di maizena. Versare la salsa ottenuta in una casseruola ed unirvi i pezzi di polpo. Lasciare cuocere per un paio di minuti mescolando, profumare con il peperoncino secondo il vostro gusto e regolare eventualmente di sapore con il sale. Distribuire nei piatti la polenta (oppure il purè di patate), unire il polpo e servire con poco prezzemolo tritato, una fettina d’arancia e un filo d’olio.

REGINADott. Ferlito, è vero che le arance straniere si trovano con più facilità della rossa?

E’ un’affermazione che non condivido e che oggi non mi risulta! Le maggiori catene della GDO in Italia danno all’arancia rossa, specie alla Tarocco, spazi adeguati, visto che è la referenza più alto vendente nella sua categoria. Diverso è il discorso per l’arancia rossa a denominazione protetta IGP: lì c’è ancora molto da fare, anche se già dalla scorsa stagione si è potuto assistere ad un forte interesse dei retailer, con introduzione di nuovi prodotti. Dobbiamo però tenere sempre presente che siamo in un libero mercato e non c’è dubbio che spesso il prodotto spagnolo è offerto a prezzi inferiori, anche in presenza di una qualità eccellente.

 FerlitoLucaCosa può fare il Consorzio per chi non ha la forza delle grandi aziende?

Affermare il brand Arancia Rossa di Sicilia IGP. Ribadire il legame indissolubile tra il nome del prodotto e il territorio che lo genera che introduce elementi di fiducia e trasparenza nei confronti dei consumatori. Oltre a creare barriere di mkt verso altri produttori di questa famiglia di arance che guardano all’Italia come ad un mercato molto interessante e competono con molta forza sull’intero mercato europeo. Il consorzio è riuscito a creare rapporti di co-brand con la GDO, cosa molto difficile e da fare per le piccole aziende.

La vostra richiesta di prorogare liscrizione alla campagna agrumicola 2016/2017 è stata positivamente accolta dal MIPAAF e la scadenza sarà il 30 settembre 2016. Come stanno reagendo gli associati?

Innanzitutto dobbiamo specificare che i produttori, sia nuovi iscritti che già associati, e i rinnovi degli associati confezionatori, avranno la possibilità di iscriversi sino al 30 settembre 2016; mentre rimane invariata per i nuovi soci confezionatori, la possibilità di iscriversi durante tutto l’anno. Noto favorevolmente una cosa: il lavoro che il Consorzio sta svolgendo, sta raccogliendo favore dagli addetti ai lavori, infatti, nonostante le peggiori campagne agrumicole degli ultimi anni, con notevoli quantità di prodotto rimasto invenduto e sugli alberi, elemento che ha creato nei produttori uno stato di angoscia e di sconforto, dal territorio viene forte la richiesta di avere maggiore tempo per aderire, poiché si sta comprendendo come l’opportunità offerta dall’iscrizione all’organismo di controllo e al Consorzio di Tutela, sia elemento fondamentale per garantire un prodotto di qualità e la sua maggiore valorizzazione. Se si aggiunge che oggi il consumatore ricerca sempre più nei banconi della GDO, con le quali il Consorzio intrattiene, come detto, rapporti di co-brand, nei negozi di ortofrutta e nei mercati in generale il prodotto certificato ad indicazione geografica protetta, a garanzia della qualità e della salubrità del prodotto e che il marchio di qualità rappresenta il migliore alleato per il riconoscimento degli agrumi che vengono spacciati di origine siciliana senza esserlo, la possibilità di avere maggiore tempo per inserire sempre più produttori e aziende agricole nel sistema delle certificazioni assume un’importanza considerevole per la ripresa del settore agrumicolo.

spremuta di aranceEmeglio il prodotto fresco o trasformato?

Mi viene da sorridere! E’ meglio l’arancia rossa di Sicilia IGP direi, sotto le sue varie forme: frutto fresco, spremuta e oggi, grazie alla richiesta sempre più in aumento da parte delle industrie di trasformazione di avere l’autorizzazione all’utilizzo“Arancia Rossa di Sicilia IGP”, come prodotto trasformato, che deve obbligatoriamente provenire da produttori certificati. I prodotti trasformati e con la denominazione “Arancia Rossa di Sicilia IGP”, hanno un valore aggiunto, dato che il lavoro del Consorzio sia a livello nazionale che internazionale, cerca di promuovere sempre più la Regina di Sicilia per poter garantire ai propri associati molteplici servizi e aiutarli nel sviluppare il proprio mercato e target.

 Per che tipo di prodotto trasformato viene richiesta lautorizzazione allutilizzo Arancia Rossa di Sicilia IGP?

Beh, ovviamente per marmellate, che ricordiamo essere una preparazione a livello gastronomico effettuata solo con agrumi e nessun altro tipo di frutta, poi caramelle, latte di mandorla all’arancia rossa, bibite alcoliche e analcoliche e molto altro che stiamo ufficializzando e dunque non posso ancora dichiarare.

Come si ottiene la denominazione Arancia Rossa di Sicilia IGP?

Fondamentale e perentorio che la produzione delll’arancia rossa avvenga almeno in uno dei 32 comuni delle tre province di Catania, Enna e Siracusa. Poi sarà l’Organismo di Controllo Check Fruit, che è approvato dal Ministero per le Politiche Agricole, a stabilire se il prodotto rientra in determinate caratteristiche.

 

Elvira Cicciari